lunedì 13 febbraio 2017

Lo studio di uno strumento è un insegnamento di vita

Suonare uno strumento, così come studiare musica anche dal corso di propedeutica, fino ai 3-4 anni, è coinvolgente, divertente, piacevole, emozionante, ma indubbiamente è anche impegnativo e non sempre facile.

L'apprendimento della musica, infatti, a differenza di altri corsi quali quelli sportivi, che se non sono agonistici si limitano ad una frequenza settimanale, richiede un impegno importante, continuativo e costante al di là della semplice lezione di un'ora, un esercizio quotidiano , che idealmente dovrebbe davvero ogni giorno, anche il sabato, la domenica e durante le vacanze.

Questo perchè la manualità, la coordinazione, la memoria e la tecnica non si sviluppano se non vengono esercitate con costanza e continuità, anche in presenza delle migliori doti di partenza, ed il fatto di non imparare e non progredire nel programma dato dal mancato esercizio può alla lunga demotivare e far perdere l'interesse a qualsiasi allievo, persino il più musicale e motivato.

Per questo insisto tanto con i genitori dei miei bambini riguardo all'importanza dello studio a casa, guidato e supervisionato dal genitore, che diventerà solo in un secondo momento autonomo, consapevole ed instrinsecamente motivante, ma che all'inizio non lo è per nulla.

Giovanni, 5 anni e mezzo



Così come la pratica collettiva dell'orchestra : i bambini si divertono a suonare insieme, ma la preparazione di un nuovo programma in occasione di concerti o concorsi non è mai semplice, e prevede a volte esercizi anche noiosi volti alla creazione di un gruppo affiatato, non solo a livello relazionale, tramite giochi che ai bambini piacciono molto, ma anche a livello tecnico, con esercizi per il miglioramento dell'intonazione, l'esecuzione delle arcate, dei colori e delle note e dei ritmi corretti, che a volte sono anche pesanti, in particolare per i più piccoli, di appena 3 anni, non ancora abituati a tenere in mano lo strumento per più di pochi minuti.

Da piccoli, suonare è e deve rimanere un gioco, ma, come si sa, ogni gioco ha le sue regole, ed anche la musica non fa eccezione: la regola della pratica strumentale sta nell'esercizio, fin dalla propedeutica ed a maggior ragione una volta che il bambino ha ricevuto lo strumento "vero", quello "che suona", a differenza del violino "muto" in plexiglass dello borsa CML.

Gioia, 3 anni




Allora, perchè scegliere questo percorso per i propri figli? Perchè non evitare in nome del "sono piccoli, lasciamoli giocare?"

Intanto, perchè i bambini di due-tre anni vogliono imparare, vogliono scoprire, esplorare, capire e conoscere. L'apprendimento a quell'età è davvero un gioco, qualcosa di affascinante, curioso, interessante e motivante, non ancora "inquinato" dalle caratteristiche di quella che purtroppo è in molti casi l'esperienza della scuola primaria, competitiva, demotivante, dannosa per l'autostima e stressante a causa di una connotazione negativa data da voti bassi, punizioni e note, che implicano troppo spesso un giudizio sul bambino come personA.



Per fortuna, per i bambini fino ai 6 anni tutto questo non esiste ancora, ed imparare è ancora affascinante, divertente, quindi saper fare cose nuove, porre domande ed ottenere risposte, fare esercizio sono ancora esperienze positive.

Prima di tutto, però, in un mondo che va sempre più veloce, in cui tutti siamo abituati ad avere tutto subito, uno strumento musicale insegna il valore della perseveranza, e se ci pensate non è cosa da poco.

L'esercizio quotidiano, costante e preciso, insegna la costanza, la pazienza, la capacità di tollerare la frustrazione del non poter riuscire a fare tutto subito, la determinazione e la continuità.

Fa capire che la tenacia alla lunga paga, regalando grandi soddisfazioni e gratificazioni che arriveranno con il tempo, non subito, ma che proprio per questo saranno ancora più grandi.

E riguarderanno la propria persona, non gli altri, con importanti e positive ricadute sull'autostima e l'autoefficacia. Il poter pensare "ho avuto pazienza, ho saputo aspettare, mi sono impegnato e ce l'ho fatta, ho imparato un pezzo nuovo... ci sono riuscito!" aiuta a sentirsi più capaci ed a maturare una personalità più equilibrata, tenace e resistente.

