venerdì 22 novembre 2013

Nuove testimonianze da terapisti, insegnanti e genitori dei miei allievi ....







Mamma di Giulia : "Ma che meraviglia vedere questi video, Giulia e' così partecipe e si vede che si diverte!! Stupendi!! L'imitazione va sempre meglio!! E grazie per i testi. Questa settimana proveremo tutti insieme! ... Anche la cosulente ABA è molto soddisfatta di come Giulia sta andando a musica, non se lo aspettava e invece i video l'hanno lasciata a bocca aperta, come penso io, anche lei mi ha confermato che sei molto molto brava, hai proposte molto motivanti e con te lei riesce a mantenere l'attenzione ... siamo contentissimi!"

 Consulente ABA : " I tuoi video sono spunto di riflessione su quanto Giulia possa fare e sulle sue potenzialità ... La settimana prossima condividerò queste riflessioni con i genitori e  le terapiste."

" Grazie Francesca, sei un esempio di come si lavora con gioia e passione con bambini con autismo!!!"

Consulente ABA : "Il percorso che stai portando avanti con Sara si accorda benissimo ai nostri obiettivi di Terapia ABA e va ad agire su alcune aree da potenziare nella bambina. Il tuo lavoro è davvero utile anche per i terapisti e grazie alla musica stiamo notando in Sara molti miglioramenti. Complimenti."

"Le maestre hanno assistito ad un notevole miglioramento nell'attenzione e concentrazione di Giorgio da quando studia con te, e ti fanno tanti complimenti ..."


"Non ci crederai, ma a casa Paolo ( 16 mesi ...) ha imparato ad eseguire i cartelli ritmici ... se gli mostro quello da un quarto batte la mano sul cartello una volta, se gli faccio vedere quella da due quarti, batte le manine due volte, e quando vede il cartello con la pausa si toglie il ciuccio, sta in silenzio e si mette il ditino davanti alla bocca!!!"


Mamma di Amos e Joshua : " Ho letto l’articolo, è scritto molto bene, ma sai che questo è un altro tuo talento, ma la cosa importante è che, leggendo quelle righe, traspaiono l’entusiasmo e la passione con cui svolgi il tuo lavoro. Queste sono le uniche cose nella vita che possono fare la differenza, nelle professioni, nell’insegnamento e nelle relazioni. Grazie!"

" Ti ammiro per il lavoro che svolgi perchè sei tra le poche professioniste che lo svolgono con amore. A nome di tutte le mamme , grazie a te per ciò che fai."









martedì 19 novembre 2013

Due gemelle bionde e solari : Susanna ed Aurora

Sabato scorso Susanna, mia allieva di 9 anni, è venuta a lezione insieme alla gemella Aurora, che non studia musica ma segue il programma a casa insieme a lei e dunque, pur essendo lì in teoria come "osservatrice", ha partecipato a diversi esercizi ed era preparatissima su tutto! 

Sono due bambine molto belle, identiche al punto che avendole viste poche volte insieme fatico ancora a distinguerle!!, vivaci, serene e solari, che trasmettono una grande allegria, energia ed entusiasmo in tutto ciò che fanno, grazie anche e soprattutto alla loro grande mamma, Tina, una persona forte e positiva che ha con loro uno splendido rapporto.

Da quello che ho potuto osservare sabato, anche Aurora, come Susanna, ha buonissime qualità musicali, un'ottima memoria ed un linguaggio ben sviluppato, inoltre è molto simpatica ed interessata alla relazione con gli altri.

Come nuovo "saluto" introduttivo alla lezione, per quest'anno scolastico ho proposto a Susi un esercizio al pianoforte basato sulla scala di do maggiore con le note ribattute ed il passaggio del pollice, un bel concentrato di difficoltà a livello di tecnica pianistica!, ma lei lo ha imparato in fretta e lo svolge già bene, anche se ovviamente stiamo lavorando in particolare sulla precisione del passaggio del pollice.

L'esercizio in questione è in realtà un canzone del Lullaby (il programma 0 - 3 anni) da me riadattata in parte anche nel testo, e che comunque faccio svolgere con la relativa coreografia prima dell'esercizio al pianoforte, un po' come gioco ed esercizio motorio ed un po' come ripasso del concetto di salita e discesa insito nelle scale.

Qui lo vediamo eseguito da entrambe le bambine :





Il fatto di buttarsi per terra alla fine le diverte, quindi glielo lascio fare, per proporre poi a Susanna la parte difficile del compito, quella al pianoforte, dopo averla lasciata "sfogare" a dovere!

Per restare allo strumento, ho fatto ripassare a Susanna due brani che probabilmente dovrà suonare ad un concerto di Natale, "Canto marinao" di Thompson e "Marcia degli gnomi" di Fletcher- il secondo davvero complesso, ma in costante miglioramento e perfettamente compreso da Susi a livello sia tecnico sia musicale-, seguiti da un altro esercizio per il passaggio del pollice ed introduttivo alle scale, la "passeggiata" sulla tastiera con le prime due dita :




Visto che Aurora era di fatto alla sua prima lezione , ho chiesto a Susanna di scegliere alcune canzoni del suo repertorio da ripassare insieme, e lei ha selezionato il "Tuffo in do"- un nostro must ormai!-, che io ho associato al ritmo sincopato di un altro pezzo che sta studiando sul Thompson, e la sua preferita ed intramontabile Canzone per fare "La conchiglia", utilissima per la manualità e l'indipendenza delle dita, che anche Aurora ha eseguito con dimestichezza e precisione ... dopo averla sentita probabilmente almeno un centinaio di volte a casa!! :-)






Sempre sul tema "manualità fine", Susanna ha iniziato un nuovo esercizio che richiede di appoggiare le dita sul legnone  come da impostazione pianistica, ed alzare una a alla volta secondo un ritmo preciso, mentre si canta una variazione di Bella Stella con testo scritto da me, quel "Camminare sul legnetto" che avevo ideato anni fa per la mia prima allieva con disabilità, Elisa, di cui trovate la storia tra i vecchi post.

