venerdì 18 ottobre 2013

Il potere del canto : quando anche una sola vocale può significare gioia ....

Esercizio di Davide sui vocalizzi ... Bravo, continua così!



Qui,invece, Susanna canta e balla un canone in francese, esprimendo una grande allegria :


domenica 13 ottobre 2013

Perchè insegno ? Una mamma descrive benissimo il mio scopo ...




" Forse tu non te ne rendi conto, ma oltre ad insegnare musica stai assolvendo ad un ruolo ancora più importante : tu insegni a noi genitori a CREDERE nei nostri bambini, al di là dei condizionamenti, dei loro limiti e delle loro difficoltà ... al di là di tutto quello che il mondo può
credere o pensare di loro.

E questo non  è facile da trovare in chi insegna, neppure in coloro che esercitano la loro professione con tutto l'amore del mondo ...

Ed è solo credendoci che le opere ed i sacrifici fioriscono, dando frutto in quei miracoli quotidiani a cui assistiamo e che abbiamo l'onore di poter custodire!"



Violino e adolescenti difficili : Mission Impossible?




Per alcuni mesi mi è stato chiesto di tenere un corso di violino e musica in una comunità per adolescenti "difficili", allontanati dalle famiglie per difficoltà socio-economiche, culturali e psicologiche dei genitori e dei ragazzi stessi.

All'inizio sembrava una missione impossibile : ragazzi problematici, a volte con esordi patologici di tipo psichiatrico, con instabilità emotiva, affettiva e disturbi del comportamento ... e in più adolescenti, in un'età in cui tutto è complicato, confuso ed indefinito, in cui le emozioni dominanti sono la rabbia ed il rancore verso tutto e tutti, e, soprattutto in situazioni ambientali e famigliari poco favorevoli, lo scontro con l'altro e la demotivazione verso tutto sono la regola.

Io avevo lavorato con gli adolescenti per la prima volta ben 9 anni prima, quando ero anch'io poco più che teenager e mi ponevo sul loro stesso piano, diventavo una di loro perchè la ero, e non avevo "armi" nè strumenti per affrontare quel tipo di contesto di volontariato, ma "mi buttavo" e provavo lo stesso ad a fare qualcosa, ad agire, ad aiutarli, compiendo poi più errori che altro, adesso lo riconosco, ma forse in quel momento della mia vita non avrei potuto fare di meglio, ed era stata comunque un'esperienza importante, intensa e formativa.

Proprio in questo momento, mentre scrivo, per trovare l'ispirazione sto ascoltando un cd registrato da uno dei ragazzi di quella comunità, di cui ho parlato nel mio libro "Farfalle senza ali" (Armando editore, 2006), un 17enne appassionato di Vasco Rossi che cantava davvero bene, pur non avendo mai studiato musica ... e, a distanza di quasi 10 anni, quella voce mi trasmette ancora emozioni forti facendomi ripensare alla vita travagliata di quel ragazzo, ma anche alla sua forza ed al suo coraggio.





Insomma, quel ritorno ad uno dei miei primi lavori, dopo così tanto tempo, mi preoccupava un po', ma come la prima volta mi sono "lanciata", con un'intuizione ed un'unica certezza : dovevo avvicinarli partendo dalle loro passioni e dai loro interessi, parlare (per quanto possibile) il loro linguaggio, non "salire" troppo " in cattedra", ma neppure fingere di avere la loro età, insomma, trovare il giusto equilibrio tra (per citare ancora "Farfalle senza ali") coinvolgimento e distacco, tra professionalità e complicità.

Durante la prima lezione siamo partiti subito con il violino : ho spiegato loro che è uno strumento con molte più possibilità di quanto si creda, che permette infatti di suonare non solo la "noiosa" musica classica, ma anche qualsiasi altro genere musicale, comprese le canzoni di loro interesse, a parte forse quelle rap basate esclusivamente sul ritmo, ma in realtà anche nel rap sarebbe stato possibile eseguire un ritmo di accompagnamento al testo, volendo anche pizzicato per renderlo più simile al parlato.

Loro mi guardavano scettici .... allora li ho fatti provare : mostrando velocemente, ma in modo accurato, l'impostazione sullo strumento, ho chiesto loro di provare ad emettere dei suoni tirando l'arco, mentre io improvvisavo vari "effetti" con la sinistra : glissando, gettato, ritmi sostenuti, suoni simili a quelli dell'ambiente, o brani musicali da loro conosciuti, famosi "classici" o canzoni pop.

Da lì siamo passati ad esercizi ludici ( ovviamente adatti alla loro età) sulla presa dell'arco e dello strumento, sul "pizzicato" ed a brevi sequenze di note a corde vuote suonate camminando con un ritmo preciso e con passi differenti.

Il glissando è stato l' "effetto" che li ha colpiti di più, che volevano eseguire più spesso ed hanno imparato da soli per la settimana successiva.

Questo approccio al violino immediato e diretto li ha spiazzati ma divertiti e coinvolti, e da lì a pensare "mi piacerebbe imparare a suonare pezzi veri" il passo è stato breve.





Ma imparare richiede sforzo ed impegno ... e quale adolescente, soprattutto se con disturbi emotivi ed una storia difficile, vorrebbe passare ore della sua vita davanti ad un leggìo??

Allora è arrivata (non da me, ma da una persona a me vicina a cui concedo il "brevetto" della proposta) l'idea geniale :

Organizzare in comunità un talent show, come quello che vanno tanto di moda oggi in tv ed a cui ogni ragazzo vorrebbe partecipare ... Con tanto di squadre, giudici, sfide, votazioni (con le palette!!), e premi non solo finali, ma anche intermedi - per dirla con i terapisti ABA, un rudimentale token economy!- ...., basati sulle prove sia di violino e teoria sia di canto.

