mercoledì 24 aprile 2013

I miei allievi : Mattia ( a.s. 2011 - 2012)



Mattia ha un disturbo dello spettro autistico con una diagnosi di Disturbo Generalizzato dello Sviluppo.

E' nato nel 2003, quando lo conosco ha 8 anni, ed è un bambino molto vivace, iperattivo, però anche intelligente, brillante e con un livello cognitivo senza dubbio alto.  
                        
 Fisicamente mi ricorda Harry Potter : magrolino, con gli occhi scuri, gli occhiali, i capelli a caschetto e lo sguardo furbo.

 E’ molto loquace, usa un linguaggio avanzato per la sua età e parla di argomenti insoliti per un bambino di 8 anni, quali la cucina o la moda.             
   

Riservato e poco “sociale” come tutte le persone autistiche, Mattia è però un bambino dolce ed affettuoso, che conquista con il suo sorriso ed il suo entusiasmo verso le cose che gli piacciono.

 E’ interessato alla musica, ha un ottimo orecchio – che alla prima osservazione non escludo possa essere assoluto – un buon senso del ritmo, una motricità globale piuttosto buona ed una memoria straordinaria.

Nella prima scheda di valutazione, sottolineo anche la sua capacità di lettura, superiore alla media per un alunno di 3^ elementare, ed il suo interesse verso il pianoforte, e rilevo come aree carenti la manualità fine e la coordinazione motoria, mentre non riesco a valutare l’intonazione perché il bambino non accetta di cantare, ma immagino che, dato l’eccellente orecchio, il canto sia uno dei suoi punti di forza. La mamma, infatti, riferisce che a casa Mattia canta in continuazione, quindi decido di dargli tempo.

Il costante bisogno di muoversi di Mattia porta con sé difficoltà di attenzione e concentrazione, che rappresentano sicuramente la sua difficoltà maggiore. La mamma parla anche di una motivazione altalenante, che va continuamente alimentata e sostenuta cambiando spesso attività e trovando per lui esercizi non troppo facili, ma neanche troppo impegnativi, che lo farebbero sentire in ansia e minerebbero la sua autostima.

Credo che, comunque, Mattia abbia bisogno di ricevere stimoli che siano all'altezza delle sue potenzialità, e di raggiungere una maggiore fiducia in sé stesso, che sicuramente gli deriverà dal padroneggiare anche abilità più complesse.


Gli obiettivi che mi pongo con lui, e gli strumenti che scelgo per raggiungerli, sono quindi i seguenti :

1)    Incremento  della motricità generale
tramite canzoni con coreografie

2)    Sviluppo della  manualità fine
tramite “canzoni per fare” (con esercizi di manualità), giochi di manualità,
uso di strumentini

3)    Sviluppo della coordinazione
tramite canzoni con coreografie, giochi di coordinazione e motricità,
utilizzo degli strumentini, del pianoforte ed eventualmente del “violino finto”
  
4)    Incremento della capacità di attenzione e concentrazione
tramite lavoro sul concetto di silenzio e pausa vs concetti di rumore e movimento,
con incremento progressivo dei tempi di pausa

5)    Avviamento al pianoforte
tramite esercizi di esecuzione di  brani ad orecchio, esecuzione di cartelli ritmici, e più avanti  lettura degli spartiti ed esecuzione brani al pianoforte.

Per le lezioni di Mattia lavorerò insieme alla mia collega  Maria Semeraro, pianista, che si occuperà della parte strumentale.

La mamma di Mattia mi ha chiesto di programmare alcune lezioni tenendo conto della sua iperattività e del suo bisogno di esprimersi attraverso il corpo, quindi inserendo elementi di movimento adatti anche a bambini più piccoli.    

Per questo motivo, i piani di lezione iniziali prevedono esercizi molto semplici : l’Appello, al quale inizialmente Mattia non vuole rispondere cantando, l’esecuzione di un ritmo binario  con i legnetti, il gioco del rumore/silenzio – che spesso utilizzo con i bambini iperattivi per educarli al controllo motorio ed al silenzio, aumentando progressivamente i tempi di immobilità- , Soldatini con la coreografia, la canzone per fare Campanellino, il Tuffo saltando o spostandosi con il corpo, e, per la lettura ritmica, l’Albero delle note ed i primi cartelli ritmici associati a movimenti precisi.

