mercoledì 2 maggio 2018

Concorso di Verbania 2018 : pioggia di premi per i miei allievi!

Sabato 28 e Domenica 29 aprile ho partecipato con 20 allievi all'ormai tradizionale Concorso Insieme per suonare, cantare, danzare della provincia di Verbania, organizzato dal bravissimo ed appassionato M.o Giuseppe Macaluso che desidero, ancora una volta come faccio ormai da 5 anni, ringraziare tantissimo per le emozioni che la sua iniziativa regala a noi come a centinaia di altri gruppi e scuole.




Quest'anno, avevo in concorso alcuni "veterani", che hanno partecipato a quella che è stata la "nostra" prima edizione nel 2013, ed altre "nuove leve" di appena 3 e 4 anni, felicissime di vivere un'esperienza del tutto nuova per loro, ma che avrebbe arricchito tantissimo il loro, ancora iniziale, bagaglio musicale.

Le tre nuove allieve, infatti, Rebecca, Sara e Sofia, suonavano da appena 3 mesi, ed era incredibile per loro essere già in orchestra con i grandi, che osservavano con stupore ed ammirazione.

Rebecca, 3 anni e mezzo


Il sabato hanno avuto l'audizione 4 allievi, e dopo il concorso abbiamo alloggiato negli alberghi della zona. Anche questa è stata un'esperienza molto emozionante per i bambini, che ha contribuito anche a rendere il concorso una specie di vacanza ed a cementare le amicizie già nate durante le lezioni e le prove.

Samuele ed Alessia, 7 anni, si sono divertiti molto a stare in albergo insieme, ed hanno giocato e studiato molto volentieri :







La mattina successiva, alle 9.30 eravamo in teatro. Prove, e poi sono iniziate le audizioni, dei miei tantissimi solisti, del quartetto e dell'orchestra.

I bambini erano tutti molto emozionati ma senza dubbio preparati, avevano lavorato tantissimo per prepararsi a questo appuntamento, ed i risultati si sono visti.

Io sono stata davvero orgogliosa delle performance di tutti e, indipendentemente dai punteggi ottenuti, penso che ognuno abbia dato il meglio di sè ed abbia dimostrato cosa possano fare la passione, l'impegno e lo studio.



Due allieve (Anastasia, 11 anni e Beatrice, 6 anni) hanno partecipato al Concorso di composizione Gianni Rodari, eseguendo al violino, insieme al pianista Luciano Norelli che ringrazio per la collaborazione, brani ideati e composti totalmente da loro ed ispirato a testi di Gianni Rodari.

Per bambini di questa età, ed in particolare per Beatrice che ha solo 6 anni!, è notevole essere già in grado di ideare e scrivere un brano, con risultati tra l'altro molto gradevoli all'ascolto e con una logica armonica e compositiva ben definita.

Dietro ai loro brani c'era un lavoro iniziato anni prima sulla ritmica, l'armonia, l'ascolto e la letto-scrittura, soprattutto nel caso di Beatrice che ha iniziato a studiare con me prima di compiere i 3 anni ed è arrivata a saper comporre brani poco più di 3 anni dopo!

Ed ecco il risultato :



Complimenti davvero!

Gli altri allievi hanno partecipato nelle categorie Gruppi (Quartetto ed Orchestra), Diversamente abili (solisti di violino e pianoforte) e Solisti Violino.

L'orchestra era composta, come sempre, da bambini anche piccolissimi, di 3-4 anni, ed allievi disabili, con autismo con un funzionamento medio-basso, eppure ha suonato con precisione, serietà e musicalità, anche in questo caso evidenziando il risultato del lavoro svolto durante le prove e le lezioni collettive, in cui per un'ora o anche di più erano tutti impegnati a studiare i brani nel miglior modo possibile, lavorando su intonazione, arcate, ritmo, colori ed insieme.





Rispetto all'anno scorso, il miglioramento è stato evidente, ed infatti l'orchestra ha vinto il ....
PRIMO PREMIO con 95/100 !

Per i gruppi ha suonato anche il Quartetto Musica è Gioia, 3 violini e flauto, che ha vinto il TERZO PREMIO eseguendo di Hayes Trumpet Minuet, Danza delle Streghe di Paganini Suzuki e Te Duem di Charpentier. Ecco il quartetto durante le prove :



Brave ragazze!

Anche nella categoria Violino Solista i miei allievi hanno fatto incetta di riconoscimenti.
Tra sabato e domenica abbiamo conquistato diversi premi :
3^ PREMIO 87/100 Martina e Maddalena (13 e 12 anni)
2^ PREMO 91/100 Noemi (6 anni), eseguendo il primo movimento del Concertino in Sol maggiore di Kuchler
2^ PREMIO 93/100 Riccardo (7 anni)
2^ PREMIO 94/100 Samuele (7 anni) e Giovanni (6 anni)
1^ PREMIO 95/100 Alessia (7 anni)
1^ PREMIO 95/100 Francesca (4 anni)
1^ PREMIO 96/100 Filippo (4 anni)
1^ PREMIO 96/100 Iris (5 anni)






Bravi !! Hanno suonato tutti esattamente come speravo facessero, con precisione, attenzione, una buona postura ed un bel suono. L'emozione ha giocato in minima parte, perchè contava di più la voglia di suonare... complimenti davvero!