Il nome non è mai stato deciso, ma qualcuno ha proposto "Amici di Francesca" .... non che mi esaltasse particolarmente essere paragonata a Maria De Filippi ... ma immagino che fosse un "effetto collaterale" del lavoro con gli adolescenti!

Le squadre erano due : gialla e blu, ed i giudici quattro : io e tre educatori, con me ed un educatore nella veste di "giudici esperti" stile Morgan ed Elio di X Factor, essendo io l'insegnante di musica e l'altro ragazzo chitarrista.






Già dalla seconda lezione, i ragazzi si sono "galvanizzati", ed hanno iniziato a prepararsi per le "sfide", pur studiando poco come tutti gli allievi di quell'età.

La prima prova aveva il  seguente programma :

- Vocalizzi di base ( con la bocca chiusa dicendo "mmm" e con la vocale "o")
- Canzone di Jovanotti "A te", che ognuno avrebbe dovuto cantare da solo, con la base registrata
- Un esercizio a corde vuote al violino
- Uno studietto dalla Tecnica Fondamentale di Curci - 1^ Vol., con il primo dito

Nel canto alcuni partivano avvantaggiati, avendo già una buona intonazione ed un bel timbro di voce, altri invece avevano più difficoltà, ma proprio questi si impegnavano di più, ripetendo i vocalizzi, il testo con il ritmo esatto - all'inizio ho scelto Jovanotti per la linearità e semplicità della melodia- , e cercando di ascoltare il più possibile i loro errori di intonazione,

" A te" , poi , a parte essere una delle mie canzoni preferite, è anche intensa e romantica, e per questo piaceva molto alle ragazze, mentre i ragazzi storcevano un po' il naso, accusandoci di essere eccessivamente "mielose" ... !

Nel violino,  erano  tutti allo stesso livello, ma un paio di loro hanno evidenziato da subito una grande facilità, riuscendo ad acquisire nel giro di un paio di settimane una postura eccellente, un arco fluido ed un'intonazione quasi sempre impeccabile.

Altri avevano problemi più che altro nella coordinazione e manualità fine , allora ho proposto loro ludici esercizi di manualità e brani più semplici rispetto agli altri, esigendo però che li eseguissero al massimo delle loro possibilità.






Il giorno della prima sfida la tensione di tagliava col coltello ... sembra incredibile, ma i ragazzi erano veramente sotto pressione e volevano davvero fare una buona impressione sul personale.

Era proprio come ad X Factor : tavolo lungo con i giudici schierati, cartellone su cui riportare i punteggi (d'accordo, un po' più artigianale rispetto ai reality della tv ... e niente televoto!), squadre sedute davanti a noi pronte ad essere chiamate, tutti in silenzio a ripassare mentalmente canzoni e brani , noi serissimi ... va bene che si trattava di un gioco, ma bisognava pur creare un po' di suspence !!!

L'inizio comunque è stato positivo, quasi tutti hanno dato il massimo impegnandosi in tutte le "specialità", c'è stato chi è andato meglio nel canto, chi nel violino, che nella tecnica pura, ma l'atmosfera è rimasta "solenne" e professionale, se posso dirlo, molto più che in tv !

Io ero il giudice più severo, non facevo sconti a nessuno ed ero sempre esigente e critica su qualche aspetto, sottolineando però anche i progressi e le note positive, incoraggiando a continuare e distribuendo, alle fine, voti piuttosto alti, quasi mai inferiori al 7 su 10.

La prima sfida ha registrato un netto prevalere della squadra Gialla, ma tutti erano soddisfatti e divertiti, e prontissimi per un nuovo programma da preparare!



Durante i mesi successivi ho iniziato ad incrementare gradualmente le richieste e le difficoltà tecniche.

Siamo passati ad utilizzare tutte le dita della mano sinistra sul violino, a sperimentare nuovi colpi d'arco, ad esercizi di solfeggio sia parlato sia cantato molto fantasiosi e giocosi, ma sempre rigorosi nella richiesta di studio ed esecuzione, a scale e vocalizzi più complessi abbinati ad esercizi di respirazione (che finivano sempre in scoppi di risa per i risultati all'inizio disastrosi!), ed a canzoni di musica leggera scelte da loro, anche in base ad un'autovalutazione delle proprie capacità e dei progressi raggiunti.

Al violino ho proposto loro di suonare sia musica classica sia leggera.

Per la classica ho utilizzato libri tradizionali, tra cui i 50 Studietti melodici di Curci - che stranamente spesso apprezzavano - ; il primo volume di Suzuki, ovviamente presentandolo loro come una raccolta di brani classici semplificati, e non certo come un libro nato per bambini di 3 anni ... ! ... ed un' altra raccolta di pezzi famosi rivisitati, tra cui hanno scelto l'Inno alla Gioia di Beethoven, la Primavera di Vivaldi ed il Can Can di Offenbach, difficilissimo per la richiesta agilità nella mano sinistra, ma che li ha motivati molto.






Ricordo un momento veramente gratificante durante una delle sfide, in cui una ragazza, dopo aver eseguito benissimo l'Inno alla Gioia, ha esclamato : "E' fantastico, mi sento un Dio!", esprimendo tutta la sua soddisfazione per la bravura raggiunta , ed anche passione per quello strumento inizialmente così strano, "ostile" e lontano dalla sua realtà.

