mercoledì 8 settembre 2021

Dati ed oggettività : La misurazione toglie "anima" al lavoro didattico?

 Quando dico che, a mio parere, nella didattica, anche musicale, è utile avere dati oggettivi, quindi non "voti" soggettivi ma dati numerici che misurino il livello di apprendimento, trovo una certa resistenza. Molti pensano, infatti, che la musica non andrebbe misurata, perchè ciò toglierebbe "anima" ed artisticità all'esecuzione, e che nella didattica la misurazione toglierebbe potenza alla spontaneità della relazione umana, riducendo i bambini e noi stessi a numeri, freddi ed impersonali. Non è così. Intanto, ciò che misuro, non è la personalità o il "talento" del bambino, ma il suo COMPORTAMENTO, il suo livello di apprendimento in base a criteri didattici specifici e mirati. Avere dati oggettivi serve a me ed ai genitori per capire se il lavoro che stiamo facendo stia procedendo nella direzione sperata (qualora non fosse così, cambierei immediatamente modalità di lavoro e programmazione), infatti i dati NON sono voti e non sono diretti ai bambini. Poi, l'oggettività non è qualcosa che toglie, ma qualcosa che aggiunge valore al mio lavoro. La relazione, le emozioni, la passione, la spontaneità ci sono sempre e comunque, e rimangono la base ed il fulcro del mio lavoro con il bambino. Ma esse vengono migliorate e non sminuite da numeri, grafici e tabelle, che sono quindi qualcosa in più, che fornisce maggiori informazioni,ma non toglie nulla.





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