Intanto vorrei premettere che, a mio parere, un'attività che abbia un significato non dovrebbe durare solo durante l'anno scolastico. Per quanto, forse, nel caso di uno sport sia più complesso praticarlo anche durante l'estate, per mancanza di risorse pratiche; quando si tratta di uno strumento musicale, invece, non ci dovrebbero essere pause estive, perchè stare senza suonare per 2-3 mesi porta inevitabilmente alla perdita degli apprendimenti acquisiti durante l'anno, ma soprattutto, crea una separazione netta nella mente del bambino tra i mesi di "lavoro", in cui si svolgono certi compiti, e quelli di "riposo", in cui si è liberi di divertirsi e basta.
Allieve ad una masterclass di violino.... è lavoro o divertimento? Tutti e due!! |
Invece, l'apprendimento di qualsiasi competenza, anche scolastica, dovrebbe avvenire tutti i giorni e praticamente h24, senza una separazione tra lo studio e l'apprendimento e la vita "piacevole". Pur non essendo favorevole all'homeschooling, ne condivido questo pensiero: imparare può, e dovrebbe, essere appassionante e divertente, piacevole; quindi, in quest'ottica, se facciamo qualcosa che ci piace, non abbiamo bisogno di sospenderlo durante l'estate, così come non dovremmo sentire ansia e dispiacere all'idea di riprendere le lezioni o il lavoro a Settembre. Ma, al contrario, sarebbe bello se la voglia e la capacità di apprendere dei bambini venissero sviluppate e sollecitate sempre, non solo a scuola o ai corsi, ma in ogni momento dell'anno e della giornata. Allora non ci sarebbe bisogno di pensare dopo ogni estate "Cosa farà mio figlio quest'anno?"
Ma, dal momento che questo accade, come fare a scegliere un corso ed un insegnante di musica?
Provo a sintetizzare in un elenco alcuni parametri che ritengo importanti in una scelta di questo tipo:
1) La scelta dev'essere del genitore. Soprattutto se si tratta di bambini piccoli, la scelta non può ricadere sul bambino, proprio perchè non dovrebbe trattarsi di qualcosa che si fa "tanto per" ed "a tempo perso", ma una scelta importante ed in grado di incidere in modo significativo sulla vita del proprio figlio. Ovviamente il bambino può esprimere una preferenza, ma la scelta definitiva dovrebbe spettare al genitore.
2) Il criterio principale non dovrebbe essere solo quello economico e di orario. Per quanto io comprenda benissimo l'importanza dell'aspetto economico (non tutti i corsi sono accessibili a chiunque, e nell'economia famigliare bisognare tenere conto di molti aspetti e di alcune priorità imprescindibili), non posso pensare che una scelta educativa sia compiuta solo in base a quanto costa un corso. I primi criteri di scelta dovrebbero essere altri.
3) Il "talento" per una determinata attività piuttosto che per un'altra non esiste. Ogni bambino può avere competenze maggiori in un ambito piuttosto che in un altro, ma questo non significa che, se è motivato, non possa acquisire anche altre abilità. Anzi, spesso un bambino che sembra "portato" per qualcosa impara facilmente all'inizio ma sviluppa difficoltà col passare del tempo, o, al contrario, uno che sembrava "negato" apprende poi a livelli più alti. E' l'ambiente che sviluppa le competenze, e la motivazione unita all'esercizio fanno il resto.
Nessuno di questi bambini è stato selezionato in base al suo "talento", ma tutti lo hanno sviluppato! |
4) Lo scopo di un'attività scelta per un bambino dovrebbe essere prima di tutto educativo. Qualsiasi attività, se svolta in un certo modo, aiuta a crescere, maturare, dona gioia, divertimento e felicità, nonchè competenze che vanno al di là dell'attività stessa, e rappresenta un momento di vita di importanza inestimabile. Ma se lo scopo del genitore è solo ricreativo, o di "parcheggio" del bambino per occuparsi nel mentre dei suoi impegni (obiettivo comprensibilissimo, ma per questo esistono ludoteche e baby-sitter), anche l'attività meglio organizzata perderà il suo scopo e non lascetà niente al bambino. Come ho già detto, un bambino felice impara di più, quindi l'obiettivo dev'essere comunque di piacere e divertimento, ma una cosa non esclude l'altra
5) Alla luce del punto precedente, consiglio, per quanto riguarda le lezioni di musica, di scegliere corsi, lezioni ed insegnanti che offrano metodi ed approcci di riconosciuta efficacia e non improntati al solo "svago". E prima di tutto informarsi sulle credenziali dell'insegnante, sul suo curriculum e la sua preparazione didattica e pedagogica prima che strumentale e sulla sua esperienza con i bambini. Infatti, molti ottimi musicisti non sono in grado di insegnare ai bambini, perchè appunto nella vita fanno i musicisti ma non hanno la preparazione adatta per insegnare. E, viceversa, certi insegnanti generici che si improvvisano docenti di strumento non possono ugualmente insegnare in modo adeguato perchè mancano della tecnica strumentale.
6) Perchè scegliere la musica? Beh, è presto detto: lo studio di uno strumento è un'attività molto completa, che insegna ad ascoltare, ad esprimere le proprie emozioni, a relazionarsi con gli altri, a gestire la frustrazione, ad organizzarsi e seguire una disciplina, e favorisce anche l'apprendimento in altri campi e materie. Inoltre è una grandissima fonte di felicità!!
6) Come ultimo consiglio, vorrei dire ai genitori: non abbiate paura di impegnarvi in un'attività per e con il vostro figlio. Diffidate dei corsi che vi propongono di lasciare il vostro bambino piccolo in aula da solo per fare in modo che "si relazioni meglio" con l'insegnante. Chiedete, informatevi, siate coinvolti, imparate lo strumento anche voi (almeno all'inizio), ma siate comunque e sempre partecipi dell'esperienza del vostro bambino. Sarà, faticoso, non ve lo nascondo, ma ne varrà la pena, e quando vostro figlio sarà grande vi ringrazierà per avergli donato un'esperienza di vita che ricorderà per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento