mercoledì 25 aprile 2018

Superare i propri limiti si può!

Uno dei miei obiettivi principali, con ciascuno dei miei allievi, a seconda delle capacità e delle caratteristiche di ognuno, è insegnare loro a superare i propri limiti, per raggiungere il loro massimo e l'eccellenza, che non significa perfezione, ma il livello più alto, in termini di esecuzione, performace, apprendimento e sviluppo delle proprie capacità musicali, che ciascuno può raggiungere.

Per sè stesso, non per dimostrare qualcosa agli altri, e senza alcun riferimento ad un astratto concettto di "perfezione", nè al livello di nessun altro, ma solamente con un obiettivo di continuo miglioramento delle loro abilità.

Per dirla in termini statistici, con un riferimento non nomotetico ma idiografico, per costruire la propria storia personale di successo e miglioramento.




Gli obiettivi di cui sopra non sono rivolti ad allievi specifici dotati di un particolare "talento", ma sono, a mio parere, perseguibili da tutti.

Io pretendo il massimo dagli allievi piccolissimi, anche di due anni a volte, così come dagli allievi più grandi e da quelli disabili, indipendentemente dal loro tipo e grado di difficoltà.

Ognuno ha un proprio massimo ed una propria eccellenza da raggiungere e, a patto di saper lavorare sulla motivazione e sui suoi punti di forza, può certamente raggiungerli e migliorarsi sempre.

Per questo richiedo sempre e comunque, attraverso il gioco, la motivazione ed il rinforzo positivo, serietà ed impegno, da tutti e senza distinzioni o sconti.

Ad esempio, nei video che seguono potete vedere alcuni miei allievi autistici, di diverse età e diversi livelli di autismo, che cercano di migliorare le loro esecuzioni e di suonare con maggiore precisione, attenzione e musicalità, ricavandone una grande soddisfazione personale ed una voglia ancora più grande di imparare e proseguire il loro percorso.

Francesco, 9 anni, sta lavorando su alcuni brani di Fletcher, con l'obiettivo di aumentare l'autonomia nell'esecuzione, diminuendo il supporto da parte mia, e di rendere più accurata e precisa l'articolazione delle note :



Questo può voler dire anche dover ripetere molte volte lo stesso passaggio, ma Franci non si scoraggia e continua e riprovare :



Alessandro, invece, ha iniziato un nuovo libro, il Volume 2 di Thompson, e qui esegue con me un nuovo pezzo iniziato da pochissimo, ma che gli piace molto, come si nota anche dalla concentrazione con cui lo esegue :



Nonostante , per alcuni allievi, ripetere molte volte un passaggio sia poco gradevole e fonte di irritazione o ansia, rimane comunque una strategia funzionale all'apprendimento del gesto motorio ed alla memorizzazione dell'esecuzione corretta, dunque il mio lavoro consiste anche nel rendere tale compito meno pesante e più tollerabile, proponendolo sottoforma di sfida con sè stessi e sottolineando poi il risultato musicale positivo del lavoro svolto.

Sara, che ha 11 anni, da buona pre-adolescente spesso protesta di fronte alle mie richieste, come potete osservare nel video seguente, ma poi, dato che per lei suonare bene e migliorare è importantissimo, non solo accetta le mie proposte di lavoro, ma talvolta è lei a chiedermi di ripetere più volte un passaggio impreciso o non ancora appreso correttamente.




Claid, che suona il violino da meno di due anni, ha già raggiunto un livello esecutivo notevole, ma io, che non mi accontento mai, voglio che lavori con ancora maggiore precisione ed attenzione sul ritmo e sull'intonazione, e lui condivide questi obiettivi studiando molto a casa con la stessa passione che mostra in questi video:







Anche i più piccoli, tuttavia, sanno di poter migliorare e sono felici quando ci riescono.

In questo video,  Maria, 6 anni, allieva con sindrome di Down, durante l'esercizio a casa con la mamma, mostra una grandissima soddisfazione nel riuscire ad eseguire il ritmo che stava studiando!



Molti miei allievi dimostrano di essere soddisfatti di sè stessi, ma credo che l'entusiasmo incontenibile di Maria sia davvero contagioso ed auspicabile per tutti!!

Arianna. quasi 4 anni, che ha una sindrome genetica rara, parallelamente allo strumento porta avanti il programma CML di sviluppo della manualità e motricità strumentali specifiche.

