Il punto cardine del mio metodo di lavoro è il coinvolgimento del genitore nel percorso didattico del proprio figlio.
Quando un bambino è molto piccolo, e talvolta anche un po' più avanti, non è ancora in grado di essere autonomo nello studio e di esercitarsi a casa in maniera efficace, dunque la partecipazione attiva del genitore, sia a lezione per imparare il programma, sia a casa per ripeterlo ogni giorno, è fondamentale.
La musica, inoltre, diventa in questo modo uno strumento di condivisione di un'esperienza divertente, positiva e gratificante che consolida il legame tra genitore e figlio tramite la proposta di attività da svolgere insieme ed il costituirsi di un interesse comune che, con modalità diverse, potrà continuare ad essere condiviso anche in futuro.
Gli insegnanti di strumento che utilizzano il metodo tradizionale preferiscono tenere il genitore fuori dalla porta sostenendo che "distragga" il bambino. Invece, a mio parere, un insegnante dovrebbe, nel suo percorso, ricevere anche una formazione che gli permetta di essere in grado di lavorare sul rapporto genitore- bambino, creando un clima di collaborazione tra le due parti e di serenità tale da poter permettere al genitore di lavorare con il proprio bambino.
Essendo psicologa, io lavoro tantissimo sulla relazione tra genitori e bambini, e la lezione di violino diventa così un'ora piacevole e rilassante per tutti da trascorrere in tranquillità e con entusiasmo.
In questo video, ad esempio, vediamo Laerte, a 2 anni e 3 mesi, a lezione con la mamma, con la quale collabora benissimo, con evidente soddisfazione da parte di entrambi :
Grazie ad un percorso così impostato, ed all'amore ed alla passione che questi genitori mettono nell'educare i loro figli attraverso la musica, tutti loro sono diventati bravissimi nel seguire i loro bambini non solo a lezione ma anche nello studio a casa, e per quanto mi riguarda non c'è niente di più gratificante del vederli lavorare insieme con impegno, serietà e gioia.
Ecco Iris, 5 anni, che qualche sera fa ha deciso a tutti i costi di voler imparare un pezzo nuovo dopo cena! E la sua mamma è stata molto brava a seguire la sua motivazione aiutandola a provare il brano finchè non l'ha imparato :
Adamo, 3 anni e mezzo, ha ricevuto il violino da poco, ma ha instaurato da subito una buonissima routine di lavoro quotidiano, seguito ogni giorno dalla mamma che, come vedete in questi video, gli richiede un'esecuzione pulita, precisa ed il più corretta possibile :
La cosa più bella, però, è che spesso il percorso musicale non coinvolge solo il genitore che viene a lezione con il bambino, ma arriva ad interessare tutta la famiglia ... papà, nonni, fratelli .... diventando quindi una seconda "lingua" appresa e "parlata" da tutti, che se sono grandi tornano un po' bambini, e se sono piccoli imparano prestissimo ad amare la musica e lo strumento.
La famiglia di Maria, ad esempio, si impegna al completo nel condividere con lei lo studio del violino :
Maria, suo fratello Gabriele ed il papà Luigi |
Ma anche i fratelli più piccoli seguono, praticamente fin dalla nascita, l'esperienza musicale dei miei allievi, e, quando diventano abbastanza "grandi", iniziano a voler suonare anche loro, ben prima di iniziare "ufficialmente le lezioni"!
Leone e Costanza, fratelli rispettivamente di Filippo e Beatrice :
Beatrice e Costanza a lezione :
Giovanni insegna il violino a suo fratello Pietro :
Queste famiglie hanno capito che un'attività di apprendimento non può e non deve riguardare solo il bambino, ma l'intera famiglia. Solo così potrà diventare veramente educativa ed arricchente e potrà traformarsi in un'esperienza di crescita che sia i famigliari sia il bambino si porteranno dentro per tutta la vita.