Ecco le esecuzioni di alcuni di loro.

Riccardo :


Giovanni :



Alessia :




Iris :



Nella categoria Diversamente abili hanno suonato Francesco (9 anni, pianoforte); Sara (11 anni, pianoforte e violino) e Claid (13 anni, pianoforte e violino).

Anche loro sono stati bravissimi, molto sicuri e preparati, dimostrando ancora una volta che la disabilità non è un limite e nel loro caso l'autismo non impedisce di imparare a suonare e di farlo anche bene!

Claid al violino :



Claid al pianoforte:







FRANCESCO e SARA hanno vinto il 1^PREMIO con 95/100

Claid invece, partecipando a due concorsi con due strumenti differenti, ha vinto

per il violino 1^ PREMIO CON 97/100

e per il pianoforte

1^ PREMIO ASSOLUTO CON 100/100 e borsa di studio!!

Su 4000 (QUATTROMILA!) partecipanti, il primo premio assoluto è andato solo ad una quindicina di candidati, e Claid è stato tra questi!!

Oltre ad aver meritato il punteggio più alto, ha anche suonato al concerto dei vincitori che si è tenuto domenica pomeriggio al Teatro Maggiore di Verbania, una location stupenda sia per il contesto, il teatro si trova infatti esattamente sul Lago Maggiore, sia per la sede, molto grande, moderna, e con un palco enorme che avrebbe intimidito chiunque.

Ma Claid ha suonato benissimo anche la seconda volta, ottenendo l'attestato, la targa e la coppa, che sognava da almeno un anno, e finalmente, grazie al suo impegno ed a tantissimo lavoro, l'ha ricevuta!!






Ciò che stupisce di Claidy è la musicalità, la capacità di comprendere, realizzare ed interpretare la partitura, cosa non da tutti soprattutto ai primi anni.
Lui in soli due anni e mezzo ha già raggiunto questa competenza e riesce non solo ad eseguire i brani con una buona correttezza tecnica, ma va anche oltre, li comprende e restituisce al pubblico ad un livello più avanzato e profondo.

Ha anche un suono maturo e controllato, cosa di nuovo non scontata e non comune alla sua età, nella quale soprattutto i violinisti in erba faticano a produrre un suono corposo e potente, il suono di Claid invece ha già una qualità ed una "presenza" che non è facile da trovare in chi suona da così poco tempo.





mercoledì 25 aprile 2018

Superare i propri limiti si può!

Uno dei miei obiettivi principali, con ciascuno dei miei allievi, a seconda delle capacità e delle caratteristiche di ognuno, è insegnare loro a superare i propri limiti, per raggiungere il loro massimo e l'eccellenza, che non significa perfezione, ma il livello più alto, in termini di esecuzione, performace, apprendimento e sviluppo delle proprie capacità musicali, che ciascuno può raggiungere.

Per sè stesso, non per dimostrare qualcosa agli altri, e senza alcun riferimento ad un astratto concettto di "perfezione", nè al livello di nessun altro, ma solamente con un obiettivo di continuo miglioramento delle loro abilità.

Per dirla in termini statistici, con un riferimento non nomotetico ma idiografico, per costruire la propria storia personale di successo e miglioramento.




Gli obiettivi di cui sopra non sono rivolti ad allievi specifici dotati di un particolare "talento", ma sono, a mio parere, perseguibili da tutti.

Io pretendo il massimo dagli allievi piccolissimi, anche di due anni a volte, così come dagli allievi più grandi e da quelli disabili, indipendentemente dal loro tipo e grado di difficoltà.

Ognuno ha un proprio massimo ed una propria eccellenza da raggiungere e, a patto di saper lavorare sulla motivazione e sui suoi punti di forza, può certamente raggiungerli e migliorarsi sempre.

Per questo richiedo sempre e comunque, attraverso il gioco, la motivazione ed il rinforzo positivo, serietà ed impegno, da tutti e senza distinzioni o sconti.

Ad esempio, nei video che seguono potete vedere alcuni miei allievi autistici, di diverse età e diversi livelli di autismo, che cercano di migliorare le loro esecuzioni e di suonare con maggiore precisione, attenzione e musicalità, ricavandone una grande soddisfazione personale ed una voglia ancora più grande di imparare e proseguire il loro percorso.

Francesco, 9 anni, sta lavorando su alcuni brani di Fletcher, con l'obiettivo di aumentare l'autonomia nell'esecuzione, diminuendo il supporto da parte mia, e di rendere più accurata e precisa l'articolazione delle note :



Questo può voler dire anche dover ripetere molte volte lo stesso passaggio, ma Franci non si scoraggia e continua e riprovare :



Alessandro, invece, ha iniziato un nuovo libro, il Volume 2 di Thompson, e qui esegue con me un nuovo pezzo iniziato da pochissimo, ma che gli piace molto, come si nota anche dalla concentrazione con cui lo esegue :



Nonostante , per alcuni allievi, ripetere molte volte un passaggio sia poco gradevole e fonte di irritazione o ansia, rimane comunque una strategia funzionale all'apprendimento del gesto motorio ed alla memorizzazione dell'esecuzione corretta, dunque il mio lavoro consiste anche nel rendere tale compito meno pesante e più tollerabile, proponendolo sottoforma di sfida con sè stessi e sottolineando poi il risultato musicale positivo del lavoro svolto.

Sara, che ha 11 anni, da buona pre-adolescente spesso protesta di fronte alle mie richieste, come potete osservare nel video seguente, ma poi, dato che per lei suonare bene e migliorare è importantissimo, non solo accetta le mie proposte di lavoro, ma talvolta è lei a chiedermi di ripetere più volte un passaggio impreciso o non ancora appreso correttamente.




Claid, che suona il violino da meno di due anni, ha già raggiunto un livello esecutivo notevole, ma io, che non mi accontento mai, voglio che lavori con ancora maggiore precisione ed attenzione sul ritmo e sull'intonazione, e lui condivide questi obiettivi studiando molto a casa con la stessa passione che mostra in questi video:







Anche i più piccoli, tuttavia, sanno di poter migliorare e sono felici quando ci riescono.

In questo video,  Maria, 6 anni, allieva con sindrome di Down, durante l'esercizio a casa con la mamma, mostra una grandissima soddisfazione nel riuscire ad eseguire il ritmo che stava studiando!



Molti miei allievi dimostrano di essere soddisfatti di sè stessi, ma credo che l'entusiasmo incontenibile di Maria sia davvero contagioso ed auspicabile per tutti!!

Arianna. quasi 4 anni, che ha una sindrome genetica rara, parallelamente allo strumento porta avanti il programma CML di sviluppo della manualità e motricità strumentali specifiche.

Anche lei è una bambina con un grandissimo entusiasmo, che qui vediamo esercitarsi sulla presa ed il movimento dell'arco del violino, esercizio non semplice a livello sia cognitivo, per la concentrazione richiesta, sia motorio :





Insomma, ai miei allievi voglio insegnare prima di tutto a non lasciare che nessuno dica loro "Non puoi farlo" o "Non ci riuscirai mai", ma voglio che invece continuino a provare, a studiare, ad impegnarsi e migliorarsi, senza ansia nè paura ma con convinzione, entusiasmo e tenacia.

In questo modo, da grandi sapranno affrontare le difficoltà della vita senza scoraggiarsi, avranno una maggiore autostima e capacità di gestire le frustrazioni, e la musica sarà stata per loro non solo una bellissima attività, una passione ed un'occasione di crescita, ma anche, e prima di tutto, un insegnamento di vita che li accompagnerà per sempre.

giovedì 19 aprile 2018

8 Aprile 2018 : piccolissimi violinisti in concerto a Cremona!

Domenica 8 aprile ho portato alcuni allievi e le loro famiglie a Cremona per trascorrere una giornata dedicata al violino.

Alcuni bambini avrebbero suonato al concerto Incontri sul palcoscenico, organizzato dall'ESTA Italia, altri no, ma la giornata era comunque dedicata alla musica e ad un approfondimento riguardante il loro strumento.



Dopo le prove del concerto, infatti, abbiamo visitato il Museo del violino, che ha affascinato tantissimo i bambini, soprattutto perchè mostrava l'origine e la costruzione del violino, ne spiegava ogni singola parte, e conteneva anche strumenti a loro sconosciuti, quali il violoncello, il contrabbasso, il liuto, la viella e molti altri.


Da sinistra : Anastasia, Iris, Noemi, Francesca e Giovanni


Nella bottega del liutaio tutti, anche i più piccoli, si sono fermati a chiedere informazioni ed a commentare il lavoro dell'artigiano, inoltre si sono divertiti a rispondere ai quiz delle varie postazioni pensate apposta per i bambini, ed al termine della visita hanno potuto disegnare ciò che li aveva colpiti di più del museo.


Piccoli artisti al lavoro!


Pranzo al ristorante, e nel pomeriggio pronti per il concerto!

Come succede molto spesso ormai, i miei bambini erano i più piccoli ....  Francesca, 4 anni; Iris, 5 anni e Giovanni, 6 anni, hanno catalizzato l'attenzione del pubblico con i loro piccolissimi violini, e soprattutto con il loro entusiasmo e la loro grande voglia di suonare!!

