domenica 21 gennaio 2018

La parola ai genitori!

Intanto inizio col dire che i genitori dei miei allievi sono straordinari come i loro bambini!

Sono motivati, entusiasti, convinti, dedicano tempo e impegno ai loro figli e li seguono con passione, amore e costanza, trasmettendo loro una grande voglia di fare musica e di apprendere.

E' grazie a loro che il percorso dei miei allievi continua, funziona e dà dei risultati in termini di apprendimento ma soprattutto di divertimento, passione e motivazione dei bambini.

Genitori, sappiate che vi stimo tantissimo!


Arianna e la sua mamma

Il papà di Giulia suona con lei, usando il vecchio violino della bambina, ed è veramente bravo : al momento stanno studiando insieme un brano di musica irlandese e si divertono molto!

Anche la mamma di Francesca suona con lei , alcuni duetti e le variazioni di Suzuki. Sono entrambe appassionate e dotate di musicalità e grandissimo senso del ritmo. Sono fantastiche!

Giulia

Il papà di Giovanni scrive " Non ho parole per ringraziarti. Giovanni è entusiasta quando deve venire a musica. Studia tutti i giorni, e la sera dopo cena il suo primo pensiero va al violino ed ai nuovi brani da imparare!"

Giovanni

La mamma di Rebecca dice " Non sai com'ero contenta ieri, per me è molto importante che le piaccia ed è merito tuo se è così motivata. Allora continuiamo a lavorare a casa... non molliamo!!  A volte vedo che eseguendo i ritmi è in grado di modificarli mantenendo però la stessa durata, e questo è il frutto di un lavoro fatto con il metodo giusto e di un insegnamento qualificato.
Tu sei ad un livello didattico altissimo....abbiamo scelto il meglio perchè siamo convinti che sia un investimento per Rebecca. "

La mia meravigliosa classe CML1 (2-4 anni)



La mamma di Beatrice scrive " Con il cd del libro di Suzuki, Beatrice studia a casa tutti giorni mezz'ora, 45 minuti ed a volte anche un'ora. Vuole sempre suonare e si impegna tantissimo!"

Beatrice, 6 anni

La mamma di Adamo dice " Adamo impara da te, io  aiuto lui ed imparo da te e anche da lui .... è come un cerchio".

Adamo, 3 anni e mezzo

domenica 14 gennaio 2018

Maria : che emozione, sono quasi pronta per il violino!

Maria ha quasi 6 anni ed ha la sindrome di Down. 
Ha iniziato a studiare con me alcuni mesi fa, ed in poco tempo ha fatto grandissimi passi avanti.

E' una bambina molto attiva, brillante e stimolatissima, che ama la musica ma soprattutto lavora sodo, studia molto a casa e si impegna, grazie soprattutto ad una mamma bravissima didatticamente eccezionale, che la segue con costanza ed entusiasmo.

Come ho scritto nel post precedente, il primo anno di corso CML, che Maria sta frequentando, serve per gettare le basi dell'apprendimento dello strumento, nel nostro caso il violino, sviluppandone i prerequisiti.




Nel caso di studenti con disabilità, in particolare, devo svolgere spesso anche un lavoro sul comportamento, che talvolta inibisce le potenzialità di apprendimento di alcuni bambini e non ne permette la piena espressione.

Era senza dubbio il caso di Maria che, dotata di tante stimolazioni e di grandissime potenzialità a livello di apprendimento, doveva però imparare ad eseguire su richiesta e collaborare per poter svolgere il programma CML1 (www.musicalgarden.it)

In questi mesi io, lei e la sua mamma abbiamo lavorato molto su tale aspetto, e ad oggi la bambina è in grado di ascoltare, eseguire, accettare ciò che le viene proposto e farlo, e concentrarsi molto più a lungo ( ad oggi siamo ad 8 minuti di lavoro ed 1 di pausa con rinforzatore) rispetto all'inizio del suo percorso.

Dato che Maria per i miei standard è "grande" e può iniziare a suonare uno strumento, fin dalle prime lezioni mi sono concentrata sullo sviluppo della manualità fine, dando la priorità alle Canzoni per fare rispetto a quelle di repertorio Suzuki,  ed all'insegnamento dei ritmi di base che dovrà eseguire al violino.

Maria svolge comunque tutto il programma di primo anno, ma anche a casa ho consigliato alla mamma di lavorare soprattutto sulla manualità.

Eccola mentre studia due Canzoni per fare, una durante le prime lezioni ed una più recente :





Oggi Maria riesce non solo a selezionare in modo indipendente tutte le dita, ma anche ad eseguire la presa a pinza con due dita, a fare la "lumachina", prima fase della presa dell'arco del violino, ,ma inizia anche a prendere l'arco correttamente con la posizione "finale" delle dita della mano destra, anche se, avendo lei le dita piuttosto corte, ho pensato di aiutarla utilizzando un "Bow hold buddy", un pezzettino di plastica morbida fatto apposta per semplificare la presa dell'arco.

Questo perchè vorrei consegnarle lo strumento a breve, dato che appunto ha sviluppato tutti i requisiti per suonare, però continuerò lo stesso a farla esercitare affinchè il supporto ad un certo punto non le serva più.