Per far suonare loro la musica leggera, ho scritto un accompagnamento a corde vuote - molto ritmico e regolare- di un'altra canzone di Jovanotti, ed alla terza sfida, quando ormai suonavano da circa 4 mesi, li ho invitati a " cercare" ad orecchio le note del ritornello di una canzone a scelta, e due ragazzi hanno riprodotto benissimo "La notte" dei Modà, stupendosi delle loro capacità "improvvisative"!

Nel canto, a grande richiesta, ho introdotto anche il coro. Quasi tutti si erano, un'altra volta inspiegabilmente!- appassionati alla melodia dell'Inno alla Gioia, allora ho pensato di trascrivere la parte corale del brano, mooolto semplificata, e proporre loro di impararla tutti insieme, cantando le note, poichè il testo originale sarebbe stato troppo complicato.


Beethoven è diventato, quindi, uno dei loro cavalli di battaglia, proposto poi anche dalle singole squadre durante alcune sfide, con sicurezza e precisione nell'intonazione.





In seguito abbiamo imparato anche alcuni canoni dal libro Cantintondo, descritti da uno di loro con un .... "Non so perchè,  ma mi piace ... mi sto prendendo bene con questa storia dei canoni!", e scelto  canzoni di autori sia loro" contemporanei"  - Arisa, Nina Zilli, Alessandra Amoroso, Laura Pausini -, sia di epoche .... storiche .... ricordo ad esempio un'ottima esecuzione di " Almeno tu nell'universo", ed anche una ragazza che aveva iniziato a studiare (essendo dotata di una voce straordinaria,  davvero da cantante professionista) "Insieme" di Mina, che poi però non ha potuto portare in sfida essendo tornata a casa prima dell'appuntamento ... ma ha comunque eseguito per noi " Someone like you" di Adele, meritandosi un bel 10 e lasciandomi personalmente a bocca aperta ....




Un ragazzo con grandi difficoltà comunicative ed un lieve ritardo cognitivo è stato, inoltre, uno degli allievi che mi ha gratificata di più.

Non parlava mai, quasi con nessuno, esprimendosi con pochissime parole sussurrate oppure scrivendo - tra l'altro con un'ottima proprietà di linguaggio e capacità espressiva-, ma, essendo appassionato di musica, è riuscito col tempo a cantare a lezione una scala di do maggiore ed a diventare bravo col violino, tanto da eseguire con sicurezza davanti ai "giudici" Bella Stella con un suono pulito ed esprimendo per una volta quello che aveva dentro!




Mentirei se dicessi che non ci stati momenti duri e crisi .... a volte,e  succedeva soprattutto con le ragazze ma anche con alcuni maschi, i miei allievi avevano giornate di rifiuto, sconforto e crisi di autostima, in cui dicevano di non essere in grado di cantare, suonare, di non essere interessati ad imparare una certa canzone o a continuare la gara ... ma alla fine riprendevano, e si riprendevano sempre, provando a suonare o cantare insieme, a studiare con il mio aiuto o a riflettere con me sulle loro reali capacità - che io, seriamente, ritenevo ottime ed in continuo miglioramento - e sullo scopo di ciò che stavamo facendo.

Il nostro reality "casalingo" si è concluso dopo 8 mesi per mancanza di fondi ... con un ottimo livello raggiunto da tutti  sia nel violino sia nel canto, la vittoria della squadra gialla, ma soprattutto con tante soddisfazioni, bellissimi ricordi ed un profondo arricchimento da parte di tutti.

Loro, il personale, ma soprattutto io che, ancora una volta, ho ricevuto molto di più di ciò che ho dato, in termini di sorrisi, affetto, risate, soddisfazioni, piccoli e grandi vittorie ... e crescita umana e professionale.

Questo "esperimento" prova che anche gli adolescenti considerati più difficili e senza speranza hanno in realtà dentro di sè grandi capacità e risorse, potenzialità e motivazioni, che vanno solo "tirate fuori", sostenute ed incoraggiate ....

e che la passione per la musica si può far nascere con qualsiasi mezzo e strumento, senza porsi limiti di genere musicale , programmi o metodi, ma solamente con la convinzione, la "fantasia" e l'amore per l'insegnamento e l'educazione anche in situazioni complesse.

Spero che a loro sia rimasto dentro almeno la metà di ciò che è rimasto a me, e che qualcuno di loro, chissà, un giorno o l'altro, riprenda a cantare, ascoltare musica che non sia solo leggera, o suonare uno strumento .... chissà .... tutto è possibile!









venerdì 11 ottobre 2013

Esercizi per la disabilità complessa : canto, ritmica, armonia, scrittura

Tra i miei allievi, spesso ce ne sono alcuni con disabilità di vario tipo associate, o con patologie quali l'autismo che compromettono più aree della persona.

In questi casi, come in realtà con la maggioranza dei miei allievi tra cui quelli piccoli, le proposte e gli esercizi che utilizzo sono molteplici, dovendo andare ad agire su più canali per sviluppare diverse competenze : cognitiva, linguistica, comunicativa, motoria, visuo - spaziale.

Il metodo su cui mi baso è il Dottor Musica (http://www.musicalgarden.it/musical-garden_ita/dott_mus1.html), che lascia però ampi margini di personalizzazione e modifica all'insegnante a seconda del ragazzo che si trova davanti.

Io di solito organizzo un primo colloquio con la famiglia ed un incontro conoscitivo dell'allievo, per poi stilare un elenco di obiettivi a breve e lungo termine, compilare una prima valutazione di competenze sia musicali sia globali - puramente osservative e cliniche, e per ora non basate su test esistenti e standardizzati ... cosa che in futuro probabilmente potrò fare -; e proporre un programma di massima, con lezioni - tipo per creare un percorso individualizzato e basato su caratteristiche, difficoltà, interessi e potenzialità dell'allievo.




