domenica 21 gennaio 2018

La parola ai genitori!

Intanto inizio col dire che i genitori dei miei allievi sono straordinari come i loro bambini!

Sono motivati, entusiasti, convinti, dedicano tempo e impegno ai loro figli e li seguono con passione, amore e costanza, trasmettendo loro una grande voglia di fare musica e di apprendere.

E' grazie a loro che il percorso dei miei allievi continua, funziona e dà dei risultati in termini di apprendimento ma soprattutto di divertimento, passione e motivazione dei bambini.

Genitori, sappiate che vi stimo tantissimo!


Arianna e la sua mamma

Il papà di Giulia suona con lei, usando il vecchio violino della bambina, ed è veramente bravo : al momento stanno studiando insieme un brano di musica irlandese e si divertono molto!

Anche la mamma di Francesca suona con lei , alcuni duetti e le variazioni di Suzuki. Sono entrambe appassionate e dotate di musicalità e grandissimo senso del ritmo. Sono fantastiche!

Giulia

Il papà di Giovanni scrive " Non ho parole per ringraziarti. Giovanni è entusiasta quando deve venire a musica. Studia tutti i giorni, e la sera dopo cena il suo primo pensiero va al violino ed ai nuovi brani da imparare!"

Giovanni

La mamma di Rebecca dice " Non sai com'ero contenta ieri, per me è molto importante che le piaccia ed è merito tuo se è così motivata. Allora continuiamo a lavorare a casa... non molliamo!!  A volte vedo che eseguendo i ritmi è in grado di modificarli mantenendo però la stessa durata, e questo è il frutto di un lavoro fatto con il metodo giusto e di un insegnamento qualificato.
Tu sei ad un livello didattico altissimo....abbiamo scelto il meglio perchè siamo convinti che sia un investimento per Rebecca. "

La mia meravigliosa classe CML1 (2-4 anni)



La mamma di Beatrice scrive " Con il cd del libro di Suzuki, Beatrice studia a casa tutti giorni mezz'ora, 45 minuti ed a volte anche un'ora. Vuole sempre suonare e si impegna tantissimo!"

Beatrice, 6 anni

La mamma di Adamo dice " Adamo impara da te, io  aiuto lui ed imparo da te e anche da lui .... è come un cerchio".

Adamo, 3 anni e mezzo

domenica 14 gennaio 2018

Maria : che emozione, sono quasi pronta per il violino!

Maria ha quasi 6 anni ed ha la sindrome di Down. 
Ha iniziato a studiare con me alcuni mesi fa, ed in poco tempo ha fatto grandissimi passi avanti.

E' una bambina molto attiva, brillante e stimolatissima, che ama la musica ma soprattutto lavora sodo, studia molto a casa e si impegna, grazie soprattutto ad una mamma bravissima didatticamente eccezionale, che la segue con costanza ed entusiasmo.

Come ho scritto nel post precedente, il primo anno di corso CML, che Maria sta frequentando, serve per gettare le basi dell'apprendimento dello strumento, nel nostro caso il violino, sviluppandone i prerequisiti.




Nel caso di studenti con disabilità, in particolare, devo svolgere spesso anche un lavoro sul comportamento, che talvolta inibisce le potenzialità di apprendimento di alcuni bambini e non ne permette la piena espressione.

Era senza dubbio il caso di Maria che, dotata di tante stimolazioni e di grandissime potenzialità a livello di apprendimento, doveva però imparare ad eseguire su richiesta e collaborare per poter svolgere il programma CML1 (www.musicalgarden.it)

In questi mesi io, lei e la sua mamma abbiamo lavorato molto su tale aspetto, e ad oggi la bambina è in grado di ascoltare, eseguire, accettare ciò che le viene proposto e farlo, e concentrarsi molto più a lungo ( ad oggi siamo ad 8 minuti di lavoro ed 1 di pausa con rinforzatore) rispetto all'inizio del suo percorso.

