lunedì 29 giugno 2020

Didattica a distanza e didattica famigliare : da difficoltà ad opportunità



Mai come quest'anno, vorrei ringraziare i genitori dei miei allievi. Da Febbraio facciamo didattica a distanza e loro lavorano con i figli direttamente, seguendo le mie indicazioni durante le lezioni, facendoli studiare a casa, dando loro la possibilità di partecipare, anche a distanza, a concerti, concorsi e masterclass, e spesso mettendosi in gioco in prima persona per imparare le basi del violino, per comprendere esattamente cosa debbano fare i loro figli.




Chiara, mamma di Laerte


Carola e Francesca, mamme di Pietro e di Luigi e Carlo





Certo, i genitori Suzuki sono entrati in lockdown con il vantaggio di essere già abituati a lavorare con i propri bambini, perchè il metodo prevede che prendano parte ad ogni lezione e che il corso non sia mai un "parcheggio", bensì un'esperienza condivisa.


Federico



Ma trovarsi da un giorno all'altro a dover gestire l'apprendimento del violino senza la mia presenza fisica di sicuro non è stato facile. Hanno dovuto imparare ad accordare ancora meglio lo strumento, a gestire pece, corde, metronomo e violini di misure superiori senza potermeli far provare, hanno dovuto imparare a mettere da soli le fascette sulla tastiera ed a fornire loro la guida fisica ai bambini durante le lezioni, perchè io ero dietro ad uno schermo.
Hanno reinventato lo studio quotidiano in un periodo difficile per tutti, con bambini a volte in crisi, spaventati, annoiati, privati delle loro routine e dei rapporti sociali per mesi.

Eppure non hanno mai mollato. I miei allievi hanno sempre fatto lezione, studiato, fatto progressi e mantenuto la motivazione grazie a loro.






Tra le molte critiche alla didattica scolastica a distanza - con le quali, da quello che mi è stato riportato non posso che concordare- una era relativa al fatto che i genitori dovessero diventare insegnanti dei propri figli. Questo è però un equivoco dovuto al fatto che, immagino, molti insegnanti siano stati assenti ed abbiano rinunciato al loro ruolo durante questo periodo, ma se ben gestito sarebbe potuto essere un aspetto anche positivo.

Il fatto che i genitori dei miei allievi si siano dovuti mettere in gioco in prima persona ancor più di prima, infatti, non ha nè sostituito nè reso inutile il mio ruolo, anzi penso che ne abbia sottolineato l'importanza, evidenziando il fatto che sia praticamente impossibile imparare a suonare uno strumento senza un insegnante.

Il mio ruolo, infatti, non è cambiato rispetto a prima, ma si è semmai "esteso"  per comprendere ancora di più genitori, fratelli, nonni e chiunque avesse il tempo e la volontà di partecipare al percorso musicale dei bambini.
Nonostante i famigliari abbiano dimostrato tantissimo impegno e volontà, nessuno di loro è diventato all'improvviso insegnante di violino, bensì, come dice Suzuki, "home coach", una figura indispensabile di guida, aiuto e supporto, che però aveva bisogno delle mie spiegazioni, della mia programmazione e della mia competenza di insegnante per poter essere efficace.

Didattica a distanza, per quanto mi riguarda, non ha significato delegare il mio ruolo ai genitori, ma, anzi, lavorare per alcuni versi molto di più di prima, per permettere a bambini e adulti di vivere con serenità, entusiasmo e risultati in termini di apprendimento il loro lavoro insieme.
E mi sembra strano che questo nella scuola non sia stato chiaro e non si sia verificato, perchè a mio parere la differenza è enorme.

A soli 2 anni, Pietro ha imparato a tenere in equilibrio una pallina sul violino!





Detto questo, niente si sarebbe potuto realizzare senza la motivazione e la costanza dei genitori dei bambini, che hanno vissuto questi mesi credendo forse più di prima nell'importanza della musica per la vita e l'educazione dei loro figli. Ne citerò solo alcuni, ma vorrei che chi legge sapesse quanto lo stimo e quanto sono soddisfatta del lavoro svolto insieme.

Inizio col dire che sono particolarmente fiera dei miei allievi di lunga data, che hanno iniziato 4-5 anni fa, quando purtroppo non avevo le compentenze di adesso riguardo alle basi violinistiche, dunque loro hanno dovuto ricominciare da capo, ma non si sono mai scoraggiati, ed hanno fatto notevoli progressi anche in quarantena, prima di tutto grazie ai loro genitori che li hanno sempre incoraggiati e sostenuti. Quindi complimenti a Monica e Constantin, genitori di Alessia, ad Alessia, mamma di Riccardo ed a Ida, mamma di Noemi.

