lunedì 26 marzo 2018

Il Premio Gewa Young Contest 2018 : l'autismo non impedisce di imparare a suonare!

Lo scorso weekend due miei allievi hanno partecipato a Milano al 1^ Premio Academia Cremonensis - Gewa Young Contest, concorso di violino per studenti dai 6 ai 14 anni.



Niente di eccezionale, in teoria, se il concorso non fosse stato di livello veramente alto, sia per la giuria sia per la preparazione dei partecipanti, e se i miei allievi non fossero stati entrambi autistici ed al primo corso di violino .... pronti a competere con ragazzi neurotipici che suonavano anche da 7-8 anni...

Penserete che io sia pazza, lo so, ma mi piacciono le sfide, ed in questo caso i miei due allievi, Sara e Claid, erano assolutamente pronti per un'esperienza di questo tipo, sia dal punto di vista didattico, avendo entrambi  "sottomano" programmi semplici ma sicuri e consolidati, sia da quello comportamentale ed emotivo, avendo già affrontato diverse esperienze simili ed essendo entrambi molto appassionati e felici di suonare, con una motivazione che li ha portati, anche in passato, a mettere alla prova e superare le loro difficoltà in nome dell'amore per la musica.

Sara, 11 anni, suona il violino da quando ne aveva 7, ma fino allo scorso settembre aveva sempre dato la precedenza al pianoforte, perciò ha iniziato lo studio "vero" e serio del secondo strumento solo da pochi mesi, facendo grandissimi progressi in poco tempo.

Ecco Sara durante la prova prima dell'audizione:




A Milano ha suonato le variazioni di Suzuki sul tema di Bella Stella, con il suo nuovo violino 4/4 ed una pulizia tecnica che ha raggiunto solo da pochi mesi.

Sara durante la prova del concorso



Claid, 13 anni, studia violino da 1 anno e mezzo ed ha già quasi terminato il primo volume Suzuki, infatti a Milano avrebbe voluto suonare tutti i brani fino al n.15, ma io ho preferito che ne portasse meno per riuscire ad essere più concentrato e preciso.

Lui è un ragazzo che in passato aveva grandi difficoltà di concentrazione, e solo due anni fa aveva tempi di attenzione di 10 secondi al massimo, adesso però suona anche per un'ora consecutiva e la sua iperattività esce solo nei momenti di maggiore tensione... ai concorsi, ad esempio...

Ma ha anche doti musicali straordinarie, e questo fa in modo che il risultato finale delle sue esecuzioni sia sempre molto buono.

Parte del suo programma durante le prove :




Dopo le prove del mattino abbiamo fatto una passeggiata per Milano e poi pranzato, ed i ragazzi sono stati benissimo insieme e si sono divertiti molto




Nel pomeriggio sono iniziate le audizioni.

 La commissione era composta dal violinista Marco Fornaciari (presidente di giuria), da Maurizio Tambara, direttore d'orchestra, Alessandro Lupo Pasini, pianista, Debora Tundo, cantante, Claudio Casadei, violoncellista, e l'organizzatore era Roberto Villa.

La commissione al lavoro


Nelle categorie dei più piccoli si sono subito distinte Rebecca Di Sessa e Margherita Cirelli, mentre dei più grandi non posso dire molto perchè non  li ho ascoltati, ma vorrei fare i complimenti alla mia ex allieva Martina Cicciò , della quale potete leggere anche nei vecchi post di questo blog, che ormai da anni studia in Conservatorio in costante miglioramento, ed ha eseguito la virtuosistica Zigeunerweisen di Sarasate.

Sara e Claid erano entrambi molto agitati ed emozionati, ma sono riusciti a reggere bene la tensione ed hanno suonato forse meglio rispetto alle prove, con piccolissime imprecisioni verso la fine ma nel complesso dimostrando di possedere buonissime basi, un suono pulito e precisione.




Al termine della loro prova siamo tornati a casa, convinti che, dato il livello del concorso, loro non sarebbero stati premiati perchè, nonostante avessero suonato oggettivamente bene, avevano portato programmi nettamente più semplici rispetto a tutti gli altri, in particolare per la loro fascia di età.

Del resto da un allievo che suona da un anno e mezzo non ci si può aspettare il livello tecnico di un ragazzo che studia da 8 anni, ed in questo l'autismo non centra nulla, si tratta solo di tempi di apprendimento fisiologici per tutti.

Eccoci al termine del concorso

Per questo motivo, domenica, per la comunicazione dei risultati e la consegna degli attestati di partecipazione e dei premi, mi sono presentata solo io, comunque curiosa di sapere come fossero andate le prove.

Ed il risultato finale è stato .... TERZO PREMIO CON 86/100 per entrambi nelle rispettive categorie!




Un enorme successo!!

Inoltre a me è stato consegnato il premio come "insegnante meritevole" con i complimenti della commissione per il mio lavoro, una grandissima soddisfazione.




E' stato veramente emozionante vedere che la mia "follia" era stata non solo accettata, ma anche condivisa ed apprezzata.

E che i miei allievi erano stati considerati come gli altri, quindi nè favoriti nè penalizzati, ma solo valorizzati, e valutati equamente in base alla loro prova.

Cosa che, vi assicuro, per una persona disabile purtroppo non è scontata.

Ringrazio davvero Roberto Villa, Marco Fornaciari, Maurizio Tambara e tutta la commissione e l'organizzazione.