I concorsi sono, a mio parere, un mezzo per verificare il risultato del proprio studio, non per competere



I bambini di oggi tendono ad essere fragili, spesso iperprotetti e messi al riparo da ogni piccola difficoltà e frustrazione. Sbagliare, invece, è indispensabile per crescere, e nello studio di uno strumento se non si sbaglia non si impara. Sperimentare una piccola quota di frustrazione, magari di stanchezza a volte, insegna a gestire le proprie emozioni anche disturbanti, e fa crescere più forti.

Per questo consiglio ai genitori di non interrompere il percorso musicale alla prima manifestazione di noia o stanchezza del bambino, alla prima difficoltà, perchè superare un momento di crisi può essere altrettanto arricchente e fortificante del superare una piccola sfida, mentre evitare ed abbandonare alla prima fluttuazione della motivazione porterà in futuro a fuggire davanti agli ostacoli, all'abbandonare prima di averci provato.

Nel rapporto con lo strumento i momenti difficili saranno tanti, non solo all'inizio ma anche e soprattutto più avanti, ma superarli diventerà motivo di orgoglio e soddisfazione ed aumenterà ancora di più la passione verso quello che si sta facendo.

Quindi, per favore, genitori non arrendetevi, mostrate ai vostri figli che lavorare tenacemente per qualcosa di piacevole è positivo e non danneggia le persone che loro sono, dimostrate loro che possono farcela.... vedrete che un giorno vi ringrazieranno, e che la musica sarà veramente servita a farli diventare adulti più forti e persone più serene.






venerdì 10 febbraio 2017

Sara : una storia di crescita, coraggio e amore per la musica

Sara ha iniziato a studiare musica con me nel 2011. Aveva 4 anni e mezzo ed a lezione era una bambina molto tranquilla, forse troppo, con e difficoltà di comunicazione - non parlava-, relazione, con pochissimo contatto visivo, poco presente a quello che le accadeva intorno, ma per contro molto collaborante, affettuosa, dolcissima, con una buona capacità di concentrazione ed ottime competenze nell' imitazione.

Sara aveva insomma già i prerequisiti per il corso di propedeutica musicale, che richiede collaborazione, attenzione, senso del ritmo e lavoro su imitazione. E, soprattutto, aveva una mamma straordinaria, Cristina, che fin dall'inizio si è subito messa tantissimo in gioco per partecipare attivamente al percorso musicale della sua bimba, lavorando con lei sia a lezione sia a casa, motivandola, sostenendola e seguendola in tutte le fasi del lavoro didattico.




Era impossibile non innamorarsi di Sara, una bimba tenera, bellissima e dotata di una grande musicalità. Un'allieva modello! Eccola all'inizio del nostro percorso....






Nel corso di quel primo anno scolastico, Sara è passata dall'essere piuttosto passiva, ed avere bisogno della guida anche fisica della mamma per eseguire gli esercizi, all'acquisire una maggiore autonomia, imparando i primi ritmi su imitazione, le coreografie delle prime canzoni, e, gradualmente, la lettura ritmica. Si esercitava ogni giorno con la sua mamma, e grazie allo studio i progressi sono stati costanti ed evidenti :










Nel frattempo, a casa ed a scuola aveva iniziato un intervento educativo comportamentale (ABA) grazie al quale, esercitandosi anche con le canzoni che le proponevo a lezione, ha iniziato a parlare.




Da quel momento, Sara ha iniziato a sviluppare anche altre competenze, ad essere più propositiva, comunicativa ed attiva, grazie al miglioramento nelle capacità di comunicazione ed all'ampliamento delle sue abilità.



Ha incominciato a cantare, e ad amare il canto!, quindi le ho proposto canzoncine, canoni da eseguire con me e con la mamma, esercizi di vocalità, vocalizzi, filastrocche, e , più avanti, un lavoro sulla prosodia, perchè tendeva a parlare a voce bassa ed in modo poco fluido.







A 6 anni, terminato il corso di propedeutica (Lullaby e CML), Sara ha iniziato lo studio del pianoforte, al quale si è subito appassionata tantissimo e che è ben presto diventato per lei un mezzo per esprimere le proprie emozioni ed incrementare la sua autoefficacia.




Infatti la bimba si è sempre sentita molto brava nello studio dello strumento, e questa consapevolezza delle sue capacità ha fatto sì che fosse sempre più appassionata e volenterosa sia a lezione sia a casa.


