martedì 12 gennaio 2021

Alcune professioni non si improvvisano...

 





Sono insegnante Suzuki di 2^Livello! 

Sognavo di ottenere l'abilitazione al metodo Suzuki già tantissimi anni fa, ed ora sono finalmente arrivata al secondo livello.






Tuttavia studiare mi piace molto e, nonostante abbia quasi 38 anni, continuo a formarmi, quest'anno seguendo un master in Psicologia dello Sport e della Performance e Coaching.


Possiedo un diploma di Conservatorio in violino, sono Psicologa dello Sviluppo e Tecnico del comportamento (ABA), ho conseguito inoltre un Master in Didattica dello Strumento ad arco in UK  ed una specializzazione nei metodi didattici Lullaby e Children's Music Laboratory (www.musicalgarden.it).

Inoltre ho partecipato, sia come spettatrice sia come relatrice, a vari convegni nazionali ed internazionali sui temi della didattica, della musica, e della disabilità.




Per finire, o, forse, partendo dall'inizio del mio lavoro in questo campo, ho quasi 20 anni di esperienza educativa nell'ambito delle disabilità dello sviluppo, in molti contesti diversi- casa, scuola, vacanze, assistenza h24, comunità, laboratori, ospedale, associazioni- e di qualunque tipo.

Più vado avanti, più sono convinta che i titoli di studio, insieme all'esperienza sul campo, contino davvero. Quando si lavora con le persone, e in particolare con i bambini, non ci si può improvvisare. Purtroppo è ancora molto diffusa l'idea dell'insegnante, dell'educatore e addirittura del professionista del benessere psicologico come di una persona che deve essere prima di tutto empatica e motivata, poi il resto non conta. Sembra che bastino "l'amore", alcune esperienze di vita, due corsetti e poi tutti possono fare tutto. Beh, non è così.

Io nella vita lavoro "solo" come insegnante di violino, cosa che spesso mi viene rinfacciata dagli haters e dai detrattori in rete (cosa ne vuoi sapere... sei solo una maestra di musica!), eppure, per svolgere questa professione con bambini piccoli e con disabilità, sto studiando ed acquisendo titoli di studio ed esperienza da 20 anni. Perchè voglio svolgerla con preparazione, competenza e professionalità.

Qualcuno penserà che io, con i titoli di studio che ho, mi sia "ridotta" ad insegnare violino perchè non trovavo altro, perchè non ero "abbastanza brava" per fare la psicologa, la consulente ABA (titolo che non ho, ma che mi piacerebbe acquisire in futuo) o la psicoterapeuta (idem).

Non è così. Io ho sempre voluto insegnare ai bambini piccoli, all'inizio non sapevo di preciso cosa, poi ho capito che volevo insegnare musica. E, per quanto mi riguarda, questo non è un ripiego, qualcosa che mi limita o mi sminuisce, anzi!



 Insegnare ai bambini piccoli ed ai bambini disabili è, o meglio dovrebbe essere, difficilissimo! Se conoscete persone per le quali non lo è, o per le quali "basta l'amore", fatevi qualche domanda e poi fuggite a gambe levate.

Essere professionali, competenti e preparati al livello più alto possibile è l'unica soluzione, altrimenti si rischia di rovinare i bambini e di incidere in modo negativo sulla loro crescita e sul loro futuro. Proprio come farebbe un medico impreparato.

Vi fareste curare da una persona "tanto appassionata" di medicina ma senza laurea? Non penso. Allora perchè fare lo stesso con un insegnante o un professionista del benessere psicologico?

Sono professioni altrettanto importanti, delicate e complesse, e sarebbe ora che venissero riconosciute come tali, perchè solo così si potranno vedere reali cambiamenti in termini di apprendimento o di competenze sia nei bambini sia negli adulti.

I titoli di studio contano, e certe professioni non si possono improvvisare.

