venerdì 11 ottobre 2013

Esercizi per la disabilità complessa : canto, ritmica, armonia, scrittura

Tra i miei allievi, spesso ce ne sono alcuni con disabilità di vario tipo associate, o con patologie quali l'autismo che compromettono più aree della persona.

In questi casi, come in realtà con la maggioranza dei miei allievi tra cui quelli piccoli, le proposte e gli esercizi che utilizzo sono molteplici, dovendo andare ad agire su più canali per sviluppare diverse competenze : cognitiva, linguistica, comunicativa, motoria, visuo - spaziale.

Il metodo su cui mi baso è il Dottor Musica (http://www.musicalgarden.it/musical-garden_ita/dott_mus1.html), che lascia però ampi margini di personalizzazione e modifica all'insegnante a seconda del ragazzo che si trova davanti.

Io di solito organizzo un primo colloquio con la famiglia ed un incontro conoscitivo dell'allievo, per poi stilare un elenco di obiettivi a breve e lungo termine, compilare una prima valutazione di competenze sia musicali sia globali - puramente osservative e cliniche, e per ora non basate su test esistenti e standardizzati ... cosa che in futuro probabilmente potrò fare -; e proporre un programma di massima, con lezioni - tipo per creare un percorso individualizzato e basato su caratteristiche, difficoltà, interessi e potenzialità dell'allievo.




Gli obiettivi, il programma e le valutazioni vengono poi da me rivisti e nuovamente somministrati in itinere ed a fine anno, quando consegno tutto il materiale sia ai genitori sia ad insegnanti di scuola e terapisti, con i quali sono anche disponibile ad organizzare riunioni periodiche ed a condividere gli obiettivi.

Dopo ogni lezioni, invece, invio alle mamme il programma svolto ed una scheda con i "compiti a casa" spiegati in dettaglio.

Nei casi di disabilità più complesse, mi avvalgo di qualsiasi mezzo musicale  (e non) a mia disposizione, tenendo conto del fatto che sono violinista diplomata e specializzata in didattica, ma non sono cantante nè pianista, quindi alcune proposte non saranno proprio "perfette" come potrebbero essere ... ma di solito il "messaggio" passa e quindi il lavoro funziona lo stesso!

Il canto, ad esempio, mi serve per stimolare la produzione vocale, l'articolazione, la consapevolezza della propria voce ed il controllo del volume della stessa, nonchè , a livello più avanzato, la produzione linguistica.

A chi non parla o parla poco, propongo i vocalizzi, canzoni con testi brevi e ripetitivi, ed il canto delle scale, che sono costituite da sillabe che servono anche come esercizio di logopedia.

E' il caso di Alessia e Davide, che qui ascoltiamo rispettivamente nell'esecuzione di vocalizzi e di una scala :



Alessia sta facendo da alcuni mesi con me un lavoro sul volume della voce e sulla chiarezza dell'articolazione, in parallelo con la logopedia, e la sua capacità di "farsi sentire", modulare il volume ed essere comprensibile quando canta ha avuto un deciso incremento.

A volte, obiettivo "alto" per la sua situazione clinica, riesce anche ad intonare correttamente alcuni suoni, cosa molto difficile data la sua sordità, pur se corretta da impianto e protesi.

Con Davide, invece, questo tipo di lavoro è appena iniziato. Lui a differenza di Alessia sente, ma fatica ad emettere voce e fiato e ad articolare i suoni, per problemi sia di ipotonia muscolare, sia di capacità respiratoria e di movimento.

Ma in poche settimane i miglioramenti sono già evidenti : se due settimane fa cantava due sole note di una scala, stamattina è arrivato a ripeterne 4-5, cantando anche più chiaramente e con maggiore potenza. Un grande risultato in così poco tempo!




Per il linguaggio, mi avvalgo anche di filastrocche e scioglilingua, che ad esempio Alessia sta imparando a recitare bene scandendo quasi tutte le sillabe, e per Davide ho in programma di darmi al "rap" facendogli "recitare" alcuni versi delle canzoni di Jovanotti con l'accompagnamento di ritmi predefiniti.

