domenica 30 aprile 2017

8-9 aprile 2017 : Rieccoci a Verbania per il concorso Insieme per suonare, cantare, danzare

Ed anche quest'anno, come da tradizione ormai, io ed i miei allievi siamo tornati al Concorso Insieme per suonare, cantare e danzare, svoltosi ad aprile in varie città e paesi della provincia di Verbania, ed organizzato dal M.o Giuseppe Macaluso che come sempre ringrazio tantissimo per l'ospitalità ed il clima di allegria e passione che si respira durante i suoi concorsi.

Con l'orchestra, due gruppi da camera e diversi solisti iscritti, sono stata impegnata per due giorni, aò termine dei quali la soddisfazione è stata davvero grande.

Sabato hanno suonato in duo due bambine che seguo da quandi avevano 3 anni : Noemi, oggi 5 anni e mezzo, e Giulia, 6 anni e mezzo. Nella stupenda, emozionante ed affascinante cornice del Teatro Maggiore di Verbania, le due piccole violiniste hanno eseguito alcuni brani di Suzuki, mostrando i frutti di tante lezioni e prove insieme in cui le ho fatte lavorare sui minimi particolari. Durante l'audizione infatti sono apparse sicure, affiatate, musicali, intonate e precise, meritando il

1^ PREMIO con punti 95/100






Bravissime!!!





Il Teatro Maggiore di Verbania



La sera, in hotel a Pettenasco, nonostante la stanchezza del viaggio, i bambini hanno ancora giocato ...e suonato ovviamente! Anche la più piccola, Gioia, di appena 3 anni, che , subito dopo cena,  è andata a prendere il suo minuscolo violino per ripassare insieme alle più grandi.


Si studia in albergo!



La mattina seguente, gli altri componenti dell'orchestra ci hanno raggiunti a Ramate (VB) per la seconda giornata di audizioni.

....e come iniziare la giornata se non .... suonando??? :)

Grazie al tempo splendido, soleggiato e fresco, le ultime sessioni di studio si sono tenute all'aperto, con grande divertimento ed entusiamo da parte di tutti 





A causa di alcuni ritardi, l'orchestra ha suonato parecchio dopo il previsto, quando soprattutto i più piccoli erano molto stanchi,  ma nonostante questo il risultato è stato ottimo ....

Pensate ad un'orchestra senza direttore (io accompagnavo al pianoforte e loro suonavano in totale autonomia) formata da bambini dai 3 ai 12 anni di cui due con autismo.... beh, questa è l'Orchestra Musica è Gioia!

Sono davvero orgogliosa dei miei allievi, della loro tenacia,  della loro capacità di concentrazione,del loro impegno e della loro passione, ma anche dell'amicizia che tiene legato questo gruppo così variegato e della compattezza dell'insieme, sia a livello musicale che a livello relazionale. 
E quest'ultimo aspetto, trattandosi anche di allievi con autismo, non è affatto scontato!




L'orchestra ha vinto il 2^ premio con 90/100!

Poi è toccato al secondo gruppo da camera ed ai solisti.

il Quartetto Musica è Gioia, costituitosi pochi mesi fa per lavorare in modo più approfondito con le ragazzine più grandi del gruppo - 10/12 anni-, è formato da tre violini (Martina, Maddalena ed Anastasia) ed un flauto (Hansa). Per me questo gruppo è stato un po' una sfida, perchè il programma che avevo in mente non era semplice, le ragazzine suonavano da poco ed il tempo per preparare il primo concorso scarseggiava.

Eppure ce l'abbiamo fatta, in questi 3 mesi loro hanno lavorato sodo sia individualmente sia soprattutto insieme, e sono arrivate ad avere un ottimo affiatamento ed una buona precisione tecnica, che sicuramente può ancora aumentare, ma che nella prima prova è stata davvero buona.

L'aspetto più gratificante, però, è rappresentato dalla gioia ed il divertimento con cui tutte e quattro affrontano prove e lezioni, infatti a detta di tutte e quattro gli incontri di musica da camera sono imperdibili e rappresentano un momento non solo di impegno ma anche di grande amicizia e diverimento... quindi l'obiettivo è stato raggiunto!



Un po' inaspetttamente - diciamo che io non mi aspettavo che arrivassero a suonare così bene!- le ragazze hanno vinto il 2^ premio con 94/100.

Stesso risultato ottenuto da Anastasia come solista che, dopo appena 6 mesi di lezioni, grazie a notevoli qualità musicali, facilità sullo strumento, passione e tanto tanto, tanto studio .... ha vinto alla grande il suo primo concorso con un meritatissimo 2^ premio! Complimenti e avanti così!

I miei allievi di pianoforte, nella categoria diversamente abili, sono riusciti non solo a gestire lo stress che la situazione comportava per loro ancor di più che per altri partecipanti, ma anche a suonare tecnicamente molto bene, rivelandosi in alcuni casi tra i migliori esecutori del concorso.

Claid, infatti, ha sbalordito la giuria ed il pubblico con le sue doti musicali fuori dal comune, ottenendo il primo premio con un punteggio vicino al massimo :

1^ PREMIO CON 98/100!

 A me non piace parlare di talento, perchè non sono convinta dell fatto che si possa nascere geniali, o meglio, che le doti innate bastino per diventare un musicista, ma se c'è qualcuno che ha talento, beh, quello è Claid.



Anche Sara, mia storica allieva anche lei con autismo, ha dimostrato grandissimi miglioramenti rispetto agli anni precedenti e, nonostante la sua esecuzione  in audizione sia stata influenzata  un po' di più dalla tesione, è stata comunque ottima ed ha evidenziato il risultato delle tantissime ore di studio a cui si dedica ogni giorno.

2^ PREMIO con 90/100

Bravissima Saretta!!!




Alessandro, che ultimamente a lezione è arrivato a suonare interi brani in autonomia con una buonissima precisione tecnica e controllo del suono, è stato anche lui condizionato dall'emozione, ma dire che sono orgogliosa di lui è poco, perchè ha affrontato una sua grande paura con forza, determinazione e coraggio, e non è da tutti riuscire a superare con tale decisione le proprie paure.

Ale sei grande!!  1^ premio con 95/100




Francesco,  con autismo a basso funzionamento ed il più piccolo tra i solisti della sua categoria, che tra l'altro segue il corso CML ed ha iniziato a suonare da pochissimo, ha eseguito tre brani di Thompson con sicurezza e nonostante la stanchezza data dalla lunga attesa. 

1^ premio con 95/100  bravo Franci!




Ancora una volta, il concorso di Verbania è stato un'esperienza indimenticabile, allegra e molto entusiamante e piena di soddisfazioni sia per me che soprattutto per loro, i miei bambini.

Ancora una volta loro hanno vinto, ma soprattutto hanno vinto la musica, la crescita attraverso la musica, lo studio, l'impegno e la tenacia ... la passione, il superamento delle proprie difficoltà e dei propri limiti (per tutti, non solo per gli allievi con disabilità , anche se per loro di più)... ha vinto l'amore dei loro genitori che ogni giorno decidono di continuare il percorso con la musica, credendoci e mettendosi in gioco .... hanno vinto la gioia, la vogli di essere un gruppo volendosi bene  ed aiutandosi a vicenda e l'amicizia.

Per mi chiede che lavoro faccio.... beh, il mio lavoro è tutto questo, come minimo. E' il sorriso che vedo nei loro occhi alla fine dei concorsi e dei concerti, sono le loro risate che mi rallegrano la giornata e le loro espressioni soddisfatte quando hanno una medaglia al collo o sentono il pubblico che li applaude, o quando anche non hanno nessuna medaglia e nessun pubblico ma sono contenti di suonare e di suonare bene.

A chi dice che suonare da piccoli è un obbligo e che noi pazzi forziamo i bambini .... beh, eccovi la risposta.








lunedì 13 febbraio 2017

Lo studio di uno strumento è un insegnamento di vita

Suonare uno strumento, così come studiare musica anche dal corso di propedeutica, fino ai 3-4 anni, è coinvolgente, divertente, piacevole, emozionante, ma indubbiamente è anche impegnativo e non sempre facile.

L'apprendimento della musica, infatti, a differenza di altri corsi quali quelli sportivi, che se non sono agonistici si limitano ad una frequenza settimanale, richiede un impegno importante, continuativo e costante al di là della semplice lezione di un'ora, un esercizio quotidiano , che idealmente dovrebbe davvero ogni giorno, anche il sabato, la domenica e durante le vacanze.