Gli obiettivi, il programma e le valutazioni vengono poi da me rivisti e nuovamente somministrati in itinere ed a fine anno, quando consegno tutto il materiale sia ai genitori sia ad insegnanti di scuola e terapisti, con i quali sono anche disponibile ad organizzare riunioni periodiche ed a condividere gli obiettivi.

Dopo ogni lezioni, invece, invio alle mamme il programma svolto ed una scheda con i "compiti a casa" spiegati in dettaglio.

Nei casi di disabilità più complesse, mi avvalgo di qualsiasi mezzo musicale  (e non) a mia disposizione, tenendo conto del fatto che sono violinista diplomata e specializzata in didattica, ma non sono cantante nè pianista, quindi alcune proposte non saranno proprio "perfette" come potrebbero essere ... ma di solito il "messaggio" passa e quindi il lavoro funziona lo stesso!

Il canto, ad esempio, mi serve per stimolare la produzione vocale, l'articolazione, la consapevolezza della propria voce ed il controllo del volume della stessa, nonchè , a livello più avanzato, la produzione linguistica.

A chi non parla o parla poco, propongo i vocalizzi, canzoni con testi brevi e ripetitivi, ed il canto delle scale, che sono costituite da sillabe che servono anche come esercizio di logopedia.

E' il caso di Alessia e Davide, che qui ascoltiamo rispettivamente nell'esecuzione di vocalizzi e di una scala :



Alessia sta facendo da alcuni mesi con me un lavoro sul volume della voce e sulla chiarezza dell'articolazione, in parallelo con la logopedia, e la sua capacità di "farsi sentire", modulare il volume ed essere comprensibile quando canta ha avuto un deciso incremento.

A volte, obiettivo "alto" per la sua situazione clinica, riesce anche ad intonare correttamente alcuni suoni, cosa molto difficile data la sua sordità, pur se corretta da impianto e protesi.

Con Davide, invece, questo tipo di lavoro è appena iniziato. Lui a differenza di Alessia sente, ma fatica ad emettere voce e fiato e ad articolare i suoni, per problemi sia di ipotonia muscolare, sia di capacità respiratoria e di movimento.

Ma in poche settimane i miglioramenti sono già evidenti : se due settimane fa cantava due sole note di una scala, stamattina è arrivato a ripeterne 4-5, cantando anche più chiaramente e con maggiore potenza. Un grande risultato in così poco tempo!




Per il linguaggio, mi avvalgo anche di filastrocche e scioglilingua, che ad esempio Alessia sta imparando a recitare bene scandendo quasi tutte le sillabe, e per Davide ho in programma di darmi al "rap" facendogli "recitare" alcuni versi delle canzoni di Jovanotti con l'accompagnamento di ritmi predefiniti.

Gli strumenti musicali sono un mezzo, ma anche un fine : io non sono musicoterapeuta, ma insegnante, quindi il mio obiettivo è quello di insegnare a suonare, anche due note, anche con un dito solo, ma suonare ... perchè credo fermamente nella forza motivazionale e nella positiva ricaduta emotiva, sociale, relazionale, cognitiva e neurologica della pratica strumentale.

Alessia studia pianoforte da due anni, ed oltre ai testi di Fletcher e Thompson, e ad esercizi di tecnica, spesso ama "improvvisare", con una sensibilità ritmica e musicale sorprendente, con una logica sottesa a tutti i pezzi che "compone" ponendosi in ascolto del risultato e dei differenti effetti sonori.




Lunedì prossimo avrà inoltre la prima lezione di violoncello, strumento che la affascina da anni per il coinvolgimento sonoro ed anche fisico che provoca.

Davide, invece, ha iniziato da meno di un mese, ma ha già imparato molto bene il primo brano di Thompson, "Il treno", che esegue con sicurezza e facilità, ed ha letto a prima vista "Mary aveva un agnellino" in una mia versione semplificata.

Data la sua passione per il volino lo sto introducendo anche a questo strumento, ed oggi ho provato a fargli usare un piccolo 1/4 che è per lui più leggero e meno faticoso soprattutto per le dimensioni ed il peso dell'arco.





In questo video, studia insieme a me (ma tirando l'arco il più possibile in autonomia) l'accompagnamento a "Frà Martino" :




Per il solfeggio e la letto-scrittura scelgo estratti dai programmi Lullaby, CML1  e 2, con i cartelli ritmici, i testi di Hayes e Enrico (Quaderno operativo) ed acuni giochi ed esercizi di mia ideazione, anche con elementi di armonia e composizione.

Qui potete vedere un dettato di Alessia, che doveva guardare ed ascoltare le note che io suonavo al pianoforte, riconoscerle - anche in base alla posizione sulla tastiera- e scriverle sul pentagramma:



Davvero un ottimo lavoro, chiaro, ordinato e preciso!