Nel video seguente, Maria si esercita sulla canzone Spazzola e Pettine per Fido, sempre per imparare a tenere e condurre l'arco :



Come ho evidenziato già nei due post precedenti, un altro aspetto fondamentale per suonare uno strumento è la capacità di controllare il proprio corpo e rimanere fermi (nel caso del violino, in piedi), tavolta anche molto a lungo. Pensate all'esecuzione di un concerto .... ed al fatto che i miei bambini iniziano a suonare in concerto già molto presto, a volte anche a 2 anni e mezzo.

Per raggiungere tale obiettivo, propongo a tutti gli allievi un esercizio che unisce l'apprendimento della postura ed impostazione corretta sullo strumento all'esercizio del controllo corporeo e della concentrazione necessaria a rimanere fermi e focalizzati sul violino.

Maria sta lavorando su un tempo di 10 secondi, ripetendo però l'esercizio fino a 10 volte anche non consecutive, che incrementerò progressivamente.

Di solito i bambini sono pronti a ricevere il violino quando riescono a tenerlo correttamente rimanendo fermi almeno 1/2 minuti.



L'esercizio è ovviamente proposto come gioco ed abbinato ad un sistema di rinforzo, che può essere contingente ad ogni ripetizione oppure dilazionato tramite token economy, come potete vedere nei video di Maria.

La bambina si diverte molto con i "giochi" che le propongo, e si impegna molto per raggiungere l'obiettivo che ci siamo poste!

Giusto come informazione : ieri è arrivata al 100% di esecuzione corretta (la richiesta era quella di tenere il violino sulla spalla ed i piedi fermi) in questo esercizio.



Insomma, Maria è quasi pronta per iniziare a suonare il violino!

Tra pochissimo inizierà il suo percorso con lo strumento, e sono sicura che anche con il violino raggiungerà ottimi risultati e si divertirà tantissimo, sempre con l'entusiasmo e la passione che la contraddistinguono e che sono davvero contagiosi!

Bravissima Maria!





giovedì 11 gennaio 2018

Quali sono i prerequisiti delle lezioni di musica? Quando possiamo iniziare?

Una delle prime domande che mi vengono rivolte dai genitori che mi contattano per la prima volta è proprio questa : " Mio figlio è pronto per iniziare le lezioni?" " Non sarà troppo presto?"

Solitamente, i genitori che si pongono tale domanda hanno bambini tra i 2 ed i 5 anni. 
L'approccio tradizionale all'insegnamento della musica, infatti, cerca di convincere le famiglie che prima dei 6-8 anni "non sia possibile" avviare un bambino alla musica, perchè secondo questi insegnanti prima di iniziare bisognerebbe saper leggere e scrivere ed essere in grado di stare seduti per alcune ore ... quindi avere un livello di competenze paragonabile a quello della scuola primaria, almeno (ma c'è qualcuno che non fa iniziare a suonare prima dei 9-10 anni....)

Pertanto, fioccano le proposte di "propedeutica" e "avviamento alla musica" rivolte a bambini fino ai 10 anni, che si annoiano a morte tra maracas e canzoncine e si chiedono perchè gli adulti continuino a sottovalutarli e trattarli come poppanti ... e , manco a dirlo, dopo pochi incontri abbandonano il corso.



Infatti, non solo iniziare a suonare molto prima, intorno ai 2-3 anni, è possibile, ma è anche auspicabile, perchè prima si inizia prima si impara, perchè suonare a 3 anni è un gioco che diventa ben presto parte della vita di un bambino e perchè, ci crediate o no, suonare da piccolissimi è molto più semplice, infatti nella prima infanzia le potenzialità di apprendimento sono infinite e straordinarie, mentre con il passare del tempo calano leggermente e certe competenze diventano più complesse da apprendere e sicuramente meno spontanee e naturali.

Quindi la risposta alla domanda iniziale è : "Il bambino è pronto quando siete pronti voi. Se voi avete vogli di mettervi in gioco, farvi coinvolgere, imparare in prima persona, impegnarvi e dedicare del tempo ai vostri figli ... allora iniziate." .

Non sarà semplice..... per il bambino dovrà essere e rimarrà, almeno per qualche anno, un gioco. Per voi, invece, sarà un impegno, sappiatelo. Dovrete investire tempo, risorse, energie, volontà, passione e costanza, e se sarete motivati voi, anche il bambino lo sarà ed imparerà, indipendentemente dalla sua età e dalla sue caratteristiche personali.

Filippo, 4 anni, a lezione con la mamma



Per i bambini con disabilità, invece, il discorso è leggermente più complesso, soprattutto per quanto riguarda l'inizio dello strumento.

Il percorso musicale può comunque essere iniziato subito, infatti io lavoro con bambini di qualsiasi età ed a qualsiasi livello di funzionamento, anche autismo a basso funzionamento e pluridisabilità gravi.

Tuttavia, in questo caso le competenze da raggiungere, durante il primo periodo di lezioni, prima di poter svolgere il programma completo di propedeutica strumentale, e poi di strumento, sono quelle che un bambino neurotipico impara naturalmente dal contesto, mentre ad un bambino disabile devono essere insegnate attivamente ed in modo strutturato.



La prima competenza fondamentale per un corso di musica con il metodo CML è la collaborazione : il bambino deve essere in grado di ascoltare, fare ciò che gli viene richiesto e seguire le istruzioni. Sembra un'abilità scontata ma non la è per nulla. Un bambino normodotato molto piccolo, oppure un bambino disabile anche più grande, non è ancora capace di eseguire su richiesta, e tende ad essere anche piuttosto oppositivo ed a voler fare da solo o a modo suo.