Dalla terza lezione, inseriremo anche giochi di coordinazione, quali un’associazione tra suono e movimento, o un esercizio di più movimenti in contemporanea – ad es. far girare una pallina con una mano mentre  batte a tempo un legnetto; la canzone “Attenzione alla discesa”, ed alcune filastrocche.

Mattia, infatti, ha una stereotipia motorio – vocale che consiste nel tenere in bocca la saliva parlando a voce bassa, velocemente e in modo a volte poco comprensibile, per cui le filastrocche hanno lo scopo di incentivare un utilizzo controllato e consapevole del linguaggio anche come funzione sociale e non solo “privata”.         
                                      
Spesso ricordiamo a Mattia di “mandare giù la saliva e parlare a voce alta”, anche tramite un cartello affisso sopra al pianoforte che recita “Le regole del parlare bene”,e intorno alla metà dell’anno inizieremo a fargli eseguire filastrocche e scioglilingua seguendo il battito del metronomo, partendo da un tempo di velocità media per arrivare ad uno più veloce, e finire con un ritmo molto lento, il più impegnativo per lui.






Visto il suo livello cognitivo molto buono, Mattia procede velocemente con il programma. Dalla quinta alla dodicesima lezione continuiamo i Tuffi associandovi , però, ritmi sempre più complessi, in breve finiamo i cartelli ritmici e passiamo ai primi esercizi di Divertiamoci col ritmo – ricordiamoci che Mattia ha 8 anni, dunque è naturale che con lui si arrivi alla lettura in breve tempo- , dopo Soldatini gli proponiamo in sequenza tutte le canzoni del repertorio Suzuki con le coreografie CML, introduciamo l’armonia con gli esercizi su gradi della scala, intervalli (Intervalli da Intonare, Una canzone sull’Intervallo) e più avanti la cadenza (Ora canto la cadenza); e la lettura con il “foglio millerighe” e , poco dopo, alcune pagine del Quaderno Operativo, La casa delle note, Le Bolle, con un’iniziale letto – scrittura delle note, passando dalla Lettura – “con dito”.

Per la manualità fine gli  proponiamo nuove Canzoni per Fare , tra cui Cinesin Pesciolin, che diventa la sua preferita, Con un pezzettino, la mia Camminare sul Legnetto; e , con l’arco del violino, Il Ragnetto e la Ranocchia e Spazzola e Pettine.   

http://www.youtube.com/watch?v=2ukV25gP7Sg&feature=youtu.be
                              

 Il lavoro sulla coordinazione e sul controllo motorio parte dal richiedergli un maggiore finalismo nei movimenti, che a volte sono eccessivi e fuori contesto, e passa dall’eseguire, ad esempio, il ritmo “cort/doppia” a tempo di metronomo e in diversi esercizi sempre più veloce, per arrivare alla Danza del Cappello fatta con il corpo e tenendo una mano in testa ed al gioco di associazione “suono/movimento” arrivando a 5 movimenti diversi.                         Anche il solfeggio diventa un “pretesto” per aumentare la coordinazione, attraverso la lettura degli esercizi dell’Hayes con un movimento per ogni figurazione ritmica.

Più avanti introdurremo anche l’argomento “emozioni”, sul quale Mattia sta già lavorando con terapisti ed insegnanti, infatti si trova già ad un buon livello di riconoscimento sia delle emozioni di base sia di quelle complesse e ad un lavoro iniziale sulla “teoria della mente” – ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri e comprendere che i loro pensieri e le loro emozioni possono non coincidere con le nostre.                                                           Per il lavoro sulle emozioni useremo un “Dado delle Emozioni”, con uno smile diverso disegnato su ognuno dei sei lati per esercizi piuttosto complessi sul riconoscimento, la descrizione e la verbalizzazione delle emozioni sia del bambino stesso, dopo aver ascoltato brani musicali, sia di quelle degli altri.