Questo perchè la manualità, la coordinazione, la memoria e la tecnica non si sviluppano se non vengono esercitate con costanza e continuità, anche in presenza delle migliori doti di partenza, ed il fatto di non imparare e non progredire nel programma dato dal mancato esercizio può alla lunga demotivare e far perdere l'interesse a qualsiasi allievo, persino il più musicale e motivato.

Per questo insisto tanto con i genitori dei miei bambini riguardo all'importanza dello studio a casa, guidato e supervisionato dal genitore, che diventerà solo in un secondo momento autonomo, consapevole ed instrinsecamente motivante, ma che all'inizio non lo è per nulla.

Giovanni, 5 anni e mezzo



Così come la pratica collettiva dell'orchestra : i bambini si divertono a suonare insieme, ma la preparazione di un nuovo programma in occasione di concerti o concorsi non è mai semplice, e prevede a volte esercizi anche noiosi volti alla creazione di un gruppo affiatato, non solo a livello relazionale, tramite giochi che ai bambini piacciono molto, ma anche a livello tecnico, con esercizi per il miglioramento dell'intonazione, l'esecuzione delle arcate, dei colori e delle note e dei ritmi corretti, che a volte sono anche pesanti, in particolare per i più piccoli, di appena 3 anni, non ancora abituati a tenere in mano lo strumento per più di pochi minuti.

Da piccoli, suonare è e deve rimanere un gioco, ma, come si sa, ogni gioco ha le sue regole, ed anche la musica non fa eccezione: la regola della pratica strumentale sta nell'esercizio, fin dalla propedeutica ed a maggior ragione una volta che il bambino ha ricevuto lo strumento "vero", quello "che suona", a differenza del violino "muto" in plexiglass dello borsa CML.

Gioia, 3 anni




Allora, perchè scegliere questo percorso per i propri figli? Perchè non evitare in nome del "sono piccoli, lasciamoli giocare?"

Intanto, perchè i bambini di due-tre anni vogliono imparare, vogliono scoprire, esplorare, capire e conoscere. L'apprendimento a quell'età è davvero un gioco, qualcosa di affascinante, curioso, interessante e motivante, non ancora "inquinato" dalle caratteristiche di quella che purtroppo è in molti casi l'esperienza della scuola primaria, competitiva, demotivante, dannosa per l'autostima e stressante a causa di una connotazione negativa data da voti bassi, punizioni e note, che implicano troppo spesso un giudizio sul bambino come personA.



Per fortuna, per i bambini fino ai 6 anni tutto questo non esiste ancora, ed imparare è ancora affascinante, divertente, quindi saper fare cose nuove, porre domande ed ottenere risposte, fare esercizio sono ancora esperienze positive.

Prima di tutto, però, in un mondo che va sempre più veloce, in cui tutti siamo abituati ad avere tutto subito, uno strumento musicale insegna il valore della perseveranza, e se ci pensate non è cosa da poco.

L'esercizio quotidiano, costante e preciso, insegna la costanza, la pazienza, la capacità di tollerare la frustrazione del non poter riuscire a fare tutto subito, la determinazione e la continuità.

Fa capire che la tenacia alla lunga paga, regalando grandi soddisfazioni e gratificazioni che arriveranno con il tempo, non subito, ma che proprio per questo saranno ancora più grandi.

E riguarderanno la propria persona, non gli altri, con importanti e positive ricadute sull'autostima e l'autoefficacia. Il poter pensare "ho avuto pazienza, ho saputo aspettare, mi sono impegnato e ce l'ho fatta, ho imparato un pezzo nuovo... ci sono riuscito!" aiuta a sentirsi più capaci ed a maturare una personalità più equilibrata, tenace e resistente.

I concorsi sono, a mio parere, un mezzo per verificare il risultato del proprio studio, non per competere



I bambini di oggi tendono ad essere fragili, spesso iperprotetti e messi al riparo da ogni piccola difficoltà e frustrazione. Sbagliare, invece, è indispensabile per crescere, e nello studio di uno strumento se non si sbaglia non si impara. Sperimentare una piccola quota di frustrazione, magari di stanchezza a volte, insegna a gestire le proprie emozioni anche disturbanti, e fa crescere più forti.