Invece è indispensabile che sia in grado di seguire le mie indicazioni, perchè il programma che devo svolgere è molto specifico e mirato e, come ho spiegato in un post precedente, richiede una prima fase di lavoro su istruzione ed imitazione.

Maria sta facendo insieme a me ed alla sua mamma un eccellente lavoro sulla collaborazione :



L'imitazione è il secondo, importantissimo prerequisito, o competenza da costruire : è un aspetto carente in particolare nel caso dell'autismo, perciò, se il bambino ha difficoltà in quest'area, gran parte delle mie lezioni in un primo periodo sono dedicate allo sviluppo dell'imitazione (delle coreografie CML e dei movimenti relativi allo strumento .... non imitazione come competenza in sè, che sarebbe impossibile costruire in un'ora a settimana!)

Ecco un esempio di apprendimento di una coreografia, in un bambino però già capace di imitare (Pietro, 4 anni) :



La terza competenza di base per il corso di musica è relativa all'attenzione e concentrazione. Molti dei miei allievi sono adhd, hanno quindi un deficit di attenzione associato all'iperattività, ma anche quelli che non hanno questa caratteristica hanno, di solito, difficoltà a concentrarsi per più di 5-10 secondi, almeno all'inizio del loro percorso.

L'esecuzione completa di alcuni esercizi, o di un brano suonato allo strumento, dura invece minimo un paio di minuti, durante i quali il bambino deve non solo essere focalizzato su ciò che fa, ma anche stare fermo (seduto o in piedi), guardare lo strumento, controllare il suo corpo, ed infine ricordare ed eseguire una sequenza di note, ritmi, parole e movimenti.

Da questa descrizione potete capire quante competenze richieda questo programma e suonare uno strumento, e quanta attenzione e concentrazione a tantissimi aspetti contemporaneamente.

Per lavorare su tale abilità utilizzo vari sistemi di rinforzo, token economy, timer, presa dati, ed insomma tutti gli strumenti che ho a disposizione grazie alla mia formazione di tecnico del comportamento.

Le competenze attentive, infatti, vanno insegnate in modo mirato e strutturato, anche quando il bambino è molto piccolo e sembra "troppo piccolo" per imparare a stare fermo, in silenzio e concentrato. Non lo è. Basta proporglielo come gioco e con le strategie corrette, e (scusate il gioco di parole!) ... il.... gioco è fatto!

L., 4 anni, impara a rimanere fermo sulla sagoma dei piedi


Prima di ricevere lo strumento, infine, è fondamentale aver fatto un lavoro sullo sviluppo del senso del ritmo e di alcuni ritmi di base, e sull'incremento della manualità fine.

Qui vedete ancora Pietro che esegue, con il mio aiuto, uno dei primi esercizi CML di manualità :




Dato che le prime competenze che ho descritto sono le stesse che vengono insegnate in un intervento ABA, e che possono essere acquisite davvero solo con un lavoro quotidiano e mirato applicato a tutti i contesti di vita, e non certo solo durante un'ora di musica!, il mio lavoro può raggiungere risultati molto più veloci e stabili, e portare all'apprendimento dello strumento, se ha alle spalle un intervento comportamentale che insegni veramente al bambino queste abilità.

Nella mia ora (parlo di allievi disabili molto piccoli o con un livello di funzionamento basso) io posso lavorare sui prerequisiti del corso di musica ed ottenere comunque la collaborazione del bambino ed insegnarli quel tanto di attenzione, concentrazione ed imitazione che è funzionale allo sviluppo del mio programma, per fare in modo che impari le coreografie, i ritmi e la manualità del violino... tuttavia non posso occuparmi di competenze trasversali di vita quotidiana ed andare oltre quello che è l'insegnamento della musica, perchè per questo ci vuole una terapia comportamentale, cosa che io NON faccio.

Sara, ad esempio, che studia musica con me da 6 anni, ha imparato a suonare bene e velocemente perchè ha sempre lavorato sulle competenze descritte sopra con un intervento comportamentale, attuato fin da piccola. Qui si vede bene come a 5 anni fosse già in grado di collaborare ed imitare molto bene :



Come dico sempre, quello che faccio non è terapia : io insegno musica, quindi è importante che ciò sia chiaro ai nuovi genitori, e che sia chiaro anche che le strategie comportamentali che adotto sono limitate allo svolgimento del mio programma, ma non fanno miracoli nè costituiscono un intervento o una terapia per nessuna forma di disabilità.

Il mio scopo è quello di donare ai bambini la possibilità meravigliosa di imparare a suonare, esprimersi attraverso uno strumento e crescere con la musica.

Perchè la musica è accessibile a tutti, fin da piccolissimi. Perchè suonare è possibile sempre, anche se ovviamente non sempre ad alti livelli. 
Però, tutto questo è il frutto di molto lavoro da parte mia e delle famiglie, richiede dei prerequisiti e delle competenze da sviluppare, e non costituisce in alcun modo un sostituto alle terapie od agli interventi che il bambino svolge durante la settimana ed a casa.

Io penso che tutti dovrebbero poter suonare ed avere la fortuna di crescere con la musica, e questo è e rimarrà sempre il mio obiettivo ed il mio sogno più grande.

Alessandro al pianoforte







domenica 31 dicembre 2017

L'apprendimento su istruzione è indispensabile ... i miei allievi non sono automi ma bambini che imparano DAVVERO a suonare!!

Una lettrice del blog, il cui commento potete leggere in un post di poco tempo fa, mi ha accusata di creare "automi nella musica" e, pur avendole già risposto, vorrei spiegare meglio qui il mio punto di vista.