E' per questo che io, "nonostante" tutti i miei titoli ed anni di studio ed esperienza, ho scelto di fare "solo" l'insegnante di violino.



 




domenica 10 gennaio 2021

Intervista per Sport Mindset Agency


 

Ecco la mia intervista per Sport Mindset Agency, in cui ho parlato di musica e psicologia, didattica musicale per l'infanzia e la disabilità, musica e sport e benessere.





Trovate Sport Mindset Agency sul web (https://www.sportmindsetagency.com/), su Facebook e su Instagram, questo è quello di cui si occupano:

"
Presso Sport Mindset Agency lavorano diversi Psicologi dello Sport & Performance in tutta Italia, tramite un network fidato costruito nel tempo, con professionisti altamente specializzati, in grado di arricchire e di portare qualità all'interno dei contesti sportivi.
Offriamo servizi di formazione e consulenza sulla mentalità sportiva e della performance ad atleti professionisti, olimpici, d'élite, dilettanti, dei settori giovanili, nonché a musicisti, attori, artisti e professionisti."

(dal sito web www.sportmindsetagency.com)


Ph. Margherita Garavana


domenica 27 dicembre 2020

Gli esami Musica è Gioia 2020

Questo mese, grazie alla collaborazione di alcuni colleghi (Alessio Nacuzi di Siena ed Elena Saccomandi di Torino), si sono tenuti gli esami degli allievi delle sedi Musica è Gioia di Voghera e Torino.

32 candidati dai 3 ai 15 anni, con programmi che andavano dal primo al quarto Volume Suzuki, compresi alcuni piccolissimi Pre-Twinkle.

Gli esami si sono tenuti in parte online ed in parte in presenza nello studio di Voghera, con i commissari esterni collegati in remoto. 



Artemisia, 4 anni



Gli allievi, alcuni alla loro prima esperienza in assoluto in "pubblico" e con un programma che per il loro livello era molto impegnativo (anche 5-6 brani da eseguire senza pause), erano emozionati ma felici, non vedevano l'ora di suonare, e questo è stato l'aspetto a mio parere maggiormente positivo, perchè il mio scopo era di far vivere loro un'esperienza serena ed importante, che avrebbero ricordato con gioia in futuro.


Laerte e Stefano:




Nonostante al termine di ogni esame consegnassimo un attestato su cui erano riportati dei voti relativi a più competenza (arco, suono, impostazione, intonazione, ritmo ecc), come sempre ho voluto tenere la valutazione distinta dal concetto di giudizio: a differenza dei voti scolastici, infatti, voglio che per i bambini sia chiaro che eventuali punteggi, come nel caso di quelli agli esami, non danno un giudizio su di loro come persone, ma sono solamente valutazioni oggettive del loro livello di apprendimento e degli aspetti su cui è necessario lavorare nello specifico per migliorare ancora di più.

I voti che abbiamo dato, infatti, erano tutti molto alti, accompagnati da giudizi espressi in positivo e da ua spiegazione delle competenze che necessitavano di maggiore studio e focalizzazione.

In questo modo, nessuno è rimasto scontento del proprio risultato o si è sentito giudicato come persona, ma allo stesso modo a tutti era chiaro quali fossero gli aspetti che avevano bisogno di particolare studio ed attenzione.

Giulia, 5 anni





Come ho scritto nell'articolo precedente (Insegnare è una questione di equilibrio) per me è fondamentale essere onesta con gli allievi, dunque dire loro con sincerità ciò che penso e tenere sempre gli obiettivi alti, ma con tranquillità, serenità e con un atteggiamento positivo.

Maria, Riccardo, Sara, Francesca:






I miei colleghi erano perfettamente in linea con questo approccio, infatti è stato molto interessante per i miei allievi ricevere da loro consigli, commenti e feedback costruttivi sulle loro esecuzioni, e per noi tre è stato uno scambio di competenze e di professionalità veramente utile ed arricchente.