Per questo consiglio ai genitori di non interrompere il percorso musicale alla prima manifestazione di noia o stanchezza del bambino, alla prima difficoltà, perchè superare un momento di crisi può essere altrettanto arricchente e fortificante del superare una piccola sfida, mentre evitare ed abbandonare alla prima fluttuazione della motivazione porterà in futuro a fuggire davanti agli ostacoli, all'abbandonare prima di averci provato.

Nel rapporto con lo strumento i momenti difficili saranno tanti, non solo all'inizio ma anche e soprattutto più avanti, ma superarli diventerà motivo di orgoglio e soddisfazione ed aumenterà ancora di più la passione verso quello che si sta facendo.

Quindi, per favore, genitori non arrendetevi, mostrate ai vostri figli che lavorare tenacemente per qualcosa di piacevole è positivo e non danneggia le persone che loro sono, dimostrate loro che possono farcela.... vedrete che un giorno vi ringrazieranno, e che la musica sarà veramente servita a farli diventare adulti più forti e persone più serene.






venerdì 10 febbraio 2017

Sara : una storia di crescita, coraggio e amore per la musica

Sara ha iniziato a studiare musica con me nel 2011. Aveva 4 anni e mezzo ed a lezione era una bambina molto tranquilla, forse troppo, con e difficoltà di comunicazione - non parlava-, relazione, con pochissimo contatto visivo, poco presente a quello che le accadeva intorno, ma per contro molto collaborante, affettuosa, dolcissima, con una buona capacità di concentrazione ed ottime competenze nell' imitazione.

Sara aveva insomma già i prerequisiti per il corso di propedeutica musicale, che richiede collaborazione, attenzione, senso del ritmo e lavoro su imitazione. E, soprattutto, aveva una mamma straordinaria, Cristina, che fin dall'inizio si è subito messa tantissimo in gioco per partecipare attivamente al percorso musicale della sua bimba, lavorando con lei sia a lezione sia a casa, motivandola, sostenendola e seguendola in tutte le fasi del lavoro didattico.




Era impossibile non innamorarsi di Sara, una bimba tenera, bellissima e dotata di una grande musicalità. Un'allieva modello! Eccola all'inizio del nostro percorso....






Nel corso di quel primo anno scolastico, Sara è passata dall'essere piuttosto passiva, ed avere bisogno della guida anche fisica della mamma per eseguire gli esercizi, all'acquisire una maggiore autonomia, imparando i primi ritmi su imitazione, le coreografie delle prime canzoni, e, gradualmente, la lettura ritmica. Si esercitava ogni giorno con la sua mamma, e grazie allo studio i progressi sono stati costanti ed evidenti :










Nel frattempo, a casa ed a scuola aveva iniziato un intervento educativo comportamentale (ABA) grazie al quale, esercitandosi anche con le canzoni che le proponevo a lezione, ha iniziato a parlare.




Da quel momento, Sara ha iniziato a sviluppare anche altre competenze, ad essere più propositiva, comunicativa ed attiva, grazie al miglioramento nelle capacità di comunicazione ed all'ampliamento delle sue abilità.



Ha incominciato a cantare, e ad amare il canto!, quindi le ho proposto canzoncine, canoni da eseguire con me e con la mamma, esercizi di vocalità, vocalizzi, filastrocche, e , più avanti, un lavoro sulla prosodia, perchè tendeva a parlare a voce bassa ed in modo poco fluido.







A 6 anni, terminato il corso di propedeutica (Lullaby e CML), Sara ha iniziato lo studio del pianoforte, al quale si è subito appassionata tantissimo e che è ben presto diventato per lei un mezzo per esprimere le proprie emozioni ed incrementare la sua autoefficacia.




Infatti la bimba si è sempre sentita molto brava nello studio dello strumento, e questa consapevolezza delle sue capacità ha fatto sì che fosse sempre più appassionata e volenterosa sia a lezione sia a casa.


Al termine dell'a.s. 2012-2013, Sara ha suonato per la prima volta in pubblico .... era ancora così piccola, un po' spaesata ed agitata, tanto che ha avuto bisogno di sedersi in braccio a me per riuscire a suonare...




L'esecuzione era ancora un po' confusa e poco precisa a livello tecnico, ben lontana dal controllo e dalla precisione che la mia allieva avrebbe sviluppato poi negli anni successivi.