Guarda caso, la stessa critica viene spesso rivolta ad entrambi gli approcci a cui mi ispiro: l'analisi comportamentale applicata (aba), per la quale sono formata essendo tecnico del comportamento, ed il metodo Suzuki, dal quale al momento prendo soltanto spunto non essendo abilitata, ma avendo solo la certificazione Children's Music Laboratory, percorso didattico nato come supporto allo studio dello strumento Suzuki ma ad oggi metodo a sè stante.

L'aba, addirittura, viene accusata di "robotizzare" i bambini, ai quali impedirebbe una crescita "libera" richiedendo un apprendimento prettamente su imitazione e richiesta e legato ai rinforzi estrinseci.

Beh, evidentemente le persone che muovono tali critiche NON conoscono l'approccio comportamentale, e non sanno che l'obiettivo che si pone è quello di rendere il bambino il prima possibile autonomo, indipendente ed in grado di scegliere, decidere ed agire da solo.



Allo stesso modo, è chiaro che chi critica il mio lavoro in questi termini non lo conosce e non ha idea dei presupposti su cui si basa e degli obiettivi che si pone. E neppure del percorso che i miei allievi svolgono.

Ma, oserei dire, questa persona non conosce neanche i meccanismi dell'apprendimento nè la psicologia dello sviluppo.

Un apprendimento complesso quale quello strumentale, infatti, non può avvenire in modo totalmente spontaneo e creativo - perchè immagino che la persona in questione sia convinta che come insegnante io impedisca ai miei studenti di essere creativi-, in particolare in un'età precoce e spesso in presenza di disturbi dell'apprendimento, del comportamento e talvolta anche ritardo mentale o cognitivo.

Certo, gli autodidatti nella musica esistono, ma sono per lo più adulti con capacità nella norma, se non superiori alla media, che comunque nella gran parte dei casi non raggiungono un livello strumentale accettabile e molto spesso si portano dietro errori di impostazione che impediranno loro di raggiungere, in caso lo volessero, competenze maggiori.

Se parliamo di bambini molto piccoli, invece, possiamo vedere come una prima fase di apprendimento meccanico ed automatico, su imitazione e tavolta neppure consapevole (nel senso di mancanza di metacognizione) sia non solo indispensabile, ma sia l'unico modo per acquisire certe abilità.

Laerte, 2 anni


I bambini piccoli che si vedono dimostrare capacità musicali straordinarie, suonando come se invece di 10 anni ne avessero 30, intanto sono una netta minoranza, che molto probabilmente fa parte delle persone ad alto potenziale cognitivo, per le quali imparare, interiorizzaren e rielaborare in modo personale è più semplice, poi sono il risultato di ore ed ore di lavoro quotidiano, che di solito la maggioranza degli studenti di musica non riesce a dedicare allo strumento.

Ecco un esempio di maturità ben superiore all'età cronologica - Leia Zhu, 10 anni



Questa bambina comprende già appieno la musica che suona, ma riesce anche ad esprimere a parole il suo lavoro di ricerca sull'interpretazione del concerto di Mendelsshonn, e quando suona è già una vera interprete, non certo solo una bambina di 10 anni.

Beh, piccoli musicisti come Leia Zhu non sono la norma, ma una rarità, ed inoltre questa ragazzina ha 10 anni,  e dubito che fosse così già a 3, l'età della maggior parte dei miei bambini.

Dunque, avete capito come essere interpreti e non "automi" da piccoli sia molto raro e difficile, e riguardi solo una cerchia davvero ristretta di studenti.

Gli altri sono bambini e suonano come tali, ma per quanto mi riguarda, nei primi anni ciò che conta è avere una buona impostazione, un'intonazione corretta e basi solide, per poi poter avanzare con tranquillità e sicurezza nel proprio percorso musicale :



Se poi consideriamo il fatto che un'alta percentuale dei miei allievi ha difficoltà di vario tipo e disabilità anche gravi, potete immaginare quanto il presente discorso sia ancor più valido.

Gli studenti autistici, ad esempio, in particolare quando sono piccoli hanno uno stile di apprendimento spesso meccanico e riescono ad imparare in modo efficace solo se ricevono istruzioni chiare, precise e dirette, soprattutto in una fase iniziale di acquisizione di determinate competenze.

Quindi sarebbe impensabile per loro avere la responsabilità da subito di dover imparare da soli e d improvvisando, senza una guida chiara e sicura, proprio perchè tale abilità nel loro caso va costruita e spesso non è presente dall'inizio.

Lo stesso discorso si può applicare ai bambini molto piccoli, ancor di più se con difficoltà.

Arianna, ad esempio, ha 3 anni ed una sindrome genetica molto rara. 
Con lei sto ancora lavorando sulla collaborazione e sull'esecuzione su richiesta ed imitazione, infatti per farle svolgere un intero esercizio devo a volte utilizzare un full prompt, termine tecnico che significa aiuto totale, che poi ovviamente diminuirò appena la bambina sarà in grado di eseguire l'intero compito in autonomia :




In realtà, quando decide lei è capacissima di svolgere compiti anche più complessi, quale il ritmo che esegue in questo divertentissimo video!



I critici del mio approccio direbbero "Allora perchè non lasciarla libera di lavorare quando e come vuole? Perchè obbligarla?"

