domenica 12 gennaio 2014

Parlare ... suonando e cantando : Alessia, Davide e Sara



Alessia Lupato
  Nel mio lavoro di insegnamento, sto constatando quanto non solo la musica sia uno strumento di comunicazione altervativo al linguaggio, ma quanto sia anche, se proposta in modo mirato ed individualizzato e sviluppata attraverso lo studio costante ed il lavoro quotidiano di allievi e famiglie, un canale utile per favorire lo sviluppo e l'incremento delle abilità linguistiche stesse, quando alla pratica strumentale e ritmica vengono associate canzoni, esercizi vocali e giochi verbali, filastrocche e scioglilingua.

Le canzoni e le filastrocche vengono, solitamente, dapprima ascoltate dall'allievo, che le deve in seguito ripetere ed interiorizzare, ma anche la prima fase dell'ascolto è gia utile per sentire e comprendere la struttura del linguaggio, la prosodia e l'andamento della frase, che qualora abbia il supporto della musica diventa ancora più piacevole e motivante e di più agevole apprendimento.



In questi video, vediamo Alessia, Davide e Sara che si esercitano per migliorare le loro competenze linguistiche e la loro capacità di emissione dei suoni con canzoni e vocalizzi.

Questi tre allievi hanno difficoltà di espressione verbale per motivi differenti : Alessia fino al 2009 era sorda profonda. poi ha ricevuto l'impianto cocleare, ed ora si esercita sull'ascolto dei suoni, del linguaggio e della struttura della frase e sulla relativa riproduzione.

Davide parla poco essenzialmente per ragioni fisiche, a causa di difficoltà respiratorie e muscolari, tuttavia conosce il linguaggio, e sta lavorando sulla sua capacità di emissione dei suoni e di articolazione dei fonemi.

Sara, invece, ha iniziato a parlare tardi rispetto alla media e con la mancanza di espressività e prosodia tipica delle persone autistiche, dunque ogni giorno acquisisce nuove parole e dice frasi sempre più lunghe, ma si esercita soprattutto sulla fluidità verbale e sulla formazione di un discorso con la relativa intonazione espressiva.

Quindi con loro svolgo a volte gli stessi esercizi, ma con obiettivi e modalità in parte diversi.




Alessia (con sordità e sindrome di Williams) sta lavorando sull'articolazione corretta di alcuni suoni e sul voume della voce, ed in questa canzone, che per lei era nuova, riesce a pronunciare bene diverse parole, brava!

Davide (leucodistrofia), invece, sta imparando a parlare e cantare più forte e con una maggiore emissione di fiato, cosa per lui complicata, ma che come vedete lo diverte, soprattutto da quando per Natale ha ricevuto un meraviglioso microfono!








Anche le filastrocche e gli scioglilingua sono importanti per allievi con difficoltà di linguaggio, ma Sara (con autismo) che a 5 anni non parlava,  è arrivata addirittura a recitarli dall'inizio alla fine, ed ormai ne ha in repertorio diversi, sui quali continua ad esercitarsi a casa per aumentare la fluidità del linguaggio e l'espressività, forza Sara, sei eccezionale! :




Davide, Alessia e Sara dimostrano il valore di un lavoro musicale basato sull'apprendimento, e nel caso dei primi due, si vede anche come sia possibile ottenere miglioramenti anche ad un'età considerata "avanzata" per l'incremento di certe competenze (16 anni) ... ma la passione e la motivazione contano davvero tanto e portano a grandi risultati!

La musica, tuttavia, come dicevo prima è anche un linguaggio "a sè" alternativo a quello verbale.

A differenza della musicoterapia, il mio approccio, didattico, si basa molto sulla parola ed è tutto fuorchè non verbale, ma quando si suona, parlare non è possibile (ora sto ironizzando!), e la musica parla per noi ....

ad esempio suonando il pianoforte ...








Per apprendere la struttura ritmica sottesa al linguaggio, può servire anche l'esericizio ritmico puro, che accompagnerà poi gli esercizi, le canzoni e le filastrocche che dovranno essere eseguite seguendo un determinato ritmo.

Ecco alcuni esercizi ritmici di Davide e Sara, quest'ultima mentre esegue una lettura ritmica per la prima volta su uno spartito vero e proprio (prima utilizzavamo grandi note a colori per il solfeggio) tratto dal libro Divertiamoci col ritmo di Hayes : bravissima!!!







Come vedete, Sara legge il ritmo a voce, dimostrando una dimestichezza linguistica di gran lunga superiore rispetto a poco tempo fa.

La musica, quindi può sia essere essa stessa un linguaggio, sia favorire l'emergere della produzione verbale, ma per ottenere tutto ciò bisogna prima trovare la "chiave" giusta per proporre agli allievi tali esercizi e per suscitare in loro e nelle famiglie la volontà di lavorare intensamente nonostante le difficoltà ... facendo comprendere loro che, prima di tutto, nonostante a volte possa essere complesso, suonare, cantare o solfeggiare è qualcosa che riempie la vita, la trasforma e la rende migliore .... dunque in questo caso il gioco vale la candela, queste famiglie l'hanno capito ... ed ecco cosa sono riuscite a realizzare insieme ai loro meravigliosi figli! 

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