Conosco Elisa (nome di fantasia) in
un istituto per disabili gravissimi.
Ho già un’esperienza di parecchi anni con bambini
e ragazzi disabili, ma, pur avendo organizzato diversi laboratori musicali in colonie e campi estivi dedicati,
non ho mai avuto veri e propri allievi di musica con handicap, perciò Elisa sarà
la mia prima allieva con bisogni speciali.
Ha 15 anni e non ha i genitori ,
perciò è ospitata dalla nascita presso questa struttura, ma fin dal primo
incontro capisco che Elisa non ha molto in comune con gli altri ospiti, o
almeno si differenzia dalla maggioranza di loro.
Infatti ha una patologia
neuromuscolare, per cui non cammina ed è fortemente ipotonica – in altre parole
ha i muscoli “molli” e privi di forza - , ma mentre gli altri ragazzi hanno in
maggioranza paralisi cerebrali importanti con un ritardo mentale molto grave,
lei ha un livello cognitivo migliore, con un ritardo probabilmente moderato,
pur influenzato in negativo dall’ambiente in cui è sempre vissuta, tipico da
istituto, quindi molto scarso nell’offerta di stimoli, fortemente accudente ed
assistenziale e carente anche dal punto di vista educativo.
Elisa infatti, pur essendo
adolescente ed avendo buone potenzialità, viene trattata ancora come una
bambina, è iperprotetta, accontentata in
tutto, deresponsabilizzata e circondata da una buona dose di “pietà”,
atteggiamento che per quanto mi riguarda è quanto di più lontano ci possa
essere dal mio modo di pensare ….
Non parla, ma comunica a gesti in
modo piuttosto efficace ed ha una comprensione abbastanza buona del linguaggio;
però è completamente passiva, non prende
l’iniziativa, non ha interessi se non la musica, anche quella però vissuta in
modo stereotipato e poco finalizzato, e risponde ad ogni nuova proposta con un
rifiuto e con scarso impegno. Ecco i risultati della pietà e della compassione ….
Insomma, mi viene chiesto di
insegnarle a suonare la tastiera … incredibile, cosa sarà successo a queste
persone per spingerle a tentare una strada tanto audace ed innovativa??
Non ho mai svolto un lavoro di questo
tipo, ed all’inizio mi sento spaesata e preoccupata, ma poi penso che qualsiasi
attività sarà utile per far uscire Elisa dall’isolamento educativo e culturale e
dal torpore in cui si trova ora . Dopo un paio di giorni di conoscenza ed
osservazione, inizio a redigere una scheda con alcuni obiettivi su cui
lavorare:
INCREMENTARE ATTENZIONE E
CONCENTRAZIONE
- - Mantenere un’attenzione più costante durante la
lezione
- - Rivolgere lo sguardo verso l’oggetto
dell’esercizio che sta svolgendo
- - Suonare guardando i tasti per tutta la durata
del brano
- - Durante l’ascolto mantenere la concentrazione
per almeno 3’-5’
INCREMENTARE LA CAPACITA’
MNEMONICA
- - Cantare e suonare ad orecchio semplici brani ampliando progressivamente il
repertorio
SVILUPPARE LA MOTRICITA’ FINE E LA MANUALITA’
- - Utilizzare entrambe le mani per svolgere un
compito (mantenendo la preferenza per la sinistra)
- - Saper utilizzare tutte le dita di ogni mano in
modo indipendente / Acquistare l’indipendenza delle dita
AUMENTARE LA
FORZA MUSCOLARE
SVILUPPARE LA MOTRICITA’ GLOBALE
- - Eseguire
schemi motori progressivamente più complessi con le mani e le braccia
SVILUPPARE L’USO DELLA VOCE
- - Migliorare il controllo della voce e