Infine, abbiamo eseguito due canoni di Uboldi, di cui uno introdotto la settimana scorsa, To Stop the Train, con coreografia mia, e purtroppo, insieme a quella di Susanna, anche la mia voce ... dico purtroppo, perchè sabato avevo mal di gola e faticavo a parlare, figuriamoci a cantare, dunque le stonature negli acuti sono tutte mie !! Ma Susanna canta benissimo.



E, come potete vedere, Aurora segue con divertimento ed interesse, imitando anche il movimento finale.

Ottima lezione, davvero, e la presenza della sorella è stata positiva per Susanna, che ha dovuto svolgere un po' il ruolo di "insegnante", impegnandosi quindi a svolgere gli esercizi al meglio, ma ha anche condiviso con lei un momento piacevole, in cui secondo me è emerso tra le sorelle un rapporto di complicità ed affiatamento, molto positivo ed affascinante come sono spesso i rapporti tra gemelli.

domenica 17 novembre 2013

Giulia : passi avanti dopo sole 4 lezioni!

Ieri Giulia, 3 anni, mia piccola allieva con tratti di tipo autistico , ha svolto con me la sua quarta lezione di musica.

Nelle lezioni precedenti, nonostante la passione e l'interesse verso musica e canzoni fossero già evidenti, aveva avuto comportamenti problema piuttosto frequenti e tempi di attenzione abbastanza buoni, ma condizionati da un po' di "diffidenza" verso alcune proposte, soprattutto se vissute da lei come imposizioni esterne e non come scelte totalmente sue.

Ovviamente su questi aspetti continuiamo a lavorare, sia a musica che a casa con la terapia ABA, ma ieri la mia bellissima bimba (chiedo scusa alla mamma per l'aggettivo possessivo, ma Giulietta è proprio un amore!!) ha svolto una lezione veramente ottima ed inaspettata, con un deciso salto di qualità rispetto alle altre volte ...

Giulia segue il programma CML anche a casa con i genitori e la sorella, e si vede, perché, in un'ora ricca ed intensa, ha dimostrato di aver "studiato" ed appreso molto bene il programma già svolto, di essere felice ed entusiasta del momento di musica con noi, e di essere bravissima ad imitare ed apprendere velocemente canzoni, giochi e coreografie!

Ma non solo, la sua attenzione è stata molto più costante e prolungata, permettendole di lavorare tantissimo, sia su esercizi nuovi che su quelli "vecchi", con più serenità, tranquillità e gioia rispetto ad un mese fa.

Dietro sua richiesta - si è avvicinata allo strumento prendendo una sedia e sedendosi!-, dopo il saluto abbiamo iniziato con il pianoforte, con una serie di giochi per l'avvicinamento allo strumento e per l'esplorazione sonora e la capacità di ascolto.

In questi video vedrete, in successione, un momento di "improvvisazione" e di discriminazione dei suoni acuti, l'esercizio del glissando con una pallina e, per finire, il gioco del "coniglio", esercizio sia motorio sia sonoro sempre con la pallina:






In questi giochi, Giulia esprime molta concentrazione, divertimento e soddisfazione!

La sua canzone preferita, invece, oltre a Bella Stella, è Rotola, del programma Lullaby, che ripete anche a casa con la mamma è che costituisce un momento molto dolce di intimità e gioco tra mamma e figlia, nonchè un buon esercizio motorio :







Sempre dal Lullaby, ho tratto la canzone "Questo è", per lo schema corporeo (la canzone che 2 anni fa ha portato Sara a dire una delle sue prime parole ... piede!), di cui vediamo un brevissimo ma significativo estratto - ed era la prima volta che Giulia la sentiva ...





Dal repertorio CML, abbiamo ripassato "La lezion", che le piace molto perchè richiede di fare il girotondo, e che ormai conosce benissimo, ed introdotto come novità della settimana "Soldatini", che l'ha interessata ed affascinata, e che di solito è molto amata dagli allievi anche più grandi perchè è di fatto una marcia, un tipo di passo che li diverte :





Gli ultimi punti della lezione sono stati il ripasso di una filastrocca - che ho inserito in un momento in cui Giulia era un po' agitata ed aveva bisogno di rilassarsi stando in braccio alla mamma -, l'esecuzione di ritmi su imitazione collegati di nuovo allo schema corporeo - qui vedete l'intramontabile e fondamentale "patatine fritte" con la collaborazione della mia allieva Ginevra!-, e per finire il gioco del rumore e silenzio suonando le campane, che di nuovo la rilassano e la "catturano" molto sia per i loro colori sia per il suono acuto e squillante :








Dire che questa lezione ci ha stupiti è poco ... dal nostro primo incontro, avevo subito notato che Giulia è una bimba con ottime risorse e potenzialità, ma non mi sarei aspettata  tali progressi in un mese!!!

Anche i suoi genitori erano emozionati ed entusiasti, ed al termine dell'incontro io ero sinceramente felice ed appena ci siamo lasciati ho scritto a Federica un sms per complimentarmi dei risultati raggiunti ... questo è solo l'inizio, ma posso già dire BRAVISSIMA Giulia e bravissimi Federica e Giuseppe ... andate avanti così !!!

venerdì 15 novembre 2013

LA MOTIVAZIONE NELLA DIDATTICA MUSICALE

1-      CHE COS’E LA MOTIVAZIONE

La motivazione è uno stato psicologico fondamentale per la persona, essendo infatti definibile come una “spinta” interna verso l’inizio di un’azione, oppure la causa o il motivo per cui si intraprende un determinato comportamento diretto ad uno scopo, e poi lo si ripete e mantiene nel tempo.

Nella depressione, esempio, spesso viene a mancare proprio la motivazione anche verso attività e comportamenti basilari e quotidiani, quali lavorare, interagire con gli altri, e addirittura a volte anche alimentarsi o semplicemente alzarsi dal letto, a causa di una diminuita “spinta” interiore verso comportamenti ed eventi che prima risultavano piacevoli.