Anche lei è una bambina con un grandissimo entusiasmo, che qui vediamo esercitarsi sulla presa ed il movimento dell'arco del violino, esercizio non semplice a livello sia cognitivo, per la concentrazione richiesta, sia motorio :





Insomma, ai miei allievi voglio insegnare prima di tutto a non lasciare che nessuno dica loro "Non puoi farlo" o "Non ci riuscirai mai", ma voglio che invece continuino a provare, a studiare, ad impegnarsi e migliorarsi, senza ansia nè paura ma con convinzione, entusiasmo e tenacia.

In questo modo, da grandi sapranno affrontare le difficoltà della vita senza scoraggiarsi, avranno una maggiore autostima e capacità di gestire le frustrazioni, e la musica sarà stata per loro non solo una bellissima attività, una passione ed un'occasione di crescita, ma anche, e prima di tutto, un insegnamento di vita che li accompagnerà per sempre.

giovedì 19 aprile 2018

8 Aprile 2018 : piccolissimi violinisti in concerto a Cremona!

Domenica 8 aprile ho portato alcuni allievi e le loro famiglie a Cremona per trascorrere una giornata dedicata al violino.

Alcuni bambini avrebbero suonato al concerto Incontri sul palcoscenico, organizzato dall'ESTA Italia, altri no, ma la giornata era comunque dedicata alla musica e ad un approfondimento riguardante il loro strumento.



Dopo le prove del concerto, infatti, abbiamo visitato il Museo del violino, che ha affascinato tantissimo i bambini, soprattutto perchè mostrava l'origine e la costruzione del violino, ne spiegava ogni singola parte, e conteneva anche strumenti a loro sconosciuti, quali il violoncello, il contrabbasso, il liuto, la viella e molti altri.


Da sinistra : Anastasia, Iris, Noemi, Francesca e Giovanni


Nella bottega del liutaio tutti, anche i più piccoli, si sono fermati a chiedere informazioni ed a commentare il lavoro dell'artigiano, inoltre si sono divertiti a rispondere ai quiz delle varie postazioni pensate apposta per i bambini, ed al termine della visita hanno potuto disegnare ciò che li aveva colpiti di più del museo.


Piccoli artisti al lavoro!


Pranzo al ristorante, e nel pomeriggio pronti per il concerto!

Come succede molto spesso ormai, i miei bambini erano i più piccoli ....  Francesca, 4 anni; Iris, 5 anni e Giovanni, 6 anni, hanno catalizzato l'attenzione del pubblico con i loro piccolissimi violini, e soprattutto con il loro entusiasmo e la loro grande voglia di suonare!!

Iris in concerto



Nonostante il livello del concerto fosse molto alto (bravissimi tutti, ma in particolare, per la tecnica solida e la musicalità, Margherita Cirelli, Nicola Cicchino e Margherita Ceruti), i miei piccolini si sono fatti valere e, pur eseguendo brani semplici poichè adatti alla loro età, hanno dimostrato buone basi, sicurezza e musicalità, nonchè un lavoro - iniziale e in corso, ma che promette bene- sul suono e sulla precisione tecnica nell'esecuzione.

E soprattutto si sono divertiti tantissimo sia ad ascoltare gli altri sia a suonare, cosa che per loro è naturale e piacevole e non ha nulla di ansiogeno, negativo o competitivo.

Eccoli in concerto :





Come al Play day del 18 marzo, l'organizzatrice era la violinista Satu Jalas, che ringrazio di nuovo tantissimo per l'eccellente organizzazione e le parole di incoraggiamento ai miei bambini, ricevute da lei e dalla commissione che ascoltava i giovani musicisti.

Al termine del concerto, Francesca, Iris e Giovanni erano entusiasti e non vedevano l'ora di avere ancora l'occassione di suonare in pubblico, e tutti gli allievi parlavano di musica e di violino con passione ed interesse... quindi direi che lo scopo della giornata è stato raggiunto!!




Eccoci felici e soddisfatti dopo il concerto!!



mercoledì 4 aprile 2018

Insegnare ai bambini piccoli con disabilità : l'amore e la musica non bastano!

Il programma CML (www.musicalgarden.it), ideato dalla pianista Elena Enrico, permette a bambini piccolissimi di apprendere in età molto precoce le basi della pratica e teoria musicale e soprattutto dello strumento, per poi iniziare a suonare - nel caso dei miei allievi, il violino, ma il CML getta le basi per qualsiasi strumento- nel giro di pochi mesi/un anno essendo già in possesso dei prerequisiti di ritmo, attenzione, coordinazione, manualità e repertorio che richiede la pratica strumentale.



Essendo pensato per bambini di 3 anni, e talvolta anche un po' meno, il CML può essere applicato anche agli allievi con disabilità, infatti molti dei "miei bambini" tra i 2 ed i 6 anni hanno disabilità e difficoltà di vario tipo, dal ritardo psicomotorio, ai disturbi dell'attenzione e del linguaggio, alle difficoltà emotive, fino ad arrivare a sindromi genetiche sia rare sia comuni, autismo e disabilità sensoriali.

Detto così, sembra che io faccia i "miracoli" e faccia lezione a chiunque.

La prima affermazione non è assolutamente vera, la seconda in parte, ma con alcune premesse.

Intanto, non faccio miracoli perchè, al contrario di quanto comunemente si crede, la musica NON fa miracoli : i bambini disabili che vedete su questo blog, che suonano come i coetanei neurotipici ed a volte anche meglio, hanno alle spalle un duro lavoro sia a lezione sia a casa, ore passate insieme ai loro genitori in un "gioco" che però è anche impegnativo e talvolta faticoso, e momenti di crisi, sconforto, rifiuto dello strumento e stanchezza, come succede a tutte le persone che studiano uno strumento ed a tutti i bambini piccoli che si appassionano a qualsiasi attività che richieda anche impegno e costanza.



Arianna, 3 anni e mezzo ( sindrome del 7q36) lavora a lezione con la mamma


Insomma, non è tutto rose e fiori, e, benchè la musica senza dubbio li faccia stare bene, dia loro gioia, divertimento e tantissime emozioni, crei amicizie, gruppo, inclusione e faccia vivere loro momenti che ricorderanno per tutta la vita ... però NON guarisce nessuno e NON fa nessun miracolo, e perciò non sostituisce in alcun modo gli interventi efficaci da mettere in atto in caso di reali difficoltà comportamentali, cognitive, linguistiche o motorie.

Suonare uno strumento è un arricchimento, un dono per la vita, un regalo che questi bambini impareranno ad amare ed apprezzare per sempre e che li renderà persone meravigliose, più di quanto non siano già, ma non è  nè un intervento nè una terapia, e vorrei che questo fosse chiaro soprattutto per chi mi porta bambini molto piccoli con difficoltà.

Tutti possono imparare allora? 

Certo, però, nella mia esperienza decennale di insegnamento, ho scoperto che, soprattutto per i bambini piccoli con una disabilità, l'approccio che funziona davvero è quello comportamentale.

Non starò a dilungarmi sull'analisi comportamentale applicata (aba), ma posso dirvi che è un approccio scientifico che si basa sulla creazione nel bambino della motivazione ad apprendere, che all'inizio può anche essere estrinseca, quindi non legata per forza all'attività in sè, ma poi diventa intrinseca; e sulla raccolta dei dati relativi ad apprendimenti e miglioramenti, nonchè sull'osservazione e l'analisi oggettiva dei comportamenti messi in atto durante la lezione, per modificarli in positivo se necessario e per insegnare in modo efficace e scientifico competenze di qualsiasi tipo.








Sull'ABA circolano molti stereotipi e pregiudizi, ma vi assicuro che, se applicata nel modo corretto e con competenza, funziona per qualunque apprendimento e rende possibile l'acquisizione di competenze anche complesse in bambini piccoli.

Quale, ad esempio, l'apprendimento della musica e di uno strumento.

L'Aba, però, è un approccio che ha la massima efficacia se viene applicato in tutti gli ambienti di vita e, se il bambino è molto piccolo oppure ha importanti difficoltà, in modo intensivo, per parecchie ore al giorno.

Pur essendo tecnico del comportamento, io non ho nè il tempo nè la possibilità di svolgere un intervento aba, ma mi limito ad utilizzarne le strategie per insegnare violino.