Sicuramente questo concorso ha regalato a Sara e Claid una nuova motivazione ed una spinta in più verso lo studio del violino, ed ha rappresentato sia per loro sia per me un incoraggiamento a continuare il loro percorso ed il mio lavoro con nuova energia e fiducia nelle loro capacità.

Perciò spero che questo sia solo l'inizio!





venerdì 23 marzo 2018

Play Day Cremona 2018





Domenica scorsa. 18 marzo, ho partecipato con i miei allievi all'iniziativa Play Day organizzata a Cremona dall'ESTA, la European String Teachers Association di cui sono membro.



Si trattava di un'intera giornata di musica, rivolta a studenti di strumenti ad arco di qualsiasi età che si sarebbero trovati per dare vita ad una grandissima orchestra, nel caso della "nostra" orchestra, di ben 150 elementi.

Io ho portato sei allievi : nei violini primi ha suonato Martina, 13 anni, mentre nei terzi, insieme a me, Noemi, 6 anni, Riccardo, 7 anni, Anastasia, 11 anni, Maddalena, 12 anni e Letizia, 13 anni.

Noemi, che ha suonato nel primo leggìo dei terzi violini, era la più piccola di tutta l'orchestra, ed è inoltre una bambina molto vivace, in perenne movimento, per la quale rimanere a lungo ferma e in silenzio è molto difficile.

Eppure ha sostenuto senza battere ciglio due ore e mezza di prova, un'ora di prova generale ed un'ora e mezza di concerto!

I miei allievi pronti per iniziare la prova d'orchestra!




Nonostante li avessi preparati per questo appuntamento, provando più volte i brani con loro e cercando di ricreare la situazione in cui si sarebbero trovati - dover suonare da seduti, comprendendo i gesti del direttore e leggendo la parte di orchestra-, era comunque la prima volta per loro in una "vera" orchestra, e, mentre i più grandi erano molto coinvolti dalla situazione in sè e dal fatto di preparare un concerto in così poco tempo, i due piccoli eranoa affascinati anche dalla quantità di ragazzi, dal volume di suono prodotto da così tanti strumenti, dai movimenti del direttore e dagli strumenti che non avevano mai visto, il violoncello ad esempio.











Una prova del Play Day in studio :



Inoltre, tutti erano molto emozionati all'idea di eseguire un programma per loro impegnativo in un contesto così importante, e si sono impegnati per suonare al meglio.

Noemi ha addirittura chiesto al direttore d'orchestra, la bravissima Satu Jalas, cosa fosse successo se avesse sbagliato qualche nota, e la sua risposta è stata " L'importante è che tu suoni con passione e che ti diverta"... grazie Satu!

Il livello degli esecutori era davvero alto : a partire da Satu Jalas, davvero competente ed appassionata, tutti i ragazzi e gli insegnanti erano di altissimo livello, ed il risultato di prove e concerto ne è stata la prova.





Al termine della prova del mattino, quasi tutti hanno accusato un po' di stanchezza, ma è bastata una pizza per ridare energia ai miei eccezionali studenti, che hanno ripreso a suonare nel pomeriggio con grandissimo entusiasmo ed energia.

Riccardo non smetteva mai di suonare neppure nelle pause, durante le quali studiava senza sosta i suoi brani solistici! E Maddalena, Letizia e Noemi ripassavano insieme la Danza delle Streghe di Paganini.

Grandi!!




Il concerto si è svolto presso la Camera di Commercio davanti ad un foltissimo pubblico, ed è stato veramente emozionante perchè l'orchestra dei piccoli ha suonato benissimo, ed anche i miei bambini hanno potuto vedere il frutto del loro studio e della loro preparazione, che tavolta è stata anche pesante ed impegnativa.

Ma la soddisfazione di suonare in pubblico in quel grande gruppo li ha ripagati di tutti gli sforzi e la stanchezza, ed i loro occhi esprimevano un'intensa felicità!

L'orchestra A ha eseguito tre brani :

- Charpentier Te Deum


- Beethoven Minuetto in sol maggiore



- Martini Gavotta



Dopo di noi hanno suonato altre due orchestre composte da ragazzi più grandi (un plauso particolare agli Archetti di Cremona diretti da Merita Zeneli), e durante i loro brani, i miei allievi più piccoli seguivano con molto interesse i movimenti del direttore d'orchestra, imitandone i gesti con gli archi dei loro violini e "dirigendo" insieme a lui ... li ho lasciati fare perchè era bellissimo vedere il loro entusiasmo e la loro spontaneità nel seguire la musica!

Al termine del concerto, le ragazze più grandi mi hanno chiesto di portarle al Museo del Violino, ma purtroppo era tardi, tuttavia ho promesso loro di organizzare a breve un altro viaggio a Cremona.

Nei giorni successivi, tutti i partecipanti al Play Day mi hanno chiesto di poter ripetere l'esperienza, quindi immagino che dovrò già "prenotarli" per l'edizione dell'anno prossimo.

Nel frattempo ringrazio tutti gli insegnanti ed i membri del direttivo dell'ESTA che hanno reso possibile questa giornata indimenticabile.


mercoledì 14 marzo 2018

La didattica famigliare : imparare insieme è più bello!

Il punto cardine del mio metodo di lavoro è il coinvolgimento del genitore nel percorso didattico del proprio figlio.

Quando un bambino è molto piccolo, e talvolta anche un po' più avanti, non è ancora in grado di essere autonomo nello studio e di esercitarsi a casa in maniera efficace, dunque la partecipazione attiva del genitore, sia a lezione per imparare il programma, sia a casa per ripeterlo ogni giorno, è fondamentale.