Assodata l’importanza della motivazione nella vita quotidiana, potete immaginare quanto anche nella didattica musicale essa sia il “motore” che determina l’inizio ed il proseguimento dello studio di uno strumento.







2 – MOTIVAZIONE E DIDATTICA MUSICALE NELLA PRIMA INFANZIA

Con allievi molto piccoli, in particolare nella fascia 0 -3 anni, l’argomento è delicato e controverso : sì, può capitare che un bambino di 2 o 3 anni dica di voler suonare il violino, ma a questa età non si è ancora in grado di decidere da soli e in modo consapevole, dunque è il genitore che propone l’attività al bambino, magari cogliendo i suoi segnali ed interessi , o di sua iniziativa, perché conosce la gioia ed in vantaggi anche educativi che l’apprendimento musicale potrà regalare al proprio figlio.

Mi arrabbio un po’ quando sento dire “ A 2 anni non è possibile che voglia suonare, gli sarà certamente stato imposto … poveri bambini, lasciamoli giocare!”
.
Perché, come ho detto più volte, per i piccolissimi la musica è e deve rimanere (almeno fino ai 5-6  anni) soltanto un gioco, un momento anche quotidiano di divertimento e serenità vissuto in condivisione con i genitori, e in tutto questo non devono esserci imposizioni né coercizioni, ma solo allegria, entusiasmo e passione per la musica, certo accompagnati da costanza, serietà ed impegno anche con i più piccoli, ma tali caratteristiche devono essere presenti più nei genitori che non nei bambini ….

Siamo noi adulti, in altre parole, che conosciamo lo scopo, l’utilità e la bellezza del far musica da piccoli, e dobbiamo essere capaci di trasmetterlo ai bambini, di motivarli e farli appassionare conoscendo bene il percorso che stiamo intraprendendo ed i suoi obiettivi, ma senza che ciò infici la serenità e la curiosità innata del bambino verso la musica, senza ansie di prestazione né preoccupazioni eccessive riguardo al risultato …

E’ ovvio che a 12- 24 – 36 mesi certe competenze non siano ancora presenti e magari gli esercizi non vengano subito, ma lo scopo non è e non dovrà mai essere quello di creare piccoli geni, ma al contrario quello di dare la proprio bambino l’opportunità di crescere attraverso la musica secondo le sue modalità ed i suoi tempi, senza forzature, paure eccessive di non riuscita  o richieste eccessive da parte nostra.

Lui deve potersi divertire … e noi anche, ma con più consapevolezza ed impegno, e senza arrenderci alle prime difficoltà.

Un ottimo esempio della gioia di far musica da piccoli è il mio allievo Paolo, di 16 mesi, che con la sua mamma sta compiendo già da due mesi un bellissimo e  proficuo percorso all’insegna del divertimento e della serenità, svolgendo però anche a casa tutti i giorni gli esercizi sia con la mamma sia con la nonna.


Guardate questi video, e ditemi se non è felice!!!!






E l'insegnante come può comportarsi con bambini di questa età ...?

Io lavoro anche al nido, con un progetto di due mattine a settimana, ed il mio gruppo di piccolissimi - tra i 15 ed i 30 mesi - è in grado di rimanere attento, attivo e concentrato anche per un'ora sull'attività musicale, seguendomi molto bene, "assecondando" le mie richieste e divertendosi tantissimo a ripetere - fosse per loro, all'infinito!!- canzoni, danze, filastrocche, esercizi di motricità e manualità, ritmi, attività grafico- pittoriche associate alla musica ed ascolti.

Spesso sono proprio loro a richiedermi una determinata canzone, ed a volerla ripetere più e più volte ... perchè i piccolissimi sono così, per loro la ripetizione non significa noia, ma "divertimento reiterato", sicurezza, prevedibilità e routine, di cui a questa età hanno molto bisogno.

Come ho fatto a farmi conoscere ed accettare da loro ed a formare un gruppo compatto cui trasmettere la passione per la musica ?

Per me è molto semplice ... credendoci. 

Io amo la musica, tantissimo, in tutte le sue forme e manifestazioni, apprezzo tutti i generi musicali e tutti gli strumenti e amo suonare ... e credo fermamente nel valore educativo di un percorso musicale da iniziare il prima possibile .

Quindi, essendone così convinta, mentre insegno comunico loro, con la postura, la voce, le parole, i movimenti ed il sorriso, il mio entusiasmo ... e loro, così piccoli e pronti a "carpire" e fare proprio tutto ciò che viene dal mondo adulto, lo sentono e lo acquisiscono sia a livello comportamentale e cognitivo sia emotivo, rimangono totalmente affascinati dalle canzoni, dai giochi e dal suono del violino ... ed accolgono la musica nella loro vita come qualcosa di naturale, spontaneo e piacevole.

Un gioco nuovo ed entusiasmante, che non smetterebbero mai.



Spazio Bimbi Il Girotondo



3 – LO STUDIO DI UNO STRUMENTO

Anche una volta iniziato lo strumento, che nel caso dei miei allievi io propongo, come da filosofia suzukiana, dai 2 – 3 anni, il grosso del lavoro rimane quello svolto sulla motivazione dei genitori.

Io non possiedo l’abilitazione all’insegnamento strumentale con il metodo Suzuki, ma nel corso degli anni ne ho assimilati i princìpi fondamentali, dunque fino ai 6-8 anni richiedo la presenza in aula di almeno un genitore, che spesso è la mamma, ma altre volte può essere il papà, anche perché i padri di alcuni miei allievi studiano loro stessi musica, dunque possono aiutarli più facilmente nel loro percorso.

Il genitore, fino a quando il bambino ha circa 6- 7  anni, deve partecipare attivamente imparando lui stesso le basi tecniche del violino, l’impostazione, la postura, gli esercizi per la mano sinistra e per l’intonazione, per poi comprendere meglio la scheda dei compiti che io invio settimanalmente e studiare quotidianamente a casa con il figlio in modo consapevole.


