Alessia è nata nel 1998, ha la Sindrome di Williams - sindrome genetica rara sulla quale potete trovare informazioni al sito www.aisw.it - ed una sordità grave, "corretta" dal 2009 tramite impianto cocleare.
L'ho conosciuta nel 2005, quando lavoravo come volontaria per l'AISW, e sono subito rimasta colpita da lei : era una bambina piccola piccola, non tanto bassa quanto minuta, magrissima, con gli occhi azzurri e l'aspetto da elfo tipico delle persone Williams; ma dietro quell'apparenza fragile si nascondeva una forza della natura!
Infatti Alessia aveva ed ha un carattere forte, una grande comunicativa - nonostante all'epoca non parlasse e comunicasse essenzialmente a gesti o , più avanti, con la Lingua dei Segni - , una personalità affascinante e trascinatrice ed una grande forza d'animo, con la quale tutt'ora affronta ogni problema o difficoltà senza mai abbattersi.
Quando nel 2010 ho iniziato ad insegnare musica, a Milano, sua mamma, che mi conosceva quindi da alcuni anni, mi ha contattata per propormi di creare per lei un percorso ad hoc mirato allo sviluppo dell'udito e del linguaggio mediante l'utilizzo dell'impianto cocleare che aveva da pochi mesi.
Nonostante non avessi esperienza specifica sulla sordità, ho accettato subito, felice di seguire individualmente la ragazzina con la quale avevo un rapporto di fiducia e confidenza ormai consolidato.
Per iniziare, con la collaborazione della mia collega, la pianista Maria Semeraro, ho steso alcuni obiettivi individuati insieme alla mamma ed ai terapisti :
.1) Esercitare la detezione (presenza /assenza) del suono, la discriminazione ed il riconoscimento dei suoni
2) Discriminazione sonora riguardo alla frequenza, durata ed intensità del suono
3) Sviluppo dell'uso della voce e del linguaggio
4) Apprendimento del pianoforte
Ben presto ci siamo accorte che Alessia, come la maggior parte delle persone Williams, nonostante non avesse mai sentito, aveva una predisposizione naturale per la musica, e in particolare per le percussioni, con un notevole senso del ritmo, e per il pianoforte : la prima volta che ha provato a "suonare" ha subito assunto una posizione corretta con una perfetta articolazione, improvvisando una "melodia" dotata di senso ed esprimendosi al pianoforte in modo assolutamente convincente!
Durante il primo anno di lavoro, le abbiamo proposto esercizi e giochi di ascolto collegati agli obiettivi che avevamo stilato, come i seguenti :
1) Riconoscimento suoni : - L’insegnante mostra gli strumenti e li suona, Alessia deve suonare lo stesso strumento. Prima a strumenti scoperti poi nascosti. Triangolo, maracas, nacchere (iniziare con 2 strumenti ed arrivare a 3) Dopo che l’ha suonato deve indicare l’immagine sulla tombola dei suoni.
- Alessia deve ascoltare il suono di uno strumento ed indicare a quale disegno (stellina colorata, dello stesso colore dello strumento) corrisponde
- Discriminazione suono singolo/accordo : nella fase 1, Alessia deve dire in LIS se il suono che ha ascoltato è “uno” o “molti”. Poi , quando sente l’accordo deve colorare una torretta sulla scheda delle Torrette, se invece il suono è singolo deve lasciare bianca la torretta
2) Suono/silenzio : Alessia deve muoversi quando sente il suono e fermarsi quando il suono si interrompe
3) Suono/movimento : prima a strumenti scoperti poi nascosti. Maracas = toccarsi la testa Legnetti = battere le mani Triangolo = Saltare
4) Frequenza dei suoni: - Associare immagine di Hagrid ai suoni gravi e quelli di Hermione ai suoni acuti del pianoforte. Quando sente un suono, Alessia deve prendere l’immagine
corrispondente
- Usare disegno di un palazzo o di un albero e una farfalla di carta che sale/scende se suono è acuto o grave
- Alessia deve indicare su una scala a pioli (disegnata) se ha sentito un suono grave o acuto, nell’ambito di un’ottava
5) Intensità del suono : - Suonare il pianoforte prima forte e poi sempre più piano, cercando di ascoltare i suoni anche meno intensi
- Disegnare un cerchio grande (= forte) o piccolo (=piano)
6) Durata del suono : - Prendere pezzo di legno lungo quando sente suono lungo, e viceversa quando il suono è corto
- Disegnare linee a seconda della lunghezza del suono (fermare pennarello quando finisce il suono)
- Suono continuo/interrotto : disegnare linee continue o spezzate
7) Tombola dei suoni : indicare sulla “tombola” dei suoni(tabellone) l’immagine corrispondente al suono ascoltato
8) Canzone“ Ho una zia che sta a Forlì” riconoscendo parti del corpo richieste a voce
9) Distanza tra suoni : allontanare o avvicinare le campane a seconda della distanza tra i suoni
10) Sequenza di suoni : suonare strumenti nella sequenza corretta dopo averli ascoltati (fino a 3)
Le abbiamo inoltre proposto un lavoro sulla vocalità , chiedendole di cantare, ad esempio, un glissando ascendente o discendente, intervalli differenti o la canzone " Bella Stella" vocalizzata; e sulla ritmica, proponendole l'esecuzione di ritmi su imitazione, la discriminazione tra ritmi "veloci" e " lenti", ed un iniziale apprendimento del solfeggio tramite i "cartelli ritmici" ed i ritmi eseguiti con il corpo, oppure con semplici danze e coreografie.
Durante il secondo anno scolastico, e l'inizio del terzo, siamo passati ad un programma più complesso, incentrato maggiormente sul linguaggio - con l'apprendimento di scioglilingua, canzoni anche in lingue straniere e filastrocche- , sul solfeggio e l'armonia, e sul pianoforte.
Recentemente, per collegarmi con il programma di logopedia, ho iniziato anche a proporle esercizi di riconoscimento di parole a bocca schermata, in cui deve capire la nota che ho detto e suonarla al pianoforte.
Attualmente Alessia parla sempre meglio ed in modo progressivamente più comprensibile, riconosce con più precisione e discrimina i suoni anche lontani e poco potenti - ha una passione per il violoncello! - , esegue la lettura ritmica di semplici solfeggi, e sta studiando al pianoforte il vol. 1 del libro Easiest Piano Course di Thompson, è arrivata al brano Nella Vecchia Fattoria.
Ha suonato in occasione di due concerti, e con il suo carattere aperto e solare adora il contatto con il pubblico e gli applausi!
Per Alessia la musica è senza dubbio un mezzo per esprimersi e fare progressi ed una fonte di felicità, e spero che il nostro percorso insieme possa continuare ancora a lungo.
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