Una lettrice del blog, il cui commento potete leggere in un post di poco tempo fa, mi ha accusata di creare "automi nella musica" e, pur avendole già risposto, vorrei spiegare meglio qui il mio punto di vista.
Guarda caso, la stessa critica viene spesso rivolta ad entrambi gli approcci a cui mi ispiro: l'analisi comportamentale applicata (aba), per la quale sono formata essendo tecnico del comportamento, ed il metodo Suzuki, dal quale al momento prendo soltanto spunto non essendo abilitata, ma avendo solo la certificazione Children's Music Laboratory, percorso didattico nato come supporto allo studio dello strumento Suzuki ma ad oggi metodo a sè stante.
L'aba, addirittura, viene accusata di "robotizzare" i bambini, ai quali impedirebbe una crescita "libera" richiedendo un apprendimento prettamente su imitazione e richiesta e legato ai rinforzi estrinseci.
Beh, evidentemente le persone che muovono tali critiche NON conoscono l'approccio comportamentale, e non sanno che l'obiettivo che si pone è quello di rendere il bambino il prima possibile autonomo, indipendente ed in grado di scegliere, decidere ed agire da solo.
Allo stesso modo, è chiaro che chi critica il mio lavoro in questi termini non lo conosce e non ha idea dei presupposti su cui si basa e degli obiettivi che si pone. E neppure del percorso che i miei allievi svolgono.
Ma, oserei dire, questa persona non conosce neanche i meccanismi dell'apprendimento nè la psicologia dello sviluppo.
Un apprendimento complesso quale quello strumentale, infatti, non può avvenire in modo totalmente spontaneo e creativo - perchè immagino che la persona in questione sia convinta che come insegnante io impedisca ai miei studenti di essere creativi-, in particolare in un'età precoce e spesso in presenza di disturbi dell'apprendimento, del comportamento e talvolta anche ritardo mentale o cognitivo.
Certo, gli autodidatti nella musica esistono, ma sono per lo più adulti con capacità nella norma, se non superiori alla media, che comunque nella gran parte dei casi non raggiungono un livello strumentale accettabile e molto spesso si portano dietro errori di impostazione che impediranno loro di raggiungere, in caso lo volessero, competenze maggiori.
Se parliamo di bambini molto piccoli, invece, possiamo vedere come una prima fase di apprendimento meccanico ed automatico, su imitazione e tavolta neppure consapevole (nel senso di mancanza di metacognizione) sia non solo indispensabile, ma sia l'unico modo per acquisire certe abilità.
Laerte, 2 anni |
I bambini piccoli che si vedono dimostrare capacità musicali straordinarie, suonando come se invece di 10 anni ne avessero 30, intanto sono una netta minoranza, che molto probabilmente fa parte delle persone ad alto potenziale cognitivo, per le quali imparare, interiorizzaren e rielaborare in modo personale è più semplice, poi sono il risultato di ore ed ore di lavoro quotidiano, che di solito la maggioranza degli studenti di musica non riesce a dedicare allo strumento.
Ecco un esempio di maturità ben superiore all'età cronologica - Leia Zhu, 10 anni
Questa bambina comprende già appieno la musica che suona, ma riesce anche ad esprimere a parole il suo lavoro di ricerca sull'interpretazione del concerto di Mendelsshonn, e quando suona è già una vera interprete, non certo solo una bambina di 10 anni.
Beh, piccoli musicisti come Leia Zhu non sono la norma, ma una rarità, ed inoltre questa ragazzina ha 10 anni, e dubito che fosse così già a 3, l'età della maggior parte dei miei bambini.
Dunque, avete capito come essere interpreti e non "automi" da piccoli sia molto raro e difficile, e riguardi solo una cerchia davvero ristretta di studenti.
Gli altri sono bambini e suonano come tali, ma per quanto mi riguarda, nei primi anni ciò che conta è avere una buona impostazione, un'intonazione corretta e basi solide, per poi poter avanzare con tranquillità e sicurezza nel proprio percorso musicale :
Se poi consideriamo il fatto che un'alta percentuale dei miei allievi ha difficoltà di vario tipo e disabilità anche gravi, potete immaginare quanto il presente discorso sia ancor più valido.
