Maria compirà 14 anni questa settimana ed è arrivata da me con un bagaglio di conoscenze musicali già solido : da 3 anni, infatti, studia pianoforte presso la Scuola media dell'Istituto per Ciechi di Milano, e continua con molta soddisfazione ed ottimi risultati l'esperienza musicale a scuola, unendola al coro ed alle tante iniziative artistiche di una scuola che conosco solo "sulla carta", ma che immagino funzioni molto bene, puntando sia al lavoro individualizzato sulle competenze degli allievi con disabilità, sia all'integrazione con i pari.
Maria infatti è sordocieca.
Non vedente, e gravemente ipoacusica con protesi acustica, potrebbe sembrare una ragazzina con molte limitazioni, e invece basta conoscerla per capire che è a dir poco un vulcano di potenzialità, comunicativa, allegria, entusiasmo e slancio verso gli altri e le proposte che le vengono fatte.
Sotto vari aspetti mi ricorda Alessia, e infatti le prime parole che mi vengono per descriverla sono "forza della natura"!!!
E' sempre serena, energica, sorridente ... ama cantare, ballare, saltare e non fermarsi mai!
Avendo l'udito più conservato rispetto alla vista, si orienta nelle situazioni e con le persone, più che col tatto, tramite l'ascolto : ha un orecchio veramente ottimo, che non so se sia assoluto, ma di sicuro le permette di ripetere una melodia semplice un paio di volte dopo averla ascoltata, trovare al pianoforte una nota che le viene richiesta, riprodurre con le mani o gli strumenti ritmi anche complessi, parlare -soprattutto con parole singole- e comprendere bene ciò che le viene detto, ma anche orientarsi nello spazio seguendo il suono di uno strumento.
Dai documenti che ho letto, penso che con lei sia stato e continui ad essere svolto un lavoro eccellente di sviluppo delle sue abilità, ma Maria da parte sua ci mette molto impegno, coraggio e forza di volontà, è davvero grande in tutto ciò che fa, e in particolare nella musica, la sua più intensa passione.
Con me ha iniziato da poco un lavoro per lo sviluppo del linguaggio parlato attraverso la musica, con canzoni, filastrocche, ritmi, scioglilingua, e chi più ne ha più ne metta.
Come ho fatto con Alessia quasi 5 anni fa, sto ideando per Maria un percorso calibrato su di lei, sulle sue necessità e sugli obiettivi individuati da chi la conosce da più tempo di me, per il quale metto in campo tutte le mie competenze, i suoi input ed interessi, se necessario rivedendo o modificando il programma in base alle sue risposte.
Seguendo la mia modalità di lavoro , ho iniziato con una stesura degli obiettivi a breve e lungo termine, ed avviato una raccolta dati sul numero di parole, che ha già in repertorio e nuove, che Maria dice nel corso della lezione, "accontentandomi" per ora anche di quelle ripetute per imitazione, nonostante uno degli obiettivi sia quello di ridurre la produzione ecolalica e favorire quella spontanea, incrementando anche, magari, la lunghezza delle sue frasi, che per ora consistono prevalentemente nell'olofrase, di una sola parola.
Da quando ha iniziato, circa 2 mesi fa, Maria ripete più parole nuove, non in modalità ecolalica, ma proprio per imparare ad esempio i testi delle canzoni, che dopo averle fatto cantare e ballare, le chiedo di eseguire "recitandone" i testi con un accompagnamento ritmico, per fare in modo che non si limiti a cantare ma parli anche.
E il metodo sembra funzionare, anche abbinato alla "lettura" di percorsi tattili, propedeutici al Braille, consigliati dalla Lega del Filo d'Oro, che la segue con valutazioni periodiche, e preparati da me incollando fili di lana su grandi fogli di carta, e chiedendo a Maria di seguire le linee mentre recitiamo filastrocche e scioglilingua.
Per favorire la coordinazione bimanuale, inoltre, le sto facendo suonare il triangolo e provare il violino, che la affascina molto per il suono caldo e le vibrazioni che le arrivano direttamente quando lo tiene in mano.
"Triangolo" è una parola difficile da pronunciare, ma, con una procedura di shaping, per ora mi va bene che lo richieda con una vocalizzazione o un suono simile alla parola target, mentre "violino" è uno dei vocaboli che ha detto già dalla prima lezione.
Essendo Maria intonatissima e già abituata a suonare e cantare con altri ragazzi, spesso le propongo "sessioni" di musica da camera con Alessia, che come sapete ha una sordità profonda con impianto cocleare e la sindrome di Williams ... e vederle insieme è veramente emozionante!!
Comunicano in mille modi, con i gesti, il tatto, la voce, il ritmo ... per loro gli ostacoli che incontrano nel loro cammino sono solo piccole difficoltà da superare, e queste due ragazze eccezionali ci riescono sempre!
Maria saluta Alessia dicendole "ciao", ed Alessia la prende per mano, suona il pianoforte per aiutarla ad orientarsi nella stanza, e parla a voce più alta per farle comprendere ciò che dice.
Un paio di lezioni fa è mancata la luce, io non amo il buio ed Alessia fino a poco tempo fa ne aveva paura, poiché non sentendoci perdeva riferimenti per lei molto importanti ...
Ma il buio è la condizione abituale per Maria, che ha continuato a suonare ed a fare lezione come se non fosse successo nulla ....
Allora io ed Ale ci siamo tranquillizzate e ci siamo fatte guidare da lei : la ragazzina suonava al mio posto le note che io le chiedevo, ed Alessia la seguiva cercando di ascoltare il più possibile ed aiutandosi con la sola illuminazione del display del mio cellulare ....
Eravamo nel mondo di Maria, e lei era pronta ad aiutarci e spiegarci come ci si orienta al buio affidandosi nel mio caso all'udito, e nel loro, in quel momento anche per Alessia, principalmente al tatto.
Finita la lezione, mi è rimasta la sensazione di aver vissuto una grande esperienza e di aver capito meglio molte cose, ero già stata al Dialogo nel Buio all'Istituto dei Ciechi, ma questa volta il contesto era diverso, più "reale" ed autentico, ed io non ero più l'insegnante, ma l'allieva ....
E mi chiedo, quante volte mi capita questo ribaltamento di ruoli con loro?? Molte ...
Grazie ragazze per tutto quello che mi insegnate, siete grandi!!!