La musica, inoltre, diventa in questo modo uno strumento di condivisione di un'esperienza divertente, positiva e gratificante che consolida il legame tra genitore e figlio tramite la proposta di attività da svolgere insieme ed il costituirsi di un interesse comune che, con modalità diverse, potrà continuare ad essere condiviso anche in futuro.

Gli insegnanti di strumento che utilizzano il metodo tradizionale preferiscono tenere il genitore fuori dalla porta sostenendo che "distragga" il bambino. Invece, a mio parere, un insegnante dovrebbe, nel suo percorso, ricevere anche una formazione che gli permetta di essere in grado di lavorare sul rapporto genitore- bambino, creando un clima di collaborazione tra le due parti e di serenità tale da poter permettere al genitore di lavorare con il proprio bambino.

Essendo psicologa, io lavoro tantissimo sulla relazione tra genitori e bambini, e la lezione di violino diventa così un'ora piacevole e rilassante per tutti da trascorrere in tranquillità e con entusiasmo.

In questo video, ad esempio, vediamo Laerte, a 2 anni e 3 mesi, a lezione con la mamma, con la quale collabora benissimo, con evidente soddisfazione da parte di entrambi :




Grazie ad un percorso così impostato, ed all'amore ed alla passione che questi genitori mettono nell'educare i loro figli attraverso la musica, tutti loro sono diventati bravissimi nel seguire i loro bambini  non solo a lezione ma anche nello studio a casa, e per quanto mi riguarda non c'è niente di più gratificante del vederli lavorare insieme con impegno, serietà e gioia.

Ecco Iris, 5 anni, che qualche sera fa ha deciso a tutti i costi di voler imparare un pezzo nuovo dopo cena! E la sua mamma è stata molto brava a seguire la sua motivazione aiutandola a provare il brano finchè non l'ha imparato :




Adamo, 3 anni e mezzo, ha ricevuto il violino da poco, ma ha instaurato da subito una buonissima routine di lavoro quotidiano, seguito ogni giorno dalla mamma che, come vedete in questi video, gli richiede un'esecuzione pulita, precisa ed il più corretta possibile :



La cosa più bella, però, è che spesso il percorso musicale non coinvolge solo il genitore che viene a lezione con il bambino, ma arriva ad interessare tutta la famiglia ... papà, nonni, fratelli .... diventando quindi una seconda "lingua" appresa e "parlata" da tutti, che se sono grandi tornano un po' bambini, e se sono piccoli imparano prestissimo ad amare la musica e lo strumento.

La famiglia di Maria, ad esempio, si impegna al completo nel condividere con lei lo studio del violino :


Maria, suo fratello Gabriele ed il papà Luigi



Ma anche i fratelli più piccoli seguono, praticamente fin dalla nascita, l'esperienza musicale dei miei allievi, e, quando diventano abbastanza "grandi", iniziano a voler suonare anche loro, ben prima di iniziare "ufficialmente le lezioni"!

Leone e Costanza, fratelli rispettivamente di Filippo e Beatrice :



Beatrice e Costanza a lezione :



Giovanni insegna il violino a suo fratello Pietro :



Queste famiglie hanno capito che un'attività di apprendimento non può e non deve riguardare solo il bambino, ma l'intera famiglia. Solo così potrà diventare veramente educativa ed arricchente e potrà traformarsi in un'esperienza di crescita che sia i famigliari sia il bambino si porteranno dentro per tutta la vita.


giovedì 1 marzo 2018

Sara ed Alessia : con la crescita e lo studio i progressi non finiscono mai!

Sara ed Alessia. che ormai chi segue questo blog conoscerà da diversi anni, sono due mie allieve "storiche", che studiano con me rispettivamente da 6 e 7 anni.

Le ho conosciute piccolissime : Sara aveva 4 anni e mezzo ed era una bambina con grandi difficoltà di comunicazione e socializzazione, che non parlava ed aveva pochissime autonomie; Alessia, invece, con cui ho inziato a lavorare come educatrice, era uno scricciolo di 7 anni, magrissima e silenziosa, ma super comunicativa nonostante non parlasse e non sentisse . Oggi parla soprattutto in LIS e porta un impianto cocleare. Sara,invece, grazie al lavoro svolto in terapia ABA, parla, legge e scrive.


Alessia a 8 anni


Sara a 5 anni



Entrambe hanno avuto un percorso, sia di crescita personale sia con la musica, ricco di esperienze, passi avanti e soddisfazioni.  Con i loro strumenti , pianoforte per Alessia e pianoforte e violino per Sara, hanno partecipato a molti concerti, corsi, concorsi, e negli anni la loro motivazione e cresciuta e e le ha rese sempre più a loro agio con la musica e consapevoli delle loro capacità e dei loro obiettivi.

Ogni anno affrontano brani più complessi e si impegnano per dare il massimo, e se penso a com'erano piccole e spaesate durante le nostre prime lezioni, mi sembra incredibile vederle adesso così convinte, determinate ed appassionate, e così grandi ... una in pre-adolescenza, ma fisicamente già donna, e l'altra che sta per compiere 20 anni e sta costruendo la sua identità sviluppando i suoi interessi e la sua autonomia come persona.

Ad entrambe la disabilità rende senza dubbio la vita più complicata ma non impedisce di conquistare ogni giorno nuovi obiettivi, spostare l'asticella un po' più in alto ed affrontare ogni sfida con il sorriso e con entusiasmo.