Susanna, invece, ragazzina di 9 anni che rientra nello spettro autistico, sta lavorando su compiti più complessi, di armonia vera e propria, con canzoni, giochi di manualità ed esercizi sulle triadi ed i rivolti, che una volta acquisiti e riconosciuti deve scrivere sul pentagramma :



Qui invece esegue un esercizio sulla cadenza, che consiste nello scrivere uno "spartito armonico", in cui segnare i bassi di un brano, e poi "eseguirlo" con il corpo dicendo a voce i gradi della cadenza :





Per finire ( o meglio .... per concludere in parte l'argomento!) ci esercitiamo su riconoscimento ed espressione delle emozioni, che nel caso di bambini con autismo ad alto funzionamento, o allievi di violino senza handicap che devono imparare ad interpretare, coinvolge il nostro amato Dado delle emozioni, qui mostrato da Alice, violinista che oltre alla tecnica sta lavorando sull'espressività e la comprensione del brano a livello emotivo :




Mentre per i ragazzi con più difficoltà mi servo della Comunicazione Aumentativa e degli simley, chiedendo di ascoltare un brano e poi indicarmi quale emozioni ha suscitato nell'allievo, come si vede nelle seguenti immagini di Davide, che ha scelto la "tristezza" da associare all'Allemanda dalla Seconda Partita di Bach per violino solo :






Poveri allievi ..... li tartasso davvero !!!

Ma loro sono molto pazienti e mi assecondano in tutte le mie richieste e le mie "folli" idee o tentativi più o meno "creativi" e più o meno riusciti di incrementare le loro competenze e sviluppare i loro interessi.

L'importante, però. è che in seguito al nostro lavoro la loro qualità della vita possa migliorare ... e grazie alle testimonianze delle famiglie ed ai loro sorrisi posso affermare che tale scopo mi riesce molto spesso ... e alla fine è questo che conta!!!

giovedì 10 ottobre 2013

Lullaby : a lezione di musica col ciuccio!!


Paolo, 15 mesi



Da circa un mese è nata la mia prima classe di Lullaby, percorso didattico facente parte del metodo CML, ma rivolto ad una fascia d'età inferiore , quella 0 - 3 anni.

Da Gennaio sono anche educatrice di asilo nido, perciò sto iniziando a conoscere bene il mondo dei piccolissimi, dal  quale rimango ogni giorno affascinata e conquistata.

I bimbi così piccoli sono totalmente puri ed incapaci di fingere o mostrarsi diversi da quello che sono, il loro sguardo è curiosissimo, aperto al mondo e pronto a scoprire e conoscere tutto ciò che proviene da noi adulti.

Ogni giorno, ogni momento per loro è una novità, una scoperta, ed è bellissimo accompagnarli nel loro percorso di crescita, vederli cambiare, imparare, ascoltare, pensare (a proposito, chissà cosa pensano i più piccoli?), esprimersi prima con le espressioni del viso ed il pianto, poi con i primi gesti, i primi suoni, ed infine le parole e le frasi ...

Vederli fare amicizia tra loro, arrabbiarsi, litigare, fare la pace, abbracciarsi, darsi i bacini e sorridersi ... inventarsi i giochi, cantare, ballare, diventare ogni giorno più capaci e più autonomi .,.

E correrti incontro per un abbraccio e un  po' di coccole, con un sorriso grande così che esprime una fiducia totale nell'altro.

Negli occhi dei piccolissimi ci sono una "luce" ed una  spontaneità che dopo una certa età si pèrdono, perchè tutto diventa costruito, condizionato e senza l'innocenza e la serenità di chi non conosce ancora il mondo.

Sembrerà retorica, ma davvero noi adulti non siamo più capaci di stupirci e di apprezzare le piccole cose, mentre i bambini sanno farlo benissimo, e ne traggono una grande gioia ed apertura verso ciò che li circonda.

La mia classe è formata, per ora, da tre bambini : Niccolò, 13 mesi; Leonardo, 14 e Paolo, 15 mesi.

Sono tre bambini stupendi, biondi biondi e con gli occhi azzurri, che come tutti i piccolissimi reagiscono alla musica con interesse, stupore, curiosità ed entusiasmo.

Paolo è il più grande, molto alto, robusto, deciso e indipendente, vuole fare da solo, suonare, cantare, curiosare per la stanza, e non essere troppo guidato e controllato.

E' molto sveglio e maturo per la sua età, ma ha anche un bel caratterino!

Leonardo e Niccolò sono più piccoli e timidini, soprattutto Nichi tende a stare vicino alla mamma e ad essere un po' più "riservato", ma è talmente piccolo che la sua partecipazione è comunque ottima, è attento, presente e si diverte soprattutto con strumentini e campane.

Leo ha una grande passione per il violino, quando lo vede "gli corre incontro", prende l'arco, vuole pizzicare le corde ed ascoltarne il suono, ed è sempre dispiaciuto quando dobbiamo "rimetterlo a nanna".




Lullaby : www.musicalgarden.it

Lullaby è un percorso didattico di sviluppo neurologico attraverso la musica nato inizialmente per il contesto dell'asilo nido, ma applicabile, da insegnanti adeguatamente formati, ovunque ci siano bimbi piccoli.

Prevede un susseguirsi di 27 schede articolate in vari momenti, dal Saluto, alla ritmica, dagli ascolti, alla vocalità, alle canzoncine, alle filastrocche.

Tutto è a misura di "bebè", prevedendo molto movimento, attività varie, divertenti ad adattabili al singolo contesto, ascolti, esperienze corporee,  vocali, sonore e sensoriali, tramite l'imitazione, il ritmo ed il gioco, che rimangono i cardini dell'approccio CML, insieme al lavoro di gruppo con la collaborazione delle mamme.





In questo approccio il bambino, pur "giovanissimo", è attivo, è un partecipante "esecutore" degli esercizi e viene invitato a provare a svolgerli ed a fare da solo, osservando ed imitando i coetanei e la mamma.

Non ascolta solamente, ma piano piano impara a fare, provando e riprovando, dato che, com'è noto, a quest'età la ripetizione piace, coinvolge e rassicura;  e gradualmente acquisisce sempre più competenze e capacità, che magari all'inizio sembravano lontane dalla sua realtà e dal suo livello di sviluppo.