Intorno a Febbraio, riusciamo a vincere la resistenza di Mattia verso il canto, ottenendo di sentirlo eseguire alcune canzoni. Come avevo immaginato all’inizio, il bambino ha un’ottima intonazione ed una bella voce, tende però a cantare velocemente ed a voce bassa, ribadendo ogni volta “ A casa canto sempre, invece qui non canto mai … “, nonostante sia evidente che cantare gli piace, infatti tra Marzo e Giugno accetterà di eseguire quasi tutte le canzoni, ed addirittura entrerà a far parte di un coro scolastico!

La difficoltà principale che incontriamo con Mattia è relativa al suo comportamento. Dopo un avvio positivo, il bambino capisce di poterci, diciamo, “manipolare”, e per circa un mese e mezzo mantiene un comportamento poco adeguato, distraendosi intenzionalmente, cercando argomenti di conversazione non pertinenti la lezione, alzandosi quando non dovrebbe e mettendosi a correre per la stanza, in breve cercando ogni occasione per non assecondare le nostre richieste, anche quando l’esercizio catturerebbe il suo interesse e la sua motivazione. Cerca di metterci alla prova, di mostrarsi demotivato pur non essendolo, e devo ammettere che purtroppo ci riesce benissimo.

Non conoscendolo ancora bene, ed avendo comunque come obiettivo quello di farlo appassionare alla musica, per un periodo rimaniamo spiazzate e chiediamo la collaborazione e l’intervento della sua terapista comportamentale, Francesca, che lo segue da un paio d’anni sia a scuola sia a casa.

Lei si mostra molto disponibile e prende parte ad alcune lezioni, inviandoci poi una relazione sulle sue osservazioni. Insieme a Francesca , agli altri terapisti ed al supervisore, io partecipo anche ad un Workshop ABA  - terapia comportamentale applicata- a casa del bambino, durante il quale esponiamo programmi ed obiettivi del nostro lavoro con lui, io proietto alcuni video delle lezioni commentandoli, ed infine osserviamo i terapisti al lavoro con Mattia concludendo con una riunione di equipe alla quale partecipa anche la mamma di Mattia, e durante la quale il supervisore spiega le difficoltà riscontrate e le modalità più funzionali per procedere in futuro.

Dall’osservazione di Francesca, i miei resoconti ed i video, rileviamo nel comportamento di Mattia frequenti “tentativi di evitamento”, che consistono, come ho già accennato, nel trovare mezzi per non eseguire ciò che gli richiediamo, dilazionando il più possibile il momento in cui dovrà impegnarsi. Tuttavia, essendo Mattia molto intelligente, tali tentativi non sono sempre evidenti e facili da riconoscere, perché a volte vengono messi in atto con una grande naturalezza e noi “ci caschiamo”! Ad esempio, spesso il bambino fa domande veramente intelligenti e  che denotano curiosità, ma che sono poste in un momento in cui il suo unico scopo è quello di non impegnarsi nel compito.

Francesca e il supervisore ci mostrano come individuare comportamenti di questo tipo, e ci consigliano di ignorarli, ripetendo, se necessario, più volte la richiesta, usando sempre lo stesso tono di voce e le stesse parole, fino a quando il bambino non avrà svolto l’esercizio come noi, conoscendo le sue potenzialità, ci aspettiamo che possa fare.            Ci raccomandano, inoltre, di essere sempre ferme e coerenti, bloccando i comportamenti non adeguati ogni volta che si presentano, e, quando Mattia raggiunge l’obiettivo, di fargli svolgere come premio un’attività di sua scelta, indirizzandogli molti complimenti e coccolandolo, perché con le persone che conosce è un bambino affettuoso e che apprezza il contatto fisico.

Nonostante io conoscessi anche prima tali tecniche, mi accorgo di non averle utilizzate perché ero troppo concentrata sugli obiettivi didattici e sul “qui ed ora” della lezione, ma dopo il workshop mi ripropongo di farlo.

Infatti, in pochissimo tempo la situazione si sblocca : Mattia diventa più tranquillo, collaborante e motivato, pur rimanendo vivace e chiacchierone non mette più in atto comportamenti tanto disturbanti, e riesce ad esprimere al meglio le sue capacità, dimostrando di sentirsi anche più bravo e capace. Ci ha messe alla prova, ma dopo alcune settimane di disorientamento ha compreso che anche noi seguivamo la linea di condotta dei suoi famigliari e terapisti, e che anche su di noi poteva contare per avere dei limiti e delle regole chiare per imparare a  controllare e gestire il suo comportamento. E penso che questa “scoperta” gli abbia fatto piacere, e che con la sua fase di ribellione volesse semplicemente assicurarsi di potersi fidare di noi.

Date tali premesse, abbiamo potuto anche avviare Mattia al pianoforte con più tranquillità. La mia collega Maria segue insieme a me il bambino nello studio dei primi brani del Thompson vol.1 , ed anche qui i progressi non si fanno attendere, nonostante per Mattia sia difficile mantenere la concentrazione per un brano intero. 

Comunque la sua lettura delle note è molto buona ed anche le abilità di manualità fine subiscono un notevole incremento. Per arrivare a fargli eseguire tutto il brano, lo scomponiamo in sezioni brevi di 2 -3 battute, ed al termine del lavoro Mattia impara a suonare dall’inizio alla fine, tra gli altri brani, anche Mary Aveva un Agnellino, che per lui è piuttosto lungo.

Quando arriva il momento di decidere della sua partecipazione al saggio finale, io e Maria non abbiamo dubbi : Mattia eseguirà alcune canzoni CML con il gruppo dei miei allievi più piccoli (che comprenderà anche un paio di bambini della sua età che mi hanno chiesto di poter partecipare), e suonerà al pianoforte Mary Aveva un Agnellino.     
                                
La mamma del bambino è preoccupata che la situazione di gruppo da una parte, e l’esecuzione solistica dall'altra possano scatenare in Mattia una crisi facendolo ritornare ai vecchi comportamenti, ed anche Francesca esprime qualche perplessità, ricordandoci che il saggio dovrà essere per lui prima di tutto un’esperienza positiva e formativa, senza creargli eccessive ansie.

Mattia è , infatti, un bambino che tiene molto al risultato e ad essere all'altezza della situazione. Io e Maria, però, abbiamo fiducia nella sue capacità, e con il nostro entusiasmo riusciamo a convincere anche la mamma e la terapista.

Il giorno del saggio siamo un po’ tese : va bene la fiducia, ma capiamo anche quanto la situazione sia nuova, in parte inattesa – la sala è gremita- ed emotivamente carica per Mattia.


Lui però, ancora una volta, ci stupisce tutti : esegue le canzoni insieme agli altri ed in sintonia con la mamma, senza mostrare la sua agitazione per il contesto di gruppo, e suona il pezzo al pianoforte a quattro mani con Maria, sostenendolo tutto ed inchinandosi alla fine. Quella con Mattia è stata senza dubbio una scommessa vinta, e  in gran parte per merito suo.







                 














Un nuovo allievo : Giorgio

Giorgio è il fratello di Sara e studia con me da circa un mese.

Ha 8 anni ed è un bambino vivace, simpatico e intelligente : ha un'ottima memoria, musicalità, intonazione e senso del ritmo.

Ha qualche difficoltà di attenzione e concentrazione, perciò durante le lezioni di musica sto lavorando soprattutto su questi aspetti, introducendo esercizi musicali con un impegno progressivamente più lungo, proponendogli giochi di concentrazione anche in gruppo con altri allievi, ed alternando al violino anche altre attività, quali esercizi di preparazione specifica alla manualità strumentale, ascolto, armonia e solfeggio.

Giorgio ha chiesto espressamente di suonare il violino, infatti è molto appassionato, studia tutti i giorni, e ad ogni lezione mi dice " Devo impegnarmi di più , la prossima settimana studierò ancora di più e meglio" !!

Ieri eravamo circa alla quinta lezione ed abbiamo lavorato sulle corde vuote, su alcuni duetti dal libro di Sheila Nelson "Right from the start", su un duetto sulla melodia di Frà Martino, e su una "canzone per fare" del CML intitolata "Passettini", specifica per l'apprendimento di alcuni colpi d'arco ( staccato con un inizio di picchettato vs detachè), che in una prima fase faccio eseguire stando fermi, ed in una seconda fase camminando a piccoli passi oppure a passi lenti sul posto a seconda della sezione del brano.

Con i più piccoli questo esercizio viene preceduto da un'interiorizzazione delle arcate a livello fisico, camminando su un nastro o elastico teso a terra.