Giulia, 4 anni, sindrome di Charge


Di conseguenza, da un lato le competenze che insegno sono relative allo strumento musicale, non costituiscono nessuna terapia e per essere generalizzate necessitano di ben altro rispetto all'ora settimanale con me; dall'altro, bambini disabili molto piccoli che seguono con me il programma CML o di violino, impareranno la musica davvero se anche a casa ed in altri contesti verrà utilizzato con  loro l'approccio ABA.

Pietro ne è un esempio.

Quattro anni, con un ritardo psicomotorio, studia con me da un anno e mezzo. Ha seguito prima il programma Lullaby (propedeutico al CML e rivolto ai bambini da 0 a 3 anni), poi il CML1, e da poche settimane ha iniziato lo studio del violino.



Da quando l'ho conosciuto, Pietro è cambiato tantissimo : è molto più autonomo, capace di relazionarsi, ha acquisito numerose abilità e, al contrario di quando era più piccolo, adesso parla, addirittura con frasi intere e sostenendo brevi e semplici conversazioni.

Ma tutte queste competenze non le ha imparate da me e neppure dal violino.

Pietro, infatti, segue da due anni una terapia ABA sia a casa sia a scuola, insieme ad un intervento logopedico, ed è seguito da eccellenti professioniste e da una famiglia meravigliosa, che oltre a tanto amore gli sta dando molte competenze permettendogli di sviluppare al massimo le sue potenzialità.

Questo, però, fa sì che per lui anche le lezioni di musica siano più semplici e proficue, infatti il mio metodo di insegnamento non si discosta molto da quello che lui segue a casa ed a scuola. 
Pietro è abituato a collaborare ed a lavorare sodo, e possiede già i prerequisiti che gli servono per poter svolgere il programma di primo anno CML.

Come vedete in questi video, il suo livello di impegno e collaborazione è davvero alto, e Pietro non solo ama la musica, ma può apprenderla come i suoi coetanei, con grande serenità e soddisfazione :





Anche con il violino sta lavorando benissimo, imparando l'impostazione dell'arco e dello strumento, che per lui sono piuttosto complessi avendo una ipotonia ed una disprassia piuttosto marcate.

Ma Pietro è un bambino che non si arrende, e finchè non riesce noi non demordiamo e continuiamo a farlo provare :




Sono molto fiera di lui e sono certa che il suo percorso continuerà con conquiste sempre più grandi e la stessa gioia di avvicinarsi alla musica!


Recentemente, ho scritto su un forum, e vorrei ribadirlo qui perchè ne sono davvero convinta, che nel lavoro con i bambini, e in particolare con i bambini disabili, L'AMORE NON BASTA :

non basta amare i bambini e volere il loro bene per produrre cambiamenti, ma bisogna avere, oserei dire prima di tutto, preparazione, esperienza nel campo, conoscenze e competenze. 

Nonchè un metodo di lavoro preciso, specifico e basato su  strategie efficaci, obiettivi, passaggi intermedi e verifica dei risultati.

La passione e l'entusiasmo sono fondamentali, ma non sono tutto : il nostro compito come professionisti è appunto quello di PRODURRE UN CAMBIAMENTO ed un MIGLIORAMENTO rispetto alla situazione di partenza dei nostri allievi, alunni, bambini, pazienti.

Il mio compito è quello di INSEGNARE, ed io insegno. 

Amo il mio lavoro e a volte mi "innamoro" dei miei bambini, ma il mio scopo NON è quello di amarli, ma quello di regalare loro la musica e la capacità di suonare il violino, e se questo vuol dire accompagnarli anche attraverso momenti di difficoltà, stanchezza e frustrazione, beh, lo faccio, consapevole che da grandi capiranno e mi ringrazieranno.

Se avessi solo l'obiettivo di amarli, invece, eviterei loro ogni ostacolo, frustrazione e problema, invece sono convinta che quello dell'insegnante sia un lavoro molto più complesso e che richiede davvero una preparazione ed un continuo studio che non finiscono mai.

Così come l'amore, per i bambini più piccoli e con difficoltà maggiori, anche la musica NON BASTA : quando il mio lavoro avviene in parallelo ad un intervento svolto a casa su altre competenze, il piccolo allievo può imparare a suonare prima e con  meno difficoltà.

Proprio perchè, a mio parere, i miracoli non esistono, ma la tenacia, un metodo di insegnamento condiviso anche dalla famiglia e soprattutto tanto, tanto lavoro possono anche fare miracoli.