Iris in concerto



Nonostante il livello del concerto fosse molto alto (bravissimi tutti, ma in particolare, per la tecnica solida e la musicalità, Margherita Cirelli, Nicola Cicchino e Margherita Ceruti), i miei piccolini si sono fatti valere e, pur eseguendo brani semplici poichè adatti alla loro età, hanno dimostrato buone basi, sicurezza e musicalità, nonchè un lavoro - iniziale e in corso, ma che promette bene- sul suono e sulla precisione tecnica nell'esecuzione.

E soprattutto si sono divertiti tantissimo sia ad ascoltare gli altri sia a suonare, cosa che per loro è naturale e piacevole e non ha nulla di ansiogeno, negativo o competitivo.

Eccoli in concerto :





Come al Play day del 18 marzo, l'organizzatrice era la violinista Satu Jalas, che ringrazio di nuovo tantissimo per l'eccellente organizzazione e le parole di incoraggiamento ai miei bambini, ricevute da lei e dalla commissione che ascoltava i giovani musicisti.

Al termine del concerto, Francesca, Iris e Giovanni erano entusiasti e non vedevano l'ora di avere ancora l'occassione di suonare in pubblico, e tutti gli allievi parlavano di musica e di violino con passione ed interesse... quindi direi che lo scopo della giornata è stato raggiunto!!




Eccoci felici e soddisfatti dopo il concerto!!



mercoledì 4 aprile 2018

Insegnare ai bambini piccoli con disabilità : l'amore e la musica non bastano!

Il programma CML (www.musicalgarden.it), ideato dalla pianista Elena Enrico, permette a bambini piccolissimi di apprendere in età molto precoce le basi della pratica e teoria musicale e soprattutto dello strumento, per poi iniziare a suonare - nel caso dei miei allievi, il violino, ma il CML getta le basi per qualsiasi strumento- nel giro di pochi mesi/un anno essendo già in possesso dei prerequisiti di ritmo, attenzione, coordinazione, manualità e repertorio che richiede la pratica strumentale.



Essendo pensato per bambini di 3 anni, e talvolta anche un po' meno, il CML può essere applicato anche agli allievi con disabilità, infatti molti dei "miei bambini" tra i 2 ed i 6 anni hanno disabilità e difficoltà di vario tipo, dal ritardo psicomotorio, ai disturbi dell'attenzione e del linguaggio, alle difficoltà emotive, fino ad arrivare a sindromi genetiche sia rare sia comuni, autismo e disabilità sensoriali.

Detto così, sembra che io faccia i "miracoli" e faccia lezione a chiunque.

La prima affermazione non è assolutamente vera, la seconda in parte, ma con alcune premesse.

Intanto, non faccio miracoli perchè, al contrario di quanto comunemente si crede, la musica NON fa miracoli : i bambini disabili che vedete su questo blog, che suonano come i coetanei neurotipici ed a volte anche meglio, hanno alle spalle un duro lavoro sia a lezione sia a casa, ore passate insieme ai loro genitori in un "gioco" che però è anche impegnativo e talvolta faticoso, e momenti di crisi, sconforto, rifiuto dello strumento e stanchezza, come succede a tutte le persone che studiano uno strumento ed a tutti i bambini piccoli che si appassionano a qualsiasi attività che richieda anche impegno e costanza.



Arianna, 3 anni e mezzo ( sindrome del 7q36) lavora a lezione con la mamma


Insomma, non è tutto rose e fiori, e, benchè la musica senza dubbio li faccia stare bene, dia loro gioia, divertimento e tantissime emozioni, crei amicizie, gruppo, inclusione e faccia vivere loro momenti che ricorderanno per tutta la vita ... però NON guarisce nessuno e NON fa nessun miracolo, e perciò non sostituisce in alcun modo gli interventi efficaci da mettere in atto in caso di reali difficoltà comportamentali, cognitive, linguistiche o motorie.

Suonare uno strumento è un arricchimento, un dono per la vita, un regalo che questi bambini impareranno ad amare ed apprezzare per sempre e che li renderà persone meravigliose, più di quanto non siano già, ma non è  nè un intervento nè una terapia, e vorrei che questo fosse chiaro soprattutto per chi mi porta bambini molto piccoli con difficoltà.

Tutti possono imparare allora? 

Certo, però, nella mia esperienza decennale di insegnamento, ho scoperto che, soprattutto per i bambini piccoli con una disabilità, l'approccio che funziona davvero è quello comportamentale.

Non starò a dilungarmi sull'analisi comportamentale applicata (aba), ma posso dirvi che è un approccio scientifico che si basa sulla creazione nel bambino della motivazione ad apprendere, che all'inizio può anche essere estrinseca, quindi non legata per forza all'attività in sè, ma poi diventa intrinseca; e sulla raccolta dei dati relativi ad apprendimenti e miglioramenti, nonchè sull'osservazione e l'analisi oggettiva dei comportamenti messi in atto durante la lezione, per modificarli in positivo se necessario e per insegnare in modo efficace e scientifico competenze di qualsiasi tipo.








