lunedì 26 marzo 2018

Il Premio Gewa Young Contest 2018 : l'autismo non impedisce di imparare a suonare!

Lo scorso weekend due miei allievi hanno partecipato a Milano al 1^ Premio Academia Cremonensis - Gewa Young Contest, concorso di violino per studenti dai 6 ai 14 anni.



Niente di eccezionale, in teoria, se il concorso non fosse stato di livello veramente alto, sia per la giuria sia per la preparazione dei partecipanti, e se i miei allievi non fossero stati entrambi autistici ed al primo corso di violino .... pronti a competere con ragazzi neurotipici che suonavano anche da 7-8 anni...

Penserete che io sia pazza, lo so, ma mi piacciono le sfide, ed in questo caso i miei due allievi, Sara e Claid, erano assolutamente pronti per un'esperienza di questo tipo, sia dal punto di vista didattico, avendo entrambi  "sottomano" programmi semplici ma sicuri e consolidati, sia da quello comportamentale ed emotivo, avendo già affrontato diverse esperienze simili ed essendo entrambi molto appassionati e felici di suonare, con una motivazione che li ha portati, anche in passato, a mettere alla prova e superare le loro difficoltà in nome dell'amore per la musica.

Sara, 11 anni, suona il violino da quando ne aveva 7, ma fino allo scorso settembre aveva sempre dato la precedenza al pianoforte, perciò ha iniziato lo studio "vero" e serio del secondo strumento solo da pochi mesi, facendo grandissimi progressi in poco tempo.

Ecco Sara durante la prova prima dell'audizione:




A Milano ha suonato le variazioni di Suzuki sul tema di Bella Stella, con il suo nuovo violino 4/4 ed una pulizia tecnica che ha raggiunto solo da pochi mesi.

Sara durante la prova del concorso



Claid, 13 anni, studia violino da 1 anno e mezzo ed ha già quasi terminato il primo volume Suzuki, infatti a Milano avrebbe voluto suonare tutti i brani fino al n.15, ma io ho preferito che ne portasse meno per riuscire ad essere più concentrato e preciso.

Lui è un ragazzo che in passato aveva grandi difficoltà di concentrazione, e solo due anni fa aveva tempi di attenzione di 10 secondi al massimo, adesso però suona anche per un'ora consecutiva e la sua iperattività esce solo nei momenti di maggiore tensione... ai concorsi, ad esempio...

Ma ha anche doti musicali straordinarie, e questo fa in modo che il risultato finale delle sue esecuzioni sia sempre molto buono.

Parte del suo programma durante le prove :




Dopo le prove del mattino abbiamo fatto una passeggiata per Milano e poi pranzato, ed i ragazzi sono stati benissimo insieme e si sono divertiti molto




Nel pomeriggio sono iniziate le audizioni.

 La commissione era composta dal violinista Marco Fornaciari (presidente di giuria), da Maurizio Tambara, direttore d'orchestra, Alessandro Lupo Pasini, pianista, Debora Tundo, cantante, Claudio Casadei, violoncellista, e l'organizzatore era Roberto Villa.

La commissione al lavoro


Nelle categorie dei più piccoli si sono subito distinte Rebecca Di Sessa e Margherita Cirelli, mentre dei più grandi non posso dire molto perchè non  li ho ascoltati, ma vorrei fare i complimenti alla mia ex allieva Martina Cicciò , della quale potete leggere anche nei vecchi post di questo blog, che ormai da anni studia in Conservatorio in costante miglioramento, ed ha eseguito la virtuosistica Zigeunerweisen di Sarasate.

Sara e Claid erano entrambi molto agitati ed emozionati, ma sono riusciti a reggere bene la tensione ed hanno suonato forse meglio rispetto alle prove, con piccolissime imprecisioni verso la fine ma nel complesso dimostrando di possedere buonissime basi, un suono pulito e precisione.




Al termine della loro prova siamo tornati a casa, convinti che, dato il livello del concorso, loro non sarebbero stati premiati perchè, nonostante avessero suonato oggettivamente bene, avevano portato programmi nettamente più semplici rispetto a tutti gli altri, in particolare per la loro fascia di età.

Del resto da un allievo che suona da un anno e mezzo non ci si può aspettare il livello tecnico di un ragazzo che studia da 8 anni, ed in questo l'autismo non centra nulla, si tratta solo di tempi di apprendimento fisiologici per tutti.

Eccoci al termine del concorso

Per questo motivo, domenica, per la comunicazione dei risultati e la consegna degli attestati di partecipazione e dei premi, mi sono presentata solo io, comunque curiosa di sapere come fossero andate le prove.

Ed il risultato finale è stato .... TERZO PREMIO CON 86/100 per entrambi nelle rispettive categorie!