Perchè se voglio che arrivi a suonare il violino a breve (e vi assicuro che lo vuole anche lei!), devo prima costruire con lei una serie di competenze - collaborazione, attenzione e concentrazione, imitazione, manualità- senza le quali non potrà mai suonare alcunchè.

Inoltre non si tratta di obbligarla, ma di insegnarle ad ascoltare e motivarla ad eseguire, a volte, anche richieste che non sono di suo gradimento, competenza che, tra l'altro, le servirà tantissimo anche nella vita quotidiana.

Ognuno di noi, se vuole imparare qualcosa di difficile, deve accettare di esercitarsi anche quando non ne ha voglia o svolgendo anche esercizi non graditi, pensate ai vostri interessi, la piscina, la palestra, la bicicletta, l'automobile, lo sci .... com'è stata la vostra prima fase di appprendimento? Vi siete divertiti ad ogni lezione? Avete fatto solo ciò che volevate? Vi siete solo rilassati o, qualche volta, anche stancati o frustrati?

Domande retoriche, direi.

Tornando, infine, all'implicità obiezione sulla mancanza di creatività, mia e dei miei allievi, mi viene facile smontare tale convinzione mostrandovi alcuni video di momenti delle mie lezioni.

A lezione alterno sempre momenti di lavoro su istruzione ed imitazione ad altri di totale libertà e creatività , nonostante io rimanga convinta che la vera creatività si esprima solamente in presenza di compentenze di un certo livello, e che il resto sia solo gioco.

Tutti i miei allievi sono liberi in certi momenti di improvvisare, giocare, fare proposte di lavoro o di gioco e sovvertire o modificare le regole decise da me ... poi tali proposte non saranno sempre accolte (scherzo!), ma di solito apprezzo tantissimo i nuovi input che loro mi danno e rimango affascinata dall'originalità e la profondità di alcune loro idee.

Giulia improvvisa al violino :



Iris esegue la lettura ritmica con l'armonica a bocca!



Hansa e Maddalena pronte a solfeggiare palleggiando :



A volte cerco anche di coniugare gli interessi dei bambini con le esigenze didattiche. 
Durante tutte le lezioni, Lorenzo ama giocare con la palla, quindi ho pensato di utilizzarla per aiutarlo a comprendere gli accenti nella Danza delle Streghe di Paganini, fin dalla prima lettura del brano :



Sono convinta, dunque, che nel mio studio non ci siano nè automi nè robot, ma solo bambini che vogliono imparare a suonare e per farlo devono attraversare varie fasi, di apprendimento e di creascita personale e strumentale.

Io ammiro tantissimo la loro volontà ed il loro impegno e spesso mi stupisco della loro musicalità, che riesce ad uscire anche in fasi precocissime di studio rivelando personalità in divenire molto interessanti, e della loro capacità di aggiungere al mio lavoro sempre nuovi spunti e nuove idee, arricchendo le mie proposte e facendomi emozionare e provare grande soddisfazione.

Grazie davvero, con un inizio così vi aspetta senza dubbio un futuro entusiasmante in cui potrete esprimervi grazie alla musica e donare agli altri emozioni indimenticabili.

mercoledì 20 dicembre 2017

Il Concerto di Natale 2017

Domenica 17 dicembre alle ore 11 si è tenuto, presso la Sala Auser di Voghera, il tradizionale concerto di Natale de La Musica è Gioia.

Ogni anno, per me è un appuntamento molto impegnativo, che mi richiede mesi di preparazione, a partire da quando assegno i brani ai bambini, fino a quando devo cercare la sala, affittare il pianoforte, trovare un pianista, preparare pubblicità, programmi, attestati, disposizione dei gruppi sul palco .... Insomma, anche se per fortuna i genitori sono molto disponibili e mi aiutano tantissimo, l'evento è tutto sulle mie spalle, e cerco sempre di fare in modo che riesca alla perfezione, anche se ovviamente non è possibile arrivare dappertutto!

Però, dalla prima edizione ad oggi, ho avuto l'impressione che i progressi ci siano stati, infatti ogni anno riesco a capire meglio come realizzare l'immane impresa, e gradualmente si riduce la sensazione di caos percepita da chi guarda, data dal fatto che anche solo gestire da sola 30-40 piccoli musicisti e le loro famiglie non è proprio semplicissimo.

Inoltre, quest'anno anche il pubblico era davvero numeroso, l'enorme sala era gremita, e la prima soddisfazione è stata proprio vedere quanta gente fosse intervenuta :


Ha aperto il concerto Iris, 5 anni non ancora compiuti, al suo debutto da solista, che ha eseguito il brano tradizionale natalizio The first Noel.

Come avrete letto in altri post, Iris sta facendo un grandissimo lavoro con la sua mamma, studia molto e con attenzione e passione, ed il risultato si è visto. Ha un bel suono, pulito e preciso, ed una personalità musicale già definita per la sua età. Quando suona è evidente la sua comprensione della frase musicale ed il modo in cui "sente" il brano che sta eseguendo, come se fosse più grande.



Anche in prova aveva eseguito il pezzo molto bene, e la mia impressione è che sia già in grado di trasmettere le sue sensazioni attraverso il violino.



Poi si è esibita la classe CML1, di propedeutica strumentale, formata da bambini dai 2 ai 5 anni anche con disabilità insieme ai loro genitori.


Di loro sono particolarmente orgogliosa : alcuni dei bambini erano davvero piccolissimi, alcuni avevano iniziato le lezioni da pochi incontri, ed altri avevano difficoltà del comportamento e disabilità che avrebbero potuto incidere in modo abbastanza importante sul loro primo concerto. 