Sull'ABA circolano molti stereotipi e pregiudizi, ma vi assicuro che, se applicata nel modo corretto e con competenza, funziona per qualunque apprendimento e rende possibile l'acquisizione di competenze anche complesse in bambini piccoli.

Quale, ad esempio, l'apprendimento della musica e di uno strumento.

L'Aba, però, è un approccio che ha la massima efficacia se viene applicato in tutti gli ambienti di vita e, se il bambino è molto piccolo oppure ha importanti difficoltà, in modo intensivo, per parecchie ore al giorno.

Pur essendo tecnico del comportamento, io non ho nè il tempo nè la possibilità di svolgere un intervento aba, ma mi limito ad utilizzarne le strategie per insegnare violino.


Giulia, 4 anni, sindrome di Charge


Di conseguenza, da un lato le competenze che insegno sono relative allo strumento musicale, non costituiscono nessuna terapia e per essere generalizzate necessitano di ben altro rispetto all'ora settimanale con me; dall'altro, bambini disabili molto piccoli che seguono con me il programma CML o di violino, impareranno la musica davvero se anche a casa ed in altri contesti verrà utilizzato con  loro l'approccio ABA.

Pietro ne è un esempio.

Quattro anni, con un ritardo psicomotorio, studia con me da un anno e mezzo. Ha seguito prima il programma Lullaby (propedeutico al CML e rivolto ai bambini da 0 a 3 anni), poi il CML1, e da poche settimane ha iniziato lo studio del violino.



Da quando l'ho conosciuto, Pietro è cambiato tantissimo : è molto più autonomo, capace di relazionarsi, ha acquisito numerose abilità e, al contrario di quando era più piccolo, adesso parla, addirittura con frasi intere e sostenendo brevi e semplici conversazioni.

Ma tutte queste competenze non le ha imparate da me e neppure dal violino.

Pietro, infatti, segue da due anni una terapia ABA sia a casa sia a scuola, insieme ad un intervento logopedico, ed è seguito da eccellenti professioniste e da una famiglia meravigliosa, che oltre a tanto amore gli sta dando molte competenze permettendogli di sviluppare al massimo le sue potenzialità.

Questo, però, fa sì che per lui anche le lezioni di musica siano più semplici e proficue, infatti il mio metodo di insegnamento non si discosta molto da quello che lui segue a casa ed a scuola. 
Pietro è abituato a collaborare ed a lavorare sodo, e possiede già i prerequisiti che gli servono per poter svolgere il programma di primo anno CML.

Come vedete in questi video, il suo livello di impegno e collaborazione è davvero alto, e Pietro non solo ama la musica, ma può apprenderla come i suoi coetanei, con grande serenità e soddisfazione :





Anche con il violino sta lavorando benissimo, imparando l'impostazione dell'arco e dello strumento, che per lui sono piuttosto complessi avendo una ipotonia ed una disprassia piuttosto marcate.

Ma Pietro è un bambino che non si arrende, e finchè non riesce noi non demordiamo e continuiamo a farlo provare :




Sono molto fiera di lui e sono certa che il suo percorso continuerà con conquiste sempre più grandi e la stessa gioia di avvicinarsi alla musica!


Recentemente, ho scritto su un forum, e vorrei ribadirlo qui perchè ne sono davvero convinta, che nel lavoro con i bambini, e in particolare con i bambini disabili, L'AMORE NON BASTA :

non basta amare i bambini e volere il loro bene per produrre cambiamenti, ma bisogna avere, oserei dire prima di tutto, preparazione, esperienza nel campo, conoscenze e competenze. 

Nonchè un metodo di lavoro preciso, specifico e basato su  strategie efficaci, obiettivi, passaggi intermedi e verifica dei risultati.

La passione e l'entusiasmo sono fondamentali, ma non sono tutto : il nostro compito come professionisti è appunto quello di PRODURRE UN CAMBIAMENTO ed un MIGLIORAMENTO rispetto alla situazione di partenza dei nostri allievi, alunni, bambini, pazienti.

Il mio compito è quello di INSEGNARE, ed io insegno. 

Amo il mio lavoro e a volte mi "innamoro" dei miei bambini, ma il mio scopo NON è quello di amarli, ma quello di regalare loro la musica e la capacità di suonare il violino, e se questo vuol dire accompagnarli anche attraverso momenti di difficoltà, stanchezza e frustrazione, beh, lo faccio, consapevole che da grandi capiranno e mi ringrazieranno.

Se avessi solo l'obiettivo di amarli, invece, eviterei loro ogni ostacolo, frustrazione e problema, invece sono convinta che quello dell'insegnante sia un lavoro molto più complesso e che richiede davvero una preparazione ed un continuo studio che non finiscono mai.

Così come l'amore, per i bambini più piccoli e con difficoltà maggiori, anche la musica NON BASTA : quando il mio lavoro avviene in parallelo ad un intervento svolto a casa su altre competenze, il piccolo allievo può imparare a suonare prima e con  meno difficoltà.