Un enorme successo!!

Inoltre a me è stato consegnato il premio come "insegnante meritevole" con i complimenti della commissione per il mio lavoro, una grandissima soddisfazione.




E' stato veramente emozionante vedere che la mia "follia" era stata non solo accettata, ma anche condivisa ed apprezzata.

E che i miei allievi erano stati considerati come gli altri, quindi nè favoriti nè penalizzati, ma solo valorizzati, e valutati equamente in base alla loro prova.

Cosa che, vi assicuro, per una persona disabile purtroppo non è scontata.

Ringrazio davvero Roberto Villa, Marco Fornaciari, Maurizio Tambara e tutta la commissione e l'organizzazione.

Sicuramente questo concorso ha regalato a Sara e Claid una nuova motivazione ed una spinta in più verso lo studio del violino, ed ha rappresentato sia per loro sia per me un incoraggiamento a continuare il loro percorso ed il mio lavoro con nuova energia e fiducia nelle loro capacità.

Perciò spero che questo sia solo l'inizio!





venerdì 23 marzo 2018

Play Day Cremona 2018





Domenica scorsa. 18 marzo, ho partecipato con i miei allievi all'iniziativa Play Day organizzata a Cremona dall'ESTA, la European String Teachers Association di cui sono membro.



Si trattava di un'intera giornata di musica, rivolta a studenti di strumenti ad arco di qualsiasi età che si sarebbero trovati per dare vita ad una grandissima orchestra, nel caso della "nostra" orchestra, di ben 150 elementi.

Io ho portato sei allievi : nei violini primi ha suonato Martina, 13 anni, mentre nei terzi, insieme a me, Noemi, 6 anni, Riccardo, 7 anni, Anastasia, 11 anni, Maddalena, 12 anni e Letizia, 13 anni.

Noemi, che ha suonato nel primo leggìo dei terzi violini, era la più piccola di tutta l'orchestra, ed è inoltre una bambina molto vivace, in perenne movimento, per la quale rimanere a lungo ferma e in silenzio è molto difficile.

Eppure ha sostenuto senza battere ciglio due ore e mezza di prova, un'ora di prova generale ed un'ora e mezza di concerto!

I miei allievi pronti per iniziare la prova d'orchestra!




Nonostante li avessi preparati per questo appuntamento, provando più volte i brani con loro e cercando di ricreare la situazione in cui si sarebbero trovati - dover suonare da seduti, comprendendo i gesti del direttore e leggendo la parte di orchestra-, era comunque la prima volta per loro in una "vera" orchestra, e, mentre i più grandi erano molto coinvolti dalla situazione in sè e dal fatto di preparare un concerto in così poco tempo, i due piccoli eranoa affascinati anche dalla quantità di ragazzi, dal volume di suono prodotto da così tanti strumenti, dai movimenti del direttore e dagli strumenti che non avevano mai visto, il violoncello ad esempio.











Una prova del Play Day in studio :



Inoltre, tutti erano molto emozionati all'idea di eseguire un programma per loro impegnativo in un contesto così importante, e si sono impegnati per suonare al meglio.

Noemi ha addirittura chiesto al direttore d'orchestra, la bravissima Satu Jalas, cosa fosse successo se avesse sbagliato qualche nota, e la sua risposta è stata " L'importante è che tu suoni con passione e che ti diverta"... grazie Satu!

Il livello degli esecutori era davvero alto : a partire da Satu Jalas, davvero competente ed appassionata, tutti i ragazzi e gli insegnanti erano di altissimo livello, ed il risultato di prove e concerto ne è stata la prova.





Al termine della prova del mattino, quasi tutti hanno accusato un po' di stanchezza, ma è bastata una pizza per ridare energia ai miei eccezionali studenti, che hanno ripreso a suonare nel pomeriggio con grandissimo entusiasmo ed energia.

Riccardo non smetteva mai di suonare neppure nelle pause, durante le quali studiava senza sosta i suoi brani solistici! E Maddalena, Letizia e Noemi ripassavano insieme la Danza delle Streghe di Paganini.

Grandi!!




Il concerto si è svolto presso la Camera di Commercio davanti ad un foltissimo pubblico, ed è stato veramente emozionante perchè l'orchestra dei piccoli ha suonato benissimo, ed anche i miei bambini hanno potuto vedere il frutto del loro studio e della loro preparazione, che tavolta è stata anche pesante ed impegnativa.

Ma la soddisfazione di suonare in pubblico in quel grande gruppo li ha ripagati di tutti gli sforzi e la stanchezza, ed i loro occhi esprimevano un'intensa felicità!