Al Lullaby i bambini giocano,  ed ovviamente non sanno di imparare nè di "fare esercizio", ma di fatto lo fanno, perchè noi insegnanti e genitori conosciamo gli scopi e gli obiettivi delle proposte e li supportiamo nel raggiungere tali mete.

Loro si divertono, le mamme si divertono, vederli tutti insieme è qualcosa che riempie il cuore e che ti farebbe sorridere tutto il giorno ....

e intanto crescono. Grazie alla musica.




La nostra lezione di mercoledì era la terza - o meglio, quarta, considerando la prima di "conoscenza"-, e prevedeva l'introduzione di nuovi ritmi, giochi vocali, una nuova filastrocca e canzone, ed il ripasso del programma precedente.

Abbiamo iniziato con l'Appello, che consiste nel chiamare un bimbo per volta eseguendo un ritmo e dei movimenti routinari, che saranno utilizzati poi più avanti anche sullo strumento ( il famoso ritmo "patatine fritte"!).

Di solito lo suono al pianoforte, ma in questo caso dovendo registrare mi sono limitata a cantare :



La canzone già da loro conosciuta dalla scheda n^1 era "Hop hop". ribattezzata "Il cavallino", perchè consiste nel saltare in braccio alla mamma, mentre quando i bimbi saranno più grandi potranno imitare da soli il galoppo del cavallo. Questa canzone introduce anche il concetto di Su/Giù e di un iniziale schema corporeo (mani/piedi) :





I ritmi su imitazione, invece, prevedevano che io e le mamme suonassimo gli strumentini con un ritmo preciso ed i bimbi provassero anche loro maracas, campane, triangolo e legnetti.

Le più gettonate sono le campane per il suono squillante ed i colori brillanti, ma anche il triangolo è apprezzato, e Paolo ama suonare i legnetti, che riesce già ad utilizzare con un'ottima manualità.

Niccolò, 13 mesi

Durante queste lezioni, i bimbi giustamente sono quasi sempre in movimento, girano, esplorano, provano tutti gli strumenti, e tutto dev'essere giocoso, vario e con un ritmo sostenuto ...

difficilmente ci sono "tempi morti", o comunque anche quando il momento è meno strutturato, la presenza attiva e partecipe di noi adulti, insegnante e genitori, deve esserci sempre.

Sono dolcissimi quando si scambiano gli strumenti,  se li offrono a vicenda, ma poi magari uno cambia idea e se lo tiene, così l'altro mette il broncio e tenta di prenderglielo ...

oppure quando sono un po' stanchi, allora tiro fuori il violino e in pochi secondi li ritrovo immobili, come ipnotizzati, a chiedersi cosa sarà mai quell'oggetto così grande dal suono forte e penetrante, che ti fa sentire come se fossi parte di quelle vibrazioni.

Dopo l'ascolto, loro di solito vogliono provare a suonare, allora guido le loro manine sull'arco e li faccio diventare "violinisti" .... per loro è una vera magia, che vorrebbero non smettesse mai!

Leonardo, 14 mesi


La vocalità consiste, poi, nel cantare alcuni intervalli musicali con ritmi, sillabe, vocali e consonanti varie, per stimolare lo sviluppo del linguaggio "rievocando" la lallazione.

A lezione è difficile che i bimbi cantino, ma le mamme mi riferiscono che a casa fanno " i vocalizzi" nei momenti più impensati, ennesima dimostrazione del fatto che gli stimoli servono, e che le piccole pesti sono in ascolto anche quando sembrano essere altrove ...



Oltre al violino, un altro momento di "gioco libero" ed "improvvisazione" è dedicato al pianoforte, che esercita su di loro un fascino particolare per l'ampia gamma di suoni che può produrre ed il volume del suono, nonchè la possibilità di essere suonato con facilità, "schiacciando i tasti".

Da sempre, io amo associare ai timbri sonori i versi degli animali, creando brevi storie che a loro piacciono molto, e nel caso del pianoforte trovo sempre "il lupo", costituito dai bassi, "il cane", rappresentato da note doppie o accordi all'altezza del do centrale, e "gli uccellini", eseguiti con trilli e scale nella zona "più acuta" della tastiera :



Le filastrocche sono sempre associate ad attività  : "sportive", ad esempio abbiamo ripassato "Una palla rossa" lanciandoci la palla, sia per lavorare sulla relazionalità e la reciprocità che sulla capacità di lasciare andare la presa di un oggetto, nonchè sull'orientamento nello spazio; o anche di gioco simbolico, infatti nella "Filastrocca lenta lenta" abbiamo cullato e "messo a nanna" degli animaletti di plastica.

La canzone nuova di questa scheda era "Rotola", che può essere eseguita rotolandosi per terra o in braccio alla mamma ... Come vedete, mentre a Niccolò piaceva farsi muovere dalla mamma, Paolo era un pochino contrariato dall'aiuto della mamma e del fratello grande nel farlo rotolare a terra ... ma con il tempo si abituerà, visto che le canzoni gli piacciono sempre :





Per finire, abbiamo ripassato un canzone che per loro è un "must" : "Lo slancio", un bell'esercizio di ginnastica per mamme e nonne (in questa canzone era presente anche la nonna di Leonardo) !!!

Ma un vero spasso per i bimbi, che chiedono sempre di ripeterla almeno due o tre volte ...