Un adulto non avrà mai, ovviamente, l’immediatezza e la facilità di apprendimento di  un bambino, quindi di solito l’apprendimento da parte dei genitori resta “teorico”, ma ho diverse mamme che vogliono provare a ripetere i brani sui piccolissimi strumenti dei loro bambini, ed addirittura due di loro hanno iniziato a studiare violino con me – questa volta con uno strumento da adulto!- proprio per condividere a fondo l’esperienza dei figli, suonare insieme a loro e divertirsi anche quando si verifica un’inversione di ruoli, per cui è il piccolo violinista che “insegna” alla mamma un determinato brano!!


Grazie all’interesse ed alla determinazione di queste mamme, la motivazione dei loro figli è ancora più grande, e , visto che entrambe hanno più di un bambino che studia musica, ci sono dei momenti bellissimi in cui tengono tutti insieme “concertini casalinghi” di musica da camera!







Dopo gli 8 anni, succede più spesso che i miei allievi restino a lezione da soli, ma anche se sono “grandi” il mio contatto con i genitori resta, infatti organizzo sempre momenti in cui la mamma o il papà partecipano ad una parte della lezione per informarsi sull’andamento dello studio e  sui dettagli dei compiti,  o per osservare come vanno eseguiti determinati passaggi tecnici o brani nuovi, così da essere pronti a supportare il figlio a casa in caso di difficoltà nello studio.

Da questa età, anche per responsabilizzare gli allievi, invio la scheda dei compiti via email anche a loro – non dovremmo stupirci …. ma io di fatto me ne stupisco ancora … del fatto che questi ragazzini “nativi tecnologici” possiedano ed utilizzino un’email già a partire dai 6 anni!- ; mettendo in cc i genitori, così tutti possono leggere le mie indicazioni e raccomandazioni settimanali, inserite nel programma svolto durante la specifica lezione.






4 – MOTIVAZIONE INTRINSECA O ESTRINSECA?

La motivazione può essere essenzialmente di due tipi :

Estrinseca , non causata dall’attività in sé, ma da premi o gratificazioni esterne che la accompagnano o ne conseguono

oppure

Intrinseca , diretta al compito che stiamo svolgendo, che è piacevole e motivante di per sé

Gli hobby che molti di noi coltivano, ad esempio, sono di solito fondati su una motivazione intrinseca, su una spinta interiore che ci induce a svolgerli per il piacere che essi ci procurano.

Pensate agli adulti che nel tempo libero leggono, dipingono o frequentano una palestra, e lo fanno senza alcun tipo di incentivo esterno, ma solamente perché ricavano una gratificazione dall’usare i pennelli, immaginare il dipanarsi di una storia o correre su un tapis roulant …. Personalmente non riesco proprio a capire come quest’ultima attività possa essere motivante, e la svolgerei solo in cambio di premi molto consistenti … ma la mia avversione per l’attività fisica è un’altra storia!

Comunemente si ritiene che l’attività di suonare uno strumento debba per forza essere fondata su una motivazione intrinseca, perciò quando parlo dei miei allievi più piccoli la gente della strada commenta “ eh sì …. quel bambino è nato volendo già suonare il violino, la passione ce l’ha nel sangue!”

Ma, come ho già detto nel paragrafo sulla prima infanzia, questo accade raramente, e non certo a 3 anni, o comunque non certo se il bambino di 3 anni non ha mai ascoltato musica prima – e chi gliel’avrà fatta ascoltare se non … i suoi genitori?- e non ha mai visto o sentito uno strumento, tanto più quale il violino, che non è certo il più popolare e conosciuto.






Quindi la passione per la musica, da una parte innata in tutti noi, che , in quanto specie umana, fin dai tempi antichi abbiamo “l’istinto” di ballare, cantare e produrre suoni con quello che troviamo; è in realtà una sorta di “condizionamento” del nostro ambiente, che sviluppa una motivazione sì quasi “primaria” , cioè naturale, ma in fine modellata ed accresciuta dalle nostre esperienze di vita.





Suonare il violino a 3 anni non è il risultato di un momento magico di intuizione e scoperta, in seguito al quale un piccolo genio decide che da grande diventerà Ithzak Perlman; ma un processo di graduale avvicinamento alla musica proposto, incoraggiato e sostenuto da genitori ed insegnanti, che passa anche attraverso fasi di motivazione estrinseca – se ti impegni a suonare, poi andiamo alle giostre – per diventare con il tempo qualcosa di interno e stabile, che fa parte del bagaglio del bambino e lo fa sentire felice e realizzato, lo fa stare bene – come dice un mio allievo, suonare il violino guarisce dal mal di pancia!- e lo rende più ricco di sensazioni e competenze, più sensibile e capace di esprimere le proprie emozioni e relazionarsi con le altre persone.


Se poi, quando sarà il momento e sarà abbastanza maturo per farlo, il ragazzo vorrà continuare a studiare per fare della musica la propria professione, benissimo, potrà farlo, ma nessuna famiglia dovrebbe mai partire con tale obiettivo in mente, perché impedirebbe fin dall’inizio lo svilupparsi di una vera motivazione intrinseca, forzando e costringendo il figlio verso un’attività che, vissuta con troppa serietà e sotto un’eccessiva pressione esterna già da piccoli, rimarrà sempre legata ad una motivazione estrinseca, a premi, a volte punizioni (terribile!) e gratificazioni di qualcun altro – il genitore- ma non certo proprie.









5 – E L’INSEGNANTE?

L’insegnante conta. Tantissimo.

Io non sono certa di essere un’ottima insegnante;  lo spero, ed i riscontri dei miei bambini e della famiglie sono sempre positivi ed incoraggianti, ma ho solo 30 anni, svolgo il mio lavoro da pochi anni, e devo ancora accumulare tanta esperienza, maturità personale e di vita, e conoscenze anche in campo didattico, musicale e violinistico.