Proprio perchè, a mio parere, i miracoli non esistono, ma la tenacia, un metodo di insegnamento condiviso anche dalla famiglia e soprattutto tanto, tanto lavoro possono anche fare miracoli.








lunedì 26 marzo 2018

Il Premio Gewa Young Contest 2018 : l'autismo non impedisce di imparare a suonare!

Lo scorso weekend due miei allievi hanno partecipato a Milano al 1^ Premio Academia Cremonensis - Gewa Young Contest, concorso di violino per studenti dai 6 ai 14 anni.



Niente di eccezionale, in teoria, se il concorso non fosse stato di livello veramente alto, sia per la giuria sia per la preparazione dei partecipanti, e se i miei allievi non fossero stati entrambi autistici ed al primo corso di violino .... pronti a competere con ragazzi neurotipici che suonavano anche da 7-8 anni...

Penserete che io sia pazza, lo so, ma mi piacciono le sfide, ed in questo caso i miei due allievi, Sara e Claid, erano assolutamente pronti per un'esperienza di questo tipo, sia dal punto di vista didattico, avendo entrambi  "sottomano" programmi semplici ma sicuri e consolidati, sia da quello comportamentale ed emotivo, avendo già affrontato diverse esperienze simili ed essendo entrambi molto appassionati e felici di suonare, con una motivazione che li ha portati, anche in passato, a mettere alla prova e superare le loro difficoltà in nome dell'amore per la musica.

Sara, 11 anni, suona il violino da quando ne aveva 7, ma fino allo scorso settembre aveva sempre dato la precedenza al pianoforte, perciò ha iniziato lo studio "vero" e serio del secondo strumento solo da pochi mesi, facendo grandissimi progressi in poco tempo.

Ecco Sara durante la prova prima dell'audizione:




A Milano ha suonato le variazioni di Suzuki sul tema di Bella Stella, con il suo nuovo violino 4/4 ed una pulizia tecnica che ha raggiunto solo da pochi mesi.

Sara durante la prova del concorso



Claid, 13 anni, studia violino da 1 anno e mezzo ed ha già quasi terminato il primo volume Suzuki, infatti a Milano avrebbe voluto suonare tutti i brani fino al n.15, ma io ho preferito che ne portasse meno per riuscire ad essere più concentrato e preciso.

Lui è un ragazzo che in passato aveva grandi difficoltà di concentrazione, e solo due anni fa aveva tempi di attenzione di 10 secondi al massimo, adesso però suona anche per un'ora consecutiva e la sua iperattività esce solo nei momenti di maggiore tensione... ai concorsi, ad esempio...

Ma ha anche doti musicali straordinarie, e questo fa in modo che il risultato finale delle sue esecuzioni sia sempre molto buono.

Parte del suo programma durante le prove :




Dopo le prove del mattino abbiamo fatto una passeggiata per Milano e poi pranzato, ed i ragazzi sono stati benissimo insieme e si sono divertiti molto




Nel pomeriggio sono iniziate le audizioni.

 La commissione era composta dal violinista Marco Fornaciari (presidente di giuria), da Maurizio Tambara, direttore d'orchestra, Alessandro Lupo Pasini, pianista, Debora Tundo, cantante, Claudio Casadei, violoncellista, e l'organizzatore era Roberto Villa.

La commissione al lavoro


Nelle categorie dei più piccoli si sono subito distinte Rebecca Di Sessa e Margherita Cirelli, mentre dei più grandi non posso dire molto perchè non  li ho ascoltati, ma vorrei fare i complimenti alla mia ex allieva Martina Cicciò , della quale potete leggere anche nei vecchi post di questo blog, che ormai da anni studia in Conservatorio in costante miglioramento, ed ha eseguito la virtuosistica Zigeunerweisen di Sarasate.

Sara e Claid erano entrambi molto agitati ed emozionati, ma sono riusciti a reggere bene la tensione ed hanno suonato forse meglio rispetto alle prove, con piccolissime imprecisioni verso la fine ma nel complesso dimostrando di possedere buonissime basi, un suono pulito e precisione.




Al termine della loro prova siamo tornati a casa, convinti che, dato il livello del concorso, loro non sarebbero stati premiati perchè, nonostante avessero suonato oggettivamente bene, avevano portato programmi nettamente più semplici rispetto a tutti gli altri, in particolare per la loro fascia di età.

Del resto da un allievo che suona da un anno e mezzo non ci si può aspettare il livello tecnico di un ragazzo che studia da 8 anni, ed in questo l'autismo non centra nulla, si tratta solo di tempi di apprendimento fisiologici per tutti.

Eccoci al termine del concorso

Per questo motivo, domenica, per la comunicazione dei risultati e la consegna degli attestati di partecipazione e dei premi, mi sono presentata solo io, comunque curiosa di sapere come fossero andate le prove.

