Lo studio della musica che va al di là della lezione settimanale, quindi inteso come esercizio quotidiano a casa, è senza dubbio uno degli aspetti più impegnativi del percorso musicale degli allievi sia piccoli sia più grandi, ma ha anche un grandissimo aspetto positivo : quello di insegnare l'autonomia.
Partendo con il corso dei più piccoli, si può osservare che i bambini di 12-30 mesi sono quasi del tutto dipendenti dai genitori sia a lezione sia a casa, necessitando del supporto della mamma per provare per la prima volta gli esercizi e per ripassarli a casa durante i momenti di gioco e di routine quotidiana.
In queste classe Lullaby, infatti, vediamo la partecipazione attiva e completa delle mamme che, per dirla in termini comportamentali, forniscono ai bimbi un "prompt totale", cioè li guidano fisicamente, con divertimento e grande piacere da parte di tutti genitori e figli :
In realtà, uno degli aspetti più interessanti della partecipazione del genitore a lezione è, anche con i piccolissimi, il suo ruolo di supporto che a volte però si "sfuma" per lasciar provare al bambino a fare da solo. Infatti, sia a lezione sia a casa, le mamme dei piccoli prima li aiutano ad eseguire i compiti richiesti e poi li fanno provare da soli, per iniziare fin da subito ad farli esercitare sulla loro autonomia.
Appena diventano più grandi, a 3-5 anni, il genitore interviene quando c'è bisogno, ad esempio nelle fasi iniziali di acquisizione di una nuova competenza, lasciando però al bambino la libertà di essere autonomo negli esercizi che conosce già e limitandosi ad osservarlo, magari ripetendo lui stesso l'esercizio a distanza, e correggerlo in caso di errore importante o difficoltà.
Vediamo la mamma di Filippo, nuovo allievo di 3 anni e mezzo, che gli mostra come eseguire una canzone di manualità controllandone lo svolgimento da parte del bimbo :
Qui invece vediamo il papà di Alessia che osserva l'esecuzione al violino della bambina insieme alla sua compagna di classe Alexia .
Infatti è importante che il genitore sappia quando deve intervenire e quando lasciar sperimentare, per non togliere al bambino la possibilità di provare, eventualmente di imparare anche a gestire la frustrazione data dalle prime difficoltà, ma alla fine riuscire nel suo intento.
Filippo, 3 anni e mezzo si esercita in una coreografia |
Beatrice, quasi 5 anni e la scrittura delle note |
A questa età, ovviamente, lo studio a casa è ancora guidato dalla mamma e dal papà, che propongono di suonare, si esercitano insieme ai figli e li aiutano ed incoraggiano, perchè i bambini della scuola dell'infanzia, fino circa ai primi due anni di primaria, non possiedono ancora l'autonomia nè la motivazione al lavoro autonomo e costante.
Qui entra in gioco la didattica famigliare, la voglia di partecipare, di essere coinvolti in ciò che fa il proprio figlio, e se necessario di mettersi in gioco in prima persona.
Ed ecco alcuni ottimi esempi!
il papà di Giulia, che suona al violino il brano che sta imparando la bambina
La mamma di Aditya durante una canzone per la manualità :
La mamma di Carlotta corregge la sua impostazione sul violino:
E la mamma di Samuele, che studia non solo con lui ma anche con le due sorelline, di 12 mesi e 8 anni, un compito di armonia :
Con il passare del tempo, i genitori possono iniziare ad "allontanarsi" un pochino, osservando a volte da vicino a volte da più lontano il percorso dei figli, fino a lasciare loro completa autonomia, che nel caso dello studio della musica arriva non prima dei 12-13 anni.
Lo studio di uno strumento, infatti, è molto complesso ed impegnativo, e non basta avere la motivazione, ma ci vogliono anche capacità di ascolto, di "metacognizione" e feedback (controllo del proprio operato), di autocritica, organizzazione autonoma e metodo di studio.
Tutte competenze che, purtroppo, la scuola raramente insegna - anche a causa di un sistema scolastico improntato più alla sottolineatura dell'errore ed alla critica mediante i voti che al rinforzo positivo- ma che la musica può insegnare.
Sara, 9 anni e mezzo, dopo 4 anni di lezioni ha raggiunto un ottimo livello di indipendenza, a casa infatti studia spesso da sola, ed ha tra i suoi passatempi preferiti l'esercizio di diteggiare in autonomia i brani che poi studierà al pianoforte :
Per i miei allievi più grandi, dagli 8 anni in su, infatti ho ideato delle "check list" per lo studio a casa, che loro devono compilare giornalmente per essere certi di aver studiato nel modo corretto, e che li aiutano a diventare progressivamente più indipendenti e consapevoli di ciò che stanno facendo.