Alessia oggi

Sara oggi, a 11 anni

L'aspetto che ad oggi mi colpisce di più è proprio la loro capacità di continuare a progredire nonostante, in teoria, dopo una certa età e in presenza di una disabilità marcata, questo possa essere più difficile.

L'apprendimento, però, funziona allo stesso modo sia per chi ha capacità nella norma sia per chi ha difficoltà, procedendo cioè "a scossoni". Magari per un certo periodo sembra che non ci siano passi avanti, poi all'improvviso si assiste ad un balzo immediato, e , tutto quello che prima non riusciva, migliora con una velocità impressionante.

Così è stato anche per Sara ed Alessia, che negli ultimi mesi hanno fatto passi da gigante, soprattutto grazie al loro impegno e studio costante.

Sara sta lavorando con dedizione e serietà sugli aspetti tecnici del violino, ed in questi video si possono notare evidenti progressi nella qualità del suono e nell'intonazione :




Anche al pianoforte dimostra una migliore coordinazione ed un aumentato controllo del suono, nonchè la capacità di eseguire brani più complessi: 



Alessia, invece, ha smesso di frequentare le lezioni per diversi mesi a causa di vari impegni, ma da quest'anno ha ricominciato con la stessa passione e voglia di imparare, diventando anche più autonoma e costante nello studio a casa e mostrando importanti progressi.

Mentre prima aveva difficoltà a percepire e mettere in evidenza la frase musicale e l'andamento del pezzo, ora le sue esecuzioni sono molto più fluide, il suono è più rilassato ed il tocco più leggero.

Ha sviluppato sicurezza ed autonomia nell'esecuzione ed apprende brani nuovi con una maggiore faciltà, nonostante appunto ormai sia adulta e nonostante le sue difficoltà, la sordità, ed il ritardo dato dalla sua sindrome.

In questo video la vediamo studiare il tema della Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak nella versione di Bastien - infatti le ho proposto il "Corso di pianoforte per adulti" proprio per sottolineare la sua crescita-, studiando gli accordi nella mano sinistra e lavorando con la destra sul tema melodico del brano :



Sono molto fiera ed orgogliosa delle mie allieve e sono convinta che il loro percorso continuerà ancora a lungo  e sarà caratterizzato da altri miglioramenti e progressi, giorno dopo giorno.


domenica 21 gennaio 2018

La parola ai genitori!

Intanto inizio col dire che i genitori dei miei allievi sono straordinari come i loro bambini!

Sono motivati, entusiasti, convinti, dedicano tempo e impegno ai loro figli e li seguono con passione, amore e costanza, trasmettendo loro una grande voglia di fare musica e di apprendere.

E' grazie a loro che il percorso dei miei allievi continua, funziona e dà dei risultati in termini di apprendimento ma soprattutto di divertimento, passione e motivazione dei bambini.

Genitori, sappiate che vi stimo tantissimo!


Arianna e la sua mamma

Il papà di Giulia suona con lei, usando il vecchio violino della bambina, ed è veramente bravo : al momento stanno studiando insieme un brano di musica irlandese e si divertono molto!

Anche la mamma di Francesca suona con lei , alcuni duetti e le variazioni di Suzuki. Sono entrambe appassionate e dotate di musicalità e grandissimo senso del ritmo. Sono fantastiche!

Giulia

Il papà di Giovanni scrive " Non ho parole per ringraziarti. Giovanni è entusiasta quando deve venire a musica. Studia tutti i giorni, e la sera dopo cena il suo primo pensiero va al violino ed ai nuovi brani da imparare!"

Giovanni

La mamma di Rebecca dice " Non sai com'ero contenta ieri, per me è molto importante che le piaccia ed è merito tuo se è così motivata. Allora continuiamo a lavorare a casa... non molliamo!!  A volte vedo che eseguendo i ritmi è in grado di modificarli mantenendo però la stessa durata, e questo è il frutto di un lavoro fatto con il metodo giusto e di un insegnamento qualificato.
Tu sei ad un livello didattico altissimo....abbiamo scelto il meglio perchè siamo convinti che sia un investimento per Rebecca. "

La mia meravigliosa classe CML1 (2-4 anni)



La mamma di Beatrice scrive " Con il cd del libro di Suzuki, Beatrice studia a casa tutti giorni mezz'ora, 45 minuti ed a volte anche un'ora. Vuole sempre suonare e si impegna tantissimo!"

Beatrice, 6 anni

La mamma di Adamo dice " Adamo impara da te, io  aiuto lui ed imparo da te e anche da lui .... è come un cerchio".

Adamo, 3 anni e mezzo

domenica 14 gennaio 2018

Maria : che emozione, sono quasi pronta per il violino!

Maria ha quasi 6 anni ed ha la sindrome di Down. 
Ha iniziato a studiare con me alcuni mesi fa, ed in poco tempo ha fatto grandissimi passi avanti.

E' una bambina molto attiva, brillante e stimolatissima, che ama la musica ma soprattutto lavora sodo, studia molto a casa e si impegna, grazie soprattutto ad una mamma bravissima didatticamente eccezionale, che la segue con costanza ed entusiasmo.

Come ho scritto nel post precedente, il primo anno di corso CML, che Maria sta frequentando, serve per gettare le basi dell'apprendimento dello strumento, nel nostro caso il violino, sviluppandone i prerequisiti.