Con l'inizio della scuola primaria, e continuando la terapia ABA, Sara ha imparato molto velocemente anche a leggere e scrivere, entusiasmandosi subito anche nei confronti della lettura!



     
Lettura ritmica e solfeggio compresi, che, a differenza di quanto succede alla maggioranza degli allievi di musica con il metodo tradizionale, sono diventati tra i suoi momenti preferiti della lezione.


A partire dai 7 anni,  Sara ha partecipato annualmente a concorsi di pianoforte, vincendo sempre il primo premio e portandosi a casa con molto orgoglio attestati e medaglie. Ricordo che un anno non voleva più togliersi la medaglia, ha voluto portarla a scuola e mostrarla a compagni ed insegnanti raccontando di quanto fosse stata brava!


Al concorso di Ramate (VB) 2014


Con il papà al concorso di Ornavasso (VB) 2015


In questo video, vediamo già una sua notevole crescita, maggiore autonomia e precisione nell'esecuzione, e capacità di lettura delle note :



A 7 anni e mezzo, Sara ha ricevuto il suo primo violino ... non vedeva l'ora di iniziare il secondo strumento, e già da tempo ascoltava i video di una violinista di Ferrara, Lucilla Mariotti, che tutt'ora è il suo idolo musicale




Come si vede nel video, ricordo benissimo l'eccitazione e la grandissima felicità di quel momento, e da allora il violino è diventato un suo compagno inseparabile, che porta ovunque e con il quale è capace di passare ore ad accompagnare i video su Youtube di violinisti ed orchestre famose.

Con il violino, questa bambina eccezionale ha eseguito e suona tutt'ora molta musica da camera, in duo, trio ed orchestra con gli altri miei allievi, partecipando a prove, concorsi e concerti esattamente come tutti i miei allievi neurotipici, infatti vedendola in orchestra non si nota assolutamente la sua "neurodiversità" :



Sara in orchestra al concorso di Parma, 2015



Eccola abbracciata ad un'altra allieva durante la premiazione del concorso di Parma (2015)






Mentre Sara cresceva, così come si sviluppava esponenzialmente il suo rapporto con la musica, però la sua vita è diventata all'improvviso molto più difficile .... L'anno scorso, dopo aver superato innumerevoli periodi impegnativi, averla amata tantissimo ed aiutata a diventare la bambina che è oggi, dopo una malattia la sua mamma se n'è andata .... lasciando un vuoto difficile da esprimere a parole, anche per me, che, grazie alla sua meravigliosa personalità, disponibilità e generosità, sento di far ormai parte della loro famiglia.

Come potete immaginare, Sara ha trascorso e sta passando tuttora un periodo molto difficile, che riesce ad attraversare grazie al supporto di una famiglia stupenda, dei suoi fratelli e del suo papà, ma anche grazie alla musica.

Suonare, infatti, è diventato per lei una valvola di sfogo, un rifugio ed un modo per esprimere sè stessa affrontando con coraggio e determinazione le difficoltà che la vita le ha messo davanti ad appena 9 anni.

Per due estati è venuta con me in vacanza da sola, partecipando ad un campo estivo musicale durante il quale ha fatto nuove amicizie ed ha suonato tantissimo:






Oggi Sara suona fino a 3 ore al giorno, studia ed impara pezzi nuovi in completa autonomia, passa con facilità dal violino al pianoforte e viceversa, e quando, dovunque si trovi - in vacanza, a lezione, a casa di amici- vede un pianoforte, non vede l'ora di suonarlo.

Sta diventando sempre più brava, accurata e musicale, e mostra un tale amore per l'apprendimento da voler studiare sempre di più, fare sempre meglio ed impegnarsi ogni giorno di più.





E' sempre più bella ed ogni giorno che passa assomiglia di più alla sua mamma, che sarebbe molto fiera di sapere che la sua bambina sta sviluppando il suo amore per la musica come lei avrebbe desiderato.




Da parte mia, sono veramente orgogliosa di poter condividere con Sara questo bellissimo percorso, che sono sicura continuerà con gioia e soddisfazione accompagnando la sua crescita giorno dopo giorno.


sabato 15 ottobre 2016

L'importanza del rinforzo e della comunicazione positiva

Troppo spesso mi capita di vedere adulti, genitori ma a volte anche parenti, che comunicano in modo negativo con i propri figli, utilizzando punizioni e minacce, critiche e sottolineando i comportamenti sbagliati, ignorando invece quelli corretti, i progressi fatti e l'impegno messo in un determinato compito.