Federico, 10 anni


Dato che, dal periodo del primo lockdown, ho allievi da tutta Italia ed anche dall'estero, abbiamo avuto candidati provenienti da luoghi lontanissimi tra loro, dalla Sicilia alla Scozia, ed anche per loro è stata un'esperienza veramente stimolante.


Ecco Marika (da Trapani), Alys (da Caserta) ed Oona (da Edimburgo):










Gli esami in studio sono stati ancora più "adrenalinici" , perchè entrare uno alla volta, suonare dal vivo e poi ricevere la valutazione e l'attestato in presenza hanno aggiunto "ufficialità" ed un pizzico di tensione all'evento!

Inès:





Noemi:


Riccardo:



Sofia:




Alessia:



Rebecca:



Le esecuzioni sono state tutte, sia per lo studio di Voghera sia per quello di Torino, di alto livello e caratterizzate da impegno, preparazione e musicalità, quindi sono senza dubbio soddisfatta e vorrei fare i complimenti a tutti i partecipanti, con l'augurio di continuare con lo stesso impegno, dedizione ed entusiasmo anche in futuro!


Ecco alcune delle esecuzioni dei piccoli violinisti!

Artemisia, 4 anni:


Oona, 6 anni:




 
Sofia, 5 anni e mezzo:



Stefano, 5 anni e mezzo:




Maria, 8 anni:






Inès, 8 anni:



Sara, 7 anni:



Alessia, 9 anni:



Francesca, 7 anni:


Rebecca, 6 anni:



Noemi, 9 anni:

giovedì 17 dicembre 2020

Insegnare è una questione di equilibrio

A fronte degli insegnanti di cui ho parlato più volte su questi blog, quelli rigidi, autoritari e inutilmente severi, ce ne sono anche molti che hanno un approccio rinforzante e basato sulla comunicazione positiva,sulla gentilezza e sul rispetto del bambino.

A volte, però, anche questo atteggiamento, senza dubbio auspicabile, viene portato un po' all'estremo, diventando quasi iperprotettivo nei confronti dei bambini, ai quali si chiede poco e nei confronti dei quali si ha quasi paura di essere troppo invasivi o decisi. A volte osservo, infatti, una tendenza ad abbassare molto le richieste di confronti degli alunni, chiedendo loro il minimo indispensabile e cercando di preservarli da errori, difficoltà e frustrazioni, proprio per non incorrere nei comportamenti autoritari di cui sopra.

A maggior ragione, se il bambino ha difficoltà o disabilità si fa in modo di ideare per lui obiettivi più bassi possibili, per "proteggerlo" da un eventuale "fallimento" e dalla conseguente frustrazione. Questo succede anche nel mio campo, quello della didattica musicale, ed anche con bambini che non hanno difficoltà: se il bambino "non se la sente" di suonare in pubblico, gli viene permesso di non farlo; se è timido, viene esonerato dall'orchestra fino a quando non sarà "pronto"; se non si impegna non gli si dice di studiare di più, perchè potrebbe rimanerci male.



Se poi un bambino è, magari, nello spettro autistico, allora l'importante sembra essere il "rispetto della sua identità", e quindi può suonare con un'impostazione sbagliata, mettere in atto stereotipie e comportamenti problema (perchè è il "suo modo di esprimersi"), scappare via, e quant'altro, perchè dargli regole e richiedergli precisione ed impegno equivarrebbero a "non rispettare la condizione autistica " ed a "volerlo cambiare, facendolo diventare diverso da quello che è".

Ma, al pari dell'atteggiamento autoritario, anche quello permissivo ha i suoi limiti.

Come ho detto più volte, un insegnante non è un genitore che, in virtù del suo totale coinvolgimento emotivo, può comprensibilmente essere iperprotettivo e troppo attento, ma, al contrario, è un professionista, e quindi  dovrebbe essere in grado di separare le proprie emozioni dal lavoro che sta svolgendo, per mettere al centro il bambino e non sè stesso.


Insegnare agli allievi maggiori competenze e dare loro strumenti per far fronte alle richieste della vita quotidiana, dunque, non vuol dire non accettarli per ciò che sono, ma, al contrario, diventare per loro insegnanti di vita prima che di qualsiasi altra materia. Insegnare e dare maggiori strategie non vuol dire non accettare il bambino come persona, ma, anzi, dargli la possibilità di diventare in futuro una persona più serena, capace e realizzata.

Un bambino che ha comportamenti aggressivi o pericolosi, che comunica in modo inadeguato non va "accettato nelle sue modalità di comunicazione", ma va aiutato a trovarne altre più funzionali. Un bambino che ha difficoltà comunicative, linguistiche, cognitive o emotive non va lasciato da solo ad affrontarle, ma supportato affinchè possa superarle. Troppo facile dire "crescerà... imparerà da solo... con il tempo troverà soluzioni più efficaci..."... certo, intervenire è più faticoso, perchè bisogna sapere come fare, ma è il nostro lavoro. I genitori possono, se vogliono, predicare l'efficacia di una presunta "crescita naturale", senza proposte, richieste o aspettative; noi, da professionisti, no.

Nella didattica musicale il discorso è lo stesso.

Ho già parlato in più articoli della differenza tra il mio lavoro, didattico, e la musicoterapia, ma ancora una volta mi piacerebbe ricordare che trattare i bambini autistici, o con disabilità, come "essere magici e speciali che vivono in un loro mondo fatato" (che ci crediate a no, questo è l'atteggiamento di molti professionisti) non rende loro giustizia,non li aiuta ed è un modo come un altro per discriminarli e non avere rispetto per loro.

Empatia, entusiasmo e capacità di comunicazione sono fondamentali, ma con equilibrio, senza lasciare che le emozioni guidino il nostro operato in modo incontrollato, ma avendo prima chiari modalità di lavoro, obiettivi e strategie, proprio perchè insegnare è una professione, non un hobby che può essere coltivato facendosi guidare unicamente dal cuore e dalla passione, e richiede molto, molto altro.

In conclusione, quindi, come ho detto più volte, anche gli allievi con disabilità e difficoltà sono prima di tutto bambini come gli altri (e non sono "speciali" in virtù delle loro difficoltà) e soprattutto possono imparare come gli altri, con i loro tempi, certo, ma timore, insicurezza ed iperprotezione nei loro confronti non portano da nessuna parte. Di certo non li aiutano e possono, addirittura, impedire loro di raggiungere i risultati che potrebbero avere, perchè un atteggiamento già sconfitto in partenza equivale al porre davanti al bambino ostacoli insormontabili che, in realtà, non esistono se non nella nostra mente.








martedì 15 dicembre 2020

Steven: a piccoli passi si va molto lontano!

 Steven ha 4 anni e mezzo. E' un bambino autistico con importanti difficoltà, non verbale, ma anche con ottime capacità di apprendimento, una buonissima memoria, musicalità ed orecchio.



Ha iniziato a studiare violino a Novembre seguendo una lezione online a settimana con me insieme alla sua mamma, Rovena, bravissima nel seguirlo e nel lavorare con lui sia durante le lezioni sia nello studio quotidiano.

In caso vi stiate chiedendo come sia possibile insegnare violino online a bambini piccoli con disabilità, ecco la risposta: grazie ai loro genitori. Per la mia esperienza, se il genitore che partecipa alla lezione del bambino è formato in ABA ed è già abituato a collaborare e lavorare a casa con il proprio bambino, la didattica a distanza diventa non solo possibile ma anche semplice, naturale, non molto diversa da quella in presenza, che comunque rimane sempre da preferire, ma , qualora si sia distanti (io ho allievi in tutta Italia ed anche all'estero), si può fare anche DAD  in un'ottica inclusiva senza tutti i problemi che gli insegnanti di scuola lamentano ormai da mesi.