Però, essendo anche psicologa, so motivare.

Il mio atteggiamento verso gli allievi e le famiglie è sempre positivo, cerco sempre di essere rilassata, serena, allegra ed ottimista, di incoraggiare, premiare, gratificare e complimentarmi per i passi avanti ed i risultati raggiunti, sia dai bambini stessi sia dalle famiglie.

Lavorando da anni con l’handicap grave e gravissimo, inoltre, nel mio lavoro – non nella vita … ma, di nuovo , è un’altra storia!- vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, riesco a cogliere anche piccolissimi segnali di evoluzione, crescita e miglioramento, me ne compiaccio e li faccio notare ai diretti interessati …

Per me è difficile che una lezione sia stata completamente negativa, qualcosa di positivo c’è sempre, certo non sono Pollyanna … sono molto esigente ed abbastanza severa, e se un allievo non si impegna abbastanza non manco di farglielo notare e di richiedere un comportamento diverso … ma da parte mia l’incoraggiamento, la gioia per quello che stiamo costruendo insieme ed il divertimento non mancano mai.

Con i più piccoli , ma a volte anche con i grandi!, gioco molto anche sulla motivazione estrinseca avvalendomi di alcune tecniche comportamentali quali il rinforzo, il “music conditioning” (non so se questa espressione esista, ma mi sembra pertinente!), la  token economy e così via …

Alla fine di ogni lezione regalo loro adesivi dei personaggi preferiti , che ora vengono inglesizzati con il termine “stickers” … mah … , e , se l’occasione è particolarmente importante e richiede molto impegno, anche premi più grandi, quali matite colorate o pupazzetti, ma non credo ci sia niente di male, perché l’associare lo strumento a qualcosa che è già per loro rinforzante – che altro non è se non il caro, “vecchio” condizionamento-  porta poi ad un interesse maggiore verso il violino stesso, che diventerà fonte di piacere anche quando il premio non ci sarà più.


Ho svolto la tesi di laurea su tale meccanismo, e vi assicuro che molto spesso funziona.










6 – INSEGNANTE “MOTIVANTE” E DISABILITA’

Con i miei allievi disabili il discorso si fa ancora più affascinante e complesso.

Gli allievi con difficoltà vengono a lezione ;  e, qualora servisse ripeterlo ancora una volta, le mie sono vere lezioni e non sedute di musicoterapia;  per imparare a suonare, ma anche per sviluppare ed incrementare attraverso la musica competenze che non hanno ancora acquisito e che possono essere di tipo cognitivo, motorio, linguistico, relazionale, espressivo o sensoriale.

Dunque, solitamente, essendo tali obiettivi espliciti e da me dichiarati fin dal primo incontro, la motivazione loro e della famiglie verso il percorso di musica è mediamente più alta rispetto a quella dei “canonici” allievi di musica, perché appunto si muove su diversi fronti e coinvolge il bambino o ragazzo nella sua “totalità”.

Però anche una motivazione intrinseca così forte non va mai abbandonata a sé stessa, ma al contrario sempre alimentata e sostenuta.

Le famiglie “disabili”, come a volte loro stesse si definiscono, sono gruppi di persone forti, tenaci e combattive, che però vivono situazioni complicate ed impegnative, che le portano ad avere, come tutte le altre famiglie, momenti di crisi, fragilità e sconforto, nei quali un’insegnante di musica non può essere solo una docente, ma deve anche saper ascoltare, supportare ed incoraggiare, anche con la sola presenza, un ascolto attivo ed il riconoscimento dei periodi di difficoltà emotiva interna , esterna e concreta, o anche solo “banalmente” logistica … come organizzare, ad esempio, la giornata di un ragazzino disabile che si divide tra scuola, logopedia, fisioterapia, controlli medici, somministrazione di farmaci, sport, musica ed esercizi quotidiani al violino o al pianoforte … magari resi più complicati da frequenti malattie o problemi fisici o dalla presenza di fratelli ed altri famigliari che richiedono anche loro un’attenzione particolare?





La vita con uno o più figli disabili non è mai semplice, può essere meravigliosa perché loro sono persone speciali, può essere intensa, ricca e colma di emozioni positive, ma non è facile, mai, e questo va messo in conto e riconosciuto, perché se una mamma ed un bambino iniziano a sentirsi soli anche nell’aula di musica, allora il progetto è destinato a fallire.

Io infatti cerco sempre di mantenere i contatti con le mamme dei miei allievi anche durante la settimana, sentendole spesso via email, sms o chat, per sapere come procedono il programma, gli esercizi a casa, o anche semplicemente per tenermi aggiornata sullo stato di salute o sui progressi quotidiani del bambino.

E vedo che a loro questo fa piacere, ma gratifica e rende felice anche me, e le rassicura.

Con i ragazzini, invece, mantengo un atteggiamento a metà tra il distaccato stile “signorina Rottermeier”, quando devono lavorare seriamente ed impegnarsi in esercizi importanti, e l’affettuoso, scherzando, ironizzando, sorridendo e ridendo molto …

 Con Alessia, ad esempio, che conosco  da quasi 10 anni, posso permettermi di ironizzare sulle sue difficoltà chiamandola, in lingua dei segni, “monella” o “lumaca”, e prendendomi in risposta un bel “ma tu sei matta” o “lumaca sarai tu” … !!!






Con i più piccoli, invece, mi piace coccolarli e strapazzarmeli, a volte li abbraccio e loro mi danno i bacini, oppure li prendo i braccio e me li tengo stretti, finché non protestano,  perché va bene essere coccolati, ma dopo un po’ basta!





7 – CONCLUSIONI  … ?

Insomma, alla fine penso che, come ho già accennato, per riuscire a creare e mantenere alta la motivazione verso la musica, prima di tutto si debba credere davvero in ciò che si fa, ma crederci fino in fondo, senza dubbi (almeno!!!) o ripensamenti.