Attenzione : la punizione non è solamente una sberla o la sottrazione di un gioco, ma può essere anche una critica indiretta, un commento sarcastico, una dimostrazione di scarsa fiducia nelle capacità del bambino, o una minaccia "verbale" del tipo "se ti comporti male non andremo ai giardini",  ancora più inutile quando viene preannunciata e poi non attuata.

E gli adulti "punitivi" non sono solo quei genitori che utilizzano uni stile autoritario, basato sulla rigidità e l'imposizione con la forza di determinate regole, ma talvolta possono essere anche genitori molto efficaci dal punto di vista educativo, che però in alcune situazioni trovano più "facile" o veloce sottolineare l'errore invece della conquista o, spesso con buonissime intenzioni e senza rendersene conto, descrivono il bambino etichettandolo come "cattivo", senza rendersi conto che tale aggettivo può minarne l'autostima, facendogli pensare di essere davvero una persona cattiva ed un bambino "sbagliato".



Intendiamoci, le regole sono indispensabili e vanno fatte rispettare, soprattutto se sono inerenti aspetti inderogabili della vita quotidiana ad es. gli orari dei pasti o dell'inizio della scuola, l'igiene personale, i compiti o la frequenza alle attività pomeridiane scelte ecc...

Ma una comunicazione positiva ed improntata al rinforzo dei comportamenti corretti, e quindi alla messa in evidenza di quello che il bambino ha fatto bene, ed allo sviluppo di emozioni positive è sicuramente più efficace ed educativa rispetto ad uno stile relazionale critico e negativo.


Personalmente bandirei proprio frasi quali "Non sei capace di fare niente", "Sbagli sempre", "Sei un disastro", "Sei sempre il solito, non imparerai mai" o "Guarda che cos'hai fatto ... non te lo dico più, sono stufo di ripetere sempre le solite cose", "Non sei capace di stare attento, non ti concentri mai ... non ascolti" e via di questo passo ....

E' importante invece dire "Bravo, hai lavorato bene/hai suonato bene/ti sei comportato bene" invece di " Sei stato bravo" dopo aver detto "Sei stato cattivo" (che per un  bambino non equivale a "Ti sei comportato male")

Per il bambino, come è importante avere una regola chiara, precisa e definita - e possibilmente non formulata  lunghe frasi complesse-, è utile sapere che cosa ha fatto bene e come ha fatto a comportarsi nel modo corretto, è utile sapere perchè lo stiamo lodando, ed è anche più gratificante.





Invece noto che molte volte gli adulti si "dimenticano" di rinforzare i bambini, dando quasi per scontati i loro risultati, il loro impegno ed i loro apprendimenti. Forse anche a causa di una certa vecchia scuola che predicava l'inutilità delle lodi, l'educazione tramite le punizioni e la necessità di mettere in evidenza gli errori commessi, un po' come quando a scuola si sottolinea l'errore con la matita rossa o si dà una nota. E vi assicuro che vedo ancora tantissimi insegnanti dare note a destra ed a manca, già nei primi giorni di scuola primaria a bambini di 6 anni appena compiuti che devono ancora adattarsi al nuovo contesto .... mi chiedo a che cosa serva una punizione simile, e personalmente non trovo una risposta.




Invece sarebbe più efficace l'esatto opposto, ovvero ignorare i comportamenti non corretti per poterli sostituire con quelli attesi, cosa che però noto essere veramente complessa per la maggior parte dei genitori ed anche degli insegnanti.

Nel mio lavoro di insegnante di musica, càpita che alcuni genitori mi considerino troppo accomodante con gli allievi, perchè non mi vedono mai sottolineare gli errori, alzare la voce, sgridare o punire, anzi mi vedono sempre incoraggiare, far ripetere gli esercizi senza neppure dire "non va bene" o "hai sbagliato" e proporre più scelte tra i compiti da svolgere.

Ed alla fine di ogni lezione, a patto che il bambino abbia lavorato con impegno, vedono i "premi" dati ai loro figli, che sono anche premi materiali, quali stickers o, per chi ha studiato a casa tutti i giorni per almeno 6 giorni, palloncini o piccoli giochi.




