Quando pubblico i video dei miei allievi più piccoli, tra i 2 (talvolta anche meno) ed i 4 anni di età, ricevo spesso critiche, Non Mi piace o commenti confusi e perplessi da parte di chi non ha idea di cosa significhi non solo suonare uno strumento, ma ancor di più farlo da piccolissimi.
Mi piacerebbe, quindi, spiegare gli obiettivi ed il significato del mio lavoro, per evitare di ricevere critiche sterili da chi non sa cosa faccia e si aspetterebbe qualcosa di diverso.
I commenti più frequenti riguardano il livello di difficoltà dei brani e degli esercizi, infatti le persone dicono che "si aspetterebbero di più", pensando forse ai bambini che a 5-6 anni suonano i Concerti di Mozart, brani virtuosistici di autori quali Wieniaswski o Sarasate o i Capricci di Paganini ... non mi piace usare il termine "bambini prodigio", perchè di prodigioso hanno poco, dato che l'80% di ciò che fanno è frutto di impegno e di duro lavoro.
Altri dubbi possono essere relativi alla potenza ed alla qualità del suono, senza pensare che uno strumento grande 1/64 di quello definitivo (1/64!!) non potrà mai avere lo stesso volume di suono di un violino di dimensione 4/4.
A volte mi è anche stato detto che i bambini "suonano meccanicamente, senza anima" o che "se non sanno leggere le note, come fanno a suonare?"
Insomma, come potete vedere, le motivazioni di chi muove questo genere di critiche sono basate su una mancata conoscenza della "materia" e su di una cultura musicale molto superficiale ed incompleta.
Per capire meglio cosa faccio, e quali siano gli obiettivi delle basi dello studio del violino secondo il metodo Suzuki, vi elenco quindi i criteri di apprendimento generali del mio corso per i primi due anni di violino:
1) Acquisire una postura corretta, rilassata e bilanciata
2) Acquisire una presa dell'arco corretta
3) Raggiungere un'impostazione esatta del violino
4) Raggiungere una corretta tecnica d'arco di base
5) Produrre un suono di buona qualità (senza suoni "grattati", "schiacciati" o "filati")
6) Saper eseguire ad orecchio alcuni brani del primo Volume Suzuki su una corda sola o su due corde (senza dita della mano sinistra, per eseguire l'accompagnamento) o con tutte le dita della mano sinistra (suonando le note, quindi la melodia) con il ritmo e le arcate corrette
7) e, se si suona con le dita, con l'intonazione corretta almeno per il 90-95% delle note eseguite
In base agli obiettivi elencati, potete capire che i criteri non riguardano:
1) La difficoltà dei brani
2) La potenza del suono oltre i limiti della dimensione del proprio strumento
3) La lettura delle note
4) L'interpretazione del brano
Queste sono competenze che arrivano molto dopo, non certo a 2-3 anni!!
Nicholas a 2 anni |
La difficoltà dei brani è in effetti, per alcuni insegnanti, un criterio fondamentale, perchè pensano che la motivazione cresca quanto più il bambino è in grado di suonare pezzi complessi, ed anche per una sorta di "show off" nei confronti del pubblico dei "saggi" (ed il motivo per cui io organizzo concerti e non saggi è proprio questo) e dei genitori che pensano che il loro bambino sia più bravo quanto più esegue brani difficili.
Al contrario, io miro ad un'esecuzione il più possibile corretta ed accurata di un repertorio alla portata del bambino, anche di una sola nota a volte, ma eseguita perfettamente, con un bel suono, il controllo dell'arco, l'impostazione esatta ed il ritmo corretto.
Non mi interessa che suonino concerti per violino o pezzi virtuosistici, magari anche male, per "fare scena" o per sentirsi più bravi, perchè personalmente gestisco la motivazione con altre tecniche.
Nel metodo Suzuki, inoltre, gli allievi iniziano a suonare senza leggere le note, ad orecchio e memorizzando il repertorio - fino a quasi 30 brani nel Volume 1 - per sviluppare l'orecchio stesso, la capacità di ascolto e di feedback su ciò che fanno. Poi più avanti inizieranno a leggere, bene e senza problemi, come tutti gli altri.
Quindi "come fanno" a suonare se non sanno leggere? Suonano ad orecchio! E pezzi anche difficili (quale, ad esempio, i Minuetti di Bach o la Gavotta di Gossec, 3 minuti e 50 comprensivi di molte difficoltà tecniche, tante note anche veloci, ritmi complessi e colpi d'arco vari ed avanzati per il loro livello)
Infine, sulle dinamiche (piano, forte..) e sull'agogica si inizia a lavorare abbastanza presto, ma difficilmente troverete in un bambino piccolo l'espressività e la capacità di intepretazione che osservate nei grandi solisti, perchè un bambino ha raramente la maturità tecnica ed emotiva per esprimersi attraverso lo strumento, dato che prima deve acquisire le basi tecniche ma anche la consapevolezza personale e psicologica che gli permettano di farlo.
Dopo alcuni anni, ci sono bambini che suonano in modo molto espressivo ed intenso, con temperamento e comunicativa, ma solo se hanno un minimo bagaglio tecnico, altrimenti non sono in grado di esprimere le proprie emozioni se sono impegnati e tenere sotto controllo tutti gli aspetti di base.
Potete vedere, ad esempio, Noemi, che a 9 anni e mezzo riesce ad esprimersi molto bene, ma lei suona da diversi anni e quindi è più "libera" rispetto ad un allievo di 3 anni:
Per concludere, quindi, vorrei mostrarvi due video di allievi molto piccoli chiedendovi di provare ad analizzarli in base ai criteri di cui sopra... e vedrete che si tratta di due bambini estremamente competenti nel violino per la loro età, dato che, a 2 e neppure 4 anni, riescono già a suonare con l'impostazione corretta, un bel suono (vi ricordo che stiamo parlando di violini grandi quanto una lattina di Coca Cola!!), il ritmo preciso e le note giuste.... alla loro età è QUESTO che conta!!
Achille, 2 anni e mezzo:
Alys, quasi 4 anni:
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