La prima esibizione pubblica, infatti, è difficile per tutti, perchè i bambini non sono ancora abituati ad eseguire su richiesta, ascoltare, collaborare, banalmente anche rimanere fermi ...  ma se di base ci sono già difficoltà in queste competenze, la cosa può diventare ancora più complessa.

Uno dei bambini, inoltre, non sopportava la confusione ed il rumore, e trovare un ambiente più caotico ed affollato di quella sala non sarebbe stato facile!

Per finire, il programma era per loro lungo e complesso, con coreografie diverse tra loro, esercizi di ritmo e manualità fine ed il girotondo finale che richiedeva anche capacità di collaborare anche con sconosciuti.

Ma, nonostante tutto questo, il risultato è stato ottimo, anzi, meglio di così non sarebbe potuta andare!

IL GRUPPO CML1


Come vedete nel video, tutti erano molto preparati, ed i genitori sono stati eccezionali nello svolgere esattamente ciò che avevo richiesto, conducendo i figli nei vari momenti del programma, collaborando tra loro e dimostrando entusiasmo, concentrazione ed affiatamento. Bravi!!!

Maria, 5 anni, bravissima allieva CML

La piccolissima e meravigliosa Giorgia, 2 anni

Dopo la classe collettiva, ha suonato in due con me la prima delle tre allieve di violino più piccole del concerto, Francesca, 4 anni, che ha dimostrato un senso del ritmo, una padronanza dello strumento ed una sicurezza notevoli, considerato anche che suona da meno di 6 mesi.

Le altre due mini-violiniste che hanno eseguito duetti di Hayes e Sassmannshauss erano Gioia, 3 anni e mezzo, e Giulia, 3 anni appena compiuti, entrambe straordinarie per la precisione, la capacità di concentrazione e la tranquillità dimostrata sul palco.

Giulia, con il suo violino di misura 1/32!!, sembrava già una professionista, ma in effetti una bimba che all'età di 3 anni è al terzo anno di musica è davvero cresciuta con il violino in mano!


Giulia ed il suo mini-violino



Riccardo, 7 anni, invece ha eseguito di Suzuki Song of the wind, con un bel suono e musicalità, grazie ad uno studio continuo e quotidiano che porta avanti insieme alla sua mamma. 

Il primo allievo di pianoforte delle mie lezioni di Milano è stato Francesco, 9 anni,  allievo autistico a basso funzionamento, che ha suonato tre brani di Thompson. Il suo livello di autonomia è sempre maggiore, e Franci riesce ad oggi a lavorare quasi per tutta l'ora di lezione quasi senza pause, impegnandosi per suonare sempre più da solo anche nei pezzi nuovi!




Sempre provenienti da Milano, hanno suonato anche Sara ed Alessia, 11 e 19 anni, le mie due allieve di lunga data, rispettivamente con autismo, e sindrome di Williams e sordità, che studiano con me da quando erano piccole.

Anche loro hanno suonato molto bene. Sara sta aumentando sempre la difficoltà dei suoi brani, con una passione ed un entusiasmo che crescono di giorno in giorno, ed Alessia , dopo un periodo di stacco per impegni vari, ha ripreso alla grande, e da quest'anno studia a casa da sola e vuole migliorare sempre.

Sara in concerto


Ormai, dopo anni di impegno e di lavoro, nella musica le loro difficoltà sono passate assolutamente in secondo piano, e sul palco spesso non si notano neppure, ma si vedono solo la loro voglia di suonare e la loro bravura.  Grandi!!

Alessia a lezione





Giulia, 7 anni e Giovanni, 6 anni, hanno dato davvero il meglio di sè, eseguendo alcuni brani dal primo volume Suzuki, nel quale stanno progredendo velocemente.





I bambini durante la prova generale

Lorenzo, 10 anni, ha suonato invece di Suzuki Bach Minuetto in sol maggiore, con sicurezza, pulizia tecnica e comprensione del carattere di danza del minuetto, concetto sul quale avevamo lavorato molto a lezione. Complimenti!




Noemi, 6 anni, ha dimostrato, sia nello studio n.8 sia nel Saltarello di Curci, una personalità ed un temperamento davvero rari alla sua età, coinvolgendo il pubblico con un'esecuzione intensa ed emozionante. Questa bambina è sulla strada giusta per diventare molto brava, l'importante è che continui a studiare e lavorare sodo e seriamente come sta facendo adesso.



Eccola durante una lezione con me :



Claid, 13 anni, allievo con autismo è , come Alessia e Sara, un esempio di come grazie alla motivazione le difficoltà possano scomparire : quando suona è prima di tutto uno studente di musica, e non mostra nessuna delle difficoltà che ha nella vita quotidiana. Anzi, è senza dubbio il più dotato tra tutti i miei studenti, con una facilità straordinaria ed una velocità di apprendimento fuori dal comune. E' un ragazzo che procede nel suo percorso con passione, dedizione e concentrazione, cercando sempre di dare il massimo e raggiungere l'eccellenza in tutti i brani che esegue.

Eccolo al pianoforte ed al violino :

Per finire, è stata la volta delle componenti del Quartetto Musica è Gioia : Martina, Hansa, Anastasia e Maddalena, quattro ragazzine tra i 10 ed i 13 anni che suonano insieme dall'anno scorso e, in così poco tempo, hanno già suonato in concerti e concorsi con ottimi risultati.