Steven segue i programmi Pre-Twinkle Suzuki e CML1 (Children's Music Laboratory), lavorando su impostazione del violino ,lettura ritmica, manualità, motricità fine e coordinazione.

E' un bambino che ama imparare le canzoni ed i ritmi e si impegna molto anche con lo strumento, infatti,essendo partito a Novembre con l'impostazione sul violino tenuta per secondi, ad oggi riesce a mantenerla per 10 secondi e sta per arrivare a 15 secondi consecutivi.

Forse può sembrare poco, ma nel mio lavoro è molto importante stabilire obiettivi mirati e raggiungibili e procedere a piccoli passi, per poi riuscire ad alzare sempre di più la difficoltà dei compiti e la durata degli esercizi, e solo in questo modo è possibile ottenere, con  calma ma con precisione, risultati degni di nota.

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A breve inizieremo a lavorare anche sulla presa dell'arco, ma intanto Steven, insieme alla mamma, ha iniziato a provare ad utilizzarlo per imparare il ritmo della prima variazione di Bella Stella:



Rovena, seguendo le mie indicazioni riguardo al programma didattico, gestisce molto bene i tempi di lavoro del bambino,la sua motivazione e collaborazione, ed è evidente quanto per Steven la musica sia importante e sia un risorsa per la sua crescita e per lo sviluppo dei suoi interessi.




Tornando al discorso sulla formazione dei genitori, come ho spiegato in diversi articoli, l'analisi del comportamento fornisce loro strategie per lavorare con i propri figli incentivando l' apprendimento di competenze di vita quotidiana e di comportamenti funzionali ed adeguati. Un bambino che è seguito in ABA imparerà molto più facilmente anche a suonare, oltre ad avere ovviamente maggiori competenze nella vita quotidiana a livello comportamentale, comunicativo, linguistico e cognitivo.

Quando una nuova famiglia inizia il percorso musicale con me, dunque, dico sempre che, per la mia esperienza e secondo le ricerche scientifiche, l'intervento ABA fa davvero la differenza, prima di tutto nella vita di tutti i giorni ma anche nell'apprendimento della musica. E molti miei allievi ne sono la prova, perchè chi di loro lo segue  ed ha genitori formati apprende molto meglio, è più motivato e collabora di più.

Purtroppo ci sono tanti pregiudizi al riguardo, avvallati da una certa "vecchia scuola" secondo la quale l'intervento comportamentale sarebbe rigido e "robotizzerebbe" i bambini. Invece è esattamente il contrario, perchè esso mira invece a creare indipendenza, autonomia e motivazione intrinseca.

Gli stessi obiettivi che mi pongo io, ma per la musica: cerco di fare in modo che i bambini diventino capaci di suonare da soli e che si appassionino al violino, tuttavia una prima fase di "addestramento" è indispensabile per tutti gli allievi (ma se ci pensate...qualcuno di voi ha forse imparato a guidare da autodidatta ed inventandosi le regole della strada??), che, una volta imparata la tecnica di base, saranno liberi di esprimersi attraverso lo strumento.

Per ora Steven è solo all'inizio del suo percorso, ma ha tutte le carte in regola per percorrere una strada lunga, appassionante e ricca di emozioni e soddisfazioni.

Complimenti a lui ed ai suoi genitori e buon lavoro!!

martedì 20 ottobre 2020

Oona: se vuoi davvero qualcosa, niente ti può fermare!

 (traduzione in italiano del post precedente. Video ed immagini sono nel post in inglese)




Oona ha 6 anni ed è una dei miei allievi online. Vive ad Edinburgo e, avendo un fratello che studia violino, avrebbe voluto da tempo suonarlo anche lei. E' una bambina molto musicale,ama anche cantare, con una bellissima voce, ed ha un ottimo orecchio.

