Continuo a leggere post di genitori, ma anche insegnanti, secondo i quali la didattica a distanza non solo non funzionerebbe, ma sarebbe impossibile da realizzare. I genitori, giustamente, osservano che molte scuole si limitano ad inviare compiti su compiti senza preoccuparsi di aspetti fondamentali quali motivazione, risultati di apprendimento, tempi dei bambini e delle loro famiglie e così via... E, dall'altra parte, gli insegnanti sostengono che non sia possibile fare lezione senza vedere di persona gli alunni, senza contatto fisico e relazione, senza una connessione Internet affidabile e preparazione specifica.
Ma io penso che il problema sia sempre lo stesso : molti insegnanti (non tutti, per fortuna), non sono impreparati per la didattica online, sono impreparati e basta. Come ho detto più volte e dirò sempre, insegnare è difficilissimo, e più gli alunni sono piccoli più è difficile. Proprio per questo, chi insegna dovrebbe avere una preparazione completa, vasta, molto approfondita, dovrebbe avere competenza in diverse aree, oltre a flessibilità, creatività, fantasia, motivazione ed empatia. E preparazione teorica, pedagogica, didattica e in parte psicologica. Dovrebbe avere tecniche, strategie e strumenti. L'amore non basta .... mi dispiace....e forse neanche serve. L'ho detto più volte e non lo ripeto, se volete rileggete gli articoli in proposito: https://musicaegioia.blogspot.com/2019/11/insegnare-ai-bambini-amore-o.html (e altri). Quello che manca nella didattica a distanza non è il contatto fisico... i bambini hanno i loro genitori che li coccolano, ed entusiasmo, gioia, serenità ed empatia si possono trasmettere anche attraverso uno schermo. Quello che manca sono la flessibilità e la capacità di adattare la didattica ad una nuova situazione, che per forza di cose costringe ad insegnare in modo diverso, ma non per forza peggiore, meno motivante o meno efficace, anzi.
Non si può pensare di riproporre davanti ad uno schermo ore ed ore di lezione frontale... che già non funzionavano nella "realtà", figuriamoci da casa!
Come si possono proporre ad un bambino di 6,7,8 anni 2 o 3 ore consecutive di lavoro teorico davanti al pc?? O compiti su compiti senza spiegarne il senso, senza un qualsiasi tipo di scopo, incentivo, obiettivo, motivazione??
Come si può pensare di fare lezione ad un'intera classe con una connessione che va e viene, con il collegamento che "salta", con i bambini che, senza nessun tipo di preparazione o di percorso, devono autogestirsi in questo?
Io capisco che le richieste ed i programmi da parte delle scuole siano questi, ma è forse proibito provare a sperimentare qualcosa di diverso? Fare dei tentativi per essere più accattivanti, interessanti, motivanti, originali?
Insegnare non è un lavoro come gli altri, non si può pensare di timbrare il cartellino e farlo meccanicamente ed in modo svogliato ed automatico. A maggior ragione in un periodo di crisi, traumi, insicurezze, paure e confusione, nel quale invece ci sarabbe davvero la possibilità di fare qualcosa per i bambini, di dare loro sicurezza, serenità, tranquillità e nuove motivazioni per affrontare l'isolamento e le loro paure.
Le lezioni a distanza dovrebbero essere intanto più brevi, poi più fantasiose, interessanti, empatiche (sì, anche davanti ad uno schermo!!), creative, meno orientate al programma, ai voti ad alle valutazioni. Perchè continuare con questa ossessione del voto?? A cosa serve? Non l'ho mai capito e continuo a non capirlo. Il voto dovrebbe essere dato agli insegnanti, per aiutarli a capire come lavorare in modo più efficace e cosa modificare e migliorare della loro attività didattica.
I gruppi online dovrebbero essere rivolti a meno bambini per volta, perchè è impossibile collegarsi in 20 e riuscire a seguire.
Le famiglie andrebbero coinvolte ma non per stressarle, bensì per fornire loro strumenti pratici per lavorare, con entusiasmo e passione, a casa con i loro figli.
