domenica 23 febbraio 2014

L'insegnamento della musica è una professione importante!








Un'orchestra di giovanissimi musicisti : I miei allievi di Voghera (PV)



Luca, quasi 6 anni


  Come gli anni scorsi, anche quest'anno ho proposto ai miei allievi di Voghera (una delle tre sedi in cui insegno, insieme a Milano e Pavia) di formare una piccola "orchestra", eseguendo insieme semplici brani tratti dal repertorio popolare (Frà Martino), contemporaneo/didattico (Dejonghe) e Suzuki (Volume 1).

A Voghera (PV) insegno dal 2009 ed ho allievi dai 2 agli 11 anni, ma alcuni sono ancora troppo piccoli o hanno iniziato da appena due - tre lezioni, perciò non possono ancora suonare in orchestra, allora ho coinvolto solo alcuni di loro : Luca, quasi 6 anni, che oltre a seguire il programma CML studia pianoforte da un paio di mesi, e da 4 lezioni ha iniziato anche il volino; e le due coppie di fratelli Amos e Joshua (7 e 8 anni) e Lorenzo e Guglielmo.

Ieri, purtroppo, Lorenzo era assente per malattia, dunque ho iniziato a far provare agli altri un brano piuttosto semplice, ma diviso in tre parti - violini primi, secondi e pianoforte - di un autore contemporaneo, Dejonghe, intitolato " A lovely day".

Prima che arivasse Guglielmo, il più grande, ho cercato di creare uno spirito di gruppi tra i più piccoli chiedendo loro di ripassare insieme alcune canzoni del repertorio CML che conoscevano tutti, iniziando con un momento ludico e rilassante, soprattutto a vantaggio di Luca, che studia con me da poco ed è passato in brevissimo tempo dalla ritmica allo studio di due strumenti!, ma anche dei due fratelli, che si divertono sempre a ritornare sui "vecchi" esercizi che hanno apprezzato in passato.

In questo video, eseguono "La conchiglia", esercizio di manualità che utilizzo anche con i "grandi" per consolidare l'indipendenza delle dita e rafforzarne l'articolazione:




Poi li ho fatti suonare in gruppi più ristretti, provando i brani singolarmente o in duo.

Qui vediamo Luca che suona prima Frà Martino con me, e successivamente "A Lovely Day" con Amos, il nostro pianista ufficiale!!, che ormai si sta calando benissimo nel suo ruolo di pianista accompagnatore, suonando sia con il fratello sia con gli altri con sicurezza e solidità ritmica :





Sono entrambi molto bravi : Amos per le qualità che ho già descritto, e Luca per l'impostazione già eccellente ed impeccabile, l'arco fluido ed il suono pulito dopo sole 4 lezioni, e l'atteggiamento da professionista, serio, concentrato ed attento : un ottimo duo!

Dal duo siamo passati al trio, aggiungendo anche Joshua che eseguiva con me la parte dei primi violini :



Per finire, arrivato Guglielmo, l'orchestra (eccetto Lorenzo) era al completo, ed ha potuto provare più volte (mooolte volte, fino a quando non ero soddisfatta!!) il brano scelto :



Non sono simpaticissimi ?? Bravi ragazzi!!!

Anche da precedenti esperienze, ho notato che per gli allievi, anche ai primissimi passi, suonare insieme è molto importante e gratificante : la dimensione di gruppo favorisce la percezione dell'insieme, dell'armonia, dell'andamento musicale del brano, ma aumenta anche attenzione e concentrazione e soprattutto li entusiasma, li fa sentire veri musicisti e li diverte ... perchè ovviamente, essendo tutti maschi, i momenti di interazione, gioco libero, scherzi e risate non mancano mai !!!

Ma è questo il bello, infatti solitamente le nostre prove non sono mai troppo lunghe e prevedono alcune brevi pause o momenti in cui solo uno suona e gli altri si riposano ascoltandolo, infatti alla fine ognuno di loro ha eseguito un brano a scelta al pianoforte ricevendo dagli altri complimenti ed applausi.

Come ho già detto in altri post, tuttavia, rimango del parere che esperienze di questo tipo vadano affrontare solo quando si è pronti, ovvero quando si ha lavorato prima di tutto da soli con il genitore e l'insegnante, e su pezzi più semplici rispetto al livello tencnico raggiunto, perchè suonare con altri è sempre più difficile rispetto all'esecuzione solistica - che implica, ovviamente, problemi e difficoltà di altro tipo -, e non riuscire ad arrivare ad un'esecuzione di insieme perchè il programma è troppo complesso sarebbe frustrante.