Oona ha una disabilità motoria:  non riesce a camminare in autonomia ma utilizza un deambulatore o una sedia a rotelle, inoltre porta tutori alle gambe ed ha anche difficoltà di movimento agli arti superiori ed alla bocca, in particolare nella parte destra del corpo, con disordine un del tono muscolare che le causa difficoltà nell'articolazione delle parole.

La mamma di Oona mi ha chiamata a Giugno perchè cercava un insegnante per la bambina e , dato che durante il lockdown avevo iniziato a lavorare online, abbiamo pensato di iniziare nonostante vivessimo a migliaia di kilometri di distanza.

Oona è un'allieva incredibilmente entusiasta, è vivace, brillante e molto loquace, non sa cosa sia la timidezza e, fin dal nostro primo incontro, ha iniziato subito a raccontarmi di sè stessa, tanto che a volte devo fermarla se voglio anche farla suonare!




Ama le sfide e non si scoraggia mai, non si lascia mai intimorire da nessuna proposta ma, anzi, vuole sempre provare tutto e dimostra straordinaria forza e determinazione.




Dato che la sua difficoltà maggiore era rappresentata, all'inizio, dal corretto movimento dell'arco in velocità, ho pensato di concentrarmi sull'obiettivo di farle suonare il ritmo della prima variazione di Bella Stella il più velocemente possibile, chiedendole di suonare il singolo ritmo sul Mi vuoto quante più volte possibili in 35".

La baseline era di 10 volte in 35", dunque le ho chiesto di fare una "gara" con sè stessa, al termine della quale avrebbe ricevuto un timbro come "premio", per arrivare all'obiettivo finale di 24 ripetizione del ritmo, esecuzione che poi avrebbe visto riprodotta su un grafico.




Oggi, ad Ottobre, Oona riesce a suonare il ritmo 18 volte in 35" ed è molto orgogliosa di questo risultato!



Un'altra difficoltà era quella di tenere il mignolo fermo sull'arco dentro al buco del supporto per l'arco, allora abbiamo lavorato nello specifico su questo secondo obiettivo, che ad oggi è acquisito quasi al 100%.

Oona ci tiene tantissimo a migliorare e studia quotidianamente con la mamma e con suo fratellop Ivory, dunque i risultati che ottiene sono il frutto di un ottimo lavoro di squadra!

Per incrementare la sua manualità fine e l'indipendenza delle dita usiamo le canzoni del programma CML di Elena Enrico, tradotte da me in inglese, tuttavia la bambina vuole impararle anche in italiano, come potete vedere dal video qui sotto di Spazzola e Pettine per Fido.

Inoltre stiamo lavorando sul cambio di corda di Mi a La, ed ho dato ad Oona da studiare alcuni duetti insieme ad Ivory, tratti dai brani del primo Volume Suzuki.

A Novembre (aggiornamento del post) abbiamo iniziato ad introdurre l'impostazione della mano sinistra, nonostante per Oona fosse complicato sostenere arco e violino contemporaneamente... ma per fortuna un evento inaspettato ci è venuto in aiuto!

L'associazione americana May We Help (in Ohio) ha deciso di aiutare Oona rendendo violino ed arco maggiormente accessibili, dunque ha contattato un gruppo di ingegneri della Milford Engineering, che hanno progettato un supporto per il violino appositamente creato per la sedia a rotelle di Oona, leggero e flessibile, per permetterle di sostenere lo strumento senza alcuno sforzo:




Le hanno anche inviato una versione più piccola e leggera del Bow Hold Buddy di Things for Strings per migliorare la presa dell'arco, ed un bellissimo violino di liutaio.

Regali perfetti per Oona, che adesso può suonare con le dita della mano sinistra senza nessuna tensione nè fatica aggiuntiva, e si sta anche preparando per il suo primo esame di violino che si terrà a Dicembre!