Nel caso di studenti con disabilità, in particolare, devo svolgere spesso anche un lavoro sul comportamento, che talvolta inibisce le potenzialità di apprendimento di alcuni bambini e non ne permette la piena espressione.

Era senza dubbio il caso di Maria che, dotata di tante stimolazioni e di grandissime potenzialità a livello di apprendimento, doveva però imparare ad eseguire su richiesta e collaborare per poter svolgere il programma CML1 (www.musicalgarden.it)

In questi mesi io, lei e la sua mamma abbiamo lavorato molto su tale aspetto, e ad oggi la bambina è in grado di ascoltare, eseguire, accettare ciò che le viene proposto e farlo, e concentrarsi molto più a lungo ( ad oggi siamo ad 8 minuti di lavoro ed 1 di pausa con rinforzatore) rispetto all'inizio del suo percorso.

Dato che Maria per i miei standard è "grande" e può iniziare a suonare uno strumento, fin dalle prime lezioni mi sono concentrata sullo sviluppo della manualità fine, dando la priorità alle Canzoni per fare rispetto a quelle di repertorio Suzuki,  ed all'insegnamento dei ritmi di base che dovrà eseguire al violino.

Maria svolge comunque tutto il programma di primo anno, ma anche a casa ho consigliato alla mamma di lavorare soprattutto sulla manualità.

Eccola mentre studia due Canzoni per fare, una durante le prime lezioni ed una più recente :





Oggi Maria riesce non solo a selezionare in modo indipendente tutte le dita, ma anche ad eseguire la presa a pinza con due dita, a fare la "lumachina", prima fase della presa dell'arco del violino, ,ma inizia anche a prendere l'arco correttamente con la posizione "finale" delle dita della mano destra, anche se, avendo lei le dita piuttosto corte, ho pensato di aiutarla utilizzando un "Bow hold buddy", un pezzettino di plastica morbida fatto apposta per semplificare la presa dell'arco.

Questo perchè vorrei consegnarle lo strumento a breve, dato che appunto ha sviluppato tutti i requisiti per suonare, però continuerò lo stesso a farla esercitare affinchè il supporto ad un certo punto non le serva più.

Nel video seguente, Maria si esercita sulla canzone Spazzola e Pettine per Fido, sempre per imparare a tenere e condurre l'arco :



Come ho evidenziato già nei due post precedenti, un altro aspetto fondamentale per suonare uno strumento è la capacità di controllare il proprio corpo e rimanere fermi (nel caso del violino, in piedi), tavolta anche molto a lungo. Pensate all'esecuzione di un concerto .... ed al fatto che i miei bambini iniziano a suonare in concerto già molto presto, a volte anche a 2 anni e mezzo.

Per raggiungere tale obiettivo, propongo a tutti gli allievi un esercizio che unisce l'apprendimento della postura ed impostazione corretta sullo strumento all'esercizio del controllo corporeo e della concentrazione necessaria a rimanere fermi e focalizzati sul violino.

Maria sta lavorando su un tempo di 10 secondi, ripetendo però l'esercizio fino a 10 volte anche non consecutive, che incrementerò progressivamente.

Di solito i bambini sono pronti a ricevere il violino quando riescono a tenerlo correttamente rimanendo fermi almeno 1/2 minuti.



L'esercizio è ovviamente proposto come gioco ed abbinato ad un sistema di rinforzo, che può essere contingente ad ogni ripetizione oppure dilazionato tramite token economy, come potete vedere nei video di Maria.

La bambina si diverte molto con i "giochi" che le propongo, e si impegna molto per raggiungere l'obiettivo che ci siamo poste!

Giusto come informazione : ieri è arrivata al 100% di esecuzione corretta (la richiesta era quella di tenere il violino sulla spalla ed i piedi fermi) in questo esercizio.



Insomma, Maria è quasi pronta per iniziare a suonare il violino!

Tra pochissimo inizierà il suo percorso con lo strumento, e sono sicura che anche con il violino raggiungerà ottimi risultati e si divertirà tantissimo, sempre con l'entusiasmo e la passione che la contraddistinguono e che sono davvero contagiosi!

Bravissima Maria!





giovedì 11 gennaio 2018

Quali sono i prerequisiti delle lezioni di musica? Quando possiamo iniziare?

Una delle prime domande che mi vengono rivolte dai genitori che mi contattano per la prima volta è proprio questa : " Mio figlio è pronto per iniziare le lezioni?" " Non sarà troppo presto?"

Solitamente, i genitori che si pongono tale domanda hanno bambini tra i 2 ed i 5 anni. 
L'approccio tradizionale all'insegnamento della musica, infatti, cerca di convincere le famiglie che prima dei 6-8 anni "non sia possibile" avviare un bambino alla musica, perchè secondo questi insegnanti prima di iniziare bisognerebbe saper leggere e scrivere ed essere in grado di stare seduti per alcune ore ... quindi avere un livello di competenze paragonabile a quello della scuola primaria, almeno (ma c'è qualcuno che non fa iniziare a suonare prima dei 9-10 anni....)

Pertanto, fioccano le proposte di "propedeutica" e "avviamento alla musica" rivolte a bambini fino ai 10 anni, che si annoiano a morte tra maracas e canzoncine e si chiedono perchè gli adulti continuino a sottovalutarli e trattarli come poppanti ... e , manco a dirlo, dopo pochi incontri abbandonano il corso.