Dato che Maria per i miei standard è "grande" e può iniziare a suonare uno strumento, fin dalle prime lezioni mi sono concentrata sullo sviluppo della manualità fine, dando la priorità alle Canzoni per fare rispetto a quelle di repertorio Suzuki,  ed all'insegnamento dei ritmi di base che dovrà eseguire al violino.

Maria svolge comunque tutto il programma di primo anno, ma anche a casa ho consigliato alla mamma di lavorare soprattutto sulla manualità.

Eccola mentre studia due Canzoni per fare, una durante le prime lezioni ed una più recente :





Oggi Maria riesce non solo a selezionare in modo indipendente tutte le dita, ma anche ad eseguire la presa a pinza con due dita, a fare la "lumachina", prima fase della presa dell'arco del violino, ,ma inizia anche a prendere l'arco correttamente con la posizione "finale" delle dita della mano destra, anche se, avendo lei le dita piuttosto corte, ho pensato di aiutarla utilizzando un "Bow hold buddy", un pezzettino di plastica morbida fatto apposta per semplificare la presa dell'arco.

Questo perchè vorrei consegnarle lo strumento a breve, dato che appunto ha sviluppato tutti i requisiti per suonare, però continuerò lo stesso a farla esercitare affinchè il supporto ad un certo punto non le serva più.

Nel video seguente, Maria si esercita sulla canzone Spazzola e Pettine per Fido, sempre per imparare a tenere e condurre l'arco :



Come ho evidenziato già nei due post precedenti, un altro aspetto fondamentale per suonare uno strumento è la capacità di controllare il proprio corpo e rimanere fermi (nel caso del violino, in piedi), tavolta anche molto a lungo. Pensate all'esecuzione di un concerto .... ed al fatto che i miei bambini iniziano a suonare in concerto già molto presto, a volte anche a 2 anni e mezzo.

Per raggiungere tale obiettivo, propongo a tutti gli allievi un esercizio che unisce l'apprendimento della postura ed impostazione corretta sullo strumento all'esercizio del controllo corporeo e della concentrazione necessaria a rimanere fermi e focalizzati sul violino.

Maria sta lavorando su un tempo di 10 secondi, ripetendo però l'esercizio fino a 10 volte anche non consecutive, che incrementerò progressivamente.

Di solito i bambini sono pronti a ricevere il violino quando riescono a tenerlo correttamente rimanendo fermi almeno 1/2 minuti.



L'esercizio è ovviamente proposto come gioco ed abbinato ad un sistema di rinforzo, che può essere contingente ad ogni ripetizione oppure dilazionato tramite token economy, come potete vedere nei video di Maria.

La bambina si diverte molto con i "giochi" che le propongo, e si impegna molto per raggiungere l'obiettivo che ci siamo poste!

Giusto come informazione : ieri è arrivata al 100% di esecuzione corretta (la richiesta era quella di tenere il violino sulla spalla ed i piedi fermi) in questo esercizio.



Insomma, Maria è quasi pronta per iniziare a suonare il violino!

Tra pochissimo inizierà il suo percorso con lo strumento, e sono sicura che anche con il violino raggiungerà ottimi risultati e si divertirà tantissimo, sempre con l'entusiasmo e la passione che la contraddistinguono e che sono davvero contagiosi!

Bravissima Maria!





giovedì 11 gennaio 2018

Quali sono i prerequisiti delle lezioni di musica? Quando possiamo iniziare?

Una delle prime domande che mi vengono rivolte dai genitori che mi contattano per la prima volta è proprio questa : " Mio figlio è pronto per iniziare le lezioni?" " Non sarà troppo presto?"

Solitamente, i genitori che si pongono tale domanda hanno bambini tra i 2 ed i 5 anni. 
L'approccio tradizionale all'insegnamento della musica, infatti, cerca di convincere le famiglie che prima dei 6-8 anni "non sia possibile" avviare un bambino alla musica, perchè secondo questi insegnanti prima di iniziare bisognerebbe saper leggere e scrivere ed essere in grado di stare seduti per alcune ore ... quindi avere un livello di competenze paragonabile a quello della scuola primaria, almeno (ma c'è qualcuno che non fa iniziare a suonare prima dei 9-10 anni....)

