mercoledì 28 settembre 2016

Non aprite quella porta : la vostra vita potrebbe cambiare per sempre!

Genitori, vi avverto : se aprite la porta del mio studio, la vostra vita potrebbe cambiare ... inesorabilmente.

Ecco un elenco in ordine sparso di ciò che potrebbe succedervi :

- Vi ritroverete a piedi scalzi su un tappeto circondati da bambini piccoli, a fare il girotondo insieme ad altri adulti perfetti sconosciuti

- Svilupperete presto un'ossessione per le "patatine fritte", intese non come cibo....  ma come ritmo che scandirà d'ora in poi tutte le vostre azioni quotidiane....

e che vi ritroverete a tamburellare senza accorgervene anche sul tavolo dell'ufficio o su ogni superficie disponibile .... arrivando prima o poi ad odiare le patatine fritte "vere"!

- Vi addormenterete e vi sveglierete per mesi ed anni con in testa la melodia di Bella Stella, in tutte le sue forme e varianti, che prima o poi diventerà gioco forza il vostro brano preferito

- Dovrete spiegare ai passanti ed ai vicini di casa che lo strumento che la vostra bambina di 3 anni ha in spalla NON è un violino giocattolo, ma uno strumento vero!



... che la piccola non è un genio ma una bambina come gli altri
perchè tutti i bambini possono imparare a suonare  ....

e che suonare a 3 anni non è un atto di schiavitù ma un dono inestimabile!

- Allo stesso modo, spiegherete al vicino di ombrellone che le "corna" ed il "dito medio" con i quali il vostro treenne lo saluta orgogliosamente non sono gestacci, ma esercizi di manualità funzionali allo studio del violino!







- Conoscerete altre mamme con cui scambiarvi non ricette ma i metodi più efficaci per far suonare a casa i vostri bambini

E vi ritroverete ad esercitarvi dovunque, perchè la motivazione del bambino va sostenuto appena si presenta, e più opportunità di apprendimento ci sono meglio è

- Quindi vi capiterà di bloccarvi nel bel mezzo della spesa al supermercato perchè il vostro bambino vi ha chiesto di ripassare un esercizio ... ed il carrello dovrà aspettare la fine della canzone prima di essere riempito.

- Tornerete sui banchi di scuola, imparando la lettura delle note, il solfeggio e la tecnica dello strumento

... spiegherete tutto questo anche a baby sitter e nonni, che d'ora in poi saranno tutti in prima linea nell'esperienza musicale del bambino. E chissà, magari inizieranno a suonare anche loro!




- Farete sollevamento pesi senza andare in palestra, ma solo iscrivendovi alla classe con il vostro bambino più piccolo



- E passerete diverse domeniche in giro per i concerti ed i concorsi, trasferte durante le quali la vostra bimba di due anni e mezzo sarà la mascotte dell'orchestra e ritirerà il suo premio con il violino da un parte e dall'altra il ciuccio!




Io vi ho avvertiti, ma se vi sentite pronti per tutto questo .... aprite quella porta!


martedì 20 settembre 2016

Dalla lezione all' esercizio a casa : a piccoli passi verso l'autonomia

Lo studio della musica che va al di là della lezione settimanale, quindi inteso come esercizio quotidiano a casa, è senza dubbio uno degli aspetti più impegnativi del percorso musicale degli allievi sia piccoli sia più grandi, ma ha anche un grandissimo aspetto positivo : quello di insegnare l'autonomia.

Partendo con il corso dei più piccoli, si può osservare che i bambini di 12-30 mesi sono quasi del tutto dipendenti dai genitori sia a lezione sia a casa, necessitando del supporto della mamma per provare per la prima volta gli esercizi e per ripassarli a casa durante i momenti di gioco e di routine quotidiana.



In queste classe Lullaby, infatti, vediamo la partecipazione attiva e completa delle mamme che, per dirla in termini comportamentali, forniscono  ai bimbi un "prompt totale", cioè li guidano fisicamente, con divertimento e grande piacere da parte di tutti genitori e figli :




In realtà, uno degli aspetti più interessanti della partecipazione del genitore a lezione è, anche con i piccolissimi, il suo ruolo di supporto che a volte però si "sfuma" per lasciar provare al bambino a fare da solo. Infatti,  sia a lezione sia a casa, le mamme dei piccoli prima li aiutano ad eseguire i compiti richiesti e poi li fanno provare da soli, per iniziare fin da subito ad farli esercitare sulla loro autonomia.

Appena diventano più grandi, a 3-5 anni, il genitore interviene quando c'è bisogno, ad esempio nelle fasi iniziali di acquisizione di una nuova competenza, lasciando però al bambino la libertà di essere autonomo negli esercizi che conosce già e limitandosi ad osservarlo, magari ripetendo lui stesso l'esercizio a distanza, e correggerlo in caso di errore importante o difficoltà.

Vediamo la mamma di Filippo, nuovo allievo di 3 anni e mezzo, che gli mostra come eseguire una canzone di manualità controllandone lo svolgimento da parte del bimbo :


Qui invece vediamo il papà di Alessia che osserva l'esecuzione al violino della bambina insieme alla sua compagna di classe Alexia .




Infatti è importante che il genitore sappia quando deve intervenire e quando lasciar sperimentare, per non togliere al bambino la possibilità di provare, eventualmente di imparare anche a gestire la frustrazione data dalle prime difficoltà, ma alla fine riuscire nel suo intento.



