martedì 30 agosto 2016

Gli stereotipi sull'educazione musicale precoce

Suzuki sosteneva che la musica rendesse esseri umani migliori. Più equilibrati, attenti, capaci nelle attività di tutti i giorni e più maturi e sensibili nei rapporti con gli altri.

Purtroppo, l'idea della pratica musicale precoce è ancora associata alla creazione di piccoli geni e di bambini prodigio mediante un'attività coercitiva e fine a sè stessa. Far musica da piccoli dovrebbe essere, invece, un pratica diffusa ed assolutamente naturale, facente parte della vita quotidiana del bambino con spontaneità e serenità.



Un percorso musicale proposto in modo ludico, ma con obiettivi chiari e modalità già sperimentate e verificate, infatti, può soltanto avvicinare all'obiettivo individuato da Suzuki, che non era quello di creare piccoli Mozart, ma quello di offrire ai bambini un'opportunità in più per crescere in armonia con gli altri tramite uno specifico apprendimento, conquistando ogni giorno nuove abilità sempre più complesse e che creano soddisfazione ed autostima nonchè la possibilità di esprimere la propria personalità attraverso la musica.

Fare musica da piccolissimi può diventare dunque un'esperienza altamente significativa ed un dono inestimabile per il futuro di ogni bambino.





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