L'orchestra A ha eseguito tre brani :

- Charpentier Te Deum


- Beethoven Minuetto in sol maggiore



- Martini Gavotta



Dopo di noi hanno suonato altre due orchestre composte da ragazzi più grandi (un plauso particolare agli Archetti di Cremona diretti da Merita Zeneli), e durante i loro brani, i miei allievi più piccoli seguivano con molto interesse i movimenti del direttore d'orchestra, imitandone i gesti con gli archi dei loro violini e "dirigendo" insieme a lui ... li ho lasciati fare perchè era bellissimo vedere il loro entusiasmo e la loro spontaneità nel seguire la musica!

Al termine del concerto, le ragazze più grandi mi hanno chiesto di portarle al Museo del Violino, ma purtroppo era tardi, tuttavia ho promesso loro di organizzare a breve un altro viaggio a Cremona.

Nei giorni successivi, tutti i partecipanti al Play Day mi hanno chiesto di poter ripetere l'esperienza, quindi immagino che dovrò già "prenotarli" per l'edizione dell'anno prossimo.

Nel frattempo ringrazio tutti gli insegnanti ed i membri del direttivo dell'ESTA che hanno reso possibile questa giornata indimenticabile.


mercoledì 14 marzo 2018

La didattica famigliare : imparare insieme è più bello!

Il punto cardine del mio metodo di lavoro è il coinvolgimento del genitore nel percorso didattico del proprio figlio.

Quando un bambino è molto piccolo, e talvolta anche un po' più avanti, non è ancora in grado di essere autonomo nello studio e di esercitarsi a casa in maniera efficace, dunque la partecipazione attiva del genitore, sia a lezione per imparare il programma, sia a casa per ripeterlo ogni giorno, è fondamentale.

La musica, inoltre, diventa in questo modo uno strumento di condivisione di un'esperienza divertente, positiva e gratificante che consolida il legame tra genitore e figlio tramite la proposta di attività da svolgere insieme ed il costituirsi di un interesse comune che, con modalità diverse, potrà continuare ad essere condiviso anche in futuro.

Gli insegnanti di strumento che utilizzano il metodo tradizionale preferiscono tenere il genitore fuori dalla porta sostenendo che "distragga" il bambino. Invece, a mio parere, un insegnante dovrebbe, nel suo percorso, ricevere anche una formazione che gli permetta di essere in grado di lavorare sul rapporto genitore- bambino, creando un clima di collaborazione tra le due parti e di serenità tale da poter permettere al genitore di lavorare con il proprio bambino.

Essendo psicologa, io lavoro tantissimo sulla relazione tra genitori e bambini, e la lezione di violino diventa così un'ora piacevole e rilassante per tutti da trascorrere in tranquillità e con entusiasmo.

In questo video, ad esempio, vediamo Laerte, a 2 anni e 3 mesi, a lezione con la mamma, con la quale collabora benissimo, con evidente soddisfazione da parte di entrambi :




Grazie ad un percorso così impostato, ed all'amore ed alla passione che questi genitori mettono nell'educare i loro figli attraverso la musica, tutti loro sono diventati bravissimi nel seguire i loro bambini  non solo a lezione ma anche nello studio a casa, e per quanto mi riguarda non c'è niente di più gratificante del vederli lavorare insieme con impegno, serietà e gioia.

Ecco Iris, 5 anni, che qualche sera fa ha deciso a tutti i costi di voler imparare un pezzo nuovo dopo cena! E la sua mamma è stata molto brava a seguire la sua motivazione aiutandola a provare il brano finchè non l'ha imparato :




Adamo, 3 anni e mezzo, ha ricevuto il violino da poco, ma ha instaurato da subito una buonissima routine di lavoro quotidiano, seguito ogni giorno dalla mamma che, come vedete in questi video, gli richiede un'esecuzione pulita, precisa ed il più corretta possibile :



La cosa più bella, però, è che spesso il percorso musicale non coinvolge solo il genitore che viene a lezione con il bambino, ma arriva ad interessare tutta la famiglia ... papà, nonni, fratelli .... diventando quindi una seconda "lingua" appresa e "parlata" da tutti, che se sono grandi tornano un po' bambini, e se sono piccoli imparano prestissimo ad amare la musica e lo strumento.

La famiglia di Maria, ad esempio, si impegna al completo nel condividere con lei lo studio del violino :


Maria, suo fratello Gabriele ed il papà Luigi



Ma anche i fratelli più piccoli seguono, praticamente fin dalla nascita, l'esperienza musicale dei miei allievi, e, quando diventano abbastanza "grandi", iniziano a voler suonare anche loro, ben prima di iniziare "ufficialmente le lezioni"!