Tutte e quattro hanno suonato sia da soliste sia insieme, divertendosi molto, perchè la musica le sta accompagnando nel periodo complesso dell'adolescenza rivestendo un ruolo molto importante nella loro crescita. Il quartetto, in particolare, ha evidenziato un insieme di gran lunga maggiore rispetto all'anno scorso ed un affiatamento sempre in crescita. Brave ragazze!

Anastasia esegue Kuchler Concertino in sol maggiore, dopo un anno di violino :




Il Quartetto suona Nelson Trumpet Minuet :



La conclusione è avvenuta, come da tradizione, con l'orchestra al completo, formata da tutti gli allievi di violino dai 3 ai 13 anni che hanno eseguito il tradizionale Frà Martino e di Suzuki Remando Dolcemente e la prima variazione di Bella Stella.




 Quello dedicato all'orchestra è sempre il momento più emozionante! Alcuni bambini sono piccolissimi, altri sono hanno grandi difficoltà, eppure tutti suonano, benissimo, insieme. Ed ogni anni migliorano, l'esecuzione è sempre più accurata, musicale e piacevole da ascoltare. Come mi ha fatto notare qualcuno, sono piccoli ma suonano da grandi, con impegno, concentrazione e professionalità.

Tale aspetto mi fa riflettere su quanto vengano a volte sottovalutati i bambini piccoli.
Talvolta ci stupiamo che riescano a cantare una canzoncina o a scimmiottare gli adulti ballando o recitando, ma in realtà loro possono fare molto di più, possono svolgere attività serie ed impegnative al pari degli adulti, il cui scopo però non dev'essere quello di esibirli come "piccoli geni", ma quello di sviluppare al massimo le loro capacità con un lavoro mirato e qualificato, di alto livello.

Con serenità, divertimento e tranquillità, senza spirito di competizione, esibizionismo o protagonismi, ma con la voglia di fare qualcosa di meraviglioso insieme agli altri bambini, emozionandosi e trasmettendo agli altri sensazioni positive nel vedere qualcosa di riuscito di bello e riuscito bene.


Anche le testimonianze dei genitori mi hanno confermato la buona riuscita di questo progetto :

- Complimenti, quanto amore e quanto talento nella tua "squadra"! Grazie a tutti i genitori e soprattutto ai bambini.

- Siamo noi ad essere orgogliosi di aver trovato una maestra così preparata ed appassionata. Grazie per il tuo splendido lavoro! Grazie di cuore perchè stamattina ci hai arricchiti anche umanamente.

- Grazie per questi bei momenti e perchè sai trasmettere ai nostri figli la passione per la musica

- Mi sono commossa. Sono stata fortunata ad aver incontrato una persona come te nel percorso di mio figlio. Lui ormai è molto legato alla musica e a te.

- Grazie per il concerto. Da domenica G è molto più motivato ed ha tantissima voglia di studiare pezzi nuovi ... Non riusciamo più a tenerlo perchè vuole imparare un brano nuovo ogni giorno!

- Le ragazze del quartetto sono sempre più affiatate e si divertono molto!

- La nostra riconoscenza nei tuoi confronti è enorme, mai provata un'emozione così grande.

- E' molto bello vedere i bambini che, anno dopo anno, crescono nel loro percorso musicale.

 Appena finito il concerto, I chiede "Adesso possiamo suonare ancora?" e vorrebbe ricominciare tutto da capo!!





Anche il dopo-concerto si è svolto in allegria, a pranzo tutti insieme all'American Burghy-






Complimenti a tutti, davvero, sono molto fiera di voi, la sono sempre di più e sono contenta di condividere con voi, bambini e genitori, una piccola parte della vostra vita.

Continuate a credere nella musica come strumento educativo e di crescita e continuate a lavorare, gioire ed emozionarvi come state facendo! Siete grandi.



venerdì 8 dicembre 2017

Gli allievi de La Musica è Gioia vi raccontano... come si studia a casa!

Lo studio a casa è il punto dolente nel percorso musicale di chiunque, dagli esordi al diploma direi. 

Molti genitori pensano che ai bambini dovrebbe piacere suonare a casa, e che un bambino che non vuole prendere in mano lo strumento al di fuori della lezione non dovrebbe studiare musica. 
Non è così.

Perchè, davvero, se suonare piace praticamente a tutti, a NESSUNO piace invece studiare.
La lezione di violino è ( o dovrebbe essere, purtroppo con certi insegnanti non la è) divertente, interessante, stimolante. Per i bambini più piccoli è un gioco, ed il violino fa parte di questa ora ludica e motivante.

A volte la lezione è un gioco anche per gli studenti più grandi!

Suonare a casa, invece, non ha le caratteristiche della lezione, è molto più impegnativo e pesante, per quanto la mamma o il papà siano bravi a rendere questo momento piacevole, ed entra in competizione con molti altri impegni quotidiani, attività e giochi molto più rilassanti e stimolanti. E soprattutto che non richiedono sforzo, impegno e concentrazione.



Se ci fate caso, i bambini, a casa, scelgono di svolgere soprattutto attività che hanno già appreso e che possono portare avanti senza sforzo, appunto perchè, giustamente, questo li rilassa. Le costruzioni, le bambole, la cucina, il disegno, sono giochi che i piccoli sanno fare da tempo e che portano avanti anche alla scuola dell'infanzia. Sono quindi apprendimenti acquisiti ( alla scuola dell'infanzia, tra l'altro, si disegna tantissimo .... è per questo che ai bambini piace tanto farlo anche a casa!)