Ed il risultato finale è stato .... TERZO PREMIO CON 86/100 per entrambi nelle rispettive categorie!




Un enorme successo!!

Inoltre a me è stato consegnato il premio come "insegnante meritevole" con i complimenti della commissione per il mio lavoro, una grandissima soddisfazione.




E' stato veramente emozionante vedere che la mia "follia" era stata non solo accettata, ma anche condivisa ed apprezzata.

E che i miei allievi erano stati considerati come gli altri, quindi nè favoriti nè penalizzati, ma solo valorizzati, e valutati equamente in base alla loro prova.

Cosa che, vi assicuro, per una persona disabile purtroppo non è scontata.

Ringrazio davvero Roberto Villa, Marco Fornaciari, Maurizio Tambara e tutta la commissione e l'organizzazione.

Sicuramente questo concorso ha regalato a Sara e Claid una nuova motivazione ed una spinta in più verso lo studio del violino, ed ha rappresentato sia per loro sia per me un incoraggiamento a continuare il loro percorso ed il mio lavoro con nuova energia e fiducia nelle loro capacità.

Perciò spero che questo sia solo l'inizio!





venerdì 23 marzo 2018

Play Day Cremona 2018





Domenica scorsa. 18 marzo, ho partecipato con i miei allievi all'iniziativa Play Day organizzata a Cremona dall'ESTA, la European String Teachers Association di cui sono membro.



Si trattava di un'intera giornata di musica, rivolta a studenti di strumenti ad arco di qualsiasi età che si sarebbero trovati per dare vita ad una grandissima orchestra, nel caso della "nostra" orchestra, di ben 150 elementi.

Io ho portato sei allievi : nei violini primi ha suonato Martina, 13 anni, mentre nei terzi, insieme a me, Noemi, 6 anni, Riccardo, 7 anni, Anastasia, 11 anni, Maddalena, 12 anni e Letizia, 13 anni.

Noemi, che ha suonato nel primo leggìo dei terzi violini, era la più piccola di tutta l'orchestra, ed è inoltre una bambina molto vivace, in perenne movimento, per la quale rimanere a lungo ferma e in silenzio è molto difficile.

Eppure ha sostenuto senza battere ciglio due ore e mezza di prova, un'ora di prova generale ed un'ora e mezza di concerto!

I miei allievi pronti per iniziare la prova d'orchestra!




Nonostante li avessi preparati per questo appuntamento, provando più volte i brani con loro e cercando di ricreare la situazione in cui si sarebbero trovati - dover suonare da seduti, comprendendo i gesti del direttore e leggendo la parte di orchestra-, era comunque la prima volta per loro in una "vera" orchestra, e, mentre i più grandi erano molto coinvolti dalla situazione in sè e dal fatto di preparare un concerto in così poco tempo, i due piccoli eranoa affascinati anche dalla quantità di ragazzi, dal volume di suono prodotto da così tanti strumenti, dai movimenti del direttore e dagli strumenti che non avevano mai visto, il violoncello ad esempio.











Una prova del Play Day in studio :



Inoltre, tutti erano molto emozionati all'idea di eseguire un programma per loro impegnativo in un contesto così importante, e si sono impegnati per suonare al meglio.

Noemi ha addirittura chiesto al direttore d'orchestra, la bravissima Satu Jalas, cosa fosse successo se avesse sbagliato qualche nota, e la sua risposta è stata " L'importante è che tu suoni con passione e che ti diverta"... grazie Satu!

Il livello degli esecutori era davvero alto : a partire da Satu Jalas, davvero competente ed appassionata, tutti i ragazzi e gli insegnanti erano di altissimo livello, ed il risultato di prove e concerto ne è stata la prova.





Al termine della prova del mattino, quasi tutti hanno accusato un po' di stanchezza, ma è bastata una pizza per ridare energia ai miei eccezionali studenti, che hanno ripreso a suonare nel pomeriggio con grandissimo entusiasmo ed energia.

Riccardo non smetteva mai di suonare neppure nelle pause, durante le quali studiava senza sosta i suoi brani solistici! E Maddalena, Letizia e Noemi ripassavano insieme la Danza delle Streghe di Paganini.

Grandi!!




Il concerto si è svolto presso la Camera di Commercio davanti ad un foltissimo pubblico, ed è stato veramente emozionante perchè l'orchestra dei piccoli ha suonato benissimo, ed anche i miei bambini hanno potuto vedere il frutto del loro studio e della loro preparazione, che tavolta è stata anche pesante ed impegnativa.

Ma la soddisfazione di suonare in pubblico in quel grande gruppo li ha ripagati di tutti gli sforzi e la stanchezza, ed i loro occhi esprimevano un'intensa felicità!