Leone e Costanza, fratelli rispettivamente di Filippo e Beatrice :



Beatrice e Costanza a lezione :



Giovanni insegna il violino a suo fratello Pietro :



Queste famiglie hanno capito che un'attività di apprendimento non può e non deve riguardare solo il bambino, ma l'intera famiglia. Solo così potrà diventare veramente educativa ed arricchente e potrà traformarsi in un'esperienza di crescita che sia i famigliari sia il bambino si porteranno dentro per tutta la vita.


giovedì 1 marzo 2018

Sara ed Alessia : con la crescita e lo studio i progressi non finiscono mai!

Sara ed Alessia. che ormai chi segue questo blog conoscerà da diversi anni, sono due mie allieve "storiche", che studiano con me rispettivamente da 6 e 7 anni.

Le ho conosciute piccolissime : Sara aveva 4 anni e mezzo ed era una bambina con grandi difficoltà di comunicazione e socializzazione, che non parlava ed aveva pochissime autonomie; Alessia, invece, con cui ho inziato a lavorare come educatrice, era uno scricciolo di 7 anni, magrissima e silenziosa, ma super comunicativa nonostante non parlasse e non sentisse . Oggi parla soprattutto in LIS e porta un impianto cocleare. Sara,invece, grazie al lavoro svolto in terapia ABA, parla, legge e scrive.


Alessia a 8 anni


Sara a 5 anni



Entrambe hanno avuto un percorso, sia di crescita personale sia con la musica, ricco di esperienze, passi avanti e soddisfazioni.  Con i loro strumenti , pianoforte per Alessia e pianoforte e violino per Sara, hanno partecipato a molti concerti, corsi, concorsi, e negli anni la loro motivazione e cresciuta e e le ha rese sempre più a loro agio con la musica e consapevoli delle loro capacità e dei loro obiettivi.

Ogni anno affrontano brani più complessi e si impegnano per dare il massimo, e se penso a com'erano piccole e spaesate durante le nostre prime lezioni, mi sembra incredibile vederle adesso così convinte, determinate ed appassionate, e così grandi ... una in pre-adolescenza, ma fisicamente già donna, e l'altra che sta per compiere 20 anni e sta costruendo la sua identità sviluppando i suoi interessi e la sua autonomia come persona.

Ad entrambe la disabilità rende senza dubbio la vita più complicata ma non impedisce di conquistare ogni giorno nuovi obiettivi, spostare l'asticella un po' più in alto ed affrontare ogni sfida con il sorriso e con entusiasmo.


Alessia oggi

Sara oggi, a 11 anni

L'aspetto che ad oggi mi colpisce di più è proprio la loro capacità di continuare a progredire nonostante, in teoria, dopo una certa età e in presenza di una disabilità marcata, questo possa essere più difficile.

L'apprendimento, però, funziona allo stesso modo sia per chi ha capacità nella norma sia per chi ha difficoltà, procedendo cioè "a scossoni". Magari per un certo periodo sembra che non ci siano passi avanti, poi all'improvviso si assiste ad un balzo immediato, e , tutto quello che prima non riusciva, migliora con una velocità impressionante.

Così è stato anche per Sara ed Alessia, che negli ultimi mesi hanno fatto passi da gigante, soprattutto grazie al loro impegno e studio costante.

Sara sta lavorando con dedizione e serietà sugli aspetti tecnici del violino, ed in questi video si possono notare evidenti progressi nella qualità del suono e nell'intonazione :




Anche al pianoforte dimostra una migliore coordinazione ed un aumentato controllo del suono, nonchè la capacità di eseguire brani più complessi: 



Alessia, invece, ha smesso di frequentare le lezioni per diversi mesi a causa di vari impegni, ma da quest'anno ha ricominciato con la stessa passione e voglia di imparare, diventando anche più autonoma e costante nello studio a casa e mostrando importanti progressi.

Mentre prima aveva difficoltà a percepire e mettere in evidenza la frase musicale e l'andamento del pezzo, ora le sue esecuzioni sono molto più fluide, il suono è più rilassato ed il tocco più leggero.

Ha sviluppato sicurezza ed autonomia nell'esecuzione ed apprende brani nuovi con una maggiore faciltà, nonostante appunto ormai sia adulta e nonostante le sue difficoltà, la sordità, ed il ritardo dato dalla sua sindrome.

In questo video la vediamo studiare il tema della Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak nella versione di Bastien - infatti le ho proposto il "Corso di pianoforte per adulti" proprio per sottolineare la sua crescita-, studiando gli accordi nella mano sinistra e lavorando con la destra sul tema melodico del brano :



Sono molto fiera ed orgogliosa delle mie allieve e sono convinta che il loro percorso continuerà ancora a lungo  e sarà caratterizzato da altri miglioramenti e progressi, giorno dopo giorno.