Infatti, non solo iniziare a suonare molto prima, intorno ai 2-3 anni, è possibile, ma è anche auspicabile, perchè prima si inizia prima si impara, perchè suonare a 3 anni è un gioco che diventa ben presto parte della vita di un bambino e perchè, ci crediate o no, suonare da piccolissimi è molto più semplice, infatti nella prima infanzia le potenzialità di apprendimento sono infinite e straordinarie, mentre con il passare del tempo calano leggermente e certe competenze diventano più complesse da apprendere e sicuramente meno spontanee e naturali.

Quindi la risposta alla domanda iniziale è : "Il bambino è pronto quando siete pronti voi. Se voi avete vogli di mettervi in gioco, farvi coinvolgere, imparare in prima persona, impegnarvi e dedicare del tempo ai vostri figli ... allora iniziate." .

Non sarà semplice..... per il bambino dovrà essere e rimarrà, almeno per qualche anno, un gioco. Per voi, invece, sarà un impegno, sappiatelo. Dovrete investire tempo, risorse, energie, volontà, passione e costanza, e se sarete motivati voi, anche il bambino lo sarà ed imparerà, indipendentemente dalla sua età e dalla sue caratteristiche personali.

Filippo, 4 anni, a lezione con la mamma



Per i bambini con disabilità, invece, il discorso è leggermente più complesso, soprattutto per quanto riguarda l'inizio dello strumento.

Il percorso musicale può comunque essere iniziato subito, infatti io lavoro con bambini di qualsiasi età ed a qualsiasi livello di funzionamento, anche autismo a basso funzionamento e pluridisabilità gravi.

Tuttavia, in questo caso le competenze da raggiungere, durante il primo periodo di lezioni, prima di poter svolgere il programma completo di propedeutica strumentale, e poi di strumento, sono quelle che un bambino neurotipico impara naturalmente dal contesto, mentre ad un bambino disabile devono essere insegnate attivamente ed in modo strutturato.



La prima competenza fondamentale per un corso di musica con il metodo CML è la collaborazione : il bambino deve essere in grado di ascoltare, fare ciò che gli viene richiesto e seguire le istruzioni. Sembra un'abilità scontata ma non la è per nulla. Un bambino normodotato molto piccolo, oppure un bambino disabile anche più grande, non è ancora capace di eseguire su richiesta, e tende ad essere anche piuttosto oppositivo ed a voler fare da solo o a modo suo.

Invece è indispensabile che sia in grado di seguire le mie indicazioni, perchè il programma che devo svolgere è molto specifico e mirato e, come ho spiegato in un post precedente, richiede una prima fase di lavoro su istruzione ed imitazione.

Maria sta facendo insieme a me ed alla sua mamma un eccellente lavoro sulla collaborazione :



L'imitazione è il secondo, importantissimo prerequisito, o competenza da costruire : è un aspetto carente in particolare nel caso dell'autismo, perciò, se il bambino ha difficoltà in quest'area, gran parte delle mie lezioni in un primo periodo sono dedicate allo sviluppo dell'imitazione (delle coreografie CML e dei movimenti relativi allo strumento .... non imitazione come competenza in sè, che sarebbe impossibile costruire in un'ora a settimana!)

Ecco un esempio di apprendimento di una coreografia, in un bambino però già capace di imitare (Pietro, 4 anni) :



La terza competenza di base per il corso di musica è relativa all'attenzione e concentrazione. Molti dei miei allievi sono adhd, hanno quindi un deficit di attenzione associato all'iperattività, ma anche quelli che non hanno questa caratteristica hanno, di solito, difficoltà a concentrarsi per più di 5-10 secondi, almeno all'inizio del loro percorso.

L'esecuzione completa di alcuni esercizi, o di un brano suonato allo strumento, dura invece minimo un paio di minuti, durante i quali il bambino deve non solo essere focalizzato su ciò che fa, ma anche stare fermo (seduto o in piedi), guardare lo strumento, controllare il suo corpo, ed infine ricordare ed eseguire una sequenza di note, ritmi, parole e movimenti.

Da questa descrizione potete capire quante competenze richieda questo programma e suonare uno strumento, e quanta attenzione e concentrazione a tantissimi aspetti contemporaneamente.

Per lavorare su tale abilità utilizzo vari sistemi di rinforzo, token economy, timer, presa dati, ed insomma tutti gli strumenti che ho a disposizione grazie alla mia formazione di tecnico del comportamento.

Le competenze attentive, infatti, vanno insegnate in modo mirato e strutturato, anche quando il bambino è molto piccolo e sembra "troppo piccolo" per imparare a stare fermo, in silenzio e concentrato. Non lo è. Basta proporglielo come gioco e con le strategie corrette, e (scusate il gioco di parole!) ... il.... gioco è fatto!

L., 4 anni, impara a rimanere fermo sulla sagoma dei piedi


Prima di ricevere lo strumento, infine, è fondamentale aver fatto un lavoro sullo sviluppo del senso del ritmo e di alcuni ritmi di base, e sull'incremento della manualità fine.

Qui vedete ancora Pietro che esegue, con il mio aiuto, uno dei primi esercizi CML di manualità :




Dato che le prime competenze che ho descritto sono le stesse che vengono insegnate in un intervento ABA, e che possono essere acquisite davvero solo con un lavoro quotidiano e mirato applicato a tutti i contesti di vita, e non certo solo durante un'ora di musica!, il mio lavoro può raggiungere risultati molto più veloci e stabili, e portare all'apprendimento dello strumento, se ha alle spalle un intervento comportamentale che insegni veramente al bambino queste abilità.