Poi, essendo i passi verso l'autonomia graduali per essere veramente appresi, all'inizio anche questo metodo di studio viene monitorato dalla famiglia. Lorenzo, 9 anni, che studia anche a casa dei nonni, viene supportato nella compilazione della check list sia dalla mamma sia dai nonni, che ne hanno appreso il funzionamento e gli danno una mano ad autovalutarsi.
Maddalena, quasi 11 anni, è andata ancora oltre, aggiungendo alla check list un sistema di auto-votazione per ogni area considerata, idea che ho trovato ottima e che mi piace commentare con lei ogni settimana :
Qui sempre Maddalena esegue un esercizio di tecnica d'arco per imparare ad utilizzarlo distribuendo correttamente il peso della mano e del braccio, infatti suonare con l'arco al contrario aiuta a percepirlo meglio :
Esercizi di questo tipo portano verso l'autonomia nello studio, facendo capire ai ragazzini che per studiare bene bisogna focalizzarsi sul problema tecnico cercando di risolverlo e non "suonare" tutto il brano dall'inizio alla fine senza scendere nei dettagli.
Da quando erano piccoli, fino alla pre adolescenza ed alla completa autonomia nello studio che raggiungeranno in adolescenza, gli allievi compiono un percorso di crescita e progressiva maggiore auto-consapevolezza, che li porterà a diventare grandi sia nel rapporto con il loro strumento sia nelle prove che dovranno affrontare giorno per giorno nella vita quotidiana.
Tali prove, grazie all'esperienza avuta con la musica, sembreranno infatti più semplici, ed il percorso musicale sarà stato per loro prima di tutto un insegnamento di vita.
Lo studio di uno strumento, infatti, è molto complesso ed impegnativo, e non basta avere la motivazione, ma ci vogliono anche capacità di ascolto, di "metacognizione" e feedback (controllo del proprio operato), di autocritica, organizzazione autonoma e metodo di studio.
Tutte competenze che, purtroppo, la scuola raramente insegna - anche a causa di un sistema scolastico improntato più alla sottolineatura dell'errore ed alla critica mediante i voti che al rinforzo positivo- ma che la musica può insegnare.
Sara, 9 anni e mezzo, dopo 4 anni di lezioni ha raggiunto un ottimo livello di indipendenza, a casa infatti studia spesso da sola, ed ha tra i suoi passatempi preferiti l'esercizio di diteggiare in autonomia i brani che poi studierà al pianoforte :
Per i miei allievi più grandi, dagli 8 anni in su, infatti ho ideato delle "check list" per lo studio a casa, che loro devono compilare giornalmente per essere certi di aver studiato nel modo corretto, e che li aiutano a diventare progressivamente più indipendenti e consapevoli di ciò che stanno facendo.
Poi, essendo i passi verso l'autonomia graduali per essere veramente appresi, all'inizio anche questo metodo di studio viene monitorato dalla famiglia. Lorenzo, 9 anni, che studia anche a casa dei nonni, viene supportato nella compilazione della check list sia dalla mamma sia dai nonni, che ne hanno appreso il funzionamento e gli danno una mano ad autovalutarsi.
Maddalena, quasi 11 anni, è andata ancora oltre, aggiungendo alla check list un sistema di auto-votazione per ogni area considerata, idea che ho trovato ottima e che mi piace commentare con lei ogni settimana :
Qui sempre Maddalena esegue un esercizio di tecnica d'arco per imparare ad utilizzarlo distribuendo correttamente il peso della mano e del braccio, infatti suonare con l'arco al contrario aiuta a percepirlo meglio :
Esercizi di questo tipo portano verso l'autonomia nello studio, facendo capire ai ragazzini che per studiare bene bisogna focalizzarsi sul problema tecnico cercando di risolverlo e non "suonare" tutto il brano dall'inizio alla fine senza scendere nei dettagli.
Da quando erano piccoli, fino alla pre adolescenza ed alla completa autonomia nello studio che raggiungeranno in adolescenza, gli allievi compiono un percorso di crescita e progressiva maggiore auto-consapevolezza, che li porterà a diventare grandi sia nel rapporto con il loro strumento sia nelle prove che dovranno affrontare giorno per giorno nella vita quotidiana.
Tali prove, grazie all'esperienza avuta con la musica, sembreranno infatti più semplici, ed il percorso musicale sarà stato per loro prima di tutto un insegnamento di vita.
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