Anche i lavoretti assegnati dalle scuole dell'infanzia vengono percepite dalle famiglie come "compiti", da eseguire entro il tempo assegnato e con i materiali richiesti, esattamente quelli altrimenti.... altrimenti cosa? Non è possibile stressare le famiglie anche per i lavoretti!! A parte che già il nome lavoretto a me fa tristezza .... i miei allievi di violino suonano a 2 anni con il violino e l'arco veri!! Perchè sminuire ciò che fanno i bambini? Comunque, questi lavori potrebbero essere un'occasione per passare del tempo piacevole insieme, tra genitori e figli, e non importa se i materiali utilizzati non sono esattamente quelli richiesti, se la consegna non viene fatta nei tempi previsti o se l'esecuzione non è perfetta... stiamo parlando di bambini di 3 o 4 anni! E di genitori a loro volta spesso traumatizzati, confusi, spaventanti e stressati.
Far ottenere la perfezione in ciò che si fa e far lavorare bambini e genitori può essere un obiettivo perseguibile, ma solo come continuazione di un percorso in atto, in cui entrambe le parti sono abituate a lavorare insieme, collaborare, impegnarsi... non ha senso, invece, proporlo, come di dice in inglese, "out of the blue", così, dal nulla.
La motivazione va creata, sviluppata, supportata e gestita, non nasce dal nulla.
La gioia di imparare dovrebbe essere il primo obiettivo da perseguire, senza il quale i risultati di apprendimento potrebbero non esserci, e di conseguenza i voti potrebbero non avere nessun significato. Un bambino demotivato che prende 4 perchè i genitori non sanno come farlo lavorare a casa, perchè nessuno gli ha insegnato ad amare lo studio ed i compiti, perchè, chiuso in casa da 2 mesi, è stufo, annoiato o additittura depresso... come può sentirsi? Ma soprattutto, che validità può avere un voto dato in una situazione simile? Quanto può riflettere l'apprendimento reale dell'alunno?
Nel mio lavoro, anch'io ho dovuto reinventarmi. Paradossalmente, prima le mie lezioni, di violino, sia individuali sia collettive, erano più ludiche e divertenti, perchè duravano un'ora e perchè potevano essere svolte in ambiente più consono al mio stile di lavoro, con tanto materiale, giochi, strumenti, il pianoforte, spartiti, spazio in cui muoversi.... adesso ho ridotto i tempi, proprio per non costringere i bambini troppo a lungo seduti davanti ad uno schermo, e quindi devo andare dritta al punto, faccio lavorare di più sulla tecnica, le scale, gli esercizi... ma cerco di essere sempre e comunque divertente e motivante, di sorridere, rinforzare, proporre giochi, sfide, obiettivi positivi e momenti di pausa e "svago". Non mi aspetto che gli allievi più piccoli stiano fermi o seduti, e non lo vorrei neanche. Hanno 2-3 anni, sono davvero piccolissimi!! Facendo il paragone con la scuola, sarebbe come fare lezione al nido d'infanzia!!
Impossibile, penserete voi. Invece no, si può fare. Come sempre, coinvolgo i genitori, a volte anche i fratelli, propongo attività e giochi molto brevi e mirati, lascio ai bambini la possibilità di muoversi, alzarsi, camminare, correre via e poi tornare, avendo però come obiettivo quello di insegnare loro a stare fermi, seduti o in piedi con il violino in mano. Ma non posso aspettarmi che siano già capaci di farlo! Devo insegnarlo a loro ed ai genitori. Seguo molto le loro proposte, detto in termini di analisi del comportamento lavoro in NET, seguendo la loro motivazione.
E così l'apprendimento diventa piacevole, divertente, motivante ed efficace. Sì, efficace, perchè i risultati ci sono, e , anzi, non sono mai stati così buoni. I bambini imparano di più, più velocemente ed in modo più stabile e generalizzato, perchè imparando direttamente a casa non hanno bisogno di esportare quelle competenze in un contesto nuovo.
Insomma, la didattica a distanza è realizzabile, basterebbe reinventarsi, inventare, sperimentare, e non rimanere legati al modo di lavorare di prima, che, ripeto, già prima evidentemente non andava bene.
Potrebbe davvero essere un'opportunità interessante, allora perchè non provarci?
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