Dunque non sono favorevole ai metodi che propongono l'orchestra come unica soluzione e come primo approccio allo strumento, se non in contesti particolari e che necessitano di un intervento urgente ed umanitario, quali quelli dei paesi svantaggiati in cui si applica il metodo Abreu, che però va oltre lo studio tecnico e diventa prima di tutto un'azione di tipo sociale per aiutare ragazzi a rischio attraverso la musica.

In tutti gli altri casi, penso sia necessario ed indispensabile un pregresso lavoro strumentale che porterà solo in un secondo momento alla gioia di suonare in gruppo e sentire il proprio strumento che si fonde con quello degli altri  e la propria personalità che si arricchisce grazie alla presenza di altri giovani musicisti.







sabato 15 febbraio 2014

Bambini e genitori a lezione di musica : perchè è importante coinvolgere la famiglia?

La maggioranza dei corsi di musica, come quelli sportivi, di danza o teatro, prevede che i genitori non solo non partecipino alle lezioni, ma rimangano proprio fuori dall'aula e non vengano neppure informati di ciò che il bambino, a volte anche molto piccolo, fa durante il corso, se non in occasione dei saggi di metà corso o di fine anno.

Lo stesso succede con le sedute di terapia rivolte a bambini e ragazzi disabili, dalle quali molto spesso la famiglia è accuratamente bandita, perchè "intanto non capirebbe" o "interferirebbe con la terapia", arrivando addirittura ad apporre cartelli che chiedono ai genitori di non entrare assolutamente nella stanza di terapia.

Per i corsi collettivi, soprattutto se sportivi, e rivolti a ragazzini dagli 8-9 anni in su, questo può avere un senso, ma nel caso di lezioni di musica, sia collettive sia individuali, o di terapie rivolte a bambini piccoli o con difficoltà, secondo me è escludere i genitori dal percorso dei figli è un errore.



I bambini, a maggior ragione se molto piccoli, non possono ancora avere l'autonomia e l'indipendenza per affrontare da soli un percorso ricco e complesso come quello musicale, e fino ai 9 -10 anni non sono in grado di recepire fondo le indicazioni dell'insegnante, rielaborare ciò che è stato loro spiegato ed organizzare da soli lo studio quotidiano.

I corsi di musica concepiti in modo tradizionale, nei quali il "sapere" viene trasmesso dall'insegnante all'allievo e "l'ignoranza" resta  al genitore, dunque, diventano molto facilmente dei "parcheggi" da cui il bambino può trarre anche un qualche piacere al momento della lezione, se possiede già una sua motivazione intrinseca, ma non certo un apprendimento approfondito nè un momento di reale crescita ed occasione educativa.

Il metodo educativo, per il quale la musica può benissimo diventare un ottimo strumento, non può essere interiorizzato e generalizzato se rimane confinato ad un unico ambiente vissuto dal bambino per un'ora settimanale, e se non viene esteso a più contesti di vita.

Questo è vero soprattutto nel caso di allievi molto piccoli -è impensabile, infatti, che bambini tra i 12 ed i 36 mesi rimangano da soli in aula con l'insegnante, se non in un contesto, ad esempio, di asilo nido- o con difficoltà, per i quali sia le lezioni di musica sia le terapie perdono molto della loro efficacia e del loro valore se non vengono condivise con il genitore.

Molti medici, terapisti ed insegnanti pensano di detenere il "sapere" e di non poterlo (nè volerlo) trasmettere ai genitori, che invece sono le persone che conoscono meglio quello specifico bambino e che quindi potrebbero venire in aiuto con idee, suggerimenti o consigli.

Inoltre, la presenza del genitore nell'aula di musica o nella sala delle terapie rassicura il bambino e lo aiuta ad ambientarsi, oltre a creare un momento di condivisione positiva di un'attività che può diventare piacevole - nel caso della musica anche divertente!- e ripetibile anche a casa come utile esercizio educativo e per lo sviluppo del bambino.





Per i piccolissimi ( per quanto mi riguarda, parlo di allievi dai 6 mesi ai 3 anni) una lezione di musica non può essere che un momento di gioco, e cosa c'è di più bello del vivere tale esperienza insieme alla mamma, e quando capita anche al papà, e poterla poi inserire nella propria routine quotidiana?

Certo, per il genitore dedicare un'ora della propria settimana alla lezione di musica può essere impegnativo in termini di tempo, energie, voglia di mettersi in gioco, capacità relazionali e comunicative ed anche banalmente di apprendimento (i bambini imparano subito tutto, ma  un'altra cosa è svolgere lo stesso programma a 30 a 40 anni!!) ... ma i piccoli apprezzano tantissimo il tempo che viene loro dedicato e tale condivisione avrà delle ricadute positive sui rapporti in famiglia, sulle possibili attività da svolgere tutti insieme - conosco famiglie in cui tutti suonano e seguono il programma di musica, ed i momenti piacevoli da trascorrere in musica sono i più ricercati!


                        







Per i più grandi, tra gli 8  ed i 10 anni, la presenza del genitore a lezione a mio parere non è più così indispensabile, ma la famiglia va comunque coinvolta ed informata riguardo al percorso didattico del figlio, che a quel punto , nel caso dei miei allievi, si avvicina di più al metodo tradizionale ed è più incentrato sulla pratica strumentale, per fare in modo che l'allievo venga incoraggiato, aiutato e sostenuto nei suoi studi.

Se periodicamente almeno uno dei due genitori, che solitamente è quello più interessato o competente in materia musicale. segue una lezione del figlio e viene sempre informato dei "compiti" che vengono assegnati e degli obiettivi del lavoro che si sta svolgendo, egli potrà ascoltare a casa gli studi del figlio ed aiutarlo in caso di difficoltà, diminuendo gradualmente la sua supervisione fino a che il ragazzino non avrà raggiunto lo stadio del lavoro autonomo e liberamente scelto, cosa che però difficilmente avverrà se prima la motivazione non sarà stata alimentata e sostenuta sia dall'insegnante sia dalla famiglia.





Personalmente, rimango in contatto costante con i genitori di tutti i miei allievi, che non solo partecipano ad ogni lezione almeno fino ai 7 - 8 anni del bambino, ma ricevono da me indicazioni ed informazioni settimanali sul programma da svolgere, le archiviano, rileggono ed "imparano", e mi chiedono delucidazioni e chiarimenti, oltre a darmi idee e suggerimenti su come procedere con i loro figli, su come motivarli maggiormente, e su come gestire alcuni momenti di crisi o indecisione anche in base ai feedback ricevuto dal figlio in seguito ad ogni incontro.

In questo modo, la lezione di musica diventa non solo un'ora di "svago" ( o, ripetiamolo pure!, parcheggio ...) che si concede al bambino interessato alla musica, ma una proposta che il genitore fa al figlio, anche di pochi mesi!, per favorire il suo sviluppo educativo, emotivo, espressivo e globale attraverso la musica, condividendo tale cammino a volte anche con tutta la sua famiglia, che cresce insieme al bambino, e, in caso di difficoltà di sviluppo - ritardo, handicap- o di relazione/comunicazione in famiglia, impara a comunicare con lui, a comprenderlo e farsi comprendere meglio, imparando insieme giochi ed un repertorio musicale, e più avanti strumentale, che può creare ciò che Suzuki chiama la "didattica famigliare" e che rende l'intero percorso di gran lunga più interessante, utile e mirato.

La musica, dunque, può andare "oltre" e non limitarsi all'apprendimento di uno strumento, lasciato alla motivazione del singolo allievo, che spesso, data l'età, vorrebbe passare da uno strumento all'altro "per prova" o cambiare attività appena insorgono le prime difficoltà ... ma diventare un mezzo di crescita, condivisione, relazione e costruzione di legàmi importanti anche a livello famigliare, che poi potranno essere condivisi con fratelli e più avanti amici ... perchè la musica prima di tutto arricchisce e rende persone migliori e più capaci e felici.




domenica 9 febbraio 2014

Alessia : il pianoforte come strumento di crescita



Alessia nel 2006







Conosco Alessia dal 2005, e dal 2010 lavoro con lei come insegnante di musica, per l'apprendimento della ritmica e del pianoforte, ma soprattutto per incentivare il suo utilizzo dell'udito in seguito all'impianto cocleare ricevuto a dicembre 2009.

Oltre alla sordità, Alessia ha la sindrome di Williams, patologia genetica rara che, a fronte di alcune difficoltà a livello cognitivo, psico-motorio e visuo spaziale, solitamente dà notevoli abilità musicali, orecchio assoluto, senso del ritmo ed interesse per la musica.

Anche quando non sentiva, Alessia dimostrava un senso ritmico spiccato ed una passione in particolare per gli strumenti a percussione, ma ora che l'udito è migliorato, le sue qualità musicali stanno nettamente emergendo: in varie occasioni si pone molto in ascolto evidenziando, nonostante l'impianto cocleare e la protesi non riproducano al 100% l'udito normale, un ottimo orecchio; sta sviluppando l'intonazione vocale, mantiene ovviamente un aspetto ritmico eccellente ed impeccabile, ed al pianoforte esprime un senso della frase ed una sensibilità musicale molto forti e chiare, facendo arrivare all'ascoltatore le sue emozioni e la sua comprensione del significato del brano.


Insieme alle altre mille attività da lei svolte, ed a tutte le esperienze vissute, la musica sta diventando per Alessia anche un canale di comunicazione e di crescita, rendendola più autonoma e matura anche a livello emotivo.

Dopo aver visto la puntata del programma di RAI3 "Sconosciuti", alla quale aveva partecipato facendo lezione di musica per le riprese, Alessia, piacevolmente stupita e soddisfatta dal riconoscersi in tv e dal conoscere la mia storia, per rielaborare ciò che aveva appena visto è andata in camera sua ed ha preso gli album di fotografie di sua sorella ... ha messo le foto in ordine cronologico, e intanto, parlando tra sè e sè in LIS, le commentava dicendo che sua sorella prima era piccola, poi è andata a scuola, e finita la scuola è diventata grande ...

Questo episodio, riferitomi da sua mamma, mi ha positivamente colpita poichè denota prima di tutto una sua ottima comprensione del significato della storia, ma soprattutto una sua capacità di rielaborare e rappresentarsi a livello emotivo il concetto di percorso di vita e di crescita, che lei ha riferito in quel caso alla sorella, la persona che le è più vicina e che, come me, suona uno strumento musicale ed ha terminato l'università ...

A lezione, allora, ne abbiamo parlato e le ho ricordato che non solo noi due siamo cresciute, ma la stessa cosa è successa anche a lei, che sta per finire la scuola media ed iniziare le superiori, e che da piccola non sapeva fare alcune cose ma poi le ha imparate, conquistando anche, con il passare del tempo, una maggiore sicurezza emotiva e consapevolezza delle sue capacità ... infatti quando le ho chiesto se si ricordasse di quando  era molto insicura e non sapeva di essere brava a suonare, mentre ora ne è più convinta ed ha preso più coscienza delle sue competenze, Alessia ha risposto "sì" con entusiasmo e auto-determinazione.

Un grande passo avanti!

Alessia durante le riprese di RAI3



Sua mamma mi ha raccontato, inoltre, che nell'ultima settimana Alessia studia pianoforte autonomamente, tutte le sere intorno alle 23 !, sedendosi allo strumento e mettendosi a suonare poco prima di andare a dormire ...

Evidentemente, il pianoforte la rilassa e , pur essendo impegnativo, è per lei fonte di tranquillità e serenità, dunque preferisce studiarlo la sera per poi addormentarsi serena.

Anche questo è segnale di crescita, scelta autonoma e conquista di una maggiore maturità interna, che la porterà non solo a migliorare nella musica, ma anche a diventare sempre più competente e sicura di sè.

Brava Alessia!


I genitori mi scrivono ...

" Devo ammettere che la lezione di ieri e' stata proprio una piacevole sorpresa,ho visto mio figlio interessato,curioso e coinvolto.
Grazie x i "compiti"....sono d’accordo con te ...speriamo diventi un piacevole diversivo casalingo.
Ammiro la tua partecipazione emotiva durante la lezione ,e' una cosa che arriva ti assicuro a grandi e piccoli."

" Sei una maestra speciale e ci dai coraggio e positività ..."

"Sono davvero molto contenta dei progressi di Davide nel mantenere l'attenzione durante le tue lezioni, e ti ringrazio per la tua instancabile tenacia nel credere nelle sue capacità!"


"La lezione di oggi è andata benissimo, sono proprio contenta! Penso che anche la consulente ABA sia rimasta stupita nel vedere Giulia così motivata e attenta ... grazie davvero per il lavoro che fai e per come credi in Giulia! "



" Ha visto che brava oggi la Saretta? Era il ritratto della felicità!"



venerdì 7 febbraio 2014

Davide : un musicista sempre più bravo!



