Maria, 14 anni, allegra e simpaticissima, con disabilità sensoriale, svolge con me un percorso mirato allo sviluppo del linguaggio attraverso la musica.
Io e Maria cantiamo, balliamo, suoniamo, recitiamo filastrocche, ripetiamo pattern ritmici associati a scioglilingua o frasi che provo progressivamente a rendere più lunghe, e da quando ci siamo conosciute ci siamo trovate molto bene insieme, per lo meno, io la trovo una ragazzina straordinaria, osservo con ammirazione la sua forza e la sua energia nella vita e nel rapporto con gli altri, e ho l'impressione che anche lei apprezzi le mie proposte musicali.
Vista la sua propensione al ritmo ed al movimento, ho iniziato ad insegnarle alcune canzoni con brevi coreografie e con ritmi specifici, che le faccio eseguire prima cantate e poi solo "recitate".
Le richiedo un'esecuzione intraverbale, fermandomi a metà del brano o di un verso, a volte anche di una parola, ed aspettando che sia lei a completarla :
Nonostante senta poco, Maria è intonatissima ed ha una bella voce, e sfrutta al massimo il suo residuo uditivo, percependo e riconoscendo suoni anche a basso volume e con un alto dettaglio : suona qualsiasi nota le venga richiesta e ripete brani anche complessi!
E poi si diverte ad imparare le coreografie, dimostrando entusiasmo ed una buona coordinazione, sulla quale comunque stiamo lavorando.
Per incoraggiare l'utilizzo del linguaggio a scopo comunicativo, cerco di metterla nella situazione di dover fare delle richieste, "alzando progressivamente il tiro" tramite lo shaping : all'inizio del nostro percorso mi accontentavo di un suono per darle l'oggetto che voleva, poi ho iniziato a richiederle la pronuncia della parola, come si può osservare nel video che segue; successivamente di una frase di 3 parole con prompt (suggerimento della frase "Voglio il ...."); e ieri ho provato a farle chiedere lo strumento mediante la frase "Francesca voglio il/ la ..".
Ad ogni incontro raccolgo i dati sul numero di parole prodotte- per ora anche su ripetizione e non solo spontanee-, e durante l'ultima lezione è stato emozionante constatare che aveva detto quasi il doppio delle parole rispetto alla volta precedente!
Per esercitare non solo l'udito, ma anche la capacità di movimento autonomo ed orientamento nello spazio (Maria non vede), insieme alla mamma svolgiamo un esercizio di localizzazione dei suoni, in cui Maria deve ascoltare i suoni prodotti e muoversi per la stanza alla ricerca degli strumenti che noi suoniamo :
Questa ragazzina è una vera forza, è forte ma anche dolcissima e molto disponibile ed accogliente verso gli altri, che accarezza ed esplora con il tatto per conoscerli, decidendo molto spesso che la persona che ha davanti le sta simpatica!
Certo, come tutti ha le sue simpatie ma anche antipatie, ed in quanto adolescente ha anche i suoi momenti di oppositività e "ribellione", ma di base è affettuosa e gentilissima con gli altri e l'adolescenza non ha alterato questa sua caratteristica.
Maria, sei unica!!