Penso che si debba amare la didattica, i bambini e l’insegnamento, ed ovviamente la musica, perché non è possibile svolgere un lavoro di questo tipo “tanto per”, senza passione, esperienza e professionalità, o giusto per il guadagno- anche perché … sai che guadagno!- …

La motivazione dell’insegnante, per tornare all’argomento iniziale, non deve e non può essere solo estrinseca, altrimenti si possono compiere gravi errori o addirittura danni; ma anzi deve avere una spinta interiore molto forte, quasi assoluta in certi momenti (a me capita  quasi sempre di sperimentare quello che si chiama “flow” , ovvero un momento in cui il tempo è sospeso, tutto è nel qui ed ora in un “flusso” costante, e sono talmente concentrata e “presa” da ciò che faccio da non percepire più il trascorrere dei minuti e delle ore) …






Perché quando si lavora con le persone, che siano bimbi piccolissimi, mamme, papà – io lavoro anche con un nonno!- o ragazzini con gravi difficoltà, al centro ci devono essere loro.

Non è sempre facile ed automatico, ma è un’esperienza meravigliosa, di un’intensità incredibile, a volte persino commovente!, e che regala soddisfazioni ed una felicità ben maggiori dell’impegno e della fatica che a volte richiede.

Da questa professione è partita la mia personale ricerca della felicità … ed ora posso dire con certezza che l’ho trovata.
















sabato 9 novembre 2013

Luca e Alessio : Children's Music Laboratory (ovvero "crescere con la musica")

Luca, 5 anni

Da poco più di un mese hanno iniziato a studiare con me due fratellini, Luca ed Alessio, di 5 e 3 anni, che vengono a lezione con la mamma con molta costanza ed entusiasmo e stanno già svolgendo un ottimo percorso.

Date le loro età non proprio vicine, ho proposto loro il programma di primo anno di CML, ma ultimamente, visto che Luca è più grande, sto introducendo per lui elementi più avanzati, e la sua velocità di apprendimento degli stessi mi conferma di essere sulla strada giusta, infatti a breve inizierà anche lo strumento ... o meglio, gli strumenti, visto che dimostra interesse sia per il violino sia per il pianoforte.

I due bambini sono piuttosto diversi sia fisicamente sia come carattere : Alessio ha la pelle chiara, gli occhi castani ed i capelli biondi, a lezione è timido e a volte un po' chiuso e preferisce rimanere vicino alla mamma - teniamo conto che ha compiuto i 3 anni la settimana scorsa ed ha appena finito l'inserimento alla materna, perciò è ancora proprio piccolino!-.

Luca, invece, ha i capelli scuri, occhioni grandi e intensi dalle ciglia lunga, ed un carattere vivace e determinato, ma ha dimostrato da subito ottime qualità musicali, infatti ha senso del ritmo, un buonissimo orecchio, è perfettamente intonato ed ha una buona manualità, sulla quale comunque stiamo lavorando in previsione dell'" approdo" allo strumento.

Sono davvero carini, allegri e simpaticissimi, e la loro mamma ha abbracciato da subito con convinzione la filosofia Suzuki, preparando un quadernone con il programma delle lezioni che le invio settimanalmente, inserendovi anche i testi e gli spartiti di filastrocche e canzoni, ascoltando il cd del repertorio, chiedendomi spiegazioni e chiarimenti sullo svolgimento corretto dei vari esercizi, e soprattutto lavorando a casa con i suoi bambini, inventandosi metodi e trovando momenti per ripetere con loro tutto il programma.

Anche a lezione, Debora è un'ottima "mamma Suzuki", perchè segue con interesse e partecipazione attiva entrambi i figli, mettendosi in gioco nell'apprendimento del programma anche cantando ed imparando tutti i "compiti" insieme a loro, ed è brava nel richiedere attenzione, ascolto dell'insegnante ed esecuzione accurata e precisa di tutto ciò che propongo, senza però diventare coercitiva o giudicante, ma anzi rimanendo positiva per trasmettere questa passione a Luca ed Alessio.

Alessio tende ancora a cantare poco, ma per ora non lo forzo a fare nulla e rispetto i suoi tempi, perchè vedo che la musica gli piace e le mie proposte lo "attirano", ma deve ancora ambientarsi e trovare il suo modo per coinvolgersi con tempi che sono solo suoi.

Da poco ho escogitato lo stratagemma dei video e delle fotografie per dargli un feedback su ciò che fa, e la strategia sembra funzionare, infatti gli piace essere fotografato mentre esegue i "giochi" e poi riguardarsi, con evidente soddisfazione per quello che riesce a fare.

In questo fotografia, eccolo nei primi tentativi di eseguire la "lumachina", elemento cardine del programma CML, che serve ad acquisire la corretta impostazione sull'arco del violino ... non è dolcissimo??



Una canzone "per fare" che gli piace particolarmente, invece, è "Campanellino", per sviluppare coordinazione, velocità di esecuzione motoria ed indipendenza delle dita, che a volte propongo in una variante con bellissime maracas costruite da mio papà, invece dei "canonici" campanelli :






Con Luca sto passando ad una manualità leggermente più avanzata, durante la lezione di ieri - in cui era da solo - infatti gli ho proposto "Un occhietto", che richiede maggiore precisione motoria fine associata ad un ritmo costante e abbastanza sostenuto; e da un paio di lezioni stiamo lavorando,  dopo aver introdotto l'esercizio "Mano arco/mano strumento" anche insieme al fratello, sull'impostazione del violino, con il gioco  dell' "orologio" che serve per imparare a mettere il violino sulla spalla in un tempo predefinito mantenendo la postura corretta.

Nei seguenti video vediamo che, grazie soprattutto al lavoro che sta svolgendo a casa, Luca ha già capito bene come si tiene lo strumento, ed anche nella canzone di manualità, pur essendo la prima volta che la provava, dimostra già una buona competenza :






 Giusto per ribadire il concetto di "lumachina" - un po' di "insistenza" non guasta mai!- ho introdotto tale esercizio motorio anche nel "Mi preparo per il tuffo", canzoncina divertente ed utile all'apprendimento delle scale musicali.