In realtà, non alzo la voce perchè non penso sia necessario, ma poi so essere molto ferma ed esigente pretendendo anche dai più piccoli un lavoro preciso e di qualità. E' vero che lascio loro la scelta delle attività, ma senza che loro lo sappiano ho il controllo su tale scelta ... infatti propongo sempre due esercizi che sono nel programma e che ho deciso io di svolgere!

Ed i premi arrivano solo quando vengono meritati, lavorando con attenzione per un tempo stabilito da me, che aumenta di settimana in settimana!, e completando una o due token economy, quindi "guadagnando" un gettone per ogni esercizio svolto correttamente e soprattutto con impegno.



A mio parere, dunque, è importante che i bambini, a lezione di musica come a casa, possano trarre sensazioni ed emozioni positive dalle loro interazioni con gli adulti, possano sentirsi apprezzati, valorizzati e capaci, nonchè amati a prescindere dai loro comportamenti a volte inadeguati o dal numero dei loro errori.

Solo così impareranno a cadere e rialzarsi, sbagliare e riprovarci, credendo sempre di più in sè stessi e sentendosi sicuri di ciò che sono e che diventeranno.







mercoledì 12 ottobre 2016

Siamo Sara, Manuel, Claid ed abbiamo una particolarità : la musicalità

Qualche giorno fa, parlando con la mamma di un mio allievo dello studente appena andato via, ho detto "E' come lui" , è lei mi ha chiesto "E' un bambino con autismo anche lui?"

"Mah, veramente- ho riposto io- intendevo dire che sono tutti e due molto musicali!"

In effetti, gli allievi erano entrambi ragazzini con autismo, ma non era quello il punto.

Nello studio di uno strumento, l'autismo non conta .... citando Benigni, conta la musica.

Contano la passione per la musica, le qualità musicali, orecchio, senso del ritmo e capacità di ascolto.

Ed i miei allievi hanno tutte queste caratteristiche, che sono poi a mio avviso gli aspetti che li descrivono maggiormente. Intonato, musicale, appassionato, dotato di orecchio assoluto.

Qui l'autismo passa davvero in secondo e anche terzo piano!

Prendete Manuel , ad esempio. 13 anni, bellissimo ragazzino, con gli occhi azzurri ed i riccioli biondi, ha come caratteristica più evidente l'orecchio assoluto. Riconosce qualsiasi nota, anche a distanza di semitono dalle altre e senza nessuna nota di riferimento. Accorda tutti gli strumenti che trova :) , e riesce a trasportare brani nuovi in più tonalità.

Eccolo alla prima lezione di ripresa dopo le vacanze :




Claidy, 11 anni, e Joshua, 9 anni, hanno una grande sensibilità musicale ed una velocità di apprendimento impressionante, tanto che devono essere "frenati" sia nello studio sia nell'esecuzione, altrimenti "macinerebbero" pezzi nuovi perdendo però un po' di precisione.

Comunque sono eccezionali!





Joshua

Claid suona a quattro mani con Sara



Sara, una tra i miei allievi di più lunga data, ha un entusiasmo ed una passione contagiosi e per la sua età ( quasi 10 anni) è già molto autonoma nello studio, ricordo tutti i brani da studiare, si corregge quando sbaglia, ama diteggiare i pezzi al pianoforte, e passa diverso tempo ad ascoltare su Youtube violinisti che ammira e dai quali impara l'interpretazione dei pezzi e la tecnica anche osservando le loro registrazioni video.





In questo video, Sara saluta la sua violinista preferita, il suo mito da anni di cui parla sempre e che ascolta su Youtube, Lucilla Mariotti :







Francesco, 8 anni, ed Alessandro, 10 anni, hanno ricominciato il nuovo anno scolastico con notevoli miglioramenti, dimostrando ottime capacità di apprendimento e grande voglia di imparare.

Ecco Francesco al pianoforte e mentre esegue un esercizio ritmico



Ed Alessandro al  lavoro sull'impostazione dell'arco del violino



A mio parere, tutto questo è possibile perchè la motivazione dei miei allievi è davvero grande, e permette alla loro musicalità di svilupparsi ed a loro di apprendere con convinzione, costanza ed allegria. E loro sono la prova di questa massima che ho trovato in rete :