Noemi



Riccardo

Alessia


Anche Sofia, Inès, Rebecca e Sara hanno fatto un ottimo in questo periodo. Hanno iniziato quasi tutte nello stesso anno anche se hanno età diverse (tra i 5 e mezzo e gli 8 anni), ma le ultime tre sono progredite nel repertorio nonostante la distanza, partecipando anche ad un concorso di violino preparato solo online, e per questo devo fare i complimenti a Sabrina e Giuseppe, genitori di Inès, a Silvia, mamma di Rebecca ed a Paola, mamma di Sara.

Rebecca

Ines


Sofia, grazie al lavoro effettuato soprattutto con il papà, Roberto, è arrivata addirittura a lavorare su una tecnica molto avanzata, che comprende armonici naturali, pizzicato, scale a due ottave ed esercizi in terza posizione, ad appena 6 anni e mezzo!

 Francesca, che ha la stessa età di Sofia, ha raggiunto lo stesso livello nella tecnica pura, oltre ad aver quasi finito il primo Volume Suzuki, insieme a Ketty, sua mamma, che è insegnante di professione ed inventa sempre nuovi giochi ed esercizi per la bambina, aiutandola a studiare ogni giorno con precisione e musicalità.


Anche Antonella e Simona sono insegnanti, e seguono i loro bambini con grandissima creatività e molti stimoli  che arricchiscono la loro crescita, e che per loro sono particolarmente importanti dato che Maria e Stefano sono bambini con disabilità.

Stefano e sua sorella Sofia


Maria ha terminato sia le variazioni di Bella Stella sia il brano successivo, Remando dolcemente, con un controllo del suono e dell'intonazione sempre maggiore, mentre Stefano e sua sorella Sofia imparano ultimamente quasi un brano nuovo a settimana, studiando tantissimo e con assoluta precisione nei punti tecnici di ogni pezzo, nella tecnica d'arco e nel ritmo.

Maria


Ma anche i genitori dei più piccoli sono riusciti ad ottenere ottimi risultati, con grande entusiasmo e voglia di apprendere da parte dei loro bambini.

Marina, mamma di Edoardo, lavora ogni giorno con il suo bambino di 3 anni e mezzo, che è davvero musicale e brillante, ma in questo periodo ha dovuto sopportare, oltre all'isolamento, anche un braccio ingessato per un mese! Eppure ha sempre continuato a suonare e ad esercitarsi con il braccio che poteva utilizzare.

Edoardo



Per finire, ecco Maria, che ha appena 2 anni e 9 mesi, la sindrome di Down ed abita a centinaia di km da me, eppure grazie al supporto di Daniela, sua mamma, e delle sue sorelle Viviana ed Elisa, che partecipano ad ogni lezione, ha già iniziato a suonare il violino!

Maria

Queste famiglie stanno dimostrando, prima di tutto, che dalle difficoltà possono nascere situazioni positive, quale quella di dedicare ancora più tempo ed interesse alle passioni dei propri figli, condividendo esperienze che rimarranno per tutta la vita, poi che la musica può essere una grande risorsa nei momenti duri per ritrovare serenità e tranquillità e per esprimere ed imparare a gestire e condividere le proprie emozioni.

Grazie davvero a tutti!

martedì 23 giugno 2020

La Musica è Gioia ad Espana's Got Talent

Dato che il mio profilo Instagram è seguito anche, e soprattutto, all'estero, qualche settimana fa la redazione di Got Talent Espana ha visto i video dei miei allievi e li ha invitati a prendere parte ai casting online.





Ne ho parlato con i genitori, e sia loro sia i bambini hanno aderito alla proposta con entusiasmo. I miei allievi amano suonare in pubblico perchè fin da quando sono molto piccoli faccio un lavoro specifico per trasmettere loro l'entusiasmo per il palcoscenico e per la condivisione della loro musica con gli altri.

Comunemente si pensa che mettere un bambino su un palcoscenico significhi "metterlo in mostra" o farlo esibire, ma per un musicista suonare per gli altri fa parte dell'esperienza musicale, e non per esibizionismo, ma perchè condividere ciò che si ama fare e le emozioni che si provano suonando ed avere la possibilità di esprimersi attraverso la musica è qualcosa di veramente piacevole ed entusiasmante. 