La sua storia è stata anche raccontata in alcuni notiziari negli USA:

https://www.newsbreak.com/ohio/milford/news/2105766534213/milford-students-create-special-bow-so-young-girl-with-neurological-condition-can-play-violin?fbclid=IwAR2HVumILy1VQVxok4VUlUCOsIyUClYpyMBTIz89AHxYzQGsxYZwPhNQ9PA


https://www.fox19.com/2020/11/23/tri-state-students-help-girl-scotland-play-violin/?fbclid=IwAR2335OhB3daUcbR28mcWFXLJHtukLvq-cgHf-QTHWmFJaUYBB0PoqphVhM


Ma questa bambina straordinaria non è solo una musicista, ma anche un'atleta ed una modella, ed inoltre ama leggere e nuotare.

Se volete rimanere aggiornati sulla sua storia, seguitela su Facebook e su Instagram, sul profilo Little Red Weelchair.

Il prossimo obiettivo violinistico per lei sarà suonare con le dita della mano sinistra, e conoscendola sono sicura che sarà l'ennesimo successo!

La storia di Oona è la prova che se vuoi davvero qualcosa, niente può fermarti ... la determinazione e la volontà possono fare grandi cose, dunque, avanti così Oona!

lunedì 19 ottobre 2020

Oona: if you really want something, nothing will stop you!

 Oona is 6 and she's one of my online pupils. She lives in Edinburgh and, since her brother studies violin, she has always wanted to play it as well. She's a musical child who also loves singing, and she has a nice singing voice and a quick ear.

Oona also has a motor disability : she can't walk independently and she has to use a walker or a weelchair. She wears splints and she also has some issues with her upper limbs, expecially on the right part of her body, and with speaking, due to some muscular tone problems.



Her mum, Eleanor, called me because she was looking for a violin teacher for her child and, since I had just started to teach online during the lockdown, we agreed to try and started with Oona's lessons in June.

Oona's is an incredibily enthusiastic pupils, she's bright and lively and she shows an exceptional internal strength, determination and willingness to learn. She loves to be challenged and she never takes a step back, she always wants to try everything and she's not scared by her own difficulties.

She's open and talkative and she immediately got along well with me and started to tell me lots of things about her life right from the first lesson... in fact sometimes I have to stop her in order to make her play !




Since her main issue was to hold the bow correctly and to move the right arm quickly and with a good control, I started with asking her to play Twinkle Variation A rhythm on E string as many times as possibile in 35". Her baseline was 10 times so I asked her to challenge herself in a "race" I'd had put in a graph to show her her progress. My final goal for her is to repeat it 24 times in 35".




Today she can play it up to 18 times in 35" and she's so proud of this achievement!




Another issue was to keep her pinky in the right place on the stick, so we worked a lot on this goal, and in October her pinky was on the stick almost 100% of the times we evaluated it.




Oona is also a veery serious student, she practices daily as she strongly wants to improve. Her mum takes part in every lesson and practices with her, and her borther supports her too, so these progress are the results of a fantastic team work.




To improve her fingers' independence and dexterity we are using Children's Music Laboratory songs. She's fond of them and, even if I'm translating them in English, shealso wants to learn them in italian!

Here she sings Brush and Comb (Spazzola e Pettine per Fido) by Elena Enrico :



Oona is also working on string crossing from E to A string and on some duets both with me and with Ivory based on Suzuki Book 1 repertoire.


This amazing girl is also a runner, a model and she loves swimming and reading.




If you want to know more about her you can follow her mum's Facebook Page (https://www.facebook.com/littleredwheelchair) and Instagram profile (Little Red Weelchair).

Oona's next violin's step will be to start playing with left hand fingers. She can't wait for it and I'm sure she will make big progress with this new skill as well.

Her story proves us that when you really want something, nothing can stop you!

Determination and will can make great things happen, so keep going Oona!