Dopo questa "faticaccia" per la mamme, abbiamo concluso con il saluto, ed baby allievi avrebbero continuato a suonare ad ascoltare musica, ma ci siamo dovuti salutare con un arrivederci alla settimana seguente"

L'inizio di questo percorso è assolutamente positivo, io mi diverto tantissimo con loro, le mamme sono entusiaste e molto collaborative e disponibili, anche a mettersi in gioco, tra loro ed i bambini si sta formando un bel gruppo, e l'atmosfera è davvero rilassata, serena e gioiosa.

Vi ho convinti o no , che per iniziare con la musica NON E' MAI TROPPO PRESTO?? :-)

domenica 6 ottobre 2013

Ginevra : crescere con la musica



Ginevra, 4 anni appena compiuti e mia allieva da Gennaio, vive "nella musica" da sempre, avendo una mamma pianista ed insegnante di musica,  e negli ultimi mesi sta dimostrando una grande passione e naturalezza di rapporto con tutto ciò che è "musicale".

Dalla sua prima esibizione pubblica al pianoforte, avvenuta a Giugno ad appena 3 anni e mezzo!, Nanù così la chiamano tutti- ha continuato a studiare strumento con la mamma, arrivando ad un buon punto del Vol. 1 di Thompson, da poco ha ripreso le lezioni di propedeutica con me, e presto inizierà il corso di violoncello, sua grande passione da quando praticamente non parlava ancora.

Per farla arrivare già pronta all' "appuntamento" con il suo strumento preferito, la sto facendo esercitare soprattutto su motricità generale, postura, impostazione dell'arco e manualità, e questi esercizi la divertono molto, come si vede in questo video in cui, oltre ad avere un'eccellente impostazione sul violino muto, canta, balla ed esprime la sua felicità eseguendo l'esercizio :




E' una bambina bellissima e molto intelligente, con una capacità di concentrazione davvero notevole per la sua età, in particolare nella attività che la appassionano.

Passando al programma di CML2, abbiamo imparato insieme le configurazioni ritmiche di base attraverso la canzone "l'Alberello delle note" ed i primi cartelli ritmici, che Nanù ama eseguire con gli strumentini, soprattutto nacchere e campane, i movimenti del corpo, e, visto che lo suona già, anche al pianoforte.

 Nel video seguente, legge per la prima volta allo strumento tutti i cartelli in ordine casuale :




L'aspetto che stupisce di più in una bimba così piccola, ma che a pensarci bene è assolutamente naturale per una "musicista nata" vissuta in un ambiente in cui le note sono state presenti da sempre, è la sua voglia di suonare, fare lezione, studiare - anche negli orari più impensati e in completa autonomia!- ed ascoltare le lezioni degli altri.

Essendo spesso nella sede dei nostri corsi, Ginevra chiede esplicitamente di poter seguire le lezioni come "uditrice", e rimane per ore intere - mercoledì scorso per ben 3 ore!- seduta ad ascoltare i miei allievi, attentissima ed interessata, partecipando ad alcuni giochi ed esercizi quando viene inviata a farlo.

Essendo Nanù tra gli allievi più piccoli, alcuni esercizi sono molto difficili per lei, eppure vuole provarli sempre, impegnandosi con grande serietà, e spesso riesce a svolgerli in parte o comunque a dare il suo contributo, facendo anche amicizia con ragazzini "grandi" che la accettano come una "musicista" al loro livello.




Ginevra è un esempio dell'importanza fondamentale della musica nei primi anni di vita, e di come un'attività di apparentemente complessa possa diventare con la continuità e la familiarità qualcosa di naturale, spontaneo e fonte di grande piacere ed entusiasmo.

Come sarebbe bello se più bambini potessero davvero crescere con la musica ...!

Il mondo di Sara : musica e parole






Ho conosciuto Sara quando non aveva ancora compiuto 5 anni, oggi ne ha quasi 7 e, grazie sia alla musica sia ad un intenso lavoro di terapia ABA svolto casa ed a scuola, è diventata veramente un’altra bambina.


Durante il nostro primo incontro era spaesata e confusa dal nuovo ambiente, comunicava in modo poco efficace, non parlava, e per la maggior parte del tempo rimaneva isolata in un mondo tutto suo.

Si intuivano buone capacità e varie potenzialità, che però rimanevano in gran parte inespresse …

La realtà di quella bellissima bambina era una tela piena di colori ancora da assemblare ed organizzare per formare un disegno vero e proprio.






Sara ha un disturbo generalizzato dello sviluppo, una forma di autismo atipica, in cui alcune caratteristiche dell’autismo tipico non sono presenti, ad esempio già dal 2011 Sara aveva un’ottima capacità di imitazione ed era uno “specchio” preciso e formidabile.

Nel corso del nostro primo anno di lezioni, Sara ha iniziato a reagire e partecipare molto di più, ad imparare gli esercizi, appassionarsi alle canzoni, lavorando in coppia con la sua mamma eccezionale, a migliorare nella coordinazione e manualità, e fare decisi passi avanti nel linguaggio.

A 5 anni e mezzo comprendeva meglio il linguaggio, comunicava e rispondeva alle richieste, ed ha anche iniziato a parlare, sempre di più e con sempre maggiore accuratezza,e adesso le parole sono tutte sue, ne impara di nuove ogni giorno, costruisce frasi più lunghe, fluide e complesse, ed è una vera chiacchierona!





Questo mi riporta ai risultati di Alessia, e conferma ancora una volta il “ potere” della musica di stimolare e sviluppare alcune aree cerebrali attivando il linguaggio, anche e soprattutto in bambini di partenza non verbali.