Siamo arrivati alla scala di Fa, ma in questo video Luca ripassa il Tuffo in Mi facendo la "lumachina" sui legnetti :





Per finire, entrambi i miei allievi apprezzano molto le filastrocche. 

Parlano tutti e due bene e con proprietà di linguaggio - Debora mi dice che a casa Alessio è un chiacchierone- , e Luca ha una facilità di apprendimento ed una velocità notevole nell'imparare a memoria una filastrocca a settimana con relativa coreografia, ma la sua preferita (come per la maggior parte dei miei allievi!) rimane "Il dito mignolo", che recita con espressività ed evidente piacere! 

(E' proprio un ottimo attore, soprattutto nel finale, troppo simpatico!)





I miei due nuovi allievi hanno iniziato un percorso proficuo e positivo, che sta già dando notevoli risultati, e che conferma una volta in più, se ancora ce ne fosse bisogno!, che crescere con la musica è divertente, formativo e piacevole, ma che richiede la collaborazione attiva dei genitori, per i quali a volte seguire questo programma può essere impegnativo in termini di tempo e di risorse, regalando però in cambio esperienze e momenti intensi ed indimenticabili a loro ed ai loro figli, che avranno l'opportunità di condividere con mamma e papà un percorso di crescita e sviluppo della loro personalità, dei loro interessi, delle loro competenze e potenzialità con amore e gioia, e tutto questo grazie alla musica.


domenica 3 novembre 2013

Alice al Premio Pugnani di Cumiana (TO)


Dall'1 al 3 Novembre si è svolto a Cumiana (TO) il Premio Pugnani, concorso musicale nazionale dedicato a solisti e gruppi da camera di archi e pianoforte.





Come insegnante avevo iscritto Martina ed Alice, ma purtroppo la prima non ha potuto partecipare per un serio problema di famiglia ... mi è dispiaciuto molto che non potesse essere presente - ed anche lei ci teneva molto a partecipare-, ma di sicuro troveremo presto altre occasioni in cui potrà esprimere le sue qualità musicali.

Tuttavia, avendo già organizzato il viaggio, io sono partita comunque venerdì, da sola, anche per ascoltare le audizioni del sabato ed aspettare poi Alice che sarebbe arrivata con la sua famiglia Domenica mattina.

Cumiana è un paesino arroccato sulle colline torinesi, lontano da tutto e da tutti, a soli 30 km da Torino, ma non facile da raggiungere con i mezzi. Infatti da Voghera ho preso il regionale per Porta Nuova, per poi attendere ancora più di un'ora - anche a causa del ponte del primo Novembre- e salire su un autobus che, dopo tantissime fermate!- mi ha portata nella piazza di Cumiana, in un'altra ora secca di viaggio!

Ma non era ancora finita : il mio B&B ed il castello in cui si sarebbero svolte le prove si trovavano in cima al paese, ad un ulteriore paio di km dalla piazza, per fortuna però la proprietaria del B&B è stata così gentile da venirmi a prendere ed accompagnarmi lassù in auto.

Detto così, sembra che mi trovassi in alta montagna tra stambecchi e licheni, ma in realtà ero solo a 500 m slm, tuttavia la strada che sembrava portare verso il nulla, le casette coi tetti spioventi sparse ai lati della strada ed il clima freddo, umido ed uggioso davano la sensazione di essere tra i monti di Heidi.


(In questo foto c'è il sole, ma è di due giorni dopo il mio arrivo!)

Il Bed and Breakfast "Il Castagno" è una villetta molto semplice ma accogliente con a disposizione due stanze per gli ospiti, gestita da una coppia sulla sessantina, Maria Rosa e Matteo, due persone davvero piacevoli, simpatiche, gentilissime e disponibili, che per tre giorni mi hanno fatta sentire come a casa mia e che ringrazio vivamente per la cordialità e l'ospitalità.

Buonissime le minestre con le verdure del loro orto, ed a fine cena i kiwi nani del vicino, una varietà mai vista in vita mia e simile a chicchi d'uva un po' più scuri, ma proprio buoni!

Maria Rosa e Matteo hanno sopportato anche i miei risvegli la mattina presto per andare alle audizioni ed i duecento cambi di programma nei giorni successivi, dati da imprevisti vari, ed alla fine culminati nella decisione di un orario di partenza definitivo, ma con l'autorizzazione da parte mia di mandarmi a quel paese qualora la mia indecisione li avesse disturbati troppo!




http://www.webalice.it/cumiana/index.html


Sabato mattina presto, prima delle 8,30, ho raggiunto il Castello Canalis, a 100 m dal B&B ... percorso breve ma tutto in salita e già impegnativo per il mio fisico da ottantenne!, in cui si sarebbero svolte le audizioni del concorso.

Ecco un mio "promo amatoriale" del Premio :





Nonostante non sia riuscita a vedere la sala principale, il castello era comunque molto affascinante e suggestivo, veramente un'ottima location per un concorso, ed un luogo emozionante in cui suonare soprattutto per i candidati più piccoli.



La commissione era composta da insigni didatti e musicisti : il compositore Claudio Mantovani - presidente di giuria- i violinisti Cristiano Rossi e Giacomo Agazzini, il direttore d'orchestra Marco Zuccarini ed il pianista Antonio Valentino.

Il direttore artistico, invece, era il pianista Simone Zoja.

I giurati e gli organizzatori hanno dimostrato una grande professionalità unità a simpatia, disponibilità ed entusiasmo verso i concorrenti, le famiglie e gli insegnanti ... vorrei ringraziarli in modo particolare per la loro cortesia nei miei confronti, per due giorni infatti hanno trascorso parte del loro tempo con me supportandomi sia nel mio status di insegnante "sola" venuta ad ascoltare il concorso, sia nelle vicissitudini che si sono presentate per le mie allieve .. infatti prima ho dovuto annullare la partecipazione di Martina, poi nella giornata di sabato ho ricevuto un sms della mamma di Alice che mi scriveva che la bambina aveva la febbre!!!