l’intonazione
- - Cantare semplici brani e sequenze di note
MUSICALI
AMPLIARE IL
REPERTORIO RITMICO
-
Eseguire ritmi progressivamente più complessi
con vari strumenti a percussione
-
Riconoscere ritmi differenti all’ascolto e
visivamente tramite rappresentazione grafica
ESEGUIRE
SEMPLICI BRANI ALLA TASTIERA
-
Suonare semplici brani con un dito della
mano destra
-
Suonare semplici brani con tutte le dita della
mano destra
-
Suonare con tutte le dita della mano destra ed
un dito della sin come accompagnamento
-
Eseguire e riconoscere la scala di do maggiore
-
Eseguire con un dito della mano sin
l’accompagnamento di brani suonati da altri
RICONOSCERE
I SUONI E CANTARE SEMPLICI
MELODIE
-
Cantare su richiesta l’Appello, la scala di do
maggiore e melodie progressivamente più complesse
CONOSCERE NUOVI GENERI MUSICALI
E RICONOSCERE LE PROPRIE EMOZIONI COLLEGATE ALL’ASCOLTO DEI BRANI
-
Ascoltare brani di generi diversi e collegare ad
ogni brano un’emozione espressa in simboli PCS
Invento per lei esercizi di
manualità fine collegati a canzoni che le piacciono, soprattutto quelle dello
Zecchino D’Oro, e la faccio esercitare con oggetti piccoli - quali chiodini colorati- e legnetti,
sostenendole le braccia e chiedendole di muovere un dito per volta.
Inoltre le propongo le seguenti attività :
"Poi ripetiamo gli esercizi al pianoforte, questa volta le sostengo la mano chiedendole di tenerla incurvata “a pallina” – ponendo anche una pallina sotto alle dita – e facendole suonare una nota per volta nell’ambito della quinta Do – Sol.
Inoltre le propongo le seguenti attività :
LEGNETTO : muovere un dito per volta (alzandolo
ed abbassandolo) su un legnetto –
abbinato alla canzone del “legnetto” sulla melodia di Bella Stella, da recitare o cantare per incoraggiare Elisa all'esercizio : Camminare sul legnetto/non è facile però/ con un dito
dopo l’altro /piano piano arriverò/Muovi un dito/poi un altro/ attenzione non
cader (2.v) e poi ripetere 1^ strofa
n NACCHERE: suonare le nacchere con forza
ANELLINO
: prenderlo con due dita per volta e muoverlo tra le dita con “presa a
pinza
DIDO’
schiacciare il didò lasciando impronte
con ogni dito di entrambe le mani
MANI : toccare il pollice con un dito per volta
INDIPENDENZA DELLE DITA : sagoma della mano di Elisa fatta con il polistirolo nella quale lei appoggia la mano. Tenerle ferme le dita e chiederle di alzare
un dito per volta.
"Poi ripetiamo gli esercizi al pianoforte, questa volta le sostengo la mano chiedendole di tenerla incurvata “a pallina” – ponendo anche una pallina sotto alle dita – e facendole suonare una nota per volta nell’ambito della quinta Do – Sol.
Lavoriamo sul brano “Bella Stella”
che le piace molto, ma quando deve suonarlo per intero continua ad utilizzare
solo l’indice, perciò invento “Il Salto della Rana”, che consiste nel suonare
in successione più volte le note Do e Sol “saltando” con la mano, esercizio che
le richiede molto impegno e costanza per riuscire ad effettuare un piccolo
spostamento laterale del braccio. Evidenzio i due tasti con etichette colorate,
perché , non avendo esperienza di movimenti nello spazio, Elisa ha uno scarso
orientamento ed una limitata capacità visuo – spaziale, perciò ci esercitiamo
anche sui concetti di destra e sinistra e sulla direzione del movimento.
Il suo brano preferito resta però
la canzone natalizia “Jingle Bells” – ecco a cosa mi riferivo definendo il suo
interesse per la musica come stereotipato- , che mi chiede di ripetere ad ogni
lezione, allora decido di usarlo come rinforzo, e di renderlo anche un
esercizio di ritmo e strumento, proponendo alla ragazza di accompagnarmi al
pianoforte eseguendo l’accompagnamento del brano su una nota, mentre io suono
la melodia. Questo “gioco” la diverte, e mette in evidenza anche un notevole
senso del ritmo, perciò introduco l’esecuzione di ritmi su imitazione, con
strumenti a percussione leggeri di diverso tipo, e la lettura di semplici
figure ritmiche, che lei impara molto velocemente.
Mostra interesse anche per il
ritmo ternario perché le ricorda la canzone “ Il valzer del moscerino”, dunque
le insegno un semplice accompagnamento al pianoforte per questo pezzo, che
diventa un altro dei suoi “cavalli di battaglia”!
L’ultimo punto su cui lavoriamo è
la vocalità. Elisa ha una malformazione al palato ed alla bocca, per cui fatica
ad emettere suoni comprensibili, ed all’inizio del nostro percorso non è in
grado di cantare, ripete la sillaba “La”, ma ha una pessima intonazione. Le
faccio cantare le scale vocalizzate, gli arpeggi e semplici brani, fra cui “Fra’
Martino”, su unica sillaba o vocale, chiedendole di ripetere la nota quando è
stonata.
Dal momento che Elisa non parla,
la introduco gradualmente alla Comunicazione Aumentativa, creando per lei
rudimentali libri in simboli – non ho ancora completato la formazione in CAA,
perciò i libri che preparo per lei sono davvero rudimentali! – e semplici tabelle incentrate
soprattutto sulla sua vita quotidiana e sull’espressione delle emozioni, su cui
lavoriamo anche tramite l’ascolto di musica di vari generi, ma soprattutto
classica, che a dire la verità la ragazza non apprezza molto, manifestando a
volte emozioni negative all’ascolto ad esempio dei tempi lenti dei concerti di
Vivaldi.
Nel nostro rapporto didattico, metto
subito in chiaro un punto cruciale : per me Elisa non è una bambina, ma una
ragazza, con molti lati positivi, capacità e potenzialità, perciò da me non
potrà mai aspettarsi gli atteggiamenti condiscendenti e servizievoli che le
riservano le altre persone che ha conosciuto finora
.
.
Con me i capricci da bambina e la
passività non funzioneranno, ma le verranno invece richiesti spirito di
iniziativa, impegno ed autonomia, com’è giusto che sia per una ragazza di 15
anni, seppure con alcune difficoltà.
Quando la tratto “da grande” e le
parlo come farei con una qualsiasi adolescente, Elisa rimane spiazzata, ed all’inizio
prova a contrappormi i suoi rifiuti, la demotivazione e le richieste di fare
qualsiasi cosa al suo posto, accompagnate spesso da capricci plateali e
drammatizzati, degni di un’attrice di teatro navigata.
Ma io non cedo, e ben presto qualcosa inizia a
cambiare : Elisa diventa più attiva ed autonoma anche nella vita quotidiana,
comunica meglio, avanza maggiori richieste ed iniziative e si impegna per
imparare a suonare e cantare. La sua capacità di attenzione aumenta
notevolmente, e quando vuole qualcosa o è a disagio non piange più ma lo
comunica tramite i simboli.
Dal punto di vista musicale, il
primo progresso è relativo al canto. La sua intonazione migliora tantissimo,
tanto da diventare ottima, precisa e sicura. La manualità aumenta, ed Elisa
raggiunge anche una buona indipendenza delle dita, imparando infine ad eseguire
Bella Stella con le note esatte ed il ritmo corretto.
Il culmine del nostro percorso viene raggiunto quando Elisa tiene un piccolo concerto per il personale dell’istituto, eseguendo alcuni brani insieme a me, Bella Stella da sola, e cantando un paio di canzoni. La sua esibizione riscuote successo, e stupore da parte del pubblico, che non si aspettava da lei tali capacità.
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