E' questo il motivo per cui per me non esistono i "saggi", nei quali i bambini devono dimostrare qualcosa a genitori e parenti, ma solo "concerti", in cui piccoli violinisti esprimono il loro amore per la musica e, dopo molto studio, impegno e lavoro, comunicano agli altri le proprie emozioni. Può sembrare una differenza sottile, ma per me è fondamentale.

Laerte in preparazione per Got Talent





Per lo stesso motivo, faccio in modo che esperienze simili non siano mai ansiogene o addirittura traumatiche (chi di voi non ricorda come un incubo i famosi "saggi" o le "recite" scolastiche in cui ci si doveva esibire davanti a genitori e famigliari, spesso anche senza un'adeguata preparazione, e quindi si veniva colti dal panico??). Al contrario, voglio che i bambini siano felici di suonare in pubblico, che affrontino la situazione con tranquillità e si divertano a suonare sempre ed in qualsiasi luogo o contesto.

L'invito a Got Talent, quindi, è stato affrontato da me, dai genitori e dagli allievi con questo spirito.

Ogni bambino ha dovuto preparare un video in cui si presentava brevemente ed un altro nel quale suonava per un tempo massimo di 100 secondi.

Questo video raccoglie le presentazioni di tutti i bambini:




Dopo una prima selezione, si accedeva ad una seconda fase di casting sempre online ma in collegamento con la produzione della trasmissione, che incontrava "in diretta" i candidati, faceva loro alcune domande ed ascoltava la loro esecuzione.

Alla seconda fase sono passati 3 miei allievi, tra cui i più piccoli: Michelangelo, 2 anni appena compiuti ed Alys, 2 anni e 10 mesi, entambi miei studenti a distanza , rispettivamente dall'Emilia Romagna e dalla Campania; e Francesca, 6 anni e mezzo, che, come vedete dal video di presentazione, aveva il vantaggio di essere anche madrelingua spagnola.

Michelangelo ha partecipato non solo come violinista ma anche come direttore d'orchestra! Infatti, essendo nato in mezzo alla musica grazie ad un papà pianista e ad una mamma violinista, è appassionato di direzione d'orchestra, ed al casting ha affrontato addirittura un concerto per pianoforte di Liszt!




Alys invece, dotata di una personalità e di un temperamento davvero spiccati e di una notevole musicalità, dopo appena due mesi di lezioni di violino ha eseguito due brani di Suzuki sulla corda di Mi:




Francesca ha suonato un Minuetto di Bach, e dopo l'audizione mi ha subito chiamata dicendomi che era felicissima ed emozionata : "Mi sono quasi messa a piangere dalla felicità!"



I risultati dei casting si sapranno a Dicembre, ma non importa se voleremo in Spagna oppure no, anche così è stata un'esperienza coinvolgente e significativa ed un'occasione in più per i bambini per suonare e condividere la propria gioia di fare musica.

lunedì 1 giugno 2020

I miei allievi :Thomas

Thomas ha compiuto 3 anni pochi giorni fa ed ha iniziato le lezioni di musica a Settembre 2019, a poco più di 2 anni. 



Ha la sindrome di Williams (per saperne di più : https://www.aisw.it/?q=node/86) ed è un bambino fortemente comunicativo, socievole e brillante, con una notevole capacità di apprendimento ed una grandissima passione per la musica, caratteristica comune a molte persone con sindrome di Williams, che di solito sono anche particolarmente musicali.

Alessia (sindrome di Williams) mia allieva dal 2011 al 2018


In realtà, come dico spesso, le doti musicali innate sono sopravvalutate dal senso comune, che associa orecchio assoluto e spiccato senso del ritmo al fatto di saper suonare uno strumento o di essere "geni" della musica. Invece nell'apprendimento "reale" della musica tali competenze, per quanto possano aiutare, non fanno di per sè un musicista nè una persona che possa esprimersi più di tanto con uno strumento, ma vanno sviluppate e valorizzate con uno studio vero, anche tecnico, e con l'esercizio quotidiano, altrimenti rimangono sterili ed a lungo andare possono non dare molta soddisfazione.

Sarebbe bello, quindi, che anche le persone che hanno qualità spiccate ed una forte motivazione potessero svilupparle con un apprendimento reale dello strumento, cosa che purtroppo non sempre accade.



