Mai come quest'anno, vorrei ringraziare i genitori dei miei allievi. Da Febbraio facciamo didattica a distanza e loro lavorano con i figli direttamente, seguendo le mie indicazioni durante le lezioni, facendoli studiare a casa, dando loro la possibilità di partecipare, anche a distanza, a concerti, concorsi e masterclass, e spesso mettendosi in gioco in prima persona per imparare le basi del violino, per comprendere esattamente cosa debbano fare i loro figli.
Carola e Francesca, mamme di Pietro e di Luigi e Carlo |
Certo, i genitori Suzuki sono entrati in lockdown con il vantaggio di essere già abituati a lavorare con i propri bambini, perchè il metodo prevede che prendano parte ad ogni lezione e che il corso non sia mai un "parcheggio", bensì un'esperienza condivisa.
Federico |
Ma trovarsi da un giorno all'altro a dover gestire l'apprendimento del violino senza la mia presenza fisica di sicuro non è stato facile. Hanno dovuto imparare ad accordare ancora meglio lo strumento, a gestire pece, corde, metronomo e violini di misure superiori senza potermeli far provare, hanno dovuto imparare a mettere da soli le fascette sulla tastiera ed a fornire loro la guida fisica ai bambini durante le lezioni, perchè io ero dietro ad uno schermo.
Hanno reinventato lo studio quotidiano in un periodo difficile per tutti, con bambini a volte in crisi, spaventati, annoiati, privati delle loro routine e dei rapporti sociali per mesi.
Eppure non hanno mai mollato. I miei allievi hanno sempre fatto lezione, studiato, fatto progressi e mantenuto la motivazione grazie a loro.
Eppure non hanno mai mollato. I miei allievi hanno sempre fatto lezione, studiato, fatto progressi e mantenuto la motivazione grazie a loro.
Tra le molte critiche alla didattica scolastica a distanza - con le quali, da quello che mi è stato riportato non posso che concordare- una era relativa al fatto che i genitori dovessero diventare insegnanti dei propri figli. Questo è però un equivoco dovuto al fatto che, immagino, molti insegnanti siano stati assenti ed abbiano rinunciato al loro ruolo durante questo periodo, ma se ben gestito sarebbe potuto essere un aspetto anche positivo.
Il fatto che i genitori dei miei allievi si siano dovuti mettere in gioco in prima persona ancor più di prima, infatti, non ha nè sostituito nè reso inutile il mio ruolo, anzi penso che ne abbia sottolineato l'importanza, evidenziando il fatto che sia praticamente impossibile imparare a suonare uno strumento senza un insegnante.
Il mio ruolo, infatti, non è cambiato rispetto a prima, ma si è semmai "esteso" per comprendere ancora di più genitori, fratelli, nonni e chiunque avesse il tempo e la volontà di partecipare al percorso musicale dei bambini.
Nonostante i famigliari abbiano dimostrato tantissimo impegno e volontà, nessuno di loro è diventato all'improvviso insegnante di violino, bensì, come dice Suzuki, "home coach", una figura indispensabile di guida, aiuto e supporto, che però aveva bisogno delle mie spiegazioni, della mia programmazione e della mia competenza di insegnante per poter essere efficace.
Didattica a distanza, per quanto mi riguarda, non ha significato delegare il mio ruolo ai genitori, ma, anzi, lavorare per alcuni versi molto di più di prima, per permettere a bambini e adulti di vivere con serenità, entusiasmo e risultati in termini di apprendimento il loro lavoro insieme.
E mi sembra strano che questo nella scuola non sia stato chiaro e non si sia verificato, perchè a mio parere la differenza è enorme.
A soli 2 anni, Pietro ha imparato a tenere in equilibrio una pallina sul violino! |
Inizio col dire che sono particolarmente fiera dei miei allievi di lunga data, che hanno iniziato 4-5 anni fa, quando purtroppo non avevo le compentenze di adesso riguardo alle basi violinistiche, dunque loro hanno dovuto ricominciare da capo, ma non si sono mai scoraggiati, ed hanno fatto notevoli progressi anche in quarantena, prima di tutto grazie ai loro genitori che li hanno sempre incoraggiati e sostenuti. Quindi complimenti a Monica e Constantin, genitori di Alessia, ad Alessia, mamma di Riccardo ed a Ida, mamma di Noemi.
Noemi |
Riccardo |
Alessia |
Anche Sofia, Inès, Rebecca e Sara hanno fatto un ottimo in questo periodo. Hanno iniziato quasi tutte nello stesso anno anche se hanno età diverse (tra i 5 e mezzo e gli 8 anni), ma le ultime tre sono progredite nel repertorio nonostante la distanza, partecipando anche ad un concorso di violino preparato solo online, e per questo devo fare i complimenti a Sabrina e Giuseppe, genitori di Inès, a Silvia, mamma di Rebecca ed a Paola, mamma di Sara.
Rebecca |
Ines |
Sofia, grazie al lavoro effettuato soprattutto con il papà, Roberto, è arrivata addirittura a lavorare su una tecnica molto avanzata, che comprende armonici naturali, pizzicato, scale a due ottave ed esercizi in terza posizione, ad appena 6 anni e mezzo!
Francesca, che ha la stessa età di Sofia, ha raggiunto lo stesso livello nella tecnica pura, oltre ad aver quasi finito il primo Volume Suzuki, insieme a Ketty, sua mamma, che è insegnante di professione ed inventa sempre nuovi giochi ed esercizi per la bambina, aiutandola a studiare ogni giorno con precisione e musicalità.
Anche Antonella e Simona sono insegnanti, e seguono i loro bambini con grandissima creatività e molti stimoli che arricchiscono la loro crescita, e che per loro sono particolarmente importanti dato che Maria e Stefano sono bambini con disabilità.
Stefano e sua sorella Sofia |
Maria ha terminato sia le variazioni di Bella Stella sia il brano successivo, Remando dolcemente, con un controllo del suono e dell'intonazione sempre maggiore, mentre Stefano e sua sorella Sofia imparano ultimamente quasi un brano nuovo a settimana, studiando tantissimo e con assoluta precisione nei punti tecnici di ogni pezzo, nella tecnica d'arco e nel ritmo.
Maria |
Ma anche i genitori dei più piccoli sono riusciti ad ottenere ottimi risultati, con grande entusiasmo e voglia di apprendere da parte dei loro bambini.
Marina, mamma di Edoardo, lavora ogni giorno con il suo bambino di 3 anni e mezzo, che è davvero musicale e brillante, ma in questo periodo ha dovuto sopportare, oltre all'isolamento, anche un braccio ingessato per un mese! Eppure ha sempre continuato a suonare e ad esercitarsi con il braccio che poteva utilizzare.
Edoardo |
Maria |
Queste famiglie stanno dimostrando, prima di tutto, che dalle difficoltà possono nascere situazioni positive, quale quella di dedicare ancora più tempo ed interesse alle passioni dei propri figli, condividendo esperienze che rimarranno per tutta la vita, poi che la musica può essere una grande risorsa nei momenti duri per ritrovare serenità e tranquillità e per esprimere ed imparare a gestire e condividere le proprie emozioni.
Grazie davvero a tutti!
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