Pertanto, fioccano le proposte di "propedeutica" e "avviamento alla musica" rivolte a bambini fino ai 10 anni, che si annoiano a morte tra maracas e canzoncine e si chiedono perchè gli adulti continuino a sottovalutarli e trattarli come poppanti ... e , manco a dirlo, dopo pochi incontri abbandonano il corso.



Infatti, non solo iniziare a suonare molto prima, intorno ai 2-3 anni, è possibile, ma è anche auspicabile, perchè prima si inizia prima si impara, perchè suonare a 3 anni è un gioco che diventa ben presto parte della vita di un bambino e perchè, ci crediate o no, suonare da piccolissimi è molto più semplice, infatti nella prima infanzia le potenzialità di apprendimento sono infinite e straordinarie, mentre con il passare del tempo calano leggermente e certe competenze diventano più complesse da apprendere e sicuramente meno spontanee e naturali.

Quindi la risposta alla domanda iniziale è : "Il bambino è pronto quando siete pronti voi. Se voi avete vogli di mettervi in gioco, farvi coinvolgere, imparare in prima persona, impegnarvi e dedicare del tempo ai vostri figli ... allora iniziate." .

Non sarà semplice..... per il bambino dovrà essere e rimarrà, almeno per qualche anno, un gioco. Per voi, invece, sarà un impegno, sappiatelo. Dovrete investire tempo, risorse, energie, volontà, passione e costanza, e se sarete motivati voi, anche il bambino lo sarà ed imparerà, indipendentemente dalla sua età e dalla sue caratteristiche personali.

Filippo, 4 anni, a lezione con la mamma



Per i bambini con disabilità, invece, il discorso è leggermente più complesso, soprattutto per quanto riguarda l'inizio dello strumento.

Il percorso musicale può comunque essere iniziato subito, infatti io lavoro con bambini di qualsiasi età ed a qualsiasi livello di funzionamento, anche autismo a basso funzionamento e pluridisabilità gravi.

Tuttavia, in questo caso le competenze da raggiungere, durante il primo periodo di lezioni, prima di poter svolgere il programma completo di propedeutica strumentale, e poi di strumento, sono quelle che un bambino neurotipico impara naturalmente dal contesto, mentre ad un bambino disabile devono essere insegnate attivamente ed in modo strutturato.



La prima competenza fondamentale per un corso di musica con il metodo CML è la collaborazione : il bambino deve essere in grado di ascoltare, fare ciò che gli viene richiesto e seguire le istruzioni. Sembra un'abilità scontata ma non la è per nulla. Un bambino normodotato molto piccolo, oppure un bambino disabile anche più grande, non è ancora capace di eseguire su richiesta, e tende ad essere anche piuttosto oppositivo ed a voler fare da solo o a modo suo.

Invece è indispensabile che sia in grado di seguire le mie indicazioni, perchè il programma che devo svolgere è molto specifico e mirato e, come ho spiegato in un post precedente, richiede una prima fase di lavoro su istruzione ed imitazione.

Maria sta facendo insieme a me ed alla sua mamma un eccellente lavoro sulla collaborazione :



L'imitazione è il secondo, importantissimo prerequisito, o competenza da costruire : è un aspetto carente in particolare nel caso dell'autismo, perciò, se il bambino ha difficoltà in quest'area, gran parte delle mie lezioni in un primo periodo sono dedicate allo sviluppo dell'imitazione (delle coreografie CML e dei movimenti relativi allo strumento .... non imitazione come competenza in sè, che sarebbe impossibile costruire in un'ora a settimana!)

Ecco un esempio di apprendimento di una coreografia, in un bambino però già capace di imitare (Pietro, 4 anni) :



La terza competenza di base per il corso di musica è relativa all'attenzione e concentrazione. Molti dei miei allievi sono adhd, hanno quindi un deficit di attenzione associato all'iperattività, ma anche quelli che non hanno questa caratteristica hanno, di solito, difficoltà a concentrarsi per più di 5-10 secondi, almeno all'inizio del loro percorso.