Nella sindrome di Williams, ciò che stupisce è un profilo cognitivo spesso disomogeneo, con aree di difficoltà (competenze visuo-spaziali, disegno, motricità ecc) ed altrettanti punti di forza(produzione linguistica, apprendimento delle lingue, musicalità). Ma se consideriamo anche le disabilità come un insieme di caratteristiche, possiamo pensare che anche loro abbiano, come tutti noi, punti di forza e di difficoltà, forse in questo caso solo un po' più accentuate, quindi con qualche lacuna e qualche "talento" in più rispetto alla media.

Thomas, dunque, ha la fortuna di poter sviluppare nella pratica le sue doti musicali perchè i suoi genitori hanno scelto per lui l'educazione attraverso la musica. Dato che era già in grado di riprodurre ritmi di base ma mostrava anche un interesse spiccato per il suono e per gli strumenti musicali, nonostante fosse molto piccolo gli ho proposto il programma di propedeutica CML1 e di violino Suzuki (Pre-Twinkle). 
Essendo fisicamente piccolissimo, Thomas suona un violino veramente minuscolo, 1/64 dell'intero!, che ha, tuttavia, un arco un po' lungo per lui, ma di più piccoli non ne esistono, quindi ci adattiamo...





Durante le lezioni, questo piccolissimo musicista dimostra entusiasmo, passione e motivazione, ed impara velocemente le canzoni di repertorio, i ritmi e le coreografie, ma fa progressi continui anche con lo strumento. 

I suoi genitori sono eccezionali, sono coinvolti nel percorso,lo seguono tantissimo ed hanno ottime competenze educative, sono fermi ma anche sereni e comunicativi, e lavorano con lui anche a casa con impegno e determinazione.


Thomas ha un fratellino più piccolo, Nicholas, che attualmente ha 1 anno e mezzo e segue le lezioni da quando aveva pochi mesi, dunque conosce tutto il repertorio, esegue il programma e naturalmente vorrebbe suonare il violino!




Tra i "cavalli di battaglia" di Thomas ci sono la lettura ritmica, nella quale ormai ha acquisito il riconoscimento di tutti i cartelli ritmici singoli, ed un esercizio molto impegnativo di tenuta dello strumento mantenendo un oggetto in equilibrio sul violino, in cui arriva oggi a 15 secondi consecutivi con un'ottima impostazione del violino.

Lettura ritmica di Thomas a 2 anni e mezzo:


Esercizi di impostazione sul violino:



Durante il lockdown, Thomas ha continuato le lezioni con me a distanza, ed anche online lavora davvero bene e con entusiasmo. Chi rimane stupito dal fatto che io riesca a fare lezione a distanza con bambini così piccoli e con difficoltà mi lascia perplessa, perchè a mio parere, se un'insegnante ha una didattica efficace in presenza la avrà anche a distanza, e viceversa se la didattica aveva delle lacune quando si lavorava dal vivo, le avrà a maggior ragione anche online.

Personalmente ho sempre lavorato sulla motivazione degli allievi ed ho sempre rispettato i loro tempi, la loro necessità di muoversi ed il livello delle loro competenze attentive individuali, quindi non ho avuto problemi a riproporre gli stessi criteri davanti ad uno schermo.

La flessibilità è fondamentale per insegnare, ed avendola basta sapersi adattare a differenti contesti e situazioni.

Ecco Thomas e Nicholas durante le lezioni a distanza:




A Maggio, Thomas ha partecipato al nostro concerto di primavera online suonando il ritmo della prima variazione di Bella Stella 





Durante le ultime lezioni dell'anno scolastico stiamo lavorando sulla presa dell'arco, insegnando al bambino ad inserire mignolo e pollice negli appositi spazi del supporto per la prensione (costruito da me con alcuni cerotti), e sulla qualità del suono, mediante giochi che insegnano a discriminare tra suoni "belli" e "brutti" ed a produrre un bel suono.

La ricerca della qualità del suono è qualcosa alla quale tengo molto e su cui inizio a lavorare da subito, con bambini anche di 2 anni, perchè sono convinta che gli allievi debbano essere educati, fin da quando sono assoluti principianti, a produrre un buon suono, altrimenti,  se si lasciano passare mesi o anni senza richiamare la loro attenzione su un obiettivo così importante, dopo sarà troppo tardi.

Per concludere, sonomolto soddisfatta del lavoro che sta svolgendo Thomas, grazie prima di tutto ai suoi genitori, Claudia e Luca, e sono sicura che il suo percorso continuerà con progressi sempre più grandi, e con la passione e l'allegria che lo contraddistinguono, e gli darà la possibilità, da grande, di esprimersi davvero grazie alla musica.