Filippo, 3 anni e mezzo si esercita in una coreografia

Beatrice, quasi 5 anni e la scrittura delle note




A questa età, ovviamente, lo studio a casa è ancora guidato dalla mamma e dal papà, che propongono di suonare, si esercitano insieme ai figli e li aiutano ed incoraggiano, perchè i bambini della scuola dell'infanzia, fino circa ai primi due anni di primaria, non possiedono ancora l'autonomia nè la motivazione al lavoro autonomo e costante.

Qui entra in gioco la didattica famigliare, la voglia di partecipare, di essere coinvolti in ciò che fa il  proprio figlio, e se necessario di mettersi in gioco in prima persona.

Ed ecco alcuni ottimi esempi!

il papà di Giulia, che suona al violino il brano che sta imparando la bambina






La mamma di Aditya durante una canzone per la manualità :





La mamma di Carlotta corregge la sua impostazione sul violino:



E la mamma di Samuele, che studia non solo con lui ma anche con le due sorelline, di 12 mesi e 8 anni, un compito di armonia :



Con il passare del tempo, i genitori possono iniziare ad "allontanarsi" un pochino, osservando a volte da vicino a volte da più lontano il percorso dei figli, fino a lasciare loro completa autonomia, che nel caso dello studio della musica arriva non prima dei 12-13 anni.

Lo studio di uno strumento, infatti, è molto complesso ed impegnativo, e non basta avere la motivazione, ma ci vogliono anche capacità di ascolto, di "metacognizione" e feedback (controllo del proprio operato), di autocritica, organizzazione autonoma e metodo di studio.

Tutte competenze che, purtroppo, la scuola raramente insegna - anche a causa di un sistema scolastico improntato più alla sottolineatura dell'errore ed alla critica mediante i voti che al rinforzo positivo- ma che la musica può insegnare.

Sara, 9 anni e mezzo, dopo 4 anni di lezioni ha raggiunto un ottimo livello di indipendenza, a casa infatti studia spesso da sola, ed ha tra i suoi passatempi preferiti l'esercizio di diteggiare in autonomia i brani che poi studierà al pianoforte :




Per i miei allievi più grandi, dagli 8 anni in su, infatti ho ideato delle "check list" per lo studio a casa, che loro devono compilare giornalmente per essere certi di aver studiato nel modo corretto, e che li aiutano a diventare progressivamente più indipendenti e consapevoli di ciò che stanno facendo.

Poi, essendo i passi verso l'autonomia graduali per essere veramente appresi, all'inizio anche questo metodo di studio viene monitorato dalla famiglia. Lorenzo, 9 anni, che studia anche a casa dei nonni, viene supportato nella compilazione della check list sia dalla mamma sia dai nonni, che ne hanno appreso il funzionamento e gli danno una mano ad autovalutarsi.




Maddalena, quasi 11 anni, è andata ancora oltre, aggiungendo alla check list un sistema di auto-votazione per ogni area considerata, idea che ho trovato ottima e che mi piace commentare con lei ogni settimana :





Qui sempre Maddalena esegue un esercizio di tecnica d'arco per imparare ad utilizzarlo distribuendo correttamente il peso della mano e del braccio, infatti suonare con l'arco al contrario aiuta a percepirlo meglio  :


Esercizi di questo tipo portano verso l'autonomia nello studio, facendo capire ai ragazzini che per studiare bene bisogna focalizzarsi sul problema tecnico cercando di risolverlo e non "suonare" tutto il brano dall'inizio alla fine senza scendere nei dettagli.

Da quando erano piccoli, fino alla pre adolescenza ed alla completa autonomia nello studio che raggiungeranno in adolescenza, gli allievi compiono un percorso di crescita e progressiva maggiore auto-consapevolezza, che li porterà a diventare grandi sia nel rapporto con il loro strumento sia nelle prove che dovranno affrontare giorno per giorno nella vita quotidiana.

Tali prove, grazie all'esperienza avuta con la musica, sembreranno infatti più semplici, ed il percorso musicale sarà stato per loro prima di tutto un insegnamento di vita.



mercoledì 7 settembre 2016

Ai nuovi genitori de La Musica è Gioia

Chiariamolo una volta per tutte, per le nuove famiglie (alle "vecchie" è già assolutamente chiaro!!) : genitori, il corso CML, così come quello di violino, non è un corso-parcheggio, in cui lasciare i bambini "occupati" per un'ora a settimana. Richiede invece la partecipazione attiva dei genitori, il loro coinvolgimento ed il loro impegno. Mi aspetto costanza, continuità e motivazione da parte di voi adulti, perchè senza il vostro supporto i bambini difficilmente prenderanno sul serio questo percorso, ed ancor più difficilmente continueranno oltre i primi mesi. Ma scoprirete che impegnarvi per condividere questa esperienza con i vostri bambini darà tantissimo a loro ed anche voi,e sarà per tutti un'opportunità indimenticabile ed importante. E' facile "provare" tanti corsi e poi sceglierne uno e cambiarlo dopo un mese, facile dire "porto mio figlio a fare un corso di "qualcosa" senza dover partecipare di persona o essere informati su ciò che si fa durante il corso, perchè i genitori in aula non sono ammessi ... ma soprattutto se i bambini sono piccoli a mio parere così non può funzionare, anche se può capitare che siano più tranquilli e collaboranti quando voi non ci siete .... ma imparare a lavorare insieme e collaborare per raggiungere un obiettivo è molto più gratificante ed educativo.  I bambini vogliono sentirsi sostenuti, supportati ed apprezzati da voi, devono avere l'opportunità di trascorrere con voi del tempo di qualità, significativo, intenso e ricco di esperienze, emozioni ed apprendimenti.

Quindi sappiate che se suonate alla porta del mio studio dovete rimboccarvi le maniche ed esserci al 100%! Non scoraggiatevi ... ce la farete!

I votr