Gli studenti autistici, ad esempio, in particolare quando sono piccoli hanno uno stile di apprendimento spesso meccanico e riescono ad imparare in modo efficace solo se ricevono istruzioni chiare, precise e dirette, soprattutto in una fase iniziale di acquisizione di determinate competenze.
Quindi sarebbe impensabile per loro avere la responsabilità da subito di dover imparare da soli e d improvvisando, senza una guida chiara e sicura, proprio perchè tale abilità nel loro caso va costruita e spesso non è presente dall'inizio.
Lo stesso discorso si può applicare ai bambini molto piccoli, ancor di più se con difficoltà.
Arianna, ad esempio, ha 3 anni ed una sindrome genetica molto rara.
Con lei sto ancora lavorando sulla collaborazione e sull'esecuzione su richiesta ed imitazione, infatti per farle svolgere un intero esercizio devo a volte utilizzare un full prompt, termine tecnico che significa aiuto totale, che poi ovviamente diminuirò appena la bambina sarà in grado di eseguire l'intero compito in autonomia :
In realtà, quando decide lei è capacissima di svolgere compiti anche più complessi, quale il ritmo che esegue in questo divertentissimo video!
I critici del mio approccio direbbero "Allora perchè non lasciarla libera di lavorare quando e come vuole? Perchè obbligarla?"
Perchè se voglio che arrivi a suonare il violino a breve (e vi assicuro che lo vuole anche lei!), devo prima costruire con lei una serie di competenze - collaborazione, attenzione e concentrazione, imitazione, manualità- senza le quali non potrà mai suonare alcunchè.
Inoltre non si tratta di obbligarla, ma di insegnarle ad ascoltare e motivarla ad eseguire, a volte, anche richieste che non sono di suo gradimento, competenza che, tra l'altro, le servirà tantissimo anche nella vita quotidiana.
Ognuno di noi, se vuole imparare qualcosa di difficile, deve accettare di esercitarsi anche quando non ne ha voglia o svolgendo anche esercizi non graditi, pensate ai vostri interessi, la piscina, la palestra, la bicicletta, l'automobile, lo sci .... com'è stata la vostra prima fase di appprendimento? Vi siete divertiti ad ogni lezione? Avete fatto solo ciò che volevate? Vi siete solo rilassati o, qualche volta, anche stancati o frustrati?
Domande retoriche, direi.
Tornando, infine, all'implicità obiezione sulla mancanza di creatività, mia e dei miei allievi, mi viene facile smontare tale convinzione mostrandovi alcuni video di momenti delle mie lezioni.
A lezione alterno sempre momenti di lavoro su istruzione ed imitazione ad altri di totale libertà e creatività , nonostante io rimanga convinta che la vera creatività si esprima solamente in presenza di compentenze di un certo livello, e che il resto sia solo gioco.
Tutti i miei allievi sono liberi in certi momenti di improvvisare, giocare, fare proposte di lavoro o di gioco e sovvertire o modificare le regole decise da me ... poi tali proposte non saranno sempre accolte (scherzo!), ma di solito apprezzo tantissimo i nuovi input che loro mi danno e rimango affascinata dall'originalità e la profondità di alcune loro idee.
Giulia improvvisa al violino :
Iris esegue la lettura ritmica con l'armonica a bocca!
Hansa e Maddalena pronte a solfeggiare palleggiando :
A volte cerco anche di coniugare gli interessi dei bambini con le esigenze didattiche.
Durante tutte le lezioni, Lorenzo ama giocare con la palla, quindi ho pensato di utilizzarla per aiutarlo a comprendere gli accenti nella Danza delle Streghe di Paganini, fin dalla prima lettura del brano :
Sono convinta, dunque, che nel mio studio non ci siano nè automi nè robot, ma solo bambini che vogliono imparare a suonare e per farlo devono attraversare varie fasi, di apprendimento e di creascita personale e strumentale.
Io ammiro tantissimo la loro volontà ed il loro impegno e spesso mi stupisco della loro musicalità, che riesce ad uscire anche in fasi precocissime di studio rivelando personalità in divenire molto interessanti, e della loro capacità di aggiungere al mio lavoro sempre nuovi spunti e nuove idee, arricchendo le mie proposte e facendomi emozionare e provare grande soddisfazione.
Grazie davvero, con un inizio così vi aspetta senza dubbio un futuro entusiasmante in cui potrete esprimervi grazie alla musica e donare agli altri emozioni indimenticabili.
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