Al termine dell'a.s. 2012-2013, Sara ha suonato per la prima volta in pubblico .... era ancora così piccola, un po' spaesata ed agitata, tanto che ha avuto bisogno di sedersi in braccio a me per riuscire a suonare...




L'esecuzione era ancora un po' confusa e poco precisa a livello tecnico, ben lontana dal controllo e dalla precisione che la mia allieva avrebbe sviluppato poi negli anni successivi.

Con l'inizio della scuola primaria, e continuando la terapia ABA, Sara ha imparato molto velocemente anche a leggere e scrivere, entusiasmandosi subito anche nei confronti della lettura!



     
Lettura ritmica e solfeggio compresi, che, a differenza di quanto succede alla maggioranza degli allievi di musica con il metodo tradizionale, sono diventati tra i suoi momenti preferiti della lezione.


A partire dai 7 anni,  Sara ha partecipato annualmente a concorsi di pianoforte, vincendo sempre il primo premio e portandosi a casa con molto orgoglio attestati e medaglie. Ricordo che un anno non voleva più togliersi la medaglia, ha voluto portarla a scuola e mostrarla a compagni ed insegnanti raccontando di quanto fosse stata brava!


Al concorso di Ramate (VB) 2014


Con il papà al concorso di Ornavasso (VB) 2015


In questo video, vediamo già una sua notevole crescita, maggiore autonomia e precisione nell'esecuzione, e capacità di lettura delle note :



A 7 anni e mezzo, Sara ha ricevuto il suo primo violino ... non vedeva l'ora di iniziare il secondo strumento, e già da tempo ascoltava i video di una violinista di Ferrara, Lucilla Mariotti, che tutt'ora è il suo idolo musicale




Come si vede nel video, ricordo benissimo l'eccitazione e la grandissima felicità di quel momento, e da allora il violino è diventato un suo compagno inseparabile, che porta ovunque e con il quale è capace di passare ore ad accompagnare i video su Youtube di violinisti ed orchestre famose.

Con il violino, questa bambina eccezionale ha eseguito e suona tutt'ora molta musica da camera, in duo, trio ed orchestra con gli altri miei allievi, partecipando a prove, concorsi e concerti esattamente come tutti i miei allievi neurotipici, infatti vedendola in orchestra non si nota assolutamente la sua "neurodiversità" :



Sara in orchestra al concorso di Parma, 2015



Eccola abbracciata ad un'altra allieva durante la premiazione del concorso di Parma (2015)






Mentre Sara cresceva, così come si sviluppava esponenzialmente il suo rapporto con la musica, però la sua vita è diventata all'improvviso molto più difficile .... L'anno scorso, dopo aver superato innumerevoli periodi impegnativi, averla amata tantissimo ed aiutata a diventare la bambina che è oggi, dopo una malattia la sua mamma se n'è andata .... lasciando un vuoto difficile da esprimere a parole, anche per me, che, grazie alla sua meravigliosa personalità, disponibilità e generosità, sento di far ormai parte della loro famiglia.

Come potete immaginare, Sara ha trascorso e sta passando tuttora un periodo molto difficile, che riesce ad attraversare grazie al supporto di una famiglia stupenda, dei suoi fratelli e del suo papà, ma anche grazie alla musica.

Suonare, infatti, è diventato per lei una valvola di sfogo, un rifugio ed un modo per esprimere sè stessa affrontando con coraggio e determinazione le difficoltà che la vita le ha messo davanti ad appena 9 anni.

Per due estati è venuta con me in vacanza da sola, partecipando ad un campo estivo musicale durante il quale ha fatto nuove amicizie ed ha suonato tantissimo:






Oggi Sara suona fino a 3 ore al giorno, studia ed impara pezzi nuovi in completa autonomia, passa con facilità dal violino al pianoforte e viceversa, e quando, dovunque si trovi - in vacanza, a lezione, a casa di amici- vede un pianoforte, non vede l'ora di suonarlo.

Sta diventando sempre più brava, accurata e musicale, e mostra un tale amore per l'apprendimento da voler studiare sempre di più, fare sempre meglio ed impegnarsi ogni giorno di più.





E' sempre più bella ed ogni giorno che passa assomiglia di più alla sua mamma, che sarebbe molto fiera di sapere che la sua bambina sta sviluppando il suo amore per la musica come lei avrebbe desiderato.




Da parte mia, sono veramente orgogliosa di poter condividere con Sara questo bellissimo percorso, che sono sicura continuerà con gioia e soddisfazione accompagnando la sua crescita giorno dopo giorno.