Nella mia ora (parlo di allievi disabili molto piccoli o con un livello di funzionamento basso) io posso lavorare sui prerequisiti del corso di musica ed ottenere comunque la collaborazione del bambino ed insegnarli quel tanto di attenzione, concentrazione ed imitazione che è funzionale allo sviluppo del mio programma, per fare in modo che impari le coreografie, i ritmi e la manualità del violino... tuttavia non posso occuparmi di competenze trasversali di vita quotidiana ed andare oltre quello che è l'insegnamento della musica, perchè per questo ci vuole una terapia comportamentale, cosa che io NON faccio.

Sara, ad esempio, che studia musica con me da 6 anni, ha imparato a suonare bene e velocemente perchè ha sempre lavorato sulle competenze descritte sopra con un intervento comportamentale, attuato fin da piccola. Qui si vede bene come a 5 anni fosse già in grado di collaborare ed imitare molto bene :



Come dico sempre, quello che faccio non è terapia : io insegno musica, quindi è importante che ciò sia chiaro ai nuovi genitori, e che sia chiaro anche che le strategie comportamentali che adotto sono limitate allo svolgimento del mio programma, ma non fanno miracoli nè costituiscono un intervento o una terapia per nessuna forma di disabilità.

Il mio scopo è quello di donare ai bambini la possibilità meravigliosa di imparare a suonare, esprimersi attraverso uno strumento e crescere con la musica.

Perchè la musica è accessibile a tutti, fin da piccolissimi. Perchè suonare è possibile sempre, anche se ovviamente non sempre ad alti livelli. 
Però, tutto questo è il frutto di molto lavoro da parte mia e delle famiglie, richiede dei prerequisiti e delle competenze da sviluppare, e non costituisce in alcun modo un sostituto alle terapie od agli interventi che il bambino svolge durante la settimana ed a casa.

Io penso che tutti dovrebbero poter suonare ed avere la fortuna di crescere con la musica, e questo è e rimarrà sempre il mio obiettivo ed il mio sogno più grande.

Alessandro al pianoforte







domenica 31 dicembre 2017

L'apprendimento su istruzione è indispensabile ... i miei allievi non sono automi ma bambini che imparano DAVVERO a suonare!!

Una lettrice del blog, il cui commento potete leggere in un post di poco tempo fa, mi ha accusata di creare "automi nella musica" e, pur avendole già risposto, vorrei spiegare meglio qui il mio punto di vista.

Guarda caso, la stessa critica viene spesso rivolta ad entrambi gli approcci a cui mi ispiro: l'analisi comportamentale applicata (aba), per la quale sono formata essendo tecnico del comportamento, ed il metodo Suzuki, dal quale al momento prendo soltanto spunto non essendo abilitata, ma avendo solo la certificazione Children's Music Laboratory, percorso didattico nato come supporto allo studio dello strumento Suzuki ma ad oggi metodo a sè stante.

L'aba, addirittura, viene accusata di "robotizzare" i bambini, ai quali impedirebbe una crescita "libera" richiedendo un apprendimento prettamente su imitazione e richiesta e legato ai rinforzi estrinseci.

Beh, evidentemente le persone che muovono tali critiche NON conoscono l'approccio comportamentale, e non sanno che l'obiettivo che si pone è quello di rendere il bambino il prima possibile autonomo, indipendente ed in grado di scegliere, decidere ed agire da solo.



Allo stesso modo, è chiaro che chi critica il mio lavoro in questi termini non lo conosce e non ha idea dei presupposti su cui si basa e degli obiettivi che si pone. E neppure del percorso che i miei allievi svolgono.

Ma, oserei dire, questa persona non conosce neanche i meccanismi dell'apprendimento nè la psicologia dello sviluppo.

Un apprendimento complesso quale quello strumentale, infatti, non può avvenire in modo totalmente spontaneo e creativo - perchè immagino che la persona in questione sia convinta che come insegnante io impedisca ai miei studenti di essere creativi-, in particolare in un'età precoce e spesso in presenza di disturbi dell'apprendimento, del comportamento e talvolta anche ritardo mentale o cognitivo.

Certo, gli autodidatti nella musica esistono, ma sono per lo più adulti con capacità nella norma, se non superiori alla media, che comunque nella gran parte dei casi non raggiungono un livello strumentale accettabile e molto spesso si portano dietro errori di impostazione che impediranno loro di raggiungere, in caso lo volessero, competenze maggiori.

Se parliamo di bambini molto piccoli, invece, possiamo vedere come una prima fase di apprendimento meccanico ed automatico, su imitazione e tavolta neppure consapevole (nel senso di mancanza di metacognizione) sia non solo indispensabile, ma sia l'unico modo per acquisire certe abilità.

Laerte, 2 anni


I bambini piccoli che si vedono dimostrare capacità musicali straordinarie, suonando come se invece di 10 anni ne avessero 30, intanto sono una netta minoranza, che molto probabilmente fa parte delle persone ad alto potenziale cognitivo, per le quali imparare, interiorizzaren e rielaborare in modo personale è più semplice, poi sono il risultato di ore ed ore di lavoro quotidiano, che di solito la maggioranza degli studenti di musica non riesce a dedicare allo strumento.