L'esecuzione completa di alcuni esercizi, o di un brano suonato allo strumento, dura invece minimo un paio di minuti, durante i quali il bambino deve non solo essere focalizzato su ciò che fa, ma anche stare fermo (seduto o in piedi), guardare lo strumento, controllare il suo corpo, ed infine ricordare ed eseguire una sequenza di note, ritmi, parole e movimenti.

Da questa descrizione potete capire quante competenze richieda questo programma e suonare uno strumento, e quanta attenzione e concentrazione a tantissimi aspetti contemporaneamente.

Per lavorare su tale abilità utilizzo vari sistemi di rinforzo, token economy, timer, presa dati, ed insomma tutti gli strumenti che ho a disposizione grazie alla mia formazione di tecnico del comportamento.

Le competenze attentive, infatti, vanno insegnate in modo mirato e strutturato, anche quando il bambino è molto piccolo e sembra "troppo piccolo" per imparare a stare fermo, in silenzio e concentrato. Non lo è. Basta proporglielo come gioco e con le strategie corrette, e (scusate il gioco di parole!) ... il.... gioco è fatto!

L., 4 anni, impara a rimanere fermo sulla sagoma dei piedi


Prima di ricevere lo strumento, infine, è fondamentale aver fatto un lavoro sullo sviluppo del senso del ritmo e di alcuni ritmi di base, e sull'incremento della manualità fine.

Qui vedete ancora Pietro che esegue, con il mio aiuto, uno dei primi esercizi CML di manualità :




Dato che le prime competenze che ho descritto sono le stesse che vengono insegnate in un intervento ABA, e che possono essere acquisite davvero solo con un lavoro quotidiano e mirato applicato a tutti i contesti di vita, e non certo solo durante un'ora di musica!, il mio lavoro può raggiungere risultati molto più veloci e stabili, e portare all'apprendimento dello strumento, se ha alle spalle un intervento comportamentale che insegni veramente al bambino queste abilità.

Nella mia ora (parlo di allievi disabili molto piccoli o con un livello di funzionamento basso) io posso lavorare sui prerequisiti del corso di musica ed ottenere comunque la collaborazione del bambino ed insegnarli quel tanto di attenzione, concentrazione ed imitazione che è funzionale allo sviluppo del mio programma, per fare in modo che impari le coreografie, i ritmi e la manualità del violino... tuttavia non posso occuparmi di competenze trasversali di vita quotidiana ed andare oltre quello che è l'insegnamento della musica, perchè per questo ci vuole una terapia comportamentale, cosa che io NON faccio.

Sara, ad esempio, che studia musica con me da 6 anni, ha imparato a suonare bene e velocemente perchè ha sempre lavorato sulle competenze descritte sopra con un intervento comportamentale, attuato fin da piccola. Qui si vede bene come a 5 anni fosse già in grado di collaborare ed imitare molto bene :



Come dico sempre, quello che faccio non è terapia : io insegno musica, quindi è importante che ciò sia chiaro ai nuovi genitori, e che sia chiaro anche che le strategie comportamentali che adotto sono limitate allo svolgimento del mio programma, ma non fanno miracoli nè costituiscono un intervento o una terapia per nessuna forma di disabilità.

Il mio scopo è quello di donare ai bambini la possibilità meravigliosa di imparare a suonare, esprimersi attraverso uno strumento e crescere con la musica.

Perchè la musica è accessibile a tutti, fin da piccolissimi. Perchè suonare è possibile sempre, anche se ovviamente non sempre ad alti livelli. 
Però, tutto questo è il frutto di molto lavoro da parte mia e delle famiglie, richiede dei prerequisiti e delle competenze da sviluppare, e non costituisce in alcun modo un sostituto alle terapie od agli interventi che il bambino svolge durante la settimana ed a casa.

Io penso che tutti dovrebbero poter suonare ed avere la fortuna di crescere con la musica, e questo è e rimarrà sempre il mio obiettivo ed il mio sogno più grande.

Alessandro al pianoforte