Perciò fino a Domenica mattina anche la presenza della mia seconda allieva è rimasta in dubbio, e la commissione si è sorbita con molta pazienza le mie preoccupazioni ed i continui aggiornamenti sullo stato di salute di Alice ... finchè alle 12 di Domenica ne ho potuto confermare, con evidente entusiasmo!!!, la partecipazione e l'imminente arrivo!

Grazie a tutti, davvero !!!





Sabato ho seguito le audizioni dei pianisti "grandi" (fino ai 25 anni) e dei violinisti cat A ( 13-15 anni) e B (fino ai 25).

Il livello di tutto il concorso è sempre rimasto molto alto, erano tutti davvero bravissimi, alcuni direi veramente eccellenti, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche musicale ed artistico, con una notevole maturità e profondità di esecuzione uniti spesso a comunicativa e temperamento artistico.

Tra i  violinisti più giovani, un plauso ad Anna Molinari, con una splendida esecuzione di Wieniawski - Scherzo Tarantella, un suono presente e corposo ed una musicalità e consapevolezza esecutiva ben maggiori della sua età anagrafica ( 14 anni).

Tra i "grandi", eccezionali Brice Mbigna Mbakop, che conoscevo di nome perchè "ex bambino Suzuki", con un programma vasto e completo ed una sicurezza e facilità notevoli, ed Alessandra Pavoni Belli, grinta, passione e temperamento al servizio della musica di Kachaturian e Martucci.





E, dopo una notte tranquilla e rilassante nonostante un po' di pensieri per la febbre di Alice, eccoci arrivati a Domenica!

Fino alle 12 ho ascoltato le prove dei candidati con la pianista accompagnatrice Giorgia Delorenzi, che avevo conosciuto ben 10 anni fa ad alcuni corsi di musica da camera, con la quale avevo condiviso momenti di studio serio ma anche puro divertimento nella splendida cornice di Pra Catinat (TO), e che sono stata molto contenta di rivedere dopo così tanto tempo!

Poi, incredibile ma vero, è arrivata la mia piccola allieva, completamente ristabilita nel giro di una notte, attivissima e vivace come solo i bambini sanno essere anche dopo giorni di malattia, e come sempre con na grande voglia di suonare e di vivere quella nuova esperienza.

Giunta al Castello da neanche 5 minuti, ha direttamente iniziato le prove con Giorgia, con la quale è scattato un feeling immediato, grazie anche alla dolcezza ed all'ottimismo che la pianista ha trasmesso alla mia allieva, che infatti subito dopo la prova ha voluto avere la certezza di suonare con lei anche durante l'audizione!

Le prove sono state impeccabili, Alice non ha mostrato nè stanchezza nè debolezza, ma anzi ha tirato fuori la sua ormai nota sicurezza sullo strumento unita ad una calma serafica :


( Notate l'autoritratto di Alice sulla copertina del libro degli spartiti ... troppo forte!)

Ed appena finite le prove, sono iniziate le audizioni della categoria dei più piccoli, le "Giovani Miniature", non una gara vera e propria, ma un concerto pubblico senza punteggi, al termine del quale la commissione avrebbe segnalato i migliori piccoli musicisti per un concerto di gala ed una borsa di studio.

Dato il livello del Premio, non mi aspettavo che Alice sarebbe stata invitata a suonare la sera nè che sarebbe stata segnalata, non perchè non fosse brava, anzi !!, ma perchè gli altri concorrenti, a giudicare dai programmi ma anche da un paio di nomi a me noti, erano ragazzini che studiano lo strumento da 4 - 6- 7 anni, quindi per forza di cose la mia bambina non sarebbe potuta essere al loro livello, avendo iniziato il violino meno di un anno fa!

Allora, insieme a Giorgia, le ho subito spiegato che lo scopo dell'esperienza torinese sarebbe stato quello di tenere un concerto pubblico divertendosi a suonare ed esprimendo la propria passione per la musica, perchè in effetti era in primis quello il motivo per cui l'avevo iscritta.

Anche qui, bravissimi tutti, a partire da un bimbo dolcissimo e ad un livello tecnico molto avanzato per la sua età ( al massimo 7 anni direi ... ed ha suonato un concerto di Vivaldi!!), fino ad arrivare alle più grandi, ed ormai concertiste navigate, Elisa Scudeller e Giulia Rimonda, entrambe musicalmente già quasi "adulte",con un'ottima qualità di suono, virtuosismo tecnico, intepretazione molto interessante ed idee musicali già chiare e precise. 

Brave!!!

 Infatti hanno ricevuto una menzione speciale e la possibilità di concorrere alla Borsa di Studio durante il concerto serale.

Alice ha suonato esattamente a metà del concerto ed è stata meravigliosa, ma ormai lei è per me una certezza ... Sicura, pulita, precisa, intonatissima, bel suono - migliorato molto con il violino più grande, da 1/2), esecuzione totalmente a memoria ... era talmente brava - e poi è bella e dolcissima! - che la giuria la guardava compiaciuta, io non potevo smettere di sorridere per l'intera duranta dei suoi brani, ed alla consegna degli attestati ha ricevuto molti complimenti dalla commissione e dal presidente di giuria, con un incoraggiamento a continuare gli studi visto l'ottimo inizio.

Ecco un estratto della sua prova:








Complimenti Alice !!!

Non perdere mai l'entusiasmo, la passione e la tua gioia di suonare ... io senza dubbio cercherò sempre di sostenerli ed alimentarli, perchè so con certezza che ne vale la pena e che puoi fare grandi cose ...


La mamma di Alice mi scrive : " La giornata è stata bellissima, e come dice Alessandro (fratello di Alice), la musica è "celestiale" : E' stato bello esserci!"