Ecco un esempio di maturità ben superiore all'età cronologica - Leia Zhu, 10 anni



Questa bambina comprende già appieno la musica che suona, ma riesce anche ad esprimere a parole il suo lavoro di ricerca sull'interpretazione del concerto di Mendelsshonn, e quando suona è già una vera interprete, non certo solo una bambina di 10 anni.

Beh, piccoli musicisti come Leia Zhu non sono la norma, ma una rarità, ed inoltre questa ragazzina ha 10 anni,  e dubito che fosse così già a 3, l'età della maggior parte dei miei bambini.

Dunque, avete capito come essere interpreti e non "automi" da piccoli sia molto raro e difficile, e riguardi solo una cerchia davvero ristretta di studenti.

Gli altri sono bambini e suonano come tali, ma per quanto mi riguarda, nei primi anni ciò che conta è avere una buona impostazione, un'intonazione corretta e basi solide, per poi poter avanzare con tranquillità e sicurezza nel proprio percorso musicale :



Se poi consideriamo il fatto che un'alta percentuale dei miei allievi ha difficoltà di vario tipo e disabilità anche gravi, potete immaginare quanto il presente discorso sia ancor più valido.

Gli studenti autistici, ad esempio, in particolare quando sono piccoli hanno uno stile di apprendimento spesso meccanico e riescono ad imparare in modo efficace solo se ricevono istruzioni chiare, precise e dirette, soprattutto in una fase iniziale di acquisizione di determinate competenze.

Quindi sarebbe impensabile per loro avere la responsabilità da subito di dover imparare da soli e d improvvisando, senza una guida chiara e sicura, proprio perchè tale abilità nel loro caso va costruita e spesso non è presente dall'inizio.

Lo stesso discorso si può applicare ai bambini molto piccoli, ancor di più se con difficoltà.

Arianna, ad esempio, ha 3 anni ed una sindrome genetica molto rara. 
Con lei sto ancora lavorando sulla collaborazione e sull'esecuzione su richiesta ed imitazione, infatti per farle svolgere un intero esercizio devo a volte utilizzare un full prompt, termine tecnico che significa aiuto totale, che poi ovviamente diminuirò appena la bambina sarà in grado di eseguire l'intero compito in autonomia :




In realtà, quando decide lei è capacissima di svolgere compiti anche più complessi, quale il ritmo che esegue in questo divertentissimo video!



I critici del mio approccio direbbero "Allora perchè non lasciarla libera di lavorare quando e come vuole? Perchè obbligarla?"

Perchè se voglio che arrivi a suonare il violino a breve (e vi assicuro che lo vuole anche lei!), devo prima costruire con lei una serie di competenze - collaborazione, attenzione e concentrazione, imitazione, manualità- senza le quali non potrà mai suonare alcunchè.

Inoltre non si tratta di obbligarla, ma di insegnarle ad ascoltare e motivarla ad eseguire, a volte, anche richieste che non sono di suo gradimento, competenza che, tra l'altro, le servirà tantissimo anche nella vita quotidiana.

Ognuno di noi, se vuole imparare qualcosa di difficile, deve accettare di esercitarsi anche quando non ne ha voglia o svolgendo anche esercizi non graditi, pensate ai vostri interessi, la piscina, la palestra, la bicicletta, l'automobile, lo sci .... com'è stata la vostra prima fase di appprendimento? Vi siete divertiti ad ogni lezione? Avete fatto solo ciò che volevate? Vi siete solo rilassati o, qualche volta, anche stancati o frustrati?

Domande retoriche, direi.

Tornando, infine, all'implicità obiezione sulla mancanza di creatività, mia e dei miei allievi, mi viene facile smontare tale convinzione mostrandovi alcuni video di momenti delle mie lezioni.

A lezione alterno sempre momenti di lavoro su istruzione ed imitazione ad altri di totale libertà e creatività , nonostante io rimanga convinta che la vera creatività si esprima solamente in presenza di compentenze di un certo livello, e che il resto sia solo gioco.

Tutti i miei allievi sono liberi in certi momenti di improvvisare, giocare, fare proposte di lavoro o di gioco e sovvertire o modificare le regole decise da me ... poi tali proposte non saranno sempre accolte (scherzo!), ma di solito apprezzo tantissimo i nuovi input che loro mi danno e rimango affascinata dall'originalità e la profondità di alcune loro idee.

Giulia improvvisa al violino :



Iris esegue la lettura ritmica con l'armonica a bocca!



Hansa e Maddalena pronte a solfeggiare palleggiando :



A volte cerco anche di coniugare gli interessi dei bambini con le esigenze didattiche. 
Durante tutte le lezioni, Lorenzo ama giocare con la palla, quindi ho pensato di utilizzarla per aiutarlo a comprendere gli accenti nella Danza delle Streghe di Paganini, fin dalla prima lettura del brano :



Sono convinta, dunque, che nel mio studio non ci siano nè automi nè robot, ma solo bambini che vogliono imparare a suonare e per farlo devono attraversare varie fasi, di apprendimento e di creascita personale e strumentale.

Io ammiro tantissimo la loro volontà ed il loro impegno e spesso mi stupisco della loro musicalità, che riesce ad uscire anche in fasi precocissime di studio rivelando personalità in divenire molto interessanti, e della loro capacità di aggiungere al mio lavoro sempre nuovi spunti e nuove idee, arricchendo le mie proposte e facendomi emozionare e provare grande soddisfazione.

Grazie davvero, con un inizio così vi aspetta senza dubbio un futuro entusiasmante in cui potrete esprimervi grazie alla musica e donare agli altri emozioni indimenticabili.