martedì 29 ottobre 2013

Suonare insieme : un'esperienza formativa e divertente!

Le mie lezioni di musica sono principalmente individuali (a parte nelle classi di propedeutica), ma nei miei progetti organizziamo abbastanza di frequente lezioni di gruppo, momenti di scambio e confronto tra gli allievi, concerti, feste della musica, giornate di esercizi musicali di gruppo ed esperienze di musica da camera.

In alcuni metodi si privilegia l'esperienza cameristica ed orchestrale da subito, prima ancora di saper padroneggiare lo strumento ed a volte prima delle lezioni individuali.

Personalmente non sono molto favorevole a questo approccio, perchè penso che sia controproducente suonare insieme quando non si è ancora sicuri della propria impostazione, del proprio repertorio, e quando non si è ancora fatto un lavoro approfondito sullo strumento, anche a livello di competenza tecnica e ritmica.

Nel metodo Suzuki,  che cito per corroborare la mia tesi, viene fatto prima un lavoro accurato ed approfondito tramite lezioni individuali, e solo dopo alcuni mesi si passa all'orchestra, suonando, tra l'altro, all'inizio gli stessi brani che si stanno studiando come solisti, che così vengono non solo ripassati ma anche maturati e migliorati dall'esecuzione in gruppo.

Detto questo, a volte mi piace far divertire i miei allievi, e mi capita, come ho scritto in un post precedente, di provare a farli suonare insieme brani molto semplici, e che hanno già in repertorio, tra una lezione e l'altra, per avvicinarli gradualmente alla musica da camera senza inficiare il lavoro tecnico che stiamo facendo individualmente, ma facendo loro apprezzare l'esperienza del gruppo e l'importanza dello stare insieme sia dal punto di vista umano sia musicale, condividendo un'attività profondamente intensa e ricca di stimoli, sensazioni ed emozioni uniche da condividere con gli altri.

Ovviamente tali esecuzioni non sono mai subito eccelse nè di ottima qualità tecnica e strumentale, nelle prime prove mi interessa che ci siano l'insieme e la consapevolezza musicale dell'altro, quindi tendo ad essere un po' meno esigente su aspetti, quali l'intonazione, su cui puoi insisterò in separata sede!

Anche perché queste esperienze sono brevi e limitate nel tempo, non tolgono spazio né tempo allo studio individuale serio ed accurato, ma arricchiscono i ragazzi, li divertono ed a volte - qualche volta ci può stare!- li rilassano.

In questi video, potete ascoltare due "esperimenti" cameristici del mio allievo Giorgio, 9 anni, che dopo due settimane di studio del brano suona, nel primo video, Bella Stella insieme ad S, anche lei violinista della sua stessa età :





Nel secondo video, invece, Giorgio suona in trio di nuovo con S. e con la piccolissima Ginevra, 4 anni, che partecipa alla prova di musica da camera dopo appena 2 LEZIONI di violoncello !!!



Oltre alla loro gioia e voglia di suonare, l'aspetto positivo mi sembra l'insieme, con una buona solidità ritmica, già presente nella prima volta in assoluto in cui suonavano in gruppo.

Senza contare che sono dolcissimi!! :)

Per finire, ecco un duo di violini delle mie due allieve che sono ad un livello più avanzato, Alice e Martina, che in un momento di relax si divertono a suonare insieme - Martina era a prima vista- un Minuetto di Bach :



Ma oltre a suonare si può anche cantare insieme, come vi mostrano le meravigliose Alice ( 9 anni), Sara ( 7 anni, con autismo) e Ginevra (4 anni) che ripassano la canzone di repertorio Volpe Volpe :




Lo studio serio, rigoroso ed approfondito non deve mai mancare, ma la musica dopotutto è felicità ed espressione di emozioni prima di tutto positive, e condividerle con altri penso sia una delle esperienze che arricchiscono e fanno crescere di più, con più disponibilità verso gli altri, apertura e capacità di ascolto per diventare, come diceva Suzuki, grazie alla musica esseri umani migliori.