Gli strumenti musicali sono un mezzo, ma anche un fine : io non sono musicoterapeuta, ma insegnante, quindi il mio obiettivo è quello di insegnare a suonare, anche due note, anche con un dito solo, ma suonare ... perchè credo fermamente nella forza motivazionale e nella positiva ricaduta emotiva, sociale, relazionale, cognitiva e neurologica della pratica strumentale.

Alessia studia pianoforte da due anni, ed oltre ai testi di Fletcher e Thompson, e ad esercizi di tecnica, spesso ama "improvvisare", con una sensibilità ritmica e musicale sorprendente, con una logica sottesa a tutti i pezzi che "compone" ponendosi in ascolto del risultato e dei differenti effetti sonori.




Lunedì prossimo avrà inoltre la prima lezione di violoncello, strumento che la affascina da anni per il coinvolgimento sonoro ed anche fisico che provoca.

Davide, invece, ha iniziato da meno di un mese, ma ha già imparato molto bene il primo brano di Thompson, "Il treno", che esegue con sicurezza e facilità, ed ha letto a prima vista "Mary aveva un agnellino" in una mia versione semplificata.

Data la sua passione per il volino lo sto introducendo anche a questo strumento, ed oggi ho provato a fargli usare un piccolo 1/4 che è per lui più leggero e meno faticoso soprattutto per le dimensioni ed il peso dell'arco.





In questo video, studia insieme a me (ma tirando l'arco il più possibile in autonomia) l'accompagnamento a "Frà Martino" :




Per il solfeggio e la letto-scrittura scelgo estratti dai programmi Lullaby, CML1  e 2, con i cartelli ritmici, i testi di Hayes e Enrico (Quaderno operativo) ed acuni giochi ed esercizi di mia ideazione, anche con elementi di armonia e composizione.

Qui potete vedere un dettato di Alessia, che doveva guardare ed ascoltare le note che io suonavo al pianoforte, riconoscerle - anche in base alla posizione sulla tastiera- e scriverle sul pentagramma:



Davvero un ottimo lavoro, chiaro, ordinato e preciso!

Susanna, invece, ragazzina di 9 anni che rientra nello spettro autistico, sta lavorando su compiti più complessi, di armonia vera e propria, con canzoni, giochi di manualità ed esercizi sulle triadi ed i rivolti, che una volta acquisiti e riconosciuti deve scrivere sul pentagramma :



Qui invece esegue un esercizio sulla cadenza, che consiste nello scrivere uno "spartito armonico", in cui segnare i bassi di un brano, e poi "eseguirlo" con il corpo dicendo a voce i gradi della cadenza :





Per finire ( o meglio .... per concludere in parte l'argomento!) ci esercitiamo su riconoscimento ed espressione delle emozioni, che nel caso di bambini con autismo ad alto funzionamento, o allievi di violino senza handicap che devono imparare ad interpretare, coinvolge il nostro amato Dado delle emozioni, qui mostrato da Alice, violinista che oltre alla tecnica sta lavorando sull'espressività e la comprensione del brano a livello emotivo :




Mentre per i ragazzi con più difficoltà mi servo della Comunicazione Aumentativa e degli simley, chiedendo di ascoltare un brano e poi indicarmi quale emozioni ha suscitato nell'allievo, come si vede nelle seguenti immagini di Davide, che ha scelto la "tristezza" da associare all'Allemanda dalla Seconda Partita di Bach per violino solo :






Poveri allievi ..... li tartasso davvero !!!

Ma loro sono molto pazienti e mi assecondano in tutte le mie richieste e le mie "folli" idee o tentativi più o meno "creativi" e più o meno riusciti di incrementare le loro competenze e sviluppare i loro interessi.

L'importante, però. è che in seguito al nostro lavoro la loro qualità della vita possa migliorare ... e grazie alle testimonianze delle famiglie ed ai loro sorrisi posso affermare che tale scopo mi riesce molto spesso ... e alla fine è questo che conta!!!