Oggi, nel 2013, Sara è diventata grande : già molto alta per la sua età, ha un comportamento più adeguato ed un maggiore autocontrollo, si esprime bene e sa quello che vuole, è determinata, creativa (disegna benissimo), sta iniziando a leggere, scrivere, cantare e suonare il pianoforte, e sa relazionarsi , è una bambina dolcissima ed affettuosa, che ama conoscere le persone e farsi nuovi amici.

A livello cognitivo, ha sempre avuto un’alta capacità di attenzione e concentrazione, che la porta a focalizzarsi con grande efficacia sugli esercizi che le propongo.

Ieri (sabato 5 ottobre) abbiamo ricominciato le lezioni. Sara chiedeva da un po’ alla mamma quando avremmo ripreso, e finalmente eccoci qui !

La lezione si è articolata in un ripasso del programma dell’anno scorso con l’inserimento di alcuni elementi nuovi.

Abbiamo ripassato la scala di do maggiore con un ritmo puntato, e poi, per la manualità, la “mano a lumachina” sull’arco del violino muto :


Sempre, per la manualità, abbiamo ripreso a lavorare sulla “Conchiglia”, che per Sara è ancora un po’ difficile perché richiede di suonare le nacchere selezionando molto velocemente le dita, ma qui  vediamo che la sua indipendenza delle dita sta decisamente migliorando :

Il solfeggio con le note di stoffa le piace molto e, pur essendo un compito cognitivamente complesso ed avanzato, le riesce benissimo :

Due novità importanti della lezione sono state l’introduzione della cadenza . con la canzone “Ora canto la cadenza” per imparare i primi bassi, e il disegno di una scala su cui Sara doveva far saltare un animaletto sui vari gradi della scala di do maggiore-; e della lettura al pianoforte degli spartiti standard, senza i colori sulle note.


Infatti per la prima volta è riuscita ad eseguire due brani di Thompson leggendo lo spartito, un grandissimo successo, ed un grande miglioramento anche a livello pianistico, per la fluidità dell’esecuzione e della selezione delle dita con la diteggiatura corretta :








Per finire, le ho proposto il primo scioglilingua dal programma di CML2, “Il coniglio”,associato a movimenti che descrivevano la filastrocca, che Sara ha ripetuto parola per parola con precisione ed in modo comprensibile, bravissima!!


Alla fine della lezione, dato l’alto numero di comportamenti corretti, Sara ha riempito un’intera riga di una token economy (tecnica ABA molto efficace) e si è guadagnata una caramella a forma di Puffo.


Mentre concludevamo, è entrata Alice, mia allieva di violino, ed abbiamo assistito ad un momento molto intenso e dolce : Sara è corsa incontro all’altra ragazzina dicendo “Ciao, Alice!” ed abbracciandola …

troppo tenere!


venerdì 4 ottobre 2013

Giorgio : violino ed emozioni



Giorgio, quasi 9 anni, studia violino da pochi mesi con grande passione ed impegno.

Ha alcune difficoltà di attenzione e spesso, a causa dello sforzo attentivo richiesto dallo strumento, suonare i brani lunghi lo stanca, ma durante le lezioni alterniamo, come con la maggioranza dei miei allievi, esercizi tecnici, brani più divertenti e duetti a giochi musicali di ascolto, ritmo e manualità.

Durante la prima lezione dell'anno ( 2 ottobre) abbiamo introdotto l'utilizzo della mano sinistra, e Giorgio ha imparato in un'unica lezione la scala di La maggiore a due ottave e la prima variazione di Bella Stella dal Suzuki vol. 1, che conosceva già per averla ascoltata più volte a casa, cantata dalla sorella Sara ed eseguita al violino dalla mamma.

La sua impostazione sullo strumento è molto accurata e naturale, ha un ottimo arco, fluido e rilassato, ed anche la mano sinistra non ha fatto eccezione : l'intonazione ovviamente non è ancora perfetta, essendo la prima volta che le sue dita si posavano sulle corde, ma è già buona e denota un buonissimo orecchio ed una chiara comprensione di partenza della distanza tra le dita sulle corde.

Ecco l'inizio del nostro lavoro :


Un altro aspetto che apprezzo in Giorgio è la serietà di approccio allo strumento : lui si definisce "violinista", e quando prende in mano il violino riesce a mantenere la postura rimanendo fermo, ed assume un'espressione concentrata e "professionale".

Ciò non è comunque nei ragazzini, soprattutto maschi, di questa età, e testimonia il suo forte interesse verso l'apprendimento dello strumento.

Il  violino è per Giorgio anche un importante canale di espressione delle emozioni ... ho già citato la sua frase "Mamma, avevo il mal di pancia, ma suonando il violino mi è passato tutto!" , che conferisce alla musica un potere "curativo" già testimoniato da diversi operatori e ricercatori ...

ma anche quando prova emozioni negative le esprime attraverso lo strumento, infatti durante il nostro ultimo incontro era di cattivo umore, ma suonando, nonostante all'inizio fosse rabbuiato, col procedere della lezione sorrideva più spesso, allora gli ho proposto il Dado delle Emozioni, con il quale doveva improvvisare una melodia corrispondente all'emozione indicata dallo smiley ... e anche in questo caso il gioco delle emozioni lo ha aiutato a rielaborare la rabbia e la frustrazione per un litigio con un amico, esprimendo con le note quello che provava.

Il violino svolge anche tale funzione, per tutti i miei allievi ma in particolare per quelli con un carattere introspettivo o per i ragazzini in età adolescenziale, e da Psicologa sono sempre disponibile a "sfruttarne" anche la funzione espressiva, comunicativa e di introspezione e conoscenza di sè stessi.