L'orchestra A ha eseguito tre brani :

- Charpentier Te Deum


- Beethoven Minuetto in sol maggiore



- Martini Gavotta



Dopo di noi hanno suonato altre due orchestre composte da ragazzi più grandi (un plauso particolare agli Archetti di Cremona diretti da Merita Zeneli), e durante i loro brani, i miei allievi più piccoli seguivano con molto interesse i movimenti del direttore d'orchestra, imitandone i gesti con gli archi dei loro violini e "dirigendo" insieme a lui ... li ho lasciati fare perchè era bellissimo vedere il loro entusiasmo e la loro spontaneità nel seguire la musica!

Al termine del concerto, le ragazze più grandi mi hanno chiesto di portarle al Museo del Violino, ma purtroppo era tardi, tuttavia ho promesso loro di organizzare a breve un altro viaggio a Cremona.

Nei giorni successivi, tutti i partecipanti al Play Day mi hanno chiesto di poter ripetere l'esperienza, quindi immagino che dovrò già "prenotarli" per l'edizione dell'anno prossimo.

Nel frattempo ringrazio tutti gli insegnanti ed i membri del direttivo dell'ESTA che hanno reso possibile questa giornata indimenticabile.


mercoledì 14 marzo 2018

La didattica famigliare : imparare insieme è più bello!

Il punto cardine del mio metodo di lavoro è il coinvolgimento del genitore nel percorso didattico del proprio figlio.

Quando un bambino è molto piccolo, e talvolta anche un po' più avanti, non è ancora in grado di essere autonomo nello studio e di esercitarsi a casa in maniera efficace, dunque la partecipazione attiva del genitore, sia a lezione per imparare il programma, sia a casa per ripeterlo ogni giorno, è fondamentale.

La musica, inoltre, diventa in questo modo uno strumento di condivisione di un'esperienza divertente, positiva e gratificante che consolida il legame tra genitore e figlio tramite la proposta di attività da svolgere insieme ed il costituirsi di un interesse comune che, con modalità diverse, potrà continuare ad essere condiviso anche in futuro.

Gli insegnanti di strumento che utilizzano il metodo tradizionale preferiscono tenere il genitore fuori dalla porta sostenendo che "distragga" il bambino. Invece, a mio parere, un insegnante dovrebbe, nel suo percorso, ricevere anche una formazione che gli permetta di essere in grado di lavorare sul rapporto genitore- bambino, creando un clima di collaborazione tra le due parti e di serenità tale da poter permettere al genitore di lavorare con il proprio bambino.

Essendo psicologa, io lavoro tantissimo sulla relazione tra genitori e bambini, e la lezione di violino diventa così un'ora piacevole e rilassante per tutti da trascorrere in tranquillità e con entusiasmo.

In questo video, ad esempio, vediamo Laerte, a 2 anni e 3 mesi, a lezione con la mamma, con la quale collabora benissimo, con evidente soddisfazione da parte di entrambi :




Grazie ad un percorso così impostato, ed all'amore ed alla passione che questi genitori mettono nell'educare i loro figli attraverso la musica, tutti loro sono diventati bravissimi nel seguire i loro bambini  non solo a lezione ma anche nello studio a casa, e per quanto mi riguarda non c'è niente di più gratificante del vederli lavorare insieme con impegno, serietà e gioia.

Ecco Iris, 5 anni, che qualche sera fa ha deciso a tutti i costi di voler imparare un pezzo nuovo dopo cena! E la sua mamma è stata molto brava a seguire la sua motivazione aiutandola a provare il brano finchè non l'ha imparato :




Adamo, 3 anni e mezzo, ha ricevuto il violino da poco, ma ha instaurato da subito una buonissima routine di lavoro quotidiano, seguito ogni giorno dalla mamma che, come vedete in questi video, gli richiede un'esecuzione pulita, precisa ed il più corretta possibile :



La cosa più bella, però, è che spesso il percorso musicale non coinvolge solo il genitore che viene a lezione con il bambino, ma arriva ad interessare tutta la famiglia ... papà, nonni, fratelli .... diventando quindi una seconda "lingua" appresa e "parlata" da tutti, che se sono grandi tornano un po' bambini, e se sono piccoli imparano prestissimo ad amare la musica e lo strumento.

La famiglia di Maria, ad esempio, si impegna al completo nel condividere con lei lo studio del violino :


Maria, suo fratello Gabriele ed il papà Luigi



Ma anche i fratelli più piccoli seguono, praticamente fin dalla nascita, l'esperienza musicale dei miei allievi, e, quando diventano abbastanza "grandi", iniziano a voler suonare anche loro, ben prima di iniziare "ufficialmente le lezioni"!

Leone e Costanza, fratelli rispettivamente di Filippo e Beatrice :



Beatrice e Costanza a lezione :



Giovanni insegna il violino a suo fratello Pietro :



Queste famiglie hanno capito che un'attività di apprendimento non può e non deve riguardare solo il bambino, ma l'intera famiglia. Solo così potrà diventare veramente educativa ed arricchente e potrà traformarsi in un'esperienza di crescita che sia i famigliari sia il bambino si porteranno dentro per tutta la vita.