Davide, quasi 17 anni, con Leucodistrofia, studia musica con me da Settembre, e negli ultimi due mesi sta facendo progressi grandissimi e molto veloci, dimostrando capacità davvero ottime e collezionando lezioni ricche, intense, appassionanti sia per me sia per lui, una migliore dell'altra, evidenziando  una motivazione, una passione, una forza di volontà ed un rendimento neanche costanti, ma in continua crescita!!

Lavorare con lui  è una delle esperienze più coinvolgenti e gratificanti che abbia avuto finora, nonostante per me tutti gli allievi abbiano qualcosa di speciale , ma , per tanti versi, Davide è ancora più straordinario di molti altri.

La lezione di oggi è stata un grande successo, prima di tutto suo e della sua meravigliosa mamma, al termine del quale eravamo profondamente entusiasti e felici, e lui mi chiedeva di andare avanti  lavorare ancora, nonostante avesse già fatto tantissimo e la nostra ora fosse terminata.

Durante la settimana in corso aveva studiato in particolare violino, con l'aiuto anche di una bravissima terapista, preparata e molto disponibile, Simona Malinverni, ma la lezione è iniziata come sempre con il saluto di apertura ... e qui Davide ci ha riservato la prima sorpresa!

Senza che glielo richiedessimo, ha eseguito il brano in completa autonomia, suonando alla tastiera tutta la scala di Do maggiore, ribattendo come richiesto ogni nota con precisione e con il ritmo giusto, e contemporaneamente cantando la canzone associata al saluto "Lo slancio", con tutto il testo corretto e ricordandosi ogni parola!!





Poi siamo passati direttamente al violino, che Davide mi ha prima aiutato ad accordare, suonando alla tastiera le note "Mi-La-Re-Sol" come un vero pianista accompagnatore!, e successivamente ha suonato, leggendo a prima vista alla perfezione un brano nuovo, una "Marcia" scritta da me, ripetendolo più volte con un bel suono, i movimenti corretti, l'arco dritto, ed un'espressione concentrata e attenta, ma anche molto felice!

Ha anche letto a voce le note sullo spartito con sicurezza e fluidità: bravo!








Ultimamente stiamo lavorando molto sul contatto visivo, e Davide (che in quest'ultima foto sta guardando l'obiettivo perchè ama farsi fotografare!) osserva di più e più a lungo lo strumento o lo spartito, controllando anche con maggiore consapevolezza l'esercizio che sta svolgendo.

Per il solfeggio e la ritmica, lascio scegliere a Davide un ritmo dai loop ritmici della tastiera, poi lo rallento o accelero a seconda delle nostre esigenze, e gli chiedo di eseguirlo insieme al demo.

Tale esercizio, che è quasi un gioco, lo diverte tanto, e stamattina ci siamo divisi il ritmo : lui suonava il battere con i campanelli ed io il levare con le maracas :





Veloce ripasso del canto, con un breve vocalizzo al microfono  ... ( il mio allievo sta diventando bravissimo anche in questo, incrementando ogni volta l'emissione ed i volume della voce e cantando sempre con maggiore convinzione!)





 ... e, per finire, la tastiera!

Davide ha imparato ormai a memoria la "Melodia Celestiale" di Bastien, che esegue con una buonissima manualità, usando tutte le dita, e con grande dimestichezza.

La prossima lezione sarà dedicata ad un nuovo brano dello stesso autore, visto che questo è ormai acquisito e consolidato ... complimenti!





Bravo bravo, bravo Davide, stai diventando un musicista sempre più appassionato e competente, mi sorprendi sempre con le tue capacità ed il tuo amore per la musica, da te dovrebbero imparare tanti professionisti della musica senza slancio nè entusiasmo!



mercoledì 5 febbraio 2014

La mia storia a RAI 3 : " Sconosciuti - La nostra personale ricerca della felicita' "





La puntata :

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f447fd4c-d8db-4958-b4df-
8ec0ed9e1bbd.html




Ed ecco il backstage delle riprese!

Prima di iniziare .... (potete vedere, nell'ordine : Luca, Alessio, Giorgio, Davide, Alessia, Lorenzo, Sara, Amos, Joshua)



Lezione di Luca (5 anni) :




Lezione di Gruppo (Alessia, Amos, Joshua, Lorenzo, Luca) :