Suonare, invece, soprattuto all'inizio, non è per niente facile, è ben lungi dall'essere una competenza acquisita, e richiede concentrazione, fatica ed impegno.

Quindi, come potete pensare che sia un'attività piacevole?



Allora, perchè convincere i bambini a studiare uno strumento?

Perchè quando avranno imparato i primi brani,  e potranno suonarli agevolmente e divertendosi a casa, in pubblico, ai concerti o concorsi, il divertimento e la soddisfazione personale arriveranno, e piano piano il bambino inizierà a comprendere che esiste una correlazione tra il tempo e la qualità del lavoro a casa e la gioia di poter suonare come e ciò che si vuole.





Ma non illudetevi,  ho detto "inizierà a comprendere", infatti tra questa scoperta "iniziale" ed il momento in cui lo studio diventerà almeno un po' piacevole passeranno ancora molti, molti anni .... di solito si inizia infatti ad amare l'esercizio a casa non prima dei 15-18 anni !!

Proprio perchè, ripeto, a NESSUNO piace studiare uno strumento a casa!

Come fare, quindi, per supportare il bambino nel suo lavoro quotidiano ed indispensabile con uno strumento?

Le famiglie di alcuni miei allievi hanno trovato la chiave per far esercitare OGNI GIORNO i loro figli di 4-7 anni.



Alcune famiglie usano, dietro mio suggerimento, le token economy, quindi un sistema di rinforzo a punti in cui si stabilisce un obiettivo da raggiungere, scelto dal bambino tra qualcosa che gli piace, e funzionano, anche se l'obiettivo resta, ovviamente, quello di non aver più bisogno di usarle in futuro, quando appunto la motivazione diventerà intrinseca e guidata, semmai, dal rinforzo sociale.

Ma tutte le famiglie che riescono ad oggi a far studiare i bambini ogni giorno hanno un aspetto in comune : sono state capaci di creare una routine.

Hanno trovato un momento della giornata da dedicare sempre ed ogni giorno al violino, spesso la sera ma a volte anche al mattino prima di andare a scuola. Un momento non molto lungo, spesso di pochi minuti, che possono diventare di più nel weekend, ma fisso, sempre quello, e soprattutto non derogabile e non negoziabile.

Il bambino che sa che, ad esempio, alle 20.30 ogni sera si suona il violino, si aspetterà che la mamma tiri fuori lo strumento a quell'ora, e se questo non succederà sarà lui a richiederlo.

Quasi tutti i miei allievi lo fanno, e addirittura "sgridano" i genitori se per un giorno si sono dimenticati di seguirli negli esercizi!

Beatrice, ad esempio, di 6 anni appena compiuti, ricorda alla mamma che dopo cena viene il momento di suonare, e la sua motivazione è cresciuta talmente tanto che da qualche giorno "compone" anche brani al violino, facendomeli ascoltare poi a lezione e scrivendoli sul pentagramma.






Maria, allieva CML, si esercita sul programma di ritmica con la sua straordinaria mamma, insegnante creativa ed appassionata sia con i suoi alunni a scuola sia con la sua bambina, che fa progressi continiui e tra poco riceverà il violino:









Anche Francesca, 4 anni, ha una mamma eccezionale che le trasmette tantissima passione ed entusiasmo, studiando lei stessa violino con me. 
La bimba, infatti, è sempre stata innamorata del violino, e addirittura ha messo da parte i suoi soldini per un anno per acquistarne uno! 
A lezione ha appreso il funzionamento della token economy, ed una volta a casa ha chiesto alla mamma di comprarle un libro di stickers da "guadagnarsi" studiando violino!



Riccardo si esercita insieme alla mamma e a ... Dea, il suo cane, che, arrivata a casa loro quando era un cucciolo, si è abituata da subito al suono del violino, e quando Richi suona lei ... "canta"!









Giovanni, 6 anni, studia la mattina prima di andare a scuola con il papà e, grazie ad un lavoro attento e preciso, sta preparando il suo primo concerto in cui suonerà da solista Moto Perpetuo di Suzuki.



Rispetto ai video dello studio a casa, Giovanni ha fatto ad oggi un ottimo lavoro sull'impostazione soprattutto dell'arco, ed in questa esecuzione più recente ne possiamo vedere i frutti :



Gioia, che non ha ancora 4 anni, ha iniziato le lezioni di violino, piccolissima, 1 anno fa, ed attualmente si esercita sulle variazioni e sulla parte del secondo violino, a corde vuote, del programma di orchestra :





Iris ha un programma di studio costante ed efficace con la sua mamma, e negli ultimi due mesi ha fatto notevoli passi avanti, nel suono e nell'impostazione, iniziando ad evidenziare anche una musicalità interessante per i suoi 5 anni non ancora compiuti :




Anche Filippo, 4 anni, suona ogni giorno, compilando anche una check list di brani da iniziare e ripassare grazie alla sua mamma che gli propone di attaccare uno sticker ogni volta che esegue un brano del programma.






Insomma, molti miei allievi sono riusciti a conquistare l'obiettivo di esercitarsi a casa ogni giorno, ed il loro esempio è la prova di come sia possibile studiare violino fin da piccolissimi con obiettivi chiari e risultati eccellenti.

Ora la difficoltà sarà continuare su questa strada